domenica 26 luglio 2015

OMBRINA NON SI DEVE FARE: OMBRINA NON SI FARA'.


Caro Matteo Renzi, sordo caterpillar al governo, caro Luciano D'Alfonso, mancato cacciatore di UFO, cari Parlamentari eletti in Abruzzo, spesso servitori di un solo padrone, e cari tutti i Politici ed Amministratori locali che dovreste avere indistintamente come unica stella polare del vostro agire il bene comune e la volontà predominante del popolo che vi ha eletti, state ben certi di una cosa: OMBRINA NON SI FARA' NE' ORA NE' MAI PERCHE' C'E' UN INTERO POPOLO CHE NON LA VUOLE, CHE NON VUOLE LA DISFATTA PETROLIFERA NELLA PROPRIA TERRA E NEL PROPRIO MARE E CHE RIVENDICA A GRAN VOCE IL SACROSANTO DIRITTO/DOVERE DI ESSERE ARTEFICE DEL PROPRIO DESTINO.

E a proposito del progetto Ombrina mare che porta con sè il velenoso corollario di una nave-raffineria di appoggio che brucerà migliaia di tonnellate di fumi inquinanti e nocivi per 25 anni, 365 giorni l'anno e 24 ore al giorno, ricordate bene questo: IL POPOLO ABRUZZESE NELLA SUA STORIA NON HA MAI PERMESSO CHE SI POTESSERO INSTALLARE RAFFINERIE IN REGIONE, dalle lotte degli anni '70 che hanno bloccato la Sangro chimica e la Rohm and Haas impedendo in particolare alla Val di Sangro di diventare quello che adesso è la sfortunata Taranto con l'ILVA, alla raffineria/centro oli dell'ENI a Ortona fermata da una nuova gigantesca mobilitazione dal 2007 al 2010, fino alla recente straordinaria vittoria contro l'incredibile progetto di raffineria della Forest sul lago di Bomba.
QUI NON SI PASSA, PIU' CHIARO DI COSI'!

Per cui, sempre cari politici e amministratori dai vertici comodi e ovattati di Roma fino al più scottante fronte locale, dovete solo decidere se far parte anche voi di questa grande onda che travolgerà Ombrina e tutti i suoi pestiferi parenti partecipando insieme a noi alla grande festa finale che brinderà alla cacciata dei pirati oppure essere travolti dall'irresistibile forza dell'opinione pubblica che sa distinguere bene le persone autentiche dai falsi e dai millantatori e sa calibrare bene il consenso da dare o da togliere.

E' UN'OCCASIONE DA PRENDERE AL VOLO, ANCHE PERCHE' PER VOI POTREBBE ESSERE L'ULTIMA.

FM
ANNI '70: Sangro chimica NO!
  



RAFFINERIA DI BOMBA NO!

CENTRO OLI NO!
OMBRINA NO!
L'ABRUZZO SANO, VIVIBILE, GENEROSO E RISPETTOSO PER TUTTI   SI'!

mercoledì 22 luglio 2015

SCRIVIAMO A D'ALFONSO PER RICORDARGLI CHE NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE: IL POPOLO DEL 23 MAGGIO VUOLE SOLUZIONI SUBITO!

Il futuro vale.
Pubblichiamo qui di seguito la lettera che il "Coordinamento NO OMBRINA" ha scritto al Presidente della Regione Luciano D'Alfonso per ricordargli ancora una volta che l'intero popolo abruzzese aspetta atti concreti e soluzioni immediate per fermare lo scellerato e suicida progetto di trasformare l'Abruzzo in distretto minerario e petrolchimico decretando così la fine di qualsiasi speranza di un futuro sano, florido e dignitoso per tutti.

Come promesso stiamo seguendo passo passo ogni movimento degli amministratori e politici locali, a cominciare dal loro vertice,  per verificarne il livello di impegno reale nel conseguire l'obiettivo finale auspicato da tutta la Comunità, a cominciare dalla completa cancellazione del famigerato progetto "Ombrina Mare".

Nella lettera indichiamo una lunga serie di appigli tecnico-giuridici che adeguatamente reclamati e utilizzati possono aiutare molto nella soluzione del problema, ma naturalmente alla base di tutto ci dev'essere la tenace volontà politica di ottenere tutto questo, lottando e spendendosi fino in fondo.

I politici tutti, dagli amministratori locali e regionali fino ai parlamentari, devono avere ben impressa in mente un'unica cosa: il popolo del 23 maggio non mollerà di un centimetro fino alla vittoria finale e tutti quelli che non avranno fatto nulla o avranno solo fatto finta saranno smascherati senza sconti e le loro responsabilità sottoposte al giudizio dell'opinione pubblica che, non dimenticatelo, svolge anche la funzione di elettorato. 

Al Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso


e p.c. al Vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli
          all’Assessore all’Ambiente Mario Mazzocca
          alla Giunta Regionale
          al Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio

     Sig. Presidente,

come le avevamo promesso nel confronto diretto del 27 giugno scorso, non solo proseguiamo nella nostra incessante opera di rappresentanza dell’intero popolo abruzzese che dice basta agli insediamenti estrattivi di idrocarburi sia in terra che in mare, ma le ribadiamo che valuteremo la sua effettiva determinazione nel rispettare questa volontà generale solo ed esclusivamente sulla reale concretezza degli atti e non su operazioni meramente propagandistiche.

A questo proposito le suggeriamo alcune indicazioni utili per fermare sia i progetti più avanzati a cominciare da “Ombrina Mare 2” che l’intera deriva petrolifera in Abruzzo.  Potrebbe essere utile renderne partecipi anche gli altri Presidenti di regione da lei convocati il prossimo 24 luglio a Termoli per concordare un’azione comune su un tema che preoccupa seriamente l’intera opinione pubblica.

La legge Marzano può darci una mano. 4 passi concreti da fare subito:

  1. La Regione Abruzzo scriva immediatamente una lettera al Governo (Presidente del Consiglio più i 4 Ministeri interessati: Sviluppo economico, Ambiente, Agricoltura pesca e turismo, Beni e attività culturali) in cui comunichi il rifiuto all’intesa regionale su tutte le istanze petrolifere pendenti motivandolo con la preventiva necessita' di adempiere a quanto dettato dalla legge n. 239/2004 Marzano, art. 1 comma 4, finchè non si trovi un accordo sull’intero quadro programmatico da comporre in presenza di una Valutazione Ambientale Strategica che finora è completamente mancata. Tale comma impegna Governo e Regioni a provvedere insieme ai 9 adempimenti elencati, ma i fatti dimostrano che non si sta ottemperando  adeguatamente soprattutto sul punto d) “sicurezza”, sul punto f) “equilibro territoriale” e sul punto i) “tutela dell’ambiente”. Una studiata esecuzione di tali adempimenti può essere molto utile per contrastare notevolmente la diffusione delle attività sugli idrocarburi.                                              Il comma 4 della legge Marzano rappresenta solo uno degli appigli generali sui quali fare leva, poi ci sono le norme e i programmi per la pesca, le norme per la sicurezza, quelle di tutela idro-geologica e sui rifiuti, le norme sanitarie e quelle sulla ricettività turistica che tutte coinvolgono la Regione. C’è inoltre la Legge regionale n.93 del 1994 che istituisce e finanzia la tutela della Costa dei Trabocchi e il Decreto Ministeriale del 21/6/85 che ha unificato e confermato tutta una serie di precedenti decreti che proteggevano la stessa costa pezzo per pezzo. Tra l’altro su questo aspetto sono ipotizzabili a nostro avviso ulteriori provvedimenti legislativi di carattere regionale volti a rafforzare la tutela del territorio e del mare antistante la Costa dei trabocchi. Insomma se c’è davvero la volontà politica di contrastare la trasformazione dell’Abruzzo da Regione verde d’Europa a distretto nero minerario e petrolchimico, ci sono a disposizione anche tutti gli strumenti tecnici e giuridici per poterlo fare. E come abbiamo affermato nell’incontro del 27 giugno siamo pronti a mettere a disposizione gratuitamente tutte le competenze in materia dei nostri tecnici e legali per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo.
Evidenziamo anche che l’”Agenzia Ambientale Europea” ha pubblicato lo scorso 24 giugno il rapporto “Lo stato dei mari europei” in cui si certifica che il Mare Mediterraneo e l’Adriatico in particolare sono sottoposti a fortissimi stress ambientali di origine antropogenica. In questo caso non solo non vengono rispettati gli obiettivi comunitari relativi agli standard ambientali ma si evidenzia il trend in ulteriore e complessivo peggioramento. In queste condizioni ci chiediamo come sia solo ipotizzabile riempire l’Adriatico di impianti estrattivi e petroliferi.
  1. La Regione Abruzzo si opponga istituzionalmente a tutte le iniziative unilaterali dello Stato che ostacolano la composizione di tale quadro, ricorra in tutte le sedi, sia della giustizia amministrativa che costituzionale, contro ogni decreto e atto amministrativo che favorisca la deriva petrolifera e contrasti simili provvedimenti con l’azione amministrativa ordinaria (osservazioni ai progetti, emanazione di pareri sfavorevoli, dinieghi di autorizzazioni di competenza regionale, ecc.).
  2. La Regione Abruzzo chieda subito al Governo di aprire un confronto che come prima proposta contempli una moratoria trentennale degli interventi in regione sugli idrocarburi sia a terra che in mare ed il convogliamento degli investimenti su settori più rilevanti dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale quali l’agricoltura, la pesca, il turismo, il commercio e l’industria manufatturiera nonché la scuola e naturalmente le energie pulite e rinnovabili, il recupero dei fiumi, le bonifiche e la prevenzione idrogeologica.
  3. Sempre nell’ottica della composizione di questo quadro e in ottemperanza a quanto ribadito dalla Corte Costituzionale secondo la quale il sistema complessivo dei rapporti tra lo Stato e le Regioni deve essere improntato al principio della "leale collaborazione” tra le parti, la Regione Abruzzo chieda formalmente ai Ministri interessati Galletti (Ambiente) e Franceschini (Beni e attività culturali) di non firmare i decreti autorizzativi di “Ombrina Mare” anche sulla scorta della dominante volontà contraria dell’opinione pubblica regionale nonché delle pesanti ombre che gravano sulla Commissione V.I.A. nazionale per le quali sono state presentate alcune denunce penali in diverse Procure d’Italia..

Siamo fiduciosi nella volontà sua e dell’intera Giunta che presiede di percorrere immediatamente questo tracciato e in questo la sosterremo. In caso contrario e in presenza di tentennamenti, ambiguità, diversivi o scarico di responsabilità, non faremo sconti a nessuno e informeremo adeguatamente, come abbiamo sempre fatto, l’opinione pubblica regionale che saprà trarne tutte le conseguenze.


COORDINAMENTO NO OMBRINA 2015

Lanciano, 21 luglio 2015
 

  Rassegna-stampa:

giovedì 16 luglio 2015

domenica 5 luglio 2015

TREGLIO BOMBA ECOLOGICA? IMPEGNAMOCI TUTTI PERCHE' TORNI IL BORGO ATTRAENTE CHE MERITA DI ESSERE.


Treglio è un antico ed attraente borgo che suo malgrado è diventato luogo di concentrazione di particolari attività industriali con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita dell'intero comprensorio.
 
I Cittadini di Treglio in prima persona e l'attività incessante di NUOVO SENSO CIVICO su questo fronte stanno cercando di riportarlo alla normalità e salubrità del ruolo che merita.
 
Pertanto invitiamo tutti i Cittadini e gli Amministratori non solo di questo Comune ma dell'intera area frentana ad INTERVENIRE ALL'ASSEMBLEA PUBBLICA CHE SI TERRA' A TREGLIO GIOVEDI' 9 LUGLIO ALLE ORE 18,30 NELLA PUBBLICA PIAZZA PER VALUTARE LE ULTIME VICENDE E STABILIRE IL DA FARSI.
 
Segue il Comunicato-Stampa integrale inviato da NSC:
 
COMUNICATO-STAMPA DEL 4 LUGLIO 2015

LA BOMBA ECOLOGICA DI TREGLIO COINVOLGE TUTTA L’AREA FRENTANA.

I problemi per Treglio e la vasta area limitrofa purtroppo non provengono solo dal Sansificio e dalla Centrale a biomasse ma anche da altri impianti altamente inquinanti la cui sommatoria rappresenta una vera e propria “bomba ecologica” molto preoccupante per l’intera Comunità.

Ma andiamo per ordine.

Per quanto riguarda il primo fronte gli ultimi sviluppi ci mostrano che i “Sansifici Vecere  si sono “attivati” in tutti i modi nei confronti della Provincia di Chieti e dell’ARTA per ottenere il dissequestro dei due impianti ma “Nuovo Senso Civico”, sentiti i propri consulenti tecnici e legali, ritiene non solo che non ci siano le condizioni per la riapertura ma ha riscontrato dei “passaggi” poco chiari per i quali verrà presentata una denuncia penale alla Procura della Repubblica di Lanciano.

Per quanto riguarda invece gli altri impianti stiamo parlando delle aziende “UCCIPLAST” (produzione di imballaggi e sacchetti in plastica) e “OGF – Officina Galvanica Frentana” (trattamenti galvanici su ferro e zincatura elettrolitica).

Qualche tempo fa siamo stati contattati da alcuni Comitati spontanei di Cittadini Tregliesi composti da centinaia di persone che già in passato avevano presentato denuncia nei confronti della UCCIPLAST per gli evidenti problemi ambientali causati. A seguito di questa prima denuncia erano state svolte indagini da parte del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Provinciale, dell’ARTA e della ASL con conseguente processo e condanna (poi patteggiata dal titolare) per reati ambientali concernenti la violazione dei limiti di legge per le emissioni inquinanti in atmosfera.
Attualmente è in corso un ulteriore processo, sempre a seguito della denuncia di tali Cittadini, la cui sentenza è prevista per il 30 luglio.

Nella stessa area ristretta ricade l’altra azienda, “OGF – Officina Galvanica Frentana”,  di tale alto impatto inquinante che alcuni fa, a seguito della richiesta di un ampliamento e potenziamento della propria attività, la Regione Abruzzo la sottopose addiritura alla procedura V.I.A. (Valutazione d’Impatto Ambientale) con una prima bocciatura ed una successiva autorizzazione con prescrizioni che la dicono lunga sui rischi impliciti connessi.

Ricordiamo ancora una volta che:
·        se anche ogni singolo impianto rispettasse i limiti di legge per le emissioni in atmosfera questo non significherebbe che non inquinano ma semplicemente che inquinano entro i limiti di legge per cui andrebbe quantomeno valutata l’opportunità delle attuali dislocazioni;
·        purtroppo i sequestri e i procedimenti penali in corso dimostrano con tutta evidenza che non sempre tali norme vengono rispettate;
·        è quindi fondamentale calcolare la sommatoria di tutte le emissioni sprigionate dai vari impianti, così come d’altronde previsto dalla legge.

A questo punto ci chiediamo: gli organismi preposti alle autorizzazioni ed ai controlli tengono in considerazione tale effetto cumulativo? Esistono degli studi consultabili con dati e statistiche che analizzano questo fenomeno?

In questi sei mesi di sequestro di Sansificio e Centrale a biomasse i Cittadini di Treglio in particolare ma tutti gli abitanti della Frentania in generale, Lanciano compresa,  hanno potuto verificare sulla propria pelle un sensibile miglioramento della propria qualità della vita riprendendo abitudini quotidiane prima precluse dalle incessanti emissioni delle ciminiere. Questo dimostra in maniera palese quanto al contrario fossero degradate in precedenza tali condizioni.

Nuovo Senso Civico si batte e si batterà sempre per impedire che ci si abitui passivamente ad un degrado evitabile delle condizioni generali di esistenza che causano l’aumento e la diffusione di malattie e patologie spesso mortali come leucemie e cancro. La difesa della salute e del benessere delle persone devono sempre prevalere su qualsiasi altro interesse e contrastare gli insediamenti industriali nocivi e pericolosi significa anche salvaguardare la concorrenza leale e l’imprenditoria sana e rispettosa dei luoghi che la ospitano.

I Comitati spontanei di Cittadini Tregliesi si sono fusi tra di loro e da oggi in poi saranno coordinati da Nuovo Senso Civico con un primo importante INCONTRO PUBBLICO che si svolgerà IN PIAZZA A TREGLIO GIOVEDI’ 9 LUGLIO ALLE ORE 18,30. Interverrà anche il Sindaco Massimiliano Berghella oltre a tecnici e legali dell’Associazione e l’intera assemblea sarà trasmessa in diretta dall’emittente locale “GENIO TV-TVQ”.

Come abbiamo sempre detto l’aria non ha confini e la dimostrazione clamorosa è data dai ricorrenti fenomeni di pioggia di sabbia che proviene dal deserto del Sahara e che pur essendo un elemento piuttosto pesante rispetto alle polveri sottili percorre centinaia e migliaia di chilometri in atmosfera per depositarsi sul nostro suolo. Figuriamoci i fumi provenienti da qualche chilometro in linea d’aria.
Per questo invitiamo tutte le Amministrazioni dei Comuni vicini quali ad esempio Lanciano, San Vito, Rocca San Giovanni, Mozzagrogna, Santa Maria Imbaro, Fossacesia, Castelfrentano a mobilitarsi e prendere posizione per difendere doverosamente il valore più grande che c’è ossia la salute dei propri Concittadini.

NUOVO SENSO CIVICO

 
 

venerdì 3 luglio 2015

D'ALFONSO SCRIVE AI PRESIDENTI DI REGIONE. MA SIETE TUTTI DEL P.D.: FATE VALERE IL VOSTRO PESO POLITICO!


Pubblichiamo qui di seguito la lettera del 2 luglio resa pubblica dall'Assessore Mazzocca con la quale il Presidente Luciano D'Alfonso convoca i Presidenti di Marche, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria per concordare un'azione comune di contrasto alle imposizioni trivellatorie del governo centrale.

Prima vi diamo la possibilità di leggerla per farvi un'opinione personale e poi ci riserviamo alcune considerazioni:
Prima considerazione Non c'è più tempo da perdere: i decreti autorizzativi per Ombrina Mare 2 devono essere ancora firmati dai ministri Galletti (Ambiente) e Franceschini (Cultura). I 6 Presidenti di Regione di cui sopra intervengano subito sui due ministri per indurli a non firmare e nel frattempo si organizzino per tutte le azioni tecnico-giuridiche, ma soprattutto politiche per fermare la tracotante deriva petrolifera renziana.

Seconda considerazione Ribadiamo quanto sia fondamentale l'intervento di natura politica sul Governo per bloccare questa operazione osteggiata da tutte le Comunità locali.

I 6 Presidenti di Regione interessati da questa iniziativa sono tutti del Partito Democratico e il PD di queste Regioni può contare su un manipolo di 13 Senatori e 42 deputati per un totale di 55 parlamentari (a fine articolo il dettaglio dei Senatori con gli indirizzi per contattarli).

Capite bene come soprattutto al Senato, dove la maggioranza è assai fragile, siano numeri decisivi che potrebbero essere fatti valere per ottenere risultati concreti.

Non si tratterebbe di minacce ma di normale dialettica parlamentare che anzi viene abitualmente umiliata dalle scelte impositive e non dialoganti di Renzi che agita il voto di fiducia come una clava.

Sarebbe un'occasione imperdibile per questi Parlamentari di riprendersi una dignità spesso calpestata e di svolgere a pieno il loro dovere che è quello di rispettare la volontà del popolo che li ha eletti e non del capo di turno.

Terza considerazione. Caro Presidente D'Alfonso, come promesso la seguiremo passo passo nelle sue azioni e le valuteremo senza sconti. Le lettere sono ancora parole, seppure scritte, mentre l'intera Comunità vuole fatti concreti e subito.

Come diceva Totò "ogni limite ha la sua pazienza" ma in questo caso, lo ricordi bene, è meglio dire in maniera tradizionale che "ogni pazienza ha un limite".

FM

Qui di seguito l'elenco dei 13 Senatori del Partito Democratico di Abruzzo, Molise, Marche, Puglia, Basilicata e Calabria e gli indirizzi per contattarli:
ABRUZZO  Stefania PEZZOPANE stefania.pezzopane@senato.it
MOLISE Roberto RUTA roberto.ruta@senato.it 
MARCHE Silvana AMATI silvana.amati@senato.it  
       Camilla FABBRI camilla.fabbri@senato.it + FB e Twitter
       Mario MORGONI mario.morgoni@senato.it 
       Francesco VERDUCCI francesco.verducci@senato.it + FB e TW
PUGLIA Anna FINOCCHIARO anna.finocchiaro@senato.it 
       Nicola LA TORRE nicola.latorre@senato.it 
       Salvatore TOMASELLI info@salvatoretomaselli.it + FB e TW
BASILICATA Filippo BUBBICO filippo.bubbico@senato.it + TWitter
           Emma FATTORINI emma.fattorini@senato.it + TWitter
CALABRIA Doris LOMORO doris.lomoro@senato.it
         Marco MINNITI domenico.minniti@senato.it