DIFENDILMARE


ULTIMO AGGIORNAMENTO IL 14 SETTEMBRE 2013

DIFENDIAMO IL MARE DI TUTTI
 SOMMARIO:
  1. doc.n°1 : "IL MARE IN ABRUZZO" - 18 giugno 2013
  2. doc.n°2 : "IL CASO ROCCA SAN GIOVANNI" parte1 - 7 settembre 2013 
  3. doc.n°3 : "IL CASO ROCCA SAN GIOVANNI" PARTE 2 - 10 settembre 2013
  4. doc.n°4: "IL FUTURO TRA PETROLIERE O DELFINI" - 22 giugno 2013
 
AMBIENTE

Acque di balneazione in Abruzzo, impietoso il confronto con Puglia, Emilia e Marche

Forum Acqua: «via Caputi e membri del cda delle società di gestione»

Acque di balneazione in Abruzzo, impietoso il confronto con Puglia, Emilia e Marche

ABRUZZO. «Il confronto sulla qualità delle acque di balneazione abruzzesi rispetto a quello delle regioni limitrofe è letteralmente impietoso e fa comprendere a che livello è il disastro dei nostri corsi d'acqua».
Il Forum dell’Acqua chiede la testa del commissario Pierluigi Caputi e di «tutti i membri che nel primo decennio del secolo in corso hanno occupato incarichi nei consigli di amministrazione delle società di gestione».
Nei giorni scorsi l’analisi dell’Arta certificava che l'80% della costa abruzzese è balneabile.
Ma gli ambientalisti protestano perché senza alcun metro di paragone potrebbe sembrare un dato abbastanza tranquillizzante «ma è un peccato che l'Arta non produca il confronto con le grandi regioni adriatiche a noi vicine e con cui competiamo dal punto di vista turistico».
Così il confronto lo fanno quelli del Forum dell’acqua. «Nelle altre tre regioni la stragrande maggioranza dei tratti monitorati è nella classe “eccellente” (Emilia 99%, Puglia 98,2% e Marche 86%) mentre in Abruzzo rientra in questa categoria meno della metà dei punti di monitoraggio (il 46%). La categoria “scarso”, la peggiore, in Abruzzo è al 19%, mentre è zero in Emilia, vicina allo zero in Puglia e il 6,5% nelle Marche».

«Se i nostri corsi d'acqua sono stati ridotti a fogne», commenta Augusto De Sanctis, del Forum acqua, «lo dobbiamo ad una politica dissennata di gestione della cosa pubblica che ha massacrato anche le opportunità di lavoro, visto che non sono stati fatti investimenti in cantieri per depuratori e reti per centinaia di milioni di euro. Un fiume di denaro sparito in meandri opachi che possono creare consenso dopato ma che alla lunga uccidono l'intera comunità. Questi sono i risultati. Se nessuno paga non risolleveremo questa situazione».
Tra le altre richieste avanzate ci sono infrastrutture alle attività di bonifica, disinquinamento del territorio, stop a strade, megaporti e «nuove ed inutili grandi opere, apriamo i cantieri e creiamo lavoro per far tornare bello il nostro Abruzzo». Infine «fermare le nuove captazioni sui fiumi che diminuendo le portate abbattono la loro capacità di autodepurazione».


21/05/2014

1) IL MARE IN ABRUZZO: PROFONDO NERO, COME IL PETROLIO. ECCO I DATI SCONFORTANTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE. E ADESSO CI PENSERANNO OMBRINA E LE TRIVELLE A RIPULIRLO?                                          (18 giugno 2013)
L'ORIZZONTE CHE NON PERMETTEREMO

Domenica sono andato al mare a San Vito, zona Turchino, e forse per la prima volta dopo quarant'anni non mi sono tuffato appena arrivato in spiaggia: su tutto lo specchio d'acqua galleggiavano delle estese chiazze di schiuma giallognola che restituivano una colorazione preoccupante a tutto il paesaggio. Alcuni amici mi dicono che anche nei giorni precedenti la situazione è stata più o meno la stessa. 

Non so se sia più il dispiacere o la rabbia a prevalere.
Perchè stanno uccidendo il nostro povero mare (e i fiumi)?
Per quali sporchi, particolari e vigliacchi interessi?
Perchè non si interviene d'ufficio per scongiurare questa deriva?

Se poi penso alla follia delle trivellazioni e delle piattaforme petrolifere ad un passo dalla riva è sicuramente la rabbia a prendere il sopravvento. Però anche questa viene subito scalzata da un altro prepotente impulso che tutto travolgerà: la certezza che con la lotta dura e incessante che è in atto libereremo presto tutto il nostro mare dallo schifo presente e futuro.
FM

Qui di seguito riportiamo l'articolo pubblicato da Primadanoi.it sul "Rapporto 2013 sulle acque di balneazione italiane" nel quale si legge tristemente che l'Abruzzo è il fanalino di coda tra tutte le regioni per la qualità delle sue acque (clicca QUI per visionare il documento: le tabelle sono alle pagine 33 e 35). Sicuramente ci penseranno i petrolieri a dare una bella ripulita con i loro pozzi, piattaforme, navi e gasdotti!

"Abruzzo maglia nera in Italia per le acque di balneazione"

Il Wwf: «gestione scriteriata dei fiumi e della costa»


L'Abruzzo è maglia nera in Italia per la qualità delle acque di balneazione secondo il rapporto presentato oggi dal Ministro Lorenzin.
Balneabile la costa abruzzese per circa l’88%. Tutto perfetto da Martinsicuro fino a 100 mt a nord alla Foce del Tordino di Giulianova.
Acque non balneabili, perché inquinate, invece, a 300 metri a sud della foce del Tordino, (Roseto) poi di nuovo balneabile fino alla zona antistante via Claudio, sempre a Roseto.
Acqua inquinata anche a 300 metri a nord della foce del fiume Vomano (Roseto) e a 300 mt a sud nel comune di Pineto.
Di nuovo balneabile fino a Pescara, e precisamente fino a via Mazzini.
Il portale acque del governo segnala poi come non balneabile per inquinamento la zona antistante via Balilla e la spiaggia che si trova 300 metri a nord del molo del fiume Pescara. A Montesilvano tutti e quattro i punti sono balneabili.
Verso sud, invece, non superano gli esami la spiaggia a 350 metri a nord della foce del fiume Foro di Ortona, e nemmeno i 350 metri a sud, così come il tratto a 400 metri a nord della foce del fiume Arielli e i 200 metri a sud.
Bocciata pure la spiaggia a 200 metri a nord e i 200 a sud della foce di Fosso Peticcio, quella a 300 metri a nord del fiume Moro, a 50 metri a sud di Fosso Cintioni a San Vito Chietino.
Inquinate pure le spiagge a 200 mt a nord della foce del Feltrino (sempre San Vito), a 200 mt a sud dalla foce del Sangro (Torino di Sangro) come pure i 300 metri a nord e sud di Fosso Lebba nel Comune di Vasto.

Tutte le criticità già messe nero su bianco qualche settimana fa dall’Arta.

«FIUMI COME FOGNE DELLE COSTE»
Per il WWF Abruzzo si sta pagando la pervicace volontà di non affrontare con la dovuta energia la mala-gestione del settore delle acque e del territorio. «I fiumi sono ridotti a fogne e la costa (e non solo) è stata quasi completamente urbanizzata senza pensare ai servizi di base come la depurazione con ovvie conseguenze sul nostro mare».
«L'Abruzzo del turismo balneare», spiega Augusto De Sanctis, referente acque del Wwf, «si presenta con questi dati sconfortanti sul palcoscenico nazionale, frutto di una gestione scriteriata del territorio e dell'incredibile situazione dei fondi connessi alla gestione delle acque. Moltissimi depuratori sono abbandonati o mal-funzionanti; gli investimenti non sono stati fatti e nonostante ciò le aziende che gestiscono la depurazione hanno centinaia di milioni di euro di debiti. In questo contesto, che penalizza fortemente l'economia, le strutture regionali e in particolare l'assessorato ai Lavori Pubblici e il Comitato VIA, hanno varato, tra le contestazioni dei soli ambientalisti e di due comuni, Fossacesia e Farindola, un Piano di Tutela delle Acque che rimanda addirittura al 2027 il risanamento di molti fiumi, per i quali le normative europee prevederebbero invece il raggiungimento dello stato “buono” delle loro acque entro il 2015. A parte le ovvie considerazioni sulla situazione ambientale che pare interessare solo gli ambientalisti, i balneatori e gli albergatori sanno che la Regione ha chiesto decine di deroghe rispetto agli obiettivi di qualità comunitari? Sanno che sono stati privilegiati gli interessi dei concessionari per l'idroelettrico rispetto al loro comparto? In tale disastro, oltre a stigmatizzare l'atteggiamento dilatorio di chi è preposto a far rispettare le norme sulla qualità dell'ambiente, è sconfortante pensare che si destinano oltre 500 milioni di euro alla realizzazione della famigerata e inutile strada pedemontana Abruzzo-Marche e alla depurazione 1/10 di queste risorse. Ora il Piano di Tutela delle Acque, adottato nel 2010, dovrebbe essere approvato dal Consiglio Regionale. In quella sede è urgente apportare profonde modifiche per cambiare strada seriamente».

da PRIMADANOI.IT DEL 17/6/13


2) SPIAGGE CHIUSE A ROCCA SAN GIOVANNI: SINDACO-MEDICO DI RITO, ABBIA L'UMILTA' DI CHIEDERE SCUSA! 

Lo sviluppo della vicenda dei numerosi malori riscontrati sulla spiaggia "La Foce" di Rocca San Giovanni, che ha portato infine alla sua interdizione, rinnova per l'ennesima volta un deprecabile meccanismo che meriterebbe di essere cancellato una volta per tutte e che vede mettere sul banco degli imputati chi lavora per il bene comune mentre chi dovrebbe farlo per obbligo istituzionale svia e non tutela oggettivamente gli interessi della comunità che rappresenta.
Riepiloghiamo i fatti:
  • nelle giornate di sabato, domenica e lunedì scorsi almeno una decina di persone che si erano recate sulla spiaggia "La Foce" di Rocca San Giovanni sono costrette a rivolgersi al Pronto Soccorso di Lanciano dopo aver manifestato preoccupanti sintomi quali dolori alla trachea, difficoltà respiratorie, dolori allo stomaco, spossatezza nausea e febbre (leggi l'articolo de "il Centro" QUI ).  Altre decine, pur non ricorrendo alle cure ospedaliere, ci contattano direttamente segnalandoci gli stessi sintomi;
  • sulla spinta di queste segnalazioni e dopo aver accertato che l'unico elemento comune tra queste persone era l'aver frequentato la stessa spiaggia, Nuovo Senso Civico, attraverso il suo Presidente Alessandro Lanci, segnala pubblicamente il problema chiedendo di chiudere in via precauzionale i luoghi interessati in attesa di accertare con sicurezza le cause scatenanti del fenomeno. Tutto questo con il solo ed unico scopo di garantire l'incolumità dei bagnanti e di evitare eventuali e peggiori conseguenze (leggi l'articolo de "Il Centro" QUI);
  • mentre la stampa rilancia con la giusta evidenza la notizia, il Sindaco e medico di Rocca San Giovanni Gianni Di Rito tende immediatamente a minimizzare l'accaduto rassicurando tutti ed invitando a tornare al mare senza problemi, prima di qualsiasi approfondimento scientifico e sanitario che possa escludere effetti negativi sulle persone. Addirittura l'ARTA (Agenzia Regionale Tutela Ambiente), secondo le dichiarazioni fatte alla stampa dal Primo Cittadino, avrebbe escluso qualsiasi anomalia dopo una prima indagine visiva (!?!). Queste le testuali dichiarazioni, perlomeno avventate, di Di Rito riportate da "Il Centro" di giovedì 5 settembre: "I risultati sono perfino migliori di questa estate. L'acqua è pulita. Invito turisti e cittadini a tornare al mare senza nessun problema." E invece i problemi, come vedremo, ci sono stati ;
  • Giovedì, dopo che NSC aveva chiesto l'interdizione alla frequentazione della spiaggia almeno fino al completamento di analisi più approfondite che avessero escluso qualsiasi rischio per la popolazione, il Sindaco Di Rito non trova di meglio da fare che presentare una denuncia alla Procura della Repubblica di Lanciano per procurato allarme e diffamazione verso ignoti (?!?) (leggi l'articolo de "Il Centro" QUI  ) ;
  • Venerdì infine il Sindaco di Rocca San Giovanni si vede costretto ad emettere un'ordinanza di interdizione all'accesso a tempo indeterminato per tutto il tratto di costa da Vallegrotte fino al Cavalluccio ed analogo provvedimento lo prende il Sindaco di Fossacesia per la spiaggia davanti la vecchia stazione. I provvedimenti sono stati presi a seguito di analisi dell'ARTA che hanno riscontrato concentrazioni anomale di Ostreopsis Ovata, un'alga marina potenzialmente tossica che prolifera perlopiù in acque stagnanti. Un finale ampiamente annunciato.
Siamo alle solite, basterebbe la semplice cronologia dei fatti per capire come gira il mondo, almeno dalle nostre parti: ancora una volta sono dei volontari sensibili (in questo caso come in molti altri Nuovo Senso Civico) che si prendono la briga di segnalare un problema pubblico per evitare guai peggiori e che si sostituiscono alle autorità preposte per legge (e pagate per questo) a svolgere il compito di tutela della salute dei propri concittadini. E invece di essere lodati per l'opera di collaborazione vengono additati come causa del male.
Non ci stancheremo mai di ricordare che ogni Sindaco è la massima autorità sanitaria locale e dispone di tutti i mezzi legali per poter svolgere al meglio questo compito, cosa che purtroppo non sempre accade.

Signor Sindaco Gianni Di Rito, manifesti più rispetto per chi volontariamente e senza doppi fini si adopera gratuitamente per il bene comune ed abbia l'umiltà e la dignità di chiedere scusa non solo ai sottoscritti ma all'intera Comunità che rappresenta e che confida nel suo operato per essere tutelata nel migliore dei modi in difesa del proprio benessere.
NUOVO SENSO CIVICO 

3) SPIAGGIA DI ROCCA SAN GIOVANNI: NON BASTANO PIU' SOLO LE SCUSE, ADESSO VOGLIAMO TUTTA LA VERITA'!

(CON IMPORTANTE SEGNALAZIONE + FOTO A FINE ARTICOLO DEL 12 SETTEMBRE 2013)
" I risultati sono perfino migliori di questa estate. L'acqua è pulita. Invito turisti e cittadini a tornare al mare senza nessun problema."


Queste le dichiarazioni, quantomeno avventate e superficiali, rese pubblicamente alla stampa dal Sindaco di Rocca San Giovanni Gianni Di Rito che, ricordiamolo, è anche medico, dopo che già decine di persone erano ricorse alle cure sanitarie ed ospedaliere per gravi sintomi da intossicazione raccolta sulla spiaggia della Foce e prima che qualsiasi approfondita analisi ne stabilisse le cause ed escludesse ulteriori conseguenze nocive.
Tutti al mare, tutti al mare! Bambini, anziani, persone già malate, non c'è alcun problema, garantisce il Sindaco che, sono parole sue, ci ha mandato anche il figlio (!?!).
Chi in buona fede ha raccolto l'invito del Primo Cittadino e poi ha visto invece lo sviluppo successivo con la chiusura ancora in vigore dei lidi interessati è adesso non solo molto preoccupato per le conseguenze sulla propria salute ma anche giustamente infuriato per tanta leggerezza da parte di chi dovrebbe invece essere il primo baluardo protettivo in simili circostanze.
Dopo gli articoli sui giornali continuano a giungerci ancora oggi innumerevoli segnalazioni e testimonianze di chi non sa tuttora quali siano state le cause certe dei malori accusati. Invitiamo chiunque a continuare a mandarcele scrivendo all'indirizzo  info@nuovosensocivico.it . Tutto questo non ci fa dormire sonni tranquilli e soprattutto, visti i precedenti, non ci convincono le rassicurazioni sulle "cause naturali".

Oltretutto i pescatori della zona e diversi sub hanno riferito anche alla stampa il fenomeno della morìa di pesci, granchi pelosi e polpi, fenomeno quest'ultimo molto preoccupante perchè i polpi sono organismi particolarmente resistenti. Le reti che vengono ritirate sono sporcate da una sostanza nerastra così come gli scogli non solo a Rocca San Giovanni ma anche a Fossacesia e fino a Torino di Sangro. Dopo il fermo biologico per la riproduzione ci si attendeva un'abbondante raccolta di vongole ma queste sono state pescate già morte.
Non si tratta di "procurato allarme" ma di testimonianze reali che dovrebbero preoccupare tutti, autorità comprese, e che in un paese civile spingerebbero ad immediati approfondimenti sempre più ampi ed accurati.
Adesso non ci bastano più solo le scuse, che peraltro abbiamo dovuto pretendere e non sono giunte certo spontaneamente, ma pretendiamo che sia accertata al più presto tutta la verità.
Lo esige l'intera Comunità che ama questo mare e questi luoghi splendidi e che vuole impedire il loro scempio smascherando responsabili, complici e cialtroni di turno, tutti egualmente colpevoli.
CHIEDIAMO analisi a largo raggio che non si fermino alle "alghe tropicali" perchè potrebbero esserci quantomeno delle concause non altrettanto "naturali";
CHIEDIAMO all'ARTA (l'Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente) di rendere pubblici e consultabili i loro risultati che hanno portato alla conclusione "alga tropicale", indicando procedure e protocolli seguiti e comunicando se le analisi sono state condotte all'interno dell'agenzia stessa o siano state affidate a qualche laboratorio esterno e, nel caso, quale.
Nel frattempo Nuovo Senso Civico ha dato incarico ad una società indipendente di svolgere analisi parallele a tutto campo per avere un quadro più definito della vicenda.
Tutto questo lo facciamo per amore del nostro mare e delle nostre splendide coste che vanno difese con le unghie e con i denti dai predatori di ogni sorta. 
E lo facciamo per  amore della verità che, seppure scomoda, è l'unico obiettivo onesto da raggiungere.
Questo dovrebbero condividere i nostri politici ed amministratori che hanno l'obbligo di essere i primi difensori dell'ambiente e quindi del benessere di tutte le persone che rappresentano, figli compresi.

NUOVO SENSO CIVICO
Clicca anche su spiagge chiuse a Rocca San Giovanni: Sindaco-medico Di Rito abbia l'umiltà di chiedere scusa!

RASSEGNA-STAMPA:
(SEGNALATECI QUELLO CHE CI E' SFUGGITO)


SEGNALAZIONI:
Un nostro lettore ci rimanda una segnalazione che avevamo già raccolto il 17 maggio 2013 e che rilanciamo alla luce degli sviluppi successivi come ulteriore spunto non tanto di riflessione quanto di drastico intervento da parte di tutte le Autorità competenti che hanno il dovere di difendere il mare di tutti:

"LE FOTO IN ALLEGATO (che si riferiscono a MAGGIO 2013 ndr) MOSTRANO COME SI PRESENTA IL TRATTO DI MARE DA ORTONA
ALLA FOCE DEL SANGRO.

E' DA VENERDI' DELLA SCORSA SETTIMANA CHE IL MARE HA ASSUNTO UN COLORE CHE
VIRA DAL MARRONE AL GIALLO CON PRESENZA DI UNO STRATO DI SCHIUMA CHE IN
CERTE ZONE E' ALTA 40 - 50 CM.

QUANDO C'E' VENTO LA SCHIUMA VIENE SPINTA ADDIRITTURA OLTRE IL TRACCIATO
DELLA VECCHIA FERROVIA E VA A POSARSI SUGLI ALBERI!!

E POI LO CHIAMANO "PARCO DELLA COSTA DEI TRABOCCHI"........ E GLI DAREMO
ANCHE LA BANDIERA BLU.
 P.S. LE FOTO SONO STATE SCATTATE IN PROSSIMITA' DEL PROMONTORIO DANNUNZIANO"  (a maggio 2013 ndr)  (SV)

4) PETROLIERE O DELFINI: QUALE FUTURO SCEGLIAMO?
22 Giugno 2013


Mettiamo a confronto due notizie apparse su "il Centro" di ieri per domandarci: qual'è il futuro migliore per noi?

"In fiamme una petroliera al largo di San Benedetto"



SAN BENEDETTO. Una motocisterna turca con a bordo dodici marittimi, nel pomeriggio intorno alle 18.30, è andata in fiamme. L’incendio, in base alle prime informazioni, sarebbe scoppiato a causa di un cortocircuito. Si tratta della nave cisterna Nazo.s che ha preso fuoco a 37 chilometri dalla costa civitanovese. La parte a poppa della nave, dove si trovano gli alloggi, è andata distrutta. In questo momento si stanno cercando di domare le fiamme.


"Rocca San Giovanni, i delfini a mezzo miglio dalla spiaggia"


ROCCA SAN GIOVANNI. Sono apparsi all'improvviso a meno di mezzo miglio dalla costa: i riflessi argentati in un mare che sembra una tavola e i tipici sbuffi accompagnati da suoni acuti e a scatti, come delle risate. Ci sono i delfini nel mare della Costa dei trabocchi. La loro presenza è sempre più frequente ormai da qualche anno, ma quello che Marco Caldora, titolare del ristorante Punta Vallevò a Rocca San Giovanni, si è trovato davanti assieme ai suoi famigliari ha dell'incredibile.
«Ne ho contati almeno 11-12 , «racconta ancora emozionato Marco, «erano in branco ed erano bellissimi».
  

Agli abruzzesi la facile sentenza...

 

 

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