sabato 29 settembre 2012

INCREDIBILE! UNA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE A SANTA MARIA IMBARO: CON QUALE CORAGGIO VENITE A PROPORLA? E I CITTADINI COSA NE PENSANO?













RIPRODUCIAMO QUI DI SEGUITO IL TESTO DEL COMUNICATO-STAMPA DI NUOVO SENSO CIVICO SULLA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE IN PROGETTO A SANTA MARIA IMBARO:


Giovedì prossimo 4 ottobre al Consiglio Comunale di Santa Maria Imbaro verrà proposta l’approvazione della realizzazione di una centrale a biomasse alimentata da insilato di mais e liquami zootecnici in prossimità del centro abitato.

Questa decisione ci lascia sconcertati. Da due anni a questa parte, cominciando dalla centrale a biomasse di Treglio e relativo sansificio passando poi per la centrale a biogas di Villa Pasquini e via discorrendo (Vasto, Guardiagrele, ecc). abbiamo dimostrato come le centrali a biomasse siano un affare solo per chi le realizza e le gestisce mentre rappresentano un serio problema per le popolazioni locali che le ospitano.

Sulla base di autorevoli studi nazionali ed internazionali in materia e dopo aver organizzato in zona ben tre convegni nazionali con l’intervento di esperti di chiara fama abbiamo dimostrato inequivocabilmente quanto segue:

  • LE CENTRALI A BIOMASSE SONO ALTAMENTE INQUINANTI: sviluppano sostanze ufficialmente classificate “cancerogene” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e inquinano decine di volte più delle centrali a metano e perfino il doppio di quelle a carbone. Compromettono la salute soprattutto delle fasce più deboli quali bambini, anziani e malati ma non riparmiano nessuno.
  • LA ZONA DI INSEDIAMENTO E’ GIA’ COMPROMESSA DAL PUNTO DI VISTA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA, come dimostrano i due recenti studi del Consorzio Mario Negri Sud che abbiamo più volte citato. Il primo del 2010 dice che in tutta la Provincia di Chieti le zone con la situazione peggiore sono Lanciano ed area circostante ed il vastese (zona di Pollutri). Il secondo del 2011 mette in risalto nella zona vicina di Villa Pasquini “concentrazioni anomale” di anidride solforosa (sostanza gravemente nociva) anche perché quell’area di Lanciano, come Santa Maria Imbaro, si trova a due passi in linea d’aria da altri insediamenti inquinanti come la Zona industriale della Val di Sangro e di Cerratina e la stessa discarica di Cerratina;
  • LE CENTRALI A BIOMASSE COME VENGONO PROPOSTE IN ZONA NON RISOLVONO ALCUN PROBLEMA DI SMALTIMENTO LOCALE MA ANZI LO CREANO: gli insilati di mais ed i liquami zootecnici verranno importati da altre regioni con un ulteriore aumento dell’inquinamento per il trasporto su camion per centinaia di chilometri e con tutti i rischi derivanti dal movimento di tali liquami (in Germania hanno ipotizzato che potesse essere questa la causa della contaminazione da e.coli che lo scorso anno ha paralizzato il mercato ortofrutticolo continentale);
  • NON ESISTE ALCUN VANTAGGIO, DI NESSUN TIPO, PER LA COMUNITA’ LOCALE: non ci saranno riduzioni sulla bolletta energetica né altri vantaggi di tipo economico ma anzi, l’inquinamento derivante dalla centrale in funzione porterà (oltre ai prevalenti rischi per la salute), danni alle produzioni tradizionali locali, all’eno-gastronomia, alle attività economiche di accoglienza (alberghi, bed and breakfast, agriturismi, ristorazione, ecc) e finanche al valore di terreni e immobili, com’è verificabile in tutte le situazioni simili a questa.
  • LE CENTRALI A BIOMASSE, CON UNA PARTICOLARE AUTORIZZAZIONE, POSSONO TRASFORMARSI IN INCENERITORI DI RIFIUTI e con l’emergenza sempre alle porte in Abruzzo questa diventa una prospettiva sempre più concreta.
Potremmo continuare ancora ma ci fermiamo qui e RIBADIAMO CHE TUTTE LE NOSTRE AFFERMAZIONI SONO FATTE SULLA BASE DI DATI SCIENTIFICI E TECNICI INOPPUGNABILI E CI DICHIARIAMO DISPONIBILI A QUALSIASI CONFRONTO PUBBLICO PER RIBADIRLE.

CI APPELLIAMO ADESSO AL SINDACO ED AI CONSIGLIERI COMUNALI DI SANTA MARIA IMBARO: SE PRIMA NON LO SAPEVATE, NONOSTANTE LE NOSTRE CONTINUE CAMPAGNE DI QUESTI ANNI, ADESSO LO SAPETE E QUINDI POTETE CAMBIARE LE VOSTRE OPINIONI CONFORTATI DALLE CONCLUSIONI DELLA SCIENZA.

SE NON LO FARETE DOVRETE RISPONDERNE AI VOSTRI CONCITTADINI ED ALL’INTERA OPINIONE PUBBLICA DELL’AREA FRENTANA CHE SUBIRA’ LE VOSTRE SCELTE E SIATE SICURI CHE NON FINIRA’ TUTTO CON UN SEMPLICE VOTO IN CONSIGLIO COMUNALE MA RIPRENDERA’ PIU’ FORTE DI PRIMA LA MOBILITAZIONE PER SVELARE QUALI SONO I VERI INTERESSI DIETRO QUESTE SCELTE.

E INFINE, SICCOME L’ARIA NON HA CONFINI E L’INQUINAMENTO PURE, COSA INTENDONO FARE I SINDACI DEI COMUNI VICINI (Mozzagrogna, Lanciano, ecc) PER FERMARE UNA SIMILE REALIZZAZIONE CHE INTERESSA ANCHE I LORO CONCITTADINI?

NUOVO SENSO CIVICO - LANCIANO

venerdì 28 settembre 2012

Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia


Sabato 29 settembre dalle ore 10 alle 13 a Lanciano in Piazza Plebiscito presso la Sala di Conversazione (sotto il Municipio) si svolgerà la riunione costitutiva di ISDE-Chieti (Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia).
Tutti gli uomini sono responsabili dell'Ambiente.
I Medici lo sono due volte.
Fino a quando possiamo restare indifferenti ?

martedì 25 settembre 2012

QUALITA' DELL'ARIA: ITALIA MAGLIA NERA D'EUROPA. E A TREGLIO E VILLA PASQUINI COSA NE PENSANO?

Riproduciamo qui di seguito il post pubblicato dal Prof. Federico Valerio sul suo blog "Scienziato preoccupato" ( federico-valerio@blogspot.com ) che invitiamo tutti a seguire costantemente per l'altissimo interesse dei temi trattati con la massima competenza.
Abbiamo l'onore di collaborare da tempo con il Prof. Valerio soprattutto sul tema delle biomasse e della qualità dell'aria di cui è uno dei maggiori esperti nazionali.

Alla fine di questa illuminante lettura aggiungiamo alcune considerazioni di natura "locale" che speriamo ottengano lo stesso effetto.

CHE ARIA SI RESPIRA IN EUROPA? REPORT 2012

Da poche ore, l'agenzia Europea per l'Ambiente  ha presentato il  rapporto 2012 sulla qualità dell'aria dei paesi dell'Unione.
Non a caso, l'immagine di copertina  del Rapporto, riprodotta in alto, è stata scattata in Italia.
Infatti, tra gli Stati fondatori dell'Unione Europea, l'Italia è la maglia nera, è il caso di dirlo per qualità dell'aria.

Fig. 1 Mappa della concentrazione media annuale di PM10
La Figura 1 mostra la localizzazione delle stazioni di monitoraggio attive in tutta Europa. Quelle in rosso, nel 2010,  hanno fatto registrare il superamento dell'obbiettivo di qualità per la concentrazione media annuale di polveri sottili (PM10), pari a 40 microgrammi per metro cubo d'aria.
Quelle in arancio, hanno superato il limite previsto per le concentrazioni medie giornaliere delle stesse PM10.
L'Italia, tra i paesi fondatori dell'Unione Europea, è quello che mostra il maggior numero di punti rossi e arancioni!
Questo risultato, ovviamente, non è un caso in quanto in Italia è mancata una seria politica di incentivazione al trasporto urbano, i controlli sull'inquinamento industriale sono estremamente carenti ( Taranto, Brindisi docent) e la recente incentivazioni a realizzare centinaia di centrali alimentate a biomasse ha dato certamente il suo contributo a raggiungere questo record negativo.
Ma non è solo un problema simbolico di "maglia nera" della qualità dell'aria.
Il mancato rispetto delle normative europee ci costringe a pagare tasse salate, ma, ancora peggio, la situazione mostrata in figura dice anche che, a causa di questo inquinamento evitabile, l'aspettativa di vita degli Italiani che abitano le città in rosso e in arancio è minore di quella degli altri partner europei. Nelle città europee più inquinate si possono perdere da otto a ventiquattro mesi di vita.

Prof. Federico Valerio
Questo è solo l'ultimo dei dati scientifici che, aggiungendosi a tutti quelli precedenti che abbiamo presentato pubblicamente, ci dicono una sola cosa: NON POSSIAMO PIU' PERMETTERCI INTERVENTI DI ALCUN TIPO CHE VADANO A PEGGIORARE UNA SITUAZIONE DI QUALITA' DELL'ARIA GIA' PRECARIA MA DOBBIAMO SUBITO PRETENDERE CHE SI RISPETTI LA LEGGE NEL PROCEDERE SUBITO A MIGLIORARNE LE CONDIZIONI.

E non si tratta certo solo del Nord Italia industrializzato: la vicina Pescara risulta tra le città più inquinate d'Europa! (abbiamo questo dato perchè lì hanno le centraline di rilevamento tutto l'anno. Se le mettessimo anche noi cosa uscirebbe fuori?)
Poichè da tempo continuiamo a ripetere le stesse cose perchè chi deve intendere intenda, questa volta riproduciamo uno stralcio da un nostro precedente post del 16 giugno scorso pubblicato in occasione della Conferenza dei servizi sulla Centrale a biogas di Villa Pasquini che fa sempre bene rileggere:
 
La qualità dell’aria ambiente a Lanciano, nell’area circostante e nella zona specifica di località Bel Luogo/Villa Pasquini

  1. Lo studio del 2010 sulla qualità dell’aria commissionato al Consorzio Mario Negri Sud dalla Provincia di Chieti è stato condotto con un procedimento all’avanguardia detto “biomonitoraggio” che attraverso l’IBL (Indice di Biodiversità Lichenica) garantisce risultati certi e precisi sullo stato dell’aria e dell’ambiente circostante ed è riconosciuto dalla Comunità scientifica internazionale e dall’ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) superiore a qualsiasi altro monitoraggio puramente strumentale.  I risultati di questa ricerca sono stati che la qualità dell’aria a Lanciano e nell’area circostante è pessima, la più bassa tra tutte le zone rilevate;
  2. Lo studio “S.Q.U.I.L.L.A.” del 2012 sulla qualità dell’aria commissionato sempre al Consorzio Mario Negri Sud dal Comune di Lanciano, sebbene condotto con una metodologia di tipo strumentale (a mezzo di “radiello”) nettamente meno efficace del biomonitoraggio (non essendo tra l’altro in grado di rilevare le polveri sottili e ultrasottili che sono tra i primi fattori di inquinamento urbano) ha comunque messo in evidenza nella zona di Villa Pasquini dove ricade la centrale a biogas della Società ATA Energia una concentrazione di anidride solforosa che lo stesso reponsabile del Mario Negri Sud Dott. Tommaso Pagliani definisce “anomala” e meritevole di ulteriori approfondimenti. Sottolineamo che tale sostanza è fortemente irritante per gli occhi ed il tratto respiratorio, per inalazione può causare edema polmonare ed una prolungata esposizione può portare anche alla morte. Se a tutto questo aggiungiamo quanto dichiarato dal Prof. Federico Valerio che “nel biogas ci sono sostanze nocive come l’idrogeno solforato e altri composti tossici e odorigeni” e che l’idrogeno solforato stesso è estremamente velenoso ed una prolungata esposizione può essere mortale, allora il quadro si fa ancora più inquietante;
  3. Nei dintorni dell’area di insediamento della Centrale a biogas in località Bel Luogo/Villa Pasquini insistono altri insediamenti inquinanti quali ad esempio la Zona Industriale della Val di Sangro, la discarica di Cerratina in piena attività e l’ex discarica di Serre con la sua  velenosa eredità oggetto di preoccupate attenzioni da parte degli enti interessati. Il dato decisivo è sempre la sommatoria dei singoli fattori nocivi e inquinanti che va valutata per avere un quadro organico della situazione dato che il tutto è sempre maggiore della somma delle singole parti;
  4. L’area lancianese è inoltre interessata da due altri impianti posti nel confinante Comune di Treglio (sansificio e impianto a biomasse) che ne peggiorano la qualità dell’aria in quanto le polveri nocive trasportate dal vento viaggiano per decine di km. ed in opposizione ai quali si dichiarò pubblicamente anche l’attuale Sindaco di Lanciano.
 Aggiungiamo infine che proprio in occasione di quella Conferenza dei servizi l'Amministrazione Comunale di Lanciano ha manifestato ufficialmente perplessità sulla localizzazione dell'impianto, poichè da uno studio affidato al Consorzio Mario Negri Sud (lo studio "Squilla" appunto) risultava una qualità dell'aria scadente e si impegnava a trasmettere alla ditta lo studio citato.
A sua volta l'ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale) si impegnava ad esprimersi dopo aver acquisito la relativa documentazione.
LA NOSTRA DOMANDA FINALE E' QUESTA: A CHE PUNTO SIAMO MENTRE LA CENTRALE A BIOGAS E' IN PROCINTO DI ENTRARE IN FUNZIONE? 
COME INTENDE PROCEDERE L'A.C. DI LANCIANO PER TUTELARE LA SALUTE DEI PROPRI CONCITTADINI?

In prima battuta questi impianti non vanno realizzati perchè inutili e inquinanti ma ricordiamo anche che, visto che la centrale ormai è stata costruita nonostante l'opposizione dell'opinione pubblica, più volte abbiamo prospettato delle soluzioni (rete di teleriscaldamento, produzione dal biogas di biometano da immettere direttamente nella rete metanifera nazionale) che andrebbero incontro all'esigenza di limitare i danni e che potrebbero dimostrare da parte della proprietà come interventi di questo tipo non vengano fatti solo per interessi privati (come appare evidente) ma per creare dei vantaggi alle comunità locali che li ospitano.

 




sabato 22 settembre 2012

Al Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento dell’Energia ROMA - Raffineria nel comune di Bomba conferenza dei servizi del 1 ottobre 2012




Racc.a.r.
Al Ministero dello Sviluppo Economico
Dipartimento dell’Energia
Struttura DG-RIME
Via Molise, 2
00187  ROMA

Al Presidente della Regione Abruzzo
Dott. Gianni Chiodi
Via Leonardo da Vinci, 6
6100 L’AQUILA

Al Presidente della Provincia di Chieti
Enrico Di Giuseppantonio

                                                                                        REGIONE ABRUZZO
Assessorato Sviluppo del Turismo, Ambiente, Energia e Politiche Legislative
Via Leonardo da Vinci, 6
67100 L’AQUILA

REGIONE ABRUZZO
Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazione Ambientali, Energia
Via Leonardo da Vinci, 6
67100 L’AQUILA

REGIONE ABRUZZO
Assessorato Sviluppo Economico, Innovazione Tecnologica e Informatica
Via Leonardo da Vinci,6
67100 L’AQUILA

REGIONE ABRUZZO
Direzione Attività Estrattive
Via Passolanciano, 75
65100 PESCARA

PROVINCIA DI CHIETI
Settore 7 –Energia e Sviluppo Sostenibile –
Servizio Tecnico Ambiente
P.zza Monsignor Venturi, 4
66100 CHIETI

SOPRINTENDENZA PER I BENI
ARCHEOLOGICI DELL’ABRUZZO
Via degli Agostiniani, 14
66100 CHIETI


SOPRINTENDENZA PER I BENI
ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO
Via  B. Croce – Castello Cinquecentesco
(provvisoriamente nel Convento Agostiniano
S. Amico Via San Basilio  2/a
67100 L’AQUILA

SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI
DELL’ABRUZZO
Via San  Basilio 2/a
67100 L’AQUILA
                                                                                       
AI GRUPPI POLITICI DEL CONSIGLIO  REGIONALE

A TUTTI I PARLAMENTARI ABRUZZESI

A TUTTI I SEGRETARI REGIONALI DEI PARTITI

IL sottoscritto Alessandro Lanci, nella sua qualità di presidente dell’Associazione Nuovo Senso Civico,  premette:
il Ministero della Sviluppo Economico, Dipartimento per l’energia, Struttura DG-RIME, con lettera Prot. N. 0017787 datata 12.09.2012, ha indetto per 1° ottobre prossimo, alle ore 11,30, in Roma, presso il il citato ufficio ministeriale una Conferenza dei servizi sul progetto della Forest Oil per la realizzazione di un impianto per l’estrazione e la raffinazione del gas poco a valle della diga di Bomba (CH). La convocazione di questa Conferenza è intervenuta mentre era ancora in corso l’esame di VIA alla Regione Abruzzo.
Ed infatti: il 10 aprile 2012 il Comitato VIA della Regione Abruzzo aveva esaminato e bocciato all’unanimità il progetto della Forest Oil, che a questo punto, oltre a proporre ricorso al TAR di Pescara, ha presentato altri documenti chiedendo un riesame al Comitato per la VIA. Quest’ultimo ha riconvocato gli interessati per il 3 luglio u.s. ma poi ha insistito per rinviare l’esame dei nuovi documenti, dicendo ai sindaci e alle associazioni intervenute che era meglio tenersi il no già ottenuto. Il 27 luglio il TAR ha emesso una ordinanza in cui, in buona sostanza, previa sospensiva della determinazione del Comitato VIA, si faceva obbligo a quest’ultima di fornire un parere sulla base di un esame più congruo. Sennonché la Regione non ha finora ottemperato all’ordinanza del TAR al fine evidente di scaricare ogni responsabilità sulla Conferenza convocata dal Ministero, nella speranza di potersi liberare da quella che costituisce una sua competenza specifica, e cioè la Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto della Forest Oil.
 INSOMMA DELLE MENTI RAFFINATE, O CHE SI CREDONO TALI, SI SONO POSTE IL PROBLEMA DI COME LA BOCCIATURA UNANIME IN SEDE DI VIA DEL PROGETTO FOREST OIL POTESSE ESSERE SUPERATA. E poiché non si aveva il coraggio né di confermare né di rovesciare il NO convinto già dato, si è ritenuto di ritardare il riesame da parte del Comitato VIA in modo da dare spazio all’intervento del Ministero competente, al quale è opportuno ricordare che NON HA UN POTERE SOSTITUTIVO NEI CONFRONTI DELLA V.I.A., CHE E’ UNA COMPETENZA SPECIFICA DELLA REGIONE. Insomma, siamo in presenza di un gioco delle parti o, per dirla meno elegantemente, di un indecente scaricabarile.
Ma mentre si consumano queste furbizie, cresce l’allarme in Val di Sangro e in tutta la provincia di Chieti, LA CUI  OPINIONE PUBBLICA, SIATENE CERTI, NON TOLLERERA’ FURBIZIE DI SORTA, NE’ SOTTOVALUTAZIONI.
 Ma ripercorriamo le tappe di questa vicenda:  a suo tempo l’AGIP S.p.a., aveva fatto nell’area in questione delle ricerche e pur avendo trovato il gas, nel 1992 rinunciò al suo programma di coltura ed estrazione “per motivi di sicurezza”, a causa di vaste aree franose e in  presenza di un invaso artificiale chiuso da una diga. Nel 1996 è subentrata nell’attività di ricerca di idrocarburi la Forest Oil CMI s.p.a., società petrolifera con sede a Denver (Colorado), ed oggi chiede di poter sfruttare il giacimento con impianti per l’estrazione del gas e per la sua  raffinazione, per depurarlo dall’idrogeno solforato. Tra le tante ragioni che sconsigliano l’approvazione del progetto, ne indichiamo soprattutto due:

1.      Come hanno scritto 21 sindaci della Val Di Sangro, il progetto presenta una ELEVATISSIMA
CRITICITÀ  CIRCA L’ASSETTO IDROGEOLOGICO DELL’AREA. Ed infatti, in ordine alla
compatibilità dell’intervento con le dinamiche geostrutturali dei versanti, registrate nell’area individuata e descritte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico “Fenomeni Gravitativi e Processi Erosivi”/Bacino del Sangro, approvato con deliberazione G.R.A. n.103/5 del 27/05/2008, si evince che la Forest ha omesso di esaminare gli scenari ad alto rischio derivanti dalla presenza di un invaso artificiale e da una diga, in un’area investita continuamente da frane. Per tenere conto solo degli ultimi due secoli vanno ricordate le più grandi frane registrate nel Comune di Bomba a partire da quella del 1819, che travolse metà  paese. Ci fu poi quella del 1929 ed ancora una volta mezzo paese fu trascinato a valle: fu allora che costruirono i tre ordini di arconi che continuano a sostenere l’abitato. Nel 1973 una frana travolse il comune di Colledimezzo e costrinse l’Impresa INCISA, che stava realizzando il tratto di strada di Fondovalle Sangro, a rifare il progetto scavando una lunga galleria da Bomba a Colledimezzo.
  In quell’anno era stato terminato un imponente viadotto sulla superstrada e che aveva le fondamenta in un’area detta Lago Maurino. In questa occasione i contadini della zona avevano detto ai costruttori che era una follia poggiare sul quel terreno, pieno di torrenti sotterranei, gli imponenti piloni del viadotto, ma gli ingegneri avevano risposto che sulla base delle analisi fatte il  terreno di posa risultava sicuro. Appena l’opera fu terminata, una frana sotterranea spezzò uno dei piloni centrali del viadotto che, successivamente fu fatto crollare. Sul posto restano le macerie di un viadotto spezzato in due parti. Questi resti si trovano a poche centinaia di metri dall’area Forest.  Allora bisognò fare una grande curva per baipassare il viadotto e la strada è rimasta così ormai a 40 anni dal disastroso evento. Tra il 1974 e 1975 ci fu una ennesima grande frana da Buonanotte (oggi Montebello sul Sangro) a Pennadomo che spezzò e travolse la strada di collegamento tra Pennadomo e Villa S. Maria. La strada non si è mai potuta aggiustare perché la frana è sempre in movimento. Un’ultima frana, nel 1992, ha di nuovo investito a monte il paese di Bomba e solo per l’intervento immediato,  con numerosi mezzi meccanici, si è riusciti a circoscrivere il fenomeno franoso che aveva già lambito le prime abitazioni.  La strada di accesso alla diga è del tutto dissestata. Anche la strada  ricostruita nel 2009 sul lungolago tra Bomba e Colledimezzo, per i Giochi del Mediterraneo, è per larghi tratti già franata. Poiché la subsidenza si è verificata ovunque  sono state fatte delle estrazioni – nel Polesine ad esempio il suolo si è abbassato di tre metri – è altamente probabile che, non appena si procederà ad estrarre gas, toccando così il precarissimo equilibrio dell’area con frane sempre attive, si possano innescare frane catastrofiche capaci perfino di destabilizzare la diga, dietro la quale ci sono 80 milioni di metri cubi di acqua, mentre nel sottosuolo c’è un campo metanifero esteso 44 volte più del lago. Né hanno alcun valore le rassicurazioni della Forest che promette di monitorare la subsidenza con una sistema di sensori. Poiché se inizia un processo di destabilizzazione della diga, ci si troverà di fronte ad un problema insormontabile, quello di svuotare in tempi brevi il lago della sua enorme massa d’acqua. Va tenuto presente che a valle c’è l’epicentro industriale dell’Abruzzo, con circa 15 mila abitanti e fabbriche per circa 13 mila operai.
INSOMMA, LA CATASTROFE CHE SI POTREBBE PRODURRE FAREBBE IMPALLIDERE QUELLA DEL VAJONT!
    E’ FORSE UN DESTINO INELUTTABILE CHE IL NOSTRO SIA IL PAESE DELLE CATASTROFI ANNUNCIATE ?

2.      CRITICITA’ PER LE  INADEGUATE TECNOLOGIE  USATE,  FONTI  CERTE DI GRAVE INQUINAMENTO
L'impianto di trattamento del gas presentato dalla Forest CMI S.p.A. consta di tre fasi principali ed in nessuna di esse è stato previsto l'impiego di una delle migliori tecnologie disponibili.
L'obbligo di utilizzare le migliori tecnologie disponibili è sancito dal D. Lgs. 4 agosto 1999, n. 372 (Recepimento della Direttiva IPPC) e per il trattamento del gas naturale sono definite dalla Commissione Europea nel documento "IPPC - Reference Document on Best Available Techniques for Mineral Oil and Gas Refineries" del febbraio 2003.
Un impianto industriale che non prevede l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili non fornisce alcuna garanzia di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini e non può essere autorizzato perché sprovvisto dei requisiti minimi per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).
Che senso ha autorizzare un simile progetto per poi scoprire che è inquinante per l'ambiente e per la salute? Perché verificare gli effetti negativi se sono prevedibili già in fase progettuale? E perché le regole per la salvaguardia dell’ambiente e per la tutela della salute dei cittadini, che valgono in tutta l'Europa,  non valgono più a Bomba ? Va considerato che ci sono molte abitazioni a poche centinaia di metri dagli impianti.

Considerato da ultimo che le direttive comunitarie del trattato di Aarhus, recepite anche dall’Italia, affermano che la popolazione ha il diritto di esprimere la propria opinione e che la volonta’ popolare deve essere vincolante; 
CHIEDIAMO
LA SOSPENSIONE  DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI,  IN ATTESA CHE LA REGIONE  DIA UNA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE DEFINITIVA SUL PROGETTO DELLA FOREST OIL, NEI CONFRONTI DEL QUALE, IN OGNI CASO, ESPRIMIAMO NETTA CONRARIETA’.
   Nel contempo CHIEDIAMO  A TUTTE LE FORZE POLITICHE, AGLI ELETTI ALLA REGIONE,  E ALLE ISTITUZIONI DI NON GIRARSI DALL’ALTRA PARTE E DI IMPEGNARSI PER EVITARE ALL’ABRUZZO QUESTA SCIAGURA.

Lanciano, 21 settembre 2012
                                                                       N.S.C. Il Presidente
                                                                         Alessandro Lanci

venerdì 21 settembre 2012

UNA PARTENZA POSITIVA IN BICI CON UN MESSAGGIO FORTE E CHIARO: SE SI VUOLE, SI PUO'

L'iniziativa di questa mattina a Lanciano per promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano è stata un avvio molto positivo per un'opera di sensibilizzazione che non è facile e non sarà certo breve, ma che già sta dando delle indicazioni molto confortanti.

Vanno ringraziati innanzitutto i promotori del Consorzio "Le vie del commercio", in particolare nelle persone di Raffaele Angelucci e degli altri 7 esercenti che credono fermamente in quest'idea e già mettono a disposizione dei loro visitatori delle belle biciclette per muoversi in città.

Un grazie poi alle parecchie decine di persone che, in poco più di due ore di prima mattina, sono transitate in bicicletta o hanno firmato l'appello proposto da Nuovo Senso Civico per la realizzazione di una rete di piste ciclabili a Lanciano, all'interno di un'idea innovativa per i nostri luoghi di una mobilità più fluida, razionale e soprattutto sana.

Per questo obiettivo Nuovo Senso Civico si batte da molto tempo ed ha collaborato con entusiasmo per il buon esito della giornata: occorre ricreare una Città a dimensione umana, decongestionata dal traffico motorizzato ladro di spazi e dispensatore di inquinamento e malattie, resa ancor più vivibile, civile e attraente da scelte alternative di mobilità che ormai, dati sanitari alla mano, non sono più facoltative ma doverose. 

Concludo citando un SMS che mi ha inviato qualche mese fa mia figlia Cristina, sperando che possa servire da monito per i cittadini di ogni età e soprattutto per gli amministratori pubblici che hanno il dovere di tradurre in atti concreti queste legittime istanze di cui alla fine beneficieranno tutti, pedalatori e no:
 "Ore 10.50, Bologna, 2 gradi: quasi novantenne priva anche di cappello, corre in bicicletta. Questa sì che è vita!"

Insomma, se si vuole, si può!

 Franco Mastrangelo

P.S.: è possibile continuare ad aderire all'appello al Sindaco di Lanciano per la realizzazione delle piste ciclabili inviando una e-mail all'indirizzo francomnsc@email.it con scritto "ADERISCO" indicando nome e cognome, età e luogo di residenza.
E' possibile anche firmare con la penna i moduli che già stanno circolando e che è comunque possibile richiedere sempre allo stesso indirizzo e che verranno inviati come allegato da scaricare e stampare. 





 


mercoledì 19 settembre 2012

VENERDI' 21 A LANCIANO UNA BELLA INIZIATIVA PER PROMUOVERE L'USO DELLA BICICLETTA

Qualcosa si muove alla ricerca di una nuova e più sana mobilità in città, sperando che Sindaco e Amministratori pubblici di Lanciano se ne accorgano e ne tengano in debito conto per le scelte future.

Qui di seguito pubblichiamo il testo ufficiale redatto dai lodevoli organizzatori della manifestazione (Le vie del commercio e FIAB Pescarabici) alla quale aderisce e collabora Nuovo Senso Civico che nell'occasione continuerà a raccogliere le firme per la richiesta di piste ciclabili nella nostra Città.
Ricordiamo che questo appello, che ha già avuto diverse decine di adesioni, può essere sottoscritto anche inviando una e-mail all'indirizzo francomnsc@email.it scrivendo "ADERISCO" e indicando nome, cognome e luogo di residenza.

Buona pedalata a tutti!

COMUNICATO
Volontari del Consorzio Le Vie del Commercio e dell’Associazione Nuovo Senso Civico
istituiranno un check-point all'incrocio di Via
De Crecchio con C.so Trento e Trieste, finalizzato a monitorare gli
utilizzatori di biciclette in città.
Saremo pronti ad intercettarli, e offrire loro dei piccoli gadgets, nonchè
Un buon caffè da sorseggiare presso Pannamore.
In cambio invitiamo alla compilazione di un
questionario relativo all'uso della bicicletta.
Non tutti sanno che siamo nel pieno della " Settimana europea della mobilità
sostenibile"
Tutte le città dovrebbero aderire presentando dei progetti relativi ad essa,
e le amministrazioni dovrebbero invogliare i propri cittadini a lasciare l'auto
a casa, se possibile, magari mettendo in campo soluzioni alternative.

Noi cerchiamo di diffondere un appello che venga raccolto almeno per questa giornata
di VENERDI 21 settembre, mattina nella quale,
tra le 7.30 e le 9.30, speriamo di
vedervi in tanti recarsi al lavoro o a scuola sul mezzo a pedali.
Speriamo che possa essere l'occasione per sperimentare forme di mobilità
diverse dal motorino o l'automobile, incontrando altri ciclisti, abituali e
non.
Probabilmente le biciclette in circolazione saranno diverse centinaia, e i
dati che raccoglieremo attraverso il questionario, potranno essere utili per
relazionare al Comune anche sulle difficoltà che deve affrontare chi si
muove in bici in città.

Nuovo Senso Civico continuerà nella raccolta di adesioni per sollecitare
la realizzazione di piste e corsie ciclabili a Lanciano

"IL CICLISTA URBANO A LANCIANO", sarà il protagonista dell'appuntamento,
realizzato anche con la preziose collaborazione dell’ ASD FIAB PESCARABICI,
che ci precede di un giorno nella manifestazione, il DAY BY(KE) DAY di
giovedi 20 settembre.

domenica 16 settembre 2012

ATTACCO FRONTALE CONTRO L’ABRUZZO TRA PETROLIO, TRIVELLAZIONI, DISCARICHE E INCENERITORI: DIFENDIAMOCI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!



L’Abruzzo è oggetto di un attacco senza precedenti al suo territorio di mare e di terra, alle sue vocazioni naturali, al suo tessuto economico e sociale ed alla salute dei suoi cittadini attuali e futuri. 

Basta scorrere a fine articolo l’elenco delle attività insalubri e inquinanti presenti nell’area sud della Provincia di Chieti che denotano un quadro di vera e propria emergenza ambientale: si tratta di una micidiale bomba ad orologeria resa ancora più pericolosa dal cumulo delle fonti in un’area piccola e densamente popolata che dobbiamo in ogni modo cercare di disinnescare al più presto. Un approfondito studio del Consorzio Mario Negri Sud del 2010 ha evidenziato la fascia costiera della provincia di Chieti come altamente inquinata, con due aree particolarmente critiche a Lanciano e nel vastese a Pollutri. Questo studio ci dice che non possiamo permetterci di aggiungere ulteriori fonti di inquinamento ad una situazione già deteriorata ma dobbiamo intervenire a norma di legge per migliorare la situazione ambientale e dell’aria in particolare.

I fronti sono molteplici: si va dal rinnovato impulso alla petrolizzazione dovuto al miope e disinformato interventismo del ministro Passera al pullulare di inceneritori (centrali) a biomasse e biogas, passando per un’emergenza rifiuti sempre alle porte che, nell’assenza totale di sane politiche alternative, porta anch’essa dritto dritto ad altri inceneritori e discariche da riempire, con tutte le nefande conseguenze del caso.

Per ognuno dei settori interessati e sulla base di dati ufficiali, autorevoli studi scientifici nazionali ed internazionali ed atti di convegni abbiamo messo in evidenza le innumerevoli negatività di questi interventi da ogni punto di vista: sanitario e ambientale, economico e occupazionale, storico, culturale e delle vocazioni territoriali.

PETROLIO, RAFFINERIE E TRIVELLAZIONI
L’Abruzzo ha già contribuito pesantemente alla storia nazionale del petrolio: dei 5424 pozzi perforati a terra in Italia fino al 2010 ben 554 hanno riguardato l’Abruzzo (quarta regione dopo Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia), 136 in mare. Attualmente oltre il 50% del territorio regionale è interessato da attività legate alla ricerca, estrazione e stoccaggio di idrocarburi che coinvolgono il 75% dei comuni e più dell’80% della popolazione totale. Vanno poi aggiunti i quasi 6000 km quadrati di mare interessati da permessi di ricerca, concessioni ed estrazioni di idrocarburi.
Sono dati oggettivamente sconvolgenti.

Non c’è una sola buona ragione per accettare il disegno devastante di trasformare definitivamente l’Abruzzo, regione verde d’Europa,  in distretto petrolchimico.
In termini di salute innumerevoli studi scientifici basati su esperienze analoghe dimostrano che il risultato sarà un pesante inquinamento diffuso con la contaminazione delle coltivazioni, degli alimenti (ortaggi, bestiame, pesci) e delle falde acquifere ed il conseguente sviluppo di gravi malattie  e tumori soprattutto nei bambini, ben al di sopra delle medie nazionali che sono già le più alte d’Europa. In termini economici non ci sarà alcun risparmio su carburanti, riscaldamento o energia elettrica e i risvolti occupazionali saranno ridicoli (per il Centro Oli di Ortona l’ENI ha dichiarato 29 assunti a regime) a fronte di una perdita certa di migliaia di posti di lavoro in settori vitali della nostra economia quali l’agricoltura, l’enogastronomia, la pesca, il turismo o l’industria tradizionale, per non parlare poi della perdita di valore di immobili e terreni. Ed infine l’alto rischio di incidenti che le piccole società straniere intestatarie delle concessioni non sarebbero in grado di fronteggiare viste le scarse risorse finanziarie e tecniche a disposizione. A loro i soldi, a noi il danno e la beffa.

Non sono ipotesi ma la cruda realtà che si può verificare in tutti i luoghi dove è già stato imposto questo oltraggio, come in Basilicata che con la raffineria più grande d’Europa (Viggiano) resta una delle zone più depresse dell’intero continente.  Negli altri Paesi del mondo le raffinerie si fanno nei deserti o lontano centinaia di chilometri dai centri abitati, da noi ce le mettono dentro casa; negli USA le piattaforme in mare devono stare a 160 km. dalla costa, da noi a due passi dalle spiagge. 

Il caso poi della raffineria proposta dalla Forrest ai margini del lago di Bomba è eclatante: oltre ai considerevoli rischi di inquinamento ed al danno economico per una zona che ha scelto tutt’altra strada di sviluppo c’è il fondato pericolo di un cedimento della diga a seguito dell’estrazione di gas sotto il lago con conseguenze che sarebbero a dir poco disastrose.

E’ ora insomma di cambiare drasticamente prospettiva nella direzione di fonti energetiche molto meno rischiose e inquinanti se davvero teniamo al futuro delle nuove generazioni. L’Abruzzo ha scelto da anni una direzione ben diversa legata alle sue bellezze naturali ed alla sua produzione di qualità: un lavoro del genere impegnativo e faticoso non può essere cancellato così sfacciatamente.

INCENERITORI (CENTRALI) A BIOMASSE E BIOGAS
E’ la nuova tendenza del momento perché, attraverso un sistema di incentivi statali pagati profumatamente da tutti i contribuenti, c’è la corsa a costruire questi impianti a combustione per la produzione di energia elettrica che, nelle versioni fin qui presentate in Abruzzo, portano vantaggi solo a coloro che li realizzano e gestiscono a scapito delle comunità locali ospitanti.

Abbiamo dimostrato che si tratta di impianti inutili perché non vanno a risolvere un problema locale pre-esistente di scarti o eccedenze da smaltire e perché in Italia l’offerta di energia elettrica prodotta è più della metà di quanta ne viene utilizzata quotidianamente. Soprattutto in tempi di crisi non abbiamo bisogno di ulteriori disponibilità come vogliono farci credere ingannevolmente.

Anche in questo caso autorevoli studi nazionali ed internazionali hanno dimostrato che la combustione delle biomasse produce sostanze altamente nocive tra le quali 4 ufficialmente classificate cancerogene dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (benzene, formaldeide, diossine e idrocarburi policiclici aromatici). Le centrali a biomasse inquinano decine di volte più delle centrali a metano e perfino di quelle a carbone ed anche in questo settore non ci sono benefici economici per i cittadini in termini di riduzione della bolletta elettrica ma solo un netto peggioramento della qualità della vita.

RIFIUTI, DISCARICHE E INCENERITORI
L’emergenza rifiuti è sempre più alle porte in Abruzzo grazie all’incapacità e negligenza di intere generazioni di politici ed amministratori pubblici che non hanno saputo o voluto trovare soluzioni alternative a discariche e inceneritori attraverso serie politiche di riduzione dei rifiuti, raccolte differenziate spinte, riuso e valorizzazione che possono trasformare i rifiuti in risorse a beneficio dell’intera comunità in termini economici e di salute (come dimostrano tante realtà virtuose nel Nord ma anche nel meridione d’Italia).

La scelta prevalente nella nostra regione è invece l’esatto contrario sulla spinta di poderosi e ristretti interessi economici: discariche sempre più grandi e costruzione di inceneritori che significheranno, come altre esperienze tristemente insegnano, sempre maggiore inquinamento, malattie, disincentivo a qualsiasi tipo di raccolta differenziata, aggravi economici per i cittadini e, non ultimo, problemi di criminalità e disgregazione del tessuto sociale.

CONCLUSIONI CON APPELLO FINALE
Il faro che guida l’azione di Nuovo Senso Civico e di tanti altri gruppi e cittadini abruzzesi è la difesa della salute che si traduce immediatamente in DIFESA DELLA VITA di tutti gli esseri viventi e dell’ambiente in cui vivono, un valore universale che accomuna indistintamente tutte le persone di buona volontà al di là delle differenze di pensiero.

Questo comporta il contrasto di qualsiasi scelta che la danneggi e la proposta ed il sostegno deciso a tutte le possibil alternative che esaltando il bene comune avvantaggino cittadini e future generazioni nel campo della salute, della qualità della vita, della convivenza civile e del sano progresso economico.

Nuovo Senso Civico insieme ad altri movimenti è stata ed è tuttora protagonista di queste battaglie civili, vantando la raccolta record di 50.150 firme alla petizione per fermare la deriva petrolifera in regione presentata a tutte le istituzioni nazionali ed alla Comunità Europea e collaborando costantemente con docenti universitari, scienziati ed esperti di riconosciuta fama per sostenere le proprie tesi con dettagliate argomentazioni tecniche e scientifiche e non con semplici slogan.

L’appello finale è proprio quello di unire tutte le forze nel comune obiettivo di respingere questo attacco insensato e riportare l’Abruzzo nella giusta e sana direzione: coloro che verranno dopo di noi ce ne saranno grati per sempre.

ALCUNE DELLE ATTIVITA’ INSALUBRI E INQUINANTI NELLA PROVINCIA DI CHIETI /SUD (dalla Marrucina a san Salvo).

Impianti attivi: Pozzi petroliferi e di gas in mare e a terra tra i quali “Rospo Mare” a Vasto con annessa attività di desolforazione sulla piattaforma; Inceneritore di rifiuti tossici e nocivi “Laterlite” a Lentella; Centrale con inceneritore per biomasse a Treglio; Sansificio Vecere a Treglio; Centrale a biogas di Lanciano (Villa Pasquini); Stoccaggio di Pet coke (scarti di lavorazione del petrolio) a Ortona; Stabilimento di conglomerati bituminosi “Pavimental” a Ortona; Turbogas di Ortona (105 MW); Turbogas di Gissi (850 MW); Turbogas Sevel (100 MW); Discarica di rifiuti tossici e nocivi di Rocca San Giovanni; Discarica di rifiuti tossici e nocivi Bosco Mottille a San Salvo; Ex discarica di Serre a Lanciano; Discarica di Cerratina a Lanciano; Discarica abusiva di rifiuti tossici e pericolosi della camorra a Tollo; Discarica di amianto a Ortona; Distilleria “D’Auria” a Caldari di Ortona; Conceria Akea a Orsogna; Trattamento rifiuti “CIAF Ambiente” ad Atessa;  Discarica rifiuti speciali “Semataf” in Val di Sangro.

Impianti in fase di autorizzazione, costruzione o progettazione; Raffineria e pozzi di gas “Forest” a Bomba; Raffineria (“Centro Oli”) a Ortona; Raffineria (“Centro oli galleggiante”) a San Vito Chietino; Trivellazioni petrolifere (ultima richiesta a Scerne); 4 inceneritori per biomasse a Lanciano (loc. S.Onofrio); 2 inceneritore per biomasse a Villa Caldari e Ortona; Inceneritore per biomasse a Guardiagrele; Inceneritore per biomasse a Monteodorisio; 2 inceneritori per biomasse a Vasto; Inceneritore per biomasse a Villa Alfonsina; Inceneritore per biomasse a Fallo; Inceneritore per biomasse a Torricella Peligna; Elettrodotto “Terna” Villanova-Gissi-Montenegro; Impianto “Recogen” di rigenerazione acido cloridrico a Punta Penna di Vasto; Rigassificatore Poggiofiorito; Rigassificatore Cupello. 

(se ci è sfuggito qualcosa fatecelo sapere).