Quello che vedete in fotografia è la nuova centrale a biomasse nel comune di Treglio
Secondo la proprietà e i progettisti questa centrale a biomasse dovrebbe bruciare sansa e cippato,.
Prefigurando l’immagine irreale dei nostri contadini in fila (durante i mesi della potatura dei vigneti!) a raccogliere i tralci a terra e con migliaia e migliaia di trattori scaricali in centrale.La centrale dovrebbe bruciare centinaia e centinaia di quintali al giorno di potature di vigne e uliveti.
Senza pensare a quanto inquinamento per il trasporto si produrrebbe, è un’immagine irreale perché semplicemente impossibile! Ma vogliamo fantasticare: se fosse davvero possibile, quanto pagherebbero agli agricoltori per il conferimento dei tralci?
Evidentemente troppo poco o forse niente semplicemente perchè la centrale a biomasse perderebbe di convenienza. E allora Ing. Di Nunzio il cippato da dove lo prendete? Fate una centrale a biomasse per il cippato senza cippato?
Chiediamo al vice-Sindaco: cosa verrà bruciato oltre alla sansa per assicurare il funzionamento della centrale 24h su 24h 365 giorni l’anno? Noi sappiamo che la risposta potrebbero darla tutti quei furbi imprenditori che da questo business pseudoecologico ci guadagnano milioni di euro. Sulla pelle dei cittadini.
Treglio e i suoi cittadini come possono tollerare la convivenza con un INSEDIAMENTO di questo tipo dopo aver scelto una politica urbanistica a misura d’uomo, promuovendo il territorio con eventi importanti come “Il Borgo Rurale”, recuperando il centro storico in maniere ineccepibile, permettendo una edificabilità residenziale, attirando molti professionisti frentani a spostare la loro residenza in questo comune, anche alla ricerca di una migliore qualità della vita?
E gli ideatori del progetto come pensano di risarcirli per il rischio sulla loro salute e sui loro investimenti? Con una pacca sulla spalla rassicurante dell’Ing. Di Nunzio?
Ecco gli esempi più importanti delle attività impattanti per la nostra salute presenti sul nostro territorio:
Pozzi petroliferi in mare e in terra; Turbogas di Ortona (105 MW); Turbogas di Gissi (850 MW); Turbogas SEVEL (100 MW); Inceneritore di rifiuti tossici e nocivi Laterlite di Dentella; Inceneritore per biomasse di Treglio; Inceneritore per biomasse ad Ortona; Stoccaggio di KOKE ad Ortona (scarti di lavorazione del petrolio); Discarica di rifiuti tossici e nocivi di Rocca S. Giovanni; Discarica di rifiuti tossici e nocivi Bosco Mottille S. Salvo; Discarica di Cerratina a Lanciano; Distilleria D’Auria; Akea di Orsogna; CIAF di Atessa; Discarica abusiva di rifiuti pericolosi della camorra a Tollo; In fase di autorizzazioni o realizzazione: Centrale a Biomasse di Treglio Raffineria e pozzi di gas a Bomba; Discarica di Amianto ad Ortona; Centro Oli di Ortona; Inceneritore per biomasse a Castelfrentano; Inceneritore per biomasse di Vasto 1; Inceneritore per biomasse di Vasto 2; Linea elettrica ad alto voltaggio di Terna; ECC. ECC.
Se un Comune favorisce l’istallazioni di attività inquinanti nel prorpio territorio, non mette solo in pericolo la salute e lo sviluppo economico dei propri abitanti, ma arreca anche un grande danno ai comuni limitrofi che magari hanno fatto scelte diverse.
L’inquinamento non lo si può confinare al perimetro di un Comune.
Le scelte degli amministratori del comune di TREGLIO in materia interessano tutta la nostra comunità e con essa vanno condivise. Pensate che possiamo sopportare a lungo questa situazione?
Mentre in Campania in merito alla questione rifiuti i sindaci sono in prima linea nel difendere il proprio territorio e di conseguenza la salute dei cittadini, da noi i sindaci sono completamente assenti e a volte complici di imprenditori senza scrupoli.
A noi cittadini non ci resta che prendere atto della situazione ed intraprendere una lotta dura nei confronti della mala politica per riaffermare i nostri diritti violati.
Cosa dice la scienza in meritori agli inceneritori per Biomasse.
Poche settimane fa, l'American Heart Association (AHA) ha pubblicato un documento significativo intitolato "Particolato atmosferico e malattie cardiovascolari".
In esso viene collegato il tipo di inquinanti tossici prodotti da inceneritori per biomasse con malattie cardiovascolari.
Si tratta di un esame approfondito dei recenti studi dettagliati su riviste come The Journal of American Medical Association, il New England Journal of Medicine, Circulation, il giornale di Air gestione dei rifiuti, l'epidemiologia e tossicologia inalatoria, e molti altri. (La lista di riferimento AHA cita 426 articoli medici).
In questo lavoro, si precisa che l'esposizione a particelle in sospensione nell'aria, nell'arco di alcune ore a settimana, può innescare la morte cardiovascolare e eventi non fatali, come infarti, insufficienza cardiaca, battito cardiaco irregolare, e ictus.
"L'Associazione malati del Polmone” chiede che la normativa non debba favorire la combustione di biomasse.
La combustione della biomassa porta un aumento significativo delle emissioni di ossidi di azoto, di particelle di biossido di zolfo ed ha un grave impatto sulla salute dei bambini, degli anziani e delle persone con malattie polmonari, perdita di giorni di lavoro a causa di malattie respiratorie, accessi al pronto soccorso, incremento del tasso di ospedalizzazione e di mortalità.
L'AHA invita gli operatori sanitari, a sottolineare la necessità che il pubblico deve essere cauto sull’ esposizione alle particelle in sospensione nell'aria, per i quali non vi è stabilito un livello minimo di sicurezza.
Suggerisce sistemi di filtraggio dell'aria in casa, la riduzione del tempo trascorso all'aperto, specialmente nel caso di attività faticose, e di tenere le finestre chiuse in casa.
"Le centrali a biomasse presentano un rischio inaccettabile per la salute dei cittadini, aumentando l'inquinamento atmosferico ...
La combustione delle biomasse libera piccole particelle in aria e la creazione di particolato atmosferico”.
American Lung Association
Massachusetts Medical Society
Deborah Hartley Deborah