martedì 28 febbraio 2012

ABBIAMO SCRITTO A MONTI PER SVELARGLI L'INGANNO DELLE BIOMASSE







PUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO LA LETTERA FIRMATA DAL PRESIDENTE DI NUOVO SENSO CIVICO ALESSANDRO LANCI CHE ABBIAMO INVIATO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO MONTI PER METTERLO IN GUARDIA SULL' "AFFARE" DELLE BIOMASSE E PRENDERE PROVVEDIMENTI UTILI ALL'INTERA COMUNITA' NAZIONALE.

                                                                  Al Presidente del Consiglio dei Ministri
                                                                                    Sen. Mario Monti
                                                                                    Piazza Colonna, 370
 00187 ROMA

                                                                  Al Ministro per lo Sviluppo Economico
                                                                                   Sen. Mario Monti
Via Molise,2
ROMA

Al Ministro dell’Ambiente e della                   Tutela del Territorio e del Mare
 Dott. Mario Clini
 Via Cristoforo Colombo, 44
 00147  ROMA

   Il sottoscritto Alessandro Lanci, Presidente dell’Associazione Nuovo Senso Civico con sede in Lanciano (Ch) in via C. Marciani, 59 che conta oltre ottomila aderenti, avendo appreso dalla stampa che l’attuale governo intende finanziare gli impianti per la produzione di energie rinnovabili e considerato che tra queste sono incluse anche le centrali a combustione di biomasse, rileva che l’ inclusione, operata a suo tempo dal legislatore, tra le rinnovabili dell’energia prodotta dalle centrali che funzionano con la combustione di biomasse, è frutto di una visione che non ha tenuto conto dei risultati della scienza raggiunti soprattutto negli ultimi anni attraverso studi di livello internazionale.

  Centinaia di studi scientifici in tutto il mondo – tra cui quelli portati avanti dal Prof. Federico Valerio dell’Istituto Tumori di Genova - hanno provato in modo irrefutabile che la combustione di biomasse, soprattutto quando sono costituite da residui legnosi ma non solo, è altamente inquinante, e lo è  30 volte più di una centrale a metano e perfino più di una equivalente a carbone . Tali centrali infatti emettono fumi altamente inquinanti perché contengono diossina in quantità cento volte superiore alle comuni caldaie a metano, oltre che benzene, butadiene, polveri fini e ultrafini, traccianti chimici, furani, ossido d’azoto, cromo, biossido di zolfo, rame, piombo ed altre sostanze che molti esperti ritengono causa di gravi danni ai polmoni (in particolare asma e tumori), infarti ed ictus, con incremento dei ricoveri ospedalieri e della mortalità. A ciò si aggiunge l’aumento del traffico pesante per il trasporto delle biomasse e delle ceneri (altro elemento altamente inquinante), con effetti negativi sulla mobilità locale e sulla qualità dell’aria lungo le afferenti all’impianto. Va sottolineato inoltre che spesso le biomasse vengono addirittura importate da paesi stranieri, come ad esempio l’olio di palma dall’Indonesia, provocando oltre un evidente aumento dell’inquinamento dovuto al trasporto anche danni enormi conseguenti alla deforestazione in molti paesi per l’approvvigionamento di legname o per la riconversione delle coltivazioni a fini di esportazione.

  In realtà non c’è alcuna necessità di questi impianti , poiché, come è emerso da fonti del Ministero dell’Economia, dal Garante Per l’Energia e da Terna, la potenza elettrica installata in Italia è di 110 Gigawatt a fronte di una richiesta di picco di 57 Gigawatt per poche ore (dati TERNA, 2009 www.terna.it ).  Si veda anche quanto scrive l’Autorità per l’Energia ed il Gas nel Piano Strategico 2007-2009 All. A, pag 6: “L’offerta di elettricità in Italia è significativamente superiore alla domanda, (…)i numerosi impianti entrati in esercizio negli ultimi anni(…) garantiscono la soddisfacente copertura delle punte e rendono possibile l’esportazione (…)” .

 La verità è che il proliferare di detti impianti – il numero di quelli realizzati è impressionante e lo è ancor più  quello relativo alle domande per nuovi impianti – è dovuto non ad una necessità nazionale ma solo ai generosi contributi in denaro, concessi attraverso il meccanismo dei certificati verdi, a chi produce elettricità da fonti rinnovabili, contributi  messi a disposizione da tutte le ignare famiglie italiane quando pagano la loro bolletta della luce  gravata da una sovrattassa del 7 %,  che va nelle tasche di chi ha partecipato a questo grande affare. E’ così che i cittadini finanziano il loro avvelenamento.
  Le centrali a biomasse potrebbero essere tollerate solo in particolari territori e a determinate condizioni quando risolvono un problema locale di smaltimento di scarti vegetali o da allevamenti di bestiame e solo quando assicurano il teleriscaldamento, che rende possibile lo spegnimento di tante piccole centrali domestiche, pubbliche ed industriali, riducendo così l’inquinamento atmosferico complessivo in zona. Nel caso di centrali a biomasse a digestione anaerobica con produzione di biometano, il loro valore ambientale diventa tale nel momento in cui il biometano prodotto viene immesso nella rete metanifera nazionale e non bruciato all'interno della centrale.
 Per esempio in Valle D’Aosta, dove non esiste una metanizzazione diffusa per via della morfologia del territorio, il teleriscaldamento diventa essenziale e vero motivo per la realizzazioni di questi impianti. E’ importante notare che in quell’area la qualità dell’aria è eccellente per l’assenza di grandi impianti industriali e per il bassissimo traffico veicolare.
  Ci auguriamo perciò che l’attuale Governo, che tanta saggezza ed oculatezza ha mostrato finora, voglia bloccare la folle corsa verso la moltiplicazione delle centrali a biomasse, la cui proliferazione non è di alcuna pubblica utilità ma che contribuisce solo all’ulteriore degrado del territorio nazionale creando anche inutili tensioni con le popolazioni locali ostili a questi insediamenti..  
  Se le Autorità in indirizzo vorranno approfondire il tema delle centrali a biomasse, tanto a combustione di residui legnosi che di materie vegetali, possono visitare il seguente indirizzo internet: http://www.nuovosensocivico.it/force_download.php?filename=biomasse/dossier_biomasse_pro.pdf
dove c’è una sintesi delle acquisizione scientifiche sul tema.  

 Con la certezza che questa missiva sarà  presa nella debita considerazione, porgo, anche a nome di tutti gli iscritti, distinti ossequi e fervidi auguri di buon lavoro.
                                                                               
                                                               Il Presidente di Nuovo Senso Civico
                                                                            Alessandro Lanci
Lanciano, li 21 febbraio 2012

domenica 26 febbraio 2012

ACQUA: UNA PROPOSTA DI FACILE ATTUAZIONE PER RIDURRE SUBITO I RIFIUTI




Parliamo di acqua tralasciando per il momento il tema del referendum di giugno che, grazie anche alla complicità di amministratori locali voltagabbana, si sta trasformando in un grande imbroglio come lo fu a suo tempo il referendum sul finanziamento pubblico dei partiti, abilmente aggirato dagli stessi apparati politici con gli esiti vergognosi che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi.
Popolo bue altro che sovrano!

Torniamo all’acqua e ad una proposta molto semplice e concreta che vogliamo sottoporre alle amministrazioni comunali locali cominciando proprio da quella di Lanciano.

Ripetiamo da tempo che sui rifiuti si gioca il futuro non solo ambientale dell’Abruzzo: la nostra scelta non può essere tra venire avvelenati dalle discariche oppure  soffocati dagli inceneritori. Esiste una terza via, anzi più di una cominciando naturalmente dalla raccolta differenziata spinta porta a porta (Comune di Lanciano se ci sei batti un colpo!) con tutto il processo che ne consegue ma la priorità dev’essere quella di RIDURRE IL PIU’ POSSIBILE I RIFIUTI ALL’ORIGINE, o meglio non produrre affatto ciò che diventerà inutilmente un sicuro e dannoso rifiuto.

Qui naturalmente entrano in gioco anche radicali trasformazioni negli stili di vita (e di consumo) ma avendone la volontà si può cominciare progressivamente a fare qualcosa di molto concreto.

Gli Italiani sono incredibilmente i maggiori consumatori in Europa di acqua minerale in bottiglia, secondi al mondo solo dopo i Messicani, con 192 litri a testa ogni anno, in una nazione ricchissima di sorgenti e fiumi.

Canosa Sannita

Premesso che la prima scelta è senz’altro l’uso dell’acqua pubblica che esce dal rubinetto (spesso, come da noi, di eccellente qualità mentre non tutte le minerali analizzate hanno dimostrato la purezza dichiarata ed il cui costo è da 500 a 1000 volte più basso rispetto a quelle private in vendita) per tutti quelli che non riescono a rinunciare alle proprie abitudini si stanno diffondendo in moltissimi comuni lungimiranti fontanelle o distributori di acqua pubblica come quelli che vedete nelle foto che erogano acqua igienizzata sia naturale che frizzante anche refrigerata





In alcune realtà è del tutto gratuita o si paga solo la frizzante, in altre si paga un prezzo comunque inferiore all’acquisto privato e soprattutto si riutilizzano proprie bottiglie o contenitori per la ricarica. Con una semplice installazione come questa si ottiene subito un abbattimento molto considerevole di rifiuti in plastica costituiti dalle bottiglie di PET che, tra lavorazione, imballaggi e trasporti, rappresentano una notevole fonte di inquinamento atmosferico e si ottiene personalmente anche un risparmio economico non indifferente.

E’ un’idea facilmente realizzabile che sta cominciando a prendere piede anche in Abruzzo (ce ne sono a San Vito Marina, Francavilla, Canosa Sannita, Fara San Martino e magari segnalatecene altri) e che rappresenta un segnale molto importante per la comunità.

Noi l’abbiamo lanciata: ci aspettiamo che dentro il “Palazzo” qualcuno la raccolga.

giovedì 23 febbraio 2012

INVITO ALLA RIUNIONE DEI MEDICI PER L'AMBIENTE


            RICEVIAMO E VOLENTIERI DIVULGHIAMO PER UN OBIETTIVO COMUNE.

Tutti gli uomini sono responsabili dell'Ambiente.
I Medici lo sono due volte.
Fino a quando possiamo restare indifferenti ?
INVITO RIUNIONE ISDE (International Society of Doctors for Environment - Medici per l'Ambiente) -  CHIETI:  Sala Conferenze dell'Ospedale G. Bernabeo di Ortona, sabato 25 Febbraio dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

Egregi Colleghi l’associazione ISDE Italia si è andata sviluppando negli ultimi anni, tanto che oggi si possono individuare molte sezioni sul territorio nazionale.Con la nascita dell’ISDE si è voluto: valorizzare il  ruolo di unione tra società scientifiche, centri di ricerca, associazioni non governative (ambientaliste e non), associazioni di cittadini, settori professionali, istituzioni e popolazioni, sia a livello internazionale che locale; promuovere una solida base culturale e scientifica sui problemi ambientali organizzando corsi di formazione, ricerche, convegni; e privilegiare le politiche di prevenzione primaria.
Siete invitati a tal proposito alla riunione che si terrà nella
sala Conferenze dell’Ospedale G. Bernabeo di Ortona sabato 25 Febbraio dalle ore 9.00 alle ore 12.00,
per discutere la costituzione della Sezione Provinciale di Chieti, varie ed eventuali sugli sviluppi dell’Associazione in Abruzzo.
E' inoltre gradito se inoltrate questa mail a vostri conoscenti Medici della Provincia di Chieti, ovunque operanti e in qualsiasi settore, anche amministrativo

Vi aspettiamo e vi salutiamo cordialmente

Fabio Di Stefano                                      Lucio Zinni
Dirigente Medico                                      Medico di Medicina Generale - Paglieta
UO Malattie Respiratorie ed Allergiche    Presidente SIMG Lanciano-Vasto
Azienda USL Pescara                              ASL Lanciano-Vasto-Chieti
f.distefano@aliceposta.it                              lucio.zinni@gmail.com