sabato 9 luglio 2011

IL SINDACO DI TREGLIO CONTRO I CITTADINI?


SOPRA PANORAMA TREGLIESE








Il sindaco Doris al posto di preoccuparsi delle richieste dei suoi concittadini, che quotidianamente gli sollecitano interventi risolutivi in merito ai 2 inceneritori di Treglio, (Sansifici Vecere con un inceneritore da 3,5 MWT e l'inceneritore per biomassa da 1 MW),sta pensando di far rimuovere tutti gli striscioni di dissenso verso gli impianti in questione che quotidianamente normali cittadini appongono davanti le loro case.
Aumentano anche gli "inviti" e "consigli"da parte di alcuni, a chiedere di rimuovere gli striscioni, del tipo non conviene mettersi contro il potere consolidato.

Il Sindaco forse si preoccupa più dell'irritabilità dei proprietari degli impianti e meno della salute dei suoi concittadini che lo hanno eletto a loro rappresentanza.

I cittadini di Treglio e di tutta la frentania non passeranno più sopra a qualsiasi iniziativa imprenditoriale o politica che possono pregiudicare la salute e l'economia del territorio.

Il Sindaco deve porre fine a questa "querelle", essendo autorità sanitaria, a lui spetta l'ultima parola.
I nostri esperti hanno fornito tutti gli estremi di leggi a finché il Sindaco potesse risolvere la questione.
I cittadini non accettano più scuse e sono pronti a scendere in strada per manifestare il proprio dissenso, e se necessario, chiedere le dimissioni di chi dovesse rappresentare solo interessi di parte e non quelli collettivi.


DI SEGUITO RIPORTIAMO L'ULTIMA NOSTRA MISSIVA INVIATA AL SINDACO DI TREGLIO

Lanciano, 23 giugno 2011

Oggetto: Riscontro alla lettera del Sindaco di Treglio – Impianto per la produzione di energia elettrica da biomassa-sansa di oliva disoleata e cippato di legna in Comune di Treglio. Richiesta di diniego autorizzazione unica n. 28 del 22.12.2008 (Determinazione n. DN2/ 276 22.12.2008)
Vostro Protocollo n. 2791

Signor Sindaco,
Nuovo Senso Civico condivide il Suo richiamo alle leggi che attribuiscono al Sindaco “ampia potestà di valutazione della tollerabilità o meno delle industrie insalubri”, sulla base “di un concreto accertamento di una effettiva situazione di pericolo o danno per la saluta pubblica”.
Tuttavia mi siano consentite due osservazioni: 1) Ella dimentica che c’è anche una normativa europea recepita dall’Italia e pertanto vigente e cogente, che impone di non peggiorare la qualità dell’aria; 2) sarebbe giusto consentire a Nuovo Senso Civico, che ha sollevato il problema, di nominare un suo perito, che partecipi a tutte le operazioni peritali, onde eliminare ogni possibile sospetto di parzialità.
Voglio ricordarLe che nel 1976, quando non ancora c’era la legislazione europea sopra ricordata, il Sindaco di Atessa, Prof. Angelo Staniscia, divenuto in seguito Senatore della Repubblica, NEGÒ L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO alla ROHM AND HAAS, una industria statunitense di veleni per l’agricoltura, già costruita, pronta per entrare in funzione e che aveva già assunto 35 operai: quella Compagnia fu così costretta a smontare pezzo per pezzo le opere e le installazioni realizzate e ad andare via. Ho inteso rammentare tale vicenda al fine di sottolineare che il Sindaco, nell’ambito delle sue competenze, ha, per così dire, poteri sovrani.
Voglio da ultimo porre in rilievo che ella si assume maggiori responsabilità a concedere l'autorizzazione all'esercizio di una industria insalubre, anziché a negarla.
Di seguito riporto l’art. 1 del DECRETO LEGISLATIVO 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente.
1. Il presente decreto recepisce la direttiva 2008/50/CE e sostituisce le disposizioni di attuazione della direttiva 2004/107/CE, istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente finalizzato a: a) individuare obiettivi di qualità dell'aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso; b) valutare la qualità dell'aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale; c) ottenere informazioni sulla qualità dell'aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate; d) mantenere buona la qualità dell'aria ambiente, laddove già lo sia, e migliorarla negli altri casi; e) garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell'aria ambiente; f) realizzare una migliore cooperazione tra gli Stati dell'Unione europea in materia di inquinamento atmosferico.

La violazione di una norma ambientale configura già di per sé un danno ambientale anche se solo potenziale e quindi perseguibile in sede penale.

Questo è quanto.

In attesa di riscontro, porgo i più distinti ossequi.

Alessandro Lanci
Pres. di Nuovo Senso Civico

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