domenica 31 maggio 2009

LEGGETE E DIFFONDETE


Non si può intraprendere una battaglia senza sapere il perché.
La conoscenza, l'informazione e la cultura sono gli strumenti che rendono l'individuo libero e lo trasformano in un cittadino attivo e vitale della società civile.

Provate a rispondere a queste domande.
  • Sapete quale politico abruzzese ha detto che: chi è contro il petrolio è contro il progresso?
  • E chi ha detto che si può rifiutare il progresso che deriva dall'industria petrolifera solo per superstizione?
  • E secondo voi chi è il personaggio politico che, mentendo a se stesso, dice che si deve al suo "operato" l'insediamento della Fiat (attraverso la Sevel) in Val di Sangro, insediamento che fece decollare l'economia della Frentania?
  • Sapete chi c'era tra coloro che presso il Notaio De Cinque di Chieti (presidente della DC provinciale) fondarono nel 1971 la Sangro Chimica SpA?
  • Sapete chi erano Francesco d'Agostino e Beniamino Rosati?
  • E cosa c'entra un certo Giuseppe D'Alema con la storia del petrolio Abruzzese?
Se sapete rispondere a queste domande potete (forse) fare a meno di leggere il libro di Enrico Graziani "LA SANGRO CHIMICA Una vittoria per il futuro" che racconta un pezzo importante della nostra storia recente che sembra un pezzo di cronaca odierna.

Infatti è difficile accettare il fatto che negli anni '70, in un'epoca di povertà ed ignoranza dettata dal sottosviluppo economico e sociale, la popolazione della Frentania abbia sconfitto una multinazionale come la Texaco che voleva insediare in Val di Sangro una raffineria finanziata con i soldi della Cassa per il Mezzogiorno; la Texaco era una delle Sette Sorelle ed era sostenuta dalla DC locale.

Esattamente dopo 30 anni, l'11 settembre del 2001, la stessa superficiale ignoranza ha fatto si che una nutrita rappresentanza di politici abruzzesi di dx e di sx (e purtroppo ancora in attività) abbiano aperto la porta al declassamento dell'intero Abruzzo in distretto minerario - petrolifero avvallando la costruzione del così detto Centro Oli di Ortona.

L'iter di costruzione di questo centro di prima raffinazione, nonostante la leggenda metropolitana diffusa da "illustri" politici locali, non si è mai fermato ed al momento l'attuale giunta Chiodi non ne ha sospeso per incompatibilità ambientale la costruzione promuovendo atti amministrativi o leggi appropriate.

Anzi l'attuale governo regionale sfruttando il particolare momento (terremoto, elezioni, Giochi del mediterraneo) fa finta di ignorare totalmente il problema petrolio a cui invece lavora in silenzio con grande alacrità ed i 96 milioni di euro destinati alla completa trasformazione del porto di Ortona in porto petrolifero ne sono la conferma.

Pertanto, comprate, leggete e diffondete il libro di Enrico Graziani per vari motivi:
  1. Sarete più informati sulla nostra storia recente in modo tale da capire meglio il presente.
  2. Sosterrete Nuovo Senso Civico perché l'autore devolve 2/3 del prezzo di copertina (pari a 15 euro) al nostro movimento.
  3. Farete del bene all'Abruzzo ed ai vostri discendenti.
Per acquistare il libro inviate una email con i vostri dati a:
tesoriere@nuovosensocivico.it


mercoledì 27 maggio 2009

NE' IL CENTRO OLI NE' IL CENTRO DESTRA



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO VOLENTIERI QUESTO POST CHE CI HA INVIATO

MICHELE MARINO CANDIDATO ALLA PROVINCIA DI CHIETI CON L'IDV.

ABBIAMO DECISO DI COMPLETARLO CON LA FAVOLA

"C'ERA UNA VOLTA IL RE FASULLO"

Venerdì scorso sono stato invitato presso la sede della Confesercenti di Lanciano ad un confronto con gli altri candidati alle elezioni provinciali.

Si è discusso di commercio ed insieme di turismo.

In quell’occasione il candidato del Popolo della Libertà, Eugenio Caporrella, assessore all’ambiente del Comune di Lanciano, ha dichiarato che il Centro Oli si farà certamente perché "è impossibile impedire la realizzazione di un progetto che oramai è stato autorizzato".

Essendoci un atto amministrativo definitivo (l’autorizzazione) gli abruzzesi non potranno impedire che l’acqua del mare, l’uva dei vigneti ed il loro futuro possano ancora essere difesi.

Strano ragionamento giuridico.

Qualunque atto amministrativo persegue un interesse anche pubblico. Perché mai un superiore interesse collettivo non dovrebbe poter motivare la revoca dell’autorizzazione?

Strano ragionamento politico.

Perché mai una scelta sbagliata non potrebbe essere rivista?

Strana idea della onestà politica.

Berlusconi, e di seguito il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, non avevano assicurato che il Centro Oli non si sarebbe più fatto?

Strana idea del proprio ruolo.

Poiché i capi hanno deciso, la “fanteria” si adegua?

Una cosa non è strana.

Chi ha il coraggio della chiarezza (e Caporrella è certamente da apprezzare per questo) dice chiaramente cosa ha in testa il Centro-destra: fare il Centro Oli.

Una cosa perciò è chiara: noi non ci arrenderemo.

Ed ua cosa è certa: l’Abruzzo non merita nè il Centro Oli né il Centro Destra.

Michele Marino

Portavoce IdV Lanciano


C'ERA UNA VOLTA IL RE FASULLO*

*(Favola d'altri tempi scritta da un ignoto "abruzzese per scelta" del XXI secolo)




C'era una volta in un Regno chiamato Bruttopìa un Re chiamato Fasullo; Fasullo era un Re di quelli veri che tiranneggiava i sudditi con il sorriso bonario ma in realtà faceva ciò che voleva, ma soprattutto faceva fare ai sudditi ciò che lui voleva per il suo tornaconto e quello dei suoi sodali.
Per governare diceva tante bugie che nessuno osava contestare perché con tutti i suoi raggiri aveva così ben condizionato i suoi sudditi che nessuno osava ribellarsi.
Il re aveva un contratto segreto con un grande produttore di rape, in pratica a Bruttopìa si vendevano, si cucinavano e si mangiavano solo rape (vendute a caro prezzo dagli sgherri del re) perché per ogni chilo di rape che veniva venduto il Re Fasullo guadagnava una percentuale sostanziosa.
Un giorno alcuni dei suoi sudditi, meno sudditi degli altri, osarono ribellarsi; questi coraggiosi e temerari sognatori non volevano più nutrirsi di sole rape, volevano scegliere cosa comprare, cucinare e mangiare e così armati di coraggio e di ideali fecero un'istanza al Re Fasullo.

Il Re Fasullo rimase molto stizzito da quello che definiva un vero atto di ostilità, ma pur sudando e sbraitando, essendo in pubblico, fece buon viso e cattivo gioco.
Per dimostrare il suo elevato rispetto per la democrazia chiese parere ai consulenti del produttore di rape e poi emise questo editto.

"Sudditi di Bruttopìa ascoltate gioiosi la giusta, vera e saggia parola del vostro Re Fasullo!
Vista l'istanza di un gruppo di amati sudditi, affinchè non vadano in giro ad infangare il nome del nostro perfetto Regno con la storia delle rape io, Re Fasullo, abolisco sic et simpliciter la coltivazione, l'importazione, lo stoccaggio e la vendita delle rape su tutto il mio amato Regno!
Stabilisco inoltre che le rape che sino adesso costavano 10 denari al chilo vengano vendute a 12 denari e nessun altro alimento sia quindi venduto."

Mi dicono, ma questa deve essere sicuramente opera di male lingue, che la storia del Re Fasullo e delle rape abbia ispirato alcuni esponenti del governo regionale abruzzese che hanno stilato la proposta di legge per rislvere il problema del declassamento dell'Abruzzo in distretto petrolifero.

Infatti mentre dichiarano pubblicamente che il così detto centro oli (con cui intendono, per ignoranza congenita e specifica sull'argomento, il problema petrolio) non si farà dall'altra dichiarano i nuovi valori dei compensi spettanti ai comuni!

Morale della favola del Re Fasullo: il centro oli si farà, le piattaforme in mare si faranno, l'Abruzzo verrà declassato e devastato, chi lo nega è un bugiardo (se non peggio) e chi ci crede è un gonzo che si merita l'appellativo di suddito.

Ecco questo è uno dei motivi perchè abbiamo riportato il post di un candidato dell'IDV alle prossime elezioni provinciali.

Non veniteci a dire che siamo di parte: per le elezioni regionali abruzzesi di dicembre abbiamo realizzato (a pagamento) proiezioni ed interventi a diversi esponenti di tutti gli schieramenti pubblicamente contrari al centro oli (guardate i nostri vecchi post di dicembre, troverete anche i nomi).
Sarà un caso che due di questi esponenti, entrambi del centro destra non abbiano mai pagato quanto pattuito? Volete sapere i nomi? Provate a scriverci le vostre supposizioni!
Sarebbe interessante sapere cosa penserebbe in merito il Re Fasullo.
Probabilmente niente.

lunedì 25 maggio 2009

DAL TERAMANO

Noi facciamo quel che sappiamo fare e lo facciamo sempre e con determinazione.
Ieri a Corropoli c'è stata un'altra manifestazione organizzata dai nostri amici del
Comitato per la Difesa dei Beni Comuni.
Questo comitato è formato da persone serie ed attive che alle chiacchiere preferiscono i fatti; stanno raccogliendo le firme, stanno informando il territorio,
sono sempre presenti.




giovedì 21 maggio 2009

SOLO (MALE) PAROLE


Da oltre trent'anni votiamo seguendo il consiglio di Indro Montanelli:
tappandoci il naso!

Quello che sembrava un gesto straordinario, dettato dalla situazione politica
del momento, si è trasformato negli anni in consuetudine!

La puzza è ormai salita a livelli esponenziali tra il disinteresse dei cittadini,
ormai appiattiti nel loro ruolo di sudditi.

Per cambiare la situazione c'è un solo modo:
andare a votare.
La castina abruzzese puzza da dx a sx,
non è più un problema di ideologie o di schieramenti politici.

E' IL SISTEMA CHE NON FUNZIONA PIU'
PERCHE' E' MARCIO PUTRIDO!

Mettiamo alla berlina i cialtroni e gli opportunisti, identifichiamo i traditori dell'Abruzzo, denunciamoli per i loro comportamenti
e scolliamo i loro deretani dagli scranni del potere.

Impegniamoci per eliminare
questa casta di opportunisti, di ignoranti ed a volte
anche di ladri dichiarati.
Risanare la politica è un nostro dovere prima ancora che un diritto.

IL NON VOTO E' UN PASSAPORTO PER LA CORRUZIONE
ED UNA SCONFITTA PER GLI IDEALI DELLA DEMOCRAZIA.




martedì 19 maggio 2009

EPISTOLARIO TIRACCHIA/DI MARTINO


Abbiamo iniziato uno scambio epistolare con l'avv. Remo Di Martino, presidente del Consiglio Comuale di Ortona e candidato alla Provincia nelle file del PDL. Vorremmo avere con lui un confronto pubblico essendo, tra i sostenitori del così detto "centro oli" e tutte le situazioni annesse, una delle persone più preparate ed informate, ma anche una delle più coerenti e limpide nelle sue prese di posizione.
Purtroppo non possiamo usare i termini coerente e limpido per alcuni esponenti dell'attuale giunta regionale (sia tra gli esponenti visibili che quelli invisibili) così rozzi ed ignavi che ci viene quasi quasi da rimpiangere il mitico Del Turco per la sue becera e verace coerenza.

Sul problema del "petrolio abruzzese" c'è una grande confusione e nonostante le esternazioni di alcuni esponenti della Giunta regionale sostenute dalla steso AD dell'ENI Paolo Scaroni i lavori procedono in terra ed in mare e, soprattutto, negli uffici ministeriali.
Lavori che, ricordiamo, riguardamo il 50% del territorio abruzzese e 5.600 kmq di mare antistante le nostre coste.
Saperne di più (per le popolazioni interessate), attraverso incontri pubblici con chi ha ruolo in merito è essenziale, oltre ad essere un diritto sancito dalla Costituzione e da numerose leggi dello Stato e da direttive comunitarie.

Qui di seguito le prime battute di questo scambio, per conoscere anche i commenti dei sostenitori dell'avv. Di Martino potete collegarvi sul suo sito e da li sul suo blog un sito per comunicare:
http://www.remodimartino.it

  1. Gentilissimo Avvocato, sul suo conto ne girano molte come del resto accade per tutte le persone che in qualche modo fanno e quindi si espongono.
    Una delle tante (male)dicerie sul suo conto riporta che lei sia un consulente dell’ENI. Può rispondere a questa domanda? Se lo è potrebbe riferire il motivo e per quali importi?
    Se rispondesse di no, per rispetto a San Tommaso, farebbe visionare i suoi libri contabili davanti ad un notaio?
    Cordialmente e senza nulla di personale.
    Antonello Tiracchia

  2. Remo Dice:

    Gentilissimo Sig. Tiracchia,
    Le dimostro tutto quello che vuole e nei modi che ritiene più opportuni, visto che la parola delle persone oneste in questo mondo non conta più nulla. Lei, a sua volta, se è in buona fede, come credo, mi faccia l’elenco di tutte le (male) dicerie che sa sul mio conto.
    Vede, parlare male delle persone senza ragione, è reato e compie un reato anche chi vi concorre. Di Lei, che ho incontrato solo due volte, non solo non ho raccolto alcuna diceria, ma ho anche una buona impressione, perchè ho visto con quanta determinazione e competenza lavora per le cose in cui crede.
    Mi faccia, allora, per favore, l’elenco delle dicerie sul mio conto in modo che io possa mandare al notaio o a chi vuole non solo i libri contabili, ma anche tutto quanto dovesse occorrere, per dimostrare che sono solo diffamazioni. Citi anche le fonti però, perchè mi rifiuto di pensare che Lei raccatti spazzatura ed utilizzi solo quella che Le interessa direttamente, anche perchè le “dicerie” potrebbero riguaradare cose beni più gravi di una semplice consulenza Eni (ammesso solo per gioco che ci sia stata).
    Vede cosa significa invertire l’onere della prova, adesso dimostri anche solo a chi legge, che non è stato Lei (cosa che non penso, ma lo dimostri a chi legge) a pensare prima e a propalare poi le stronzate che si dicono sul mio conto.
    Intanto Le dico che non ho mai svolto alcuna consulenza per l’Eni, direttamente o per sue società collegate, di nessun tipo, ne ho avuto alcuna promessa in tal senso.
    Mi scuso se non Le ho risposto subito (una seria giustificazione ce l’ho e spero che almeno su questo mi creda sulla parola) e spero anche che Lei non si sottragga ad un obbligo morale che ha assunto facendomi la richiesta di cui sopra.
    p.s. La prego non faccia come mi capita spesso di sentire rispondere: che sono un avvocato che l’ho minacciata di denuncia per diffamazione perchè non è così. Sia onesto e mi dia la possibilità di dimostrare fino in fondo che, come per l’Eni, sono tutte cattiverie come quelle raccontate a Gianni Lannes.

  3. Antonello Tiracchia Dice:

    Gentilissimo Avvocato,
    questa volta tocca a me chiederle scusa per il ritardo con cui rispondo alla sua lettera.
    Non se la prenda per le (male)dicerie popolari sul suo conto, la storia dimostra come tutti coloro che hanno la capacità di emergere generano consensi ma anche inimicizie, odi, rancori ed invidie; del resto un uomo pubblico che non suscita passioni di parte vale ben poco.
    A sua parziale consolazione sappia che anche su di me gira la voce che sarei un “agente” dell’ENI; forse perché (a volte) faccio rifornimento all’Agip, saluto gentilmente il sindaco Fratino o perché nei miei video non sono “offensivo”.
    Nel caso specifico del così detto “centro oli di Ortona” lei sarà consapevole che non può aspettarsi benevolenza da quella parte della popolazione che si è informata sull’argomento perché in guerra non c’è benevolenza popolare nei confronti di chi viene identificato come un nemico o un suo alleato.
    Uso il termine guerra perché appropriato alla questione.
    Perché quando, all’insaputa dei cittadini, un territorio viene declassato e stravolto per impiantare un’attività che non produce ricchezza diffusa ma privilegi per pochi, devastando un’economia consolidata ed apprezzabile e configurando una prospettiva di morti e feriti (o ammalati, che è la stessa cosa) tutto questo si chiama guerra.
    A differenza della guerra convenzionale la morte per degrado ambientale non si manifesta con la cruda teatralità ed il fetore dei corpi straziati dall’uso delle armi, ma arriva in modo subdolo nelle case e negli ospedali a finire, nel riserbo del cordoglio, gli individui precedentemente colpiti attraverso l’aria, l’acqua ed il cibo.
    Qualunque cosa sostenga a riguardo l’ENI, il prof. Andreussi o chiunque altro questo è un dato di fatto universalmente accertato dalla scienza e dal vissuto quotidiano di chi ha la sventura di vivere (e ammalarsi o morire) vicino a centri di lavorazione di idrocarburi.
    Lei, coerentemente alla posizione presa, su questa storia del così detto centro oli è sempre stato avaro di commenti pubblici, come può quindi pensare che il popolo, una volta consapevole di questa realtà, sia “benevolo di dicerie” nei suoi confronti!
    Nella sua scelta di campo deve pertanto mettere in conto anche chiacchiere da bar sport, espresse da gente semplice ma consapevole che qualcuno sta tirando loro un tiro mancino.
    Pertanto, mi permetta, non se la deve prendere perché non è questo il problema.

    La storia delle presunte consulenze all’ENI è invece un’altra cosa perché non l’ho raccattata tra la spazzatura durante le mie numerose proiezioni in giro per l’Abruzzo.
    L’ho sentita dopo una riunione della Confindustria Abruzzese, promossa dal Rotary di Lanciano.
    È stata pronunciata a fine convegno in uno dei capannelli di persone dall’aspetto consono all’evento e ritengo al ruolo.
    Mi ha incuriosito perché questa non era tra le (male)dicerie diffuse nei suoi riguardi dal popolo del “no al centro oli”.
    Ho chiesto in giro per saperne di più ma onestamente non ho avuto conferme di nessun genere anzi devo ammettere che ho avuto al contrario – senza stupirmi - molti riscontri di elogi nei suoi confronti.
    Proprio da questi riscontri ho preso la decisione di scriverle perché mi era difficile credere che la sua adesione ad una scelta di così grande rilevanza sociale, economica ed ambientale per l’intero Abruzzo, fosse stata barattata attraverso una consulenza.
    Lei mi ha risposto dicendo che questa storia delle consulenze è falsa ed io credo alla sua parola anche perché, parafrasando il suo linguaggio, so benissimo che quantunque auspicata non posso pretendere alcuna prova.
    Quale è allora la motivazione che spinge lei ed alcuni dei rappresentanti politici di entrambi gli schieramenti a sostenere quello che di fatto corrisponde al degrado certo e futuro dell’intero Abruzzo?
    La prego, e mi scusi se la precedo, non mi venga a dire anche lei che tale scelta è motivata da un’opportunità di sviluppo!
    Leggo nel suo blog che lei ha figli e nipoti; come può non temere per la loro salute e ancor prima per il loro futuro sociale?
    È infatti dimostrato che dove c’è degrado ambientale ed inquinamento prospera la malavita organizzata, l’economia langue, la corruzione diventa consuetudine e la democrazia diventa un’opinione dialettica.
    Lei tutto questo non può non saperlo.
    In questo momento l’argomento “il centro oli non si farà” viene usato per depistare l’attenzione dell’opinione pubblica dal vero problema che sta investendo l’Abruzzo, di fatto trasformato in terra ed in mare in distretto petrolifero.
    I rappresentanti del governo regionale dicono che il centro oli non si farà ma non hanno impostato una virgola per impedirlo, fatta eccezione per una proposta di legge farsa.
    Che il centro oli non si farà lo dice anche l’ENI attraverso i suoi vertici, giocando con il Governo Regionale ad un ambiguo scambio di ruoli; secondo lei a chi spetta prendere le decisioni riguardanti il territorio, alla Regione e agli enti locali o a coloro che lo vorrebbero sfruttare?
    Inoltre dove vanno cercati i documenti pubblici che dimostrano questa improvvisa ritirata da Contrada Feudo? Chi gli ha sviluppati e chi gli ha sottoscritti? Quale sono le motivazioni che si celano dietro questa non credibile presa di posizione?
    Tutto questa disinformazione pilotata crea disorientamento e consolida il sospetto che sia una manovra evasiva (certo non sua) in vista delle prossime elezioni.
    Ma essendo lei uno degli attori principali le chiedo se può aiutare me e gli abruzzesi tutti a capirne di più.
    Le chiedo formalmente la possibilità di registrare un’intervista video che potremmo concordare insieme in ogni specifico aspetto in modo tale che non possano esistere dubbi sulla imparzialità del documento finale.
    Naturalmente sarebbe meglio se questo accadesse prima delle elezioni.
    Sarebbe il modo più giusto ed onesto per spiegare finalmente in termini chiari e democratici all’opinione pubblica, ed anche ai (mal)dicenti, che cosa sta succedendo e succederà in Abruzzo per quanto riguarda il problema petrolio.

    Lei ha le capacità, le risorse e l’intelligenza necessaria per organizzare una simile intervista e mi auguro, per la stima che mi creda ho nei suoi riguardi, anche il coraggio di accettarla.

    La ringrazio per la sua cortese pazienza ed in attesa di un suo gradito ed atteso riscontro la saluto cordialmente.
    Antonello Tiracchia

  4. Antonello Tiracchia Dice:

    Gentilissimo Avvocato, mi perdoni questa ulteriore intrusione, che può considerare un P.S. al mio precedente post. Nessuno ha armato la mia penna perché la mia penna è armata di suo, sempre. Come il mio cervello.
    Antonello Tiracchia




domenica 17 maggio 2009

IL BIDONE LUCANO


Riceviamo questo appello che pubblichiamo con l'invito a diffonderlo ulteriormente. l'informazione ed il confronto sono i cardini della democrazia.

APPELLO "NON TRASFORMATE LA BASILICATA IN COLONIA ENERGETICA E PATTUMIERA D’ITALIA"

La Ola Organizzazione Lucana Ambientalista, coordinamento apartitico di associazioni e comitati di cittadini e le associazioni firmatarie dell'appello "non trasformate la Basilicata in colonia energetica d'Italia" fanno appello, ai cittadini, alla società civile lucana, alle Istituzioni e alle organizzazioni politiche e sindacali ancora sane affinché non venga portato a compimento il disegno di trasformare la Basilicata in colonia energetica e pattumiera d'Italia.

Infatti, di recente, Il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo ha firmato sette decreti di pronuncia di compatibilià' ambientale per opere considerate strategiche per lo sviluppo economico. I progetti riguardano cinque centrali termoelettriche tra cui le mega centrali di Salandra e Pisticci (Matera), rispettivamente delle società Basento Energia (400 MW) e della Sorgenia (800 Mw).

Oltre alle due centrali termoelettriche in Val Basento, il ministro Prestigiacomo ha firmato il decreto VIA per il metanodotto Massafra-Biccari-Campochiaro che assieme al mega stoccaggio di gas russo dell'accordo ENI - Gazprom della Geogasstock, sempre in val Basento, ed il distretto dell’Energia con le estrazioni di petrolio in Val d’Agri trasformano la Basilicata in “colonia energetica” d’Italia con le annesse servitù dei rifiuti industriali che stanno disseminando la regione di discariche chimiche di ogni genere.

Le associazioni firmatarie biasimano le dichiarazioni farneticanti degli esponenti di governo della Regione Basilicata che, in occasione dell’approvazione del nuovo Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (PIEAR) hanno dichiarato di voler garantire "un futuro energetico compatibile e pulito per la regione senza il nucleare" smentite, proprio in questi giorni, dal presidente Carlo Bollino della società GSE ( Gestore Servizi Elettrici) alla quale la Regione ha affidato la redazione del PIEAR. Il presidente della società GSE , in una dichiarazione resa alla stampa, ha infatti affermato che “con il nucleare sara' possibile alleggerire le bollette energetiche a beneficio per le famiglie con disagio sociale''.

Tali affermazioni preludono alla realizzazione del cimitero delle scorie radioattive in Basilicata che rappresenterebbe il colpo mortale per una regione già oltremodo ferita ed umiliata, così come testimonia l'approvazione al Senato del Disegno di Legge che rilancia il nucleare e stabilisce che le autorizzazioni ambientali alle compagnie petrolifere vengano rilasciate, in base al "federalismo coloniale", direttamente dal governo pro-dittatoriale in cambio del placet della classe politica lucana sul "piatto di lenticcchie" del governo Berlusconi rappresentato dagli sconti sulla benzina.

Le associazioni e le organizzazioni firmatarie auspicano che sia giunto il momento che i cittadini si sveglino e reagiscano contro il disegno che vuole negare il futuro alla Basilicata portato avanti da società private senza scrupoli che attraverso l'occupazione militare del territorio rischia di provocare danni alla salute e danni irreparabili all'ambiente.

Associazione Ambiente e Legalità Onlus

Accademia Kronos Basilicata

MAP No Scorie Trisaia


mercoledì 13 maggio 2009

LA DISGRAZIA MADRE DEGLI SCIACALLI

ORRORE!



Andate sul nostro sito http://www.nuovosensocivico.it e leggete le news in merito alla beneficenza dell'AD dell'ENI Scaroni nei confronti dell'Abruzzo e dei suoi sudditi.
Sino adesso non abbiamo commentato quello che a tutti gli effetti sembrerebbe un gesto di magnanimità, stiamo ancora raccogliendo ulteriori informazioni perché il fatto nasconde e neppure tanto bene fatti di gravità rilevante.
Come titola il nostro webmaster: fuori dalla PORTA dentro dalla FINESTRA.
Per noi abruzzesi è un destino, leggetevi il libro di Enrico Graziani La Sangro Chimica e scoprirete che dopo quaranta anni sono cambiati i nomi ma non i fatti.
Ancora orrore!

domenica 10 maggio 2009

L'AVVOCAZIONE PER LA POLITICA



Dalla parte dell'Imperatore c'è un agguerrito esercito di mercenari pronti alla pugna.
Belle veline che sanno anche pensare, mostri politici, voltagabbana fedeli solo alla religione del tradimento, giornali e giornalisti, avvocati e dottori commercialisti.
Ah... se solo votassero le loro infinite capacità al bene, cosa si potrebbe fare in questa povera Italia, martoriata dalle mafie, dai reality e dalle cattive abitudini!
Ci potrà essere un futuro migliore?
"Ma va là"...
Giulio Laurenzi

sabato 9 maggio 2009

UN NUOVO BLOG

A sinistra il Sindaco di Ortona Nicola Fratino e a destra
il Presidente del Consiglio Comunale di Ortona Remo Di Martino

Abbiamo appena letto il blog dell'avv. Remo Di Martino http://www.remodimartino.it che, per chi non lo sapesse, è il presidente del consiglio comunale di Ortona e (sicuramente a ragione) la mente politica più acuta di Ortona.
E' un blog fortemente intimista ed autocelebrativo, del resto l'intento è quello di aumentare la propria visibilità in ambito politico. Noi gli abbiamo spedito la seguente e mail al suo spazio dedicato ai commenti.
Attendiamo una risposta

Gentilissimo Avvocato,
sul suo conto ne girano molte come del resto accade per tutte le persone che in qualche modo fanno e quindi si espongono.
Una delle tante (male)dicerie sul suo conto riporta che lei sia un consulente dell'ENI. Può rispondere a questa domanda? Se lo è potrebbe riferire il motivo e per quali importi?
Se rispondesse di no, per rispetto a San Tommaso, farebbe visionare i suoi libri contabili davanti ad un notaio?
Cordialmente e senza nulla di personale.
Antonello Tiracchia

martedì 5 maggio 2009

MONTECITORIO? QUI ITALIA. ABBIAMO UN PROBLEMA!




Giulio Laurenzi è veramente bravo e le sue vignette lo hanno trasformato ai miei occhi in un mito!
Io non so quanti anni abbia, se è magro, grasso, simpatico o antipatico so soltanto che ci siamo conosciuti sul web e, per quanto mi riguarda, per il fatto di poter utilizzare liberamente le sue vignette graffianti ed intelligenti mi ritengo un privilegiato.

A volte dopo avere scritto parole e parole penso a come le avrebbe sintetizzate lui, con pochi segni e molti contenuti.


Tutto quello che sto per scrivere, come una sorta di cornice delle vignette che seguono, per quanto possa sembrare strano, ha un nesso con il petrolio abruzzese, la deriva della politica abruzzese, il disprezzo incontenibile di un abruzzese su due nei confronti della politica ed il sogno che, provandoci, è possibile cambiare le regole del gioco sporco.
Se qualcuno non capisce tutto ciò è per (suoi) evidenti problemi caratteriali o perché è in malafede

Sino a quando la satira è libera c'è libertà e speranza.
Già, sino a quando?

Una riflessione: gli esseri umani uccidono il partner per tradimenti veri o presunti, abbandonano i figli ed a volte purtroppo li violentano oppure li vendono per farli violentare da altri, rinnegano la madre ed il padre, rubano ed uccidono per niente, bestemmiano il dio che hanno appena venerato nel tempio e su cui spergiurano continuamente, amano il calcio (e tutte le scemenze contigue oppure paragonabili) come espressione di una spiritualità cosmica e di fronte ai più ignobili comportamenti degli uomini del partito che racchiude il loro credo etico tirano fuori la loro peggiore ottusità.
Gli esseri umani, così nudi e prevedibili nei loro comportamenti più insulsi, rappresentano un grande mistero.


Domanda: ma governanti come quelli che conosciamo sono una rarità o una condanna della natura?
Decidete voi la risposta, qualunque essa sia sappiate che è praticamente inutile
perché'importante è porsi la domanda.

lunedì 4 maggio 2009

QUESTA SETTIMANA

La campagna per la raccolta firme è prioritaria, più firme raccogliremo maggiore sarà la nostra forza nei confronti del potere politico.
Collegatevi sul nostro sito e scaricate la scheda che vi ricordiamo non va modificata.


Questo è il calendario degli avvenimenti per la settimana corrente



GIOVEDI' 7 MAGGIO 2009
ALLE ORE 18.00
PRESSO LA SALA MAZZINI DI LANCIANO


Un incontro da non perdere tra due esponenti di rilievo della politica abruzzese !



SABATO 9 MAGGIO 2009
ALLE ORE 17.30
AULA MAGNA del PALAZZO degli STUDI
di LANCIANO


Un libro per cercare di capire per quale motivo dopo quasi quaranta anni qualcuno cerca di somministrare agli abruzzesi la stessa polpetta avvelenata!

L'On. Emanuele Macaluso
presenterà il libro
dell'On. Enrico Graziani
LA SANGRO CHIMICA
Una vittoria per il futuro

con un'appendice sul così detto Cenro Oli di Ortona

Dopo i saluti del
Sindaco di Lanciano
Avv. Filippo Paolini
Interverranno
Prof. Nicola Fiorentino
On. Antonio Ciancio
On. Angelo Staniscia
Saranno presenti
Mario Boyer
Presidente dell'IRES Abruzzo
Antonello Tiracchia
Presidente
Nuovo Senso Civico
Concluderà
l'On. Emanuele Macaluso
Coordinerà la presentazione
il segretario provinciale della CGIL Chieti
Michele Marchioli


sabato 2 maggio 2009

COMUNE DI SAN SALVO


Abbiamo ricevuto la seguente email a cui abbiamo immediatamente risposto:

In riferimento all’articolo apparso sul vostro blog, in data 31 marzo 2009, dal titolo AVasto: Another Brick on the Wall vi inviamo in allegato, per opportuna conoscenza, il documento che era stato approvato a maggioranza dal consiglio comunale di San Salvo.

Ufficio Stampa e Comunicazione

Comune di San Salvo


Abbiamo apprezzato molto la segnalazione del Comune di San Salvo e dei suoi esponenti e cogliamo l'occasione per ribadire l'aspetto fondamentale del nostro Movimento:

Non siamo quelli del "no" a priori e non siamo "cocomeri" come ci definisce qualche esponente politico; tra i nostri aderenti e simpatizzanti abbiamo esponenti di tutte le forze politiche ed anche nei ruoli direttivi del Movimento collaborano figure che provengono da posizioni antitetiche perché la buona politica è un desiderio condiviso tra tutti i cittadini pensanti a prescindere dalle loro scelte elettorali. Lo scempio del territorio è l'humus dove si incista la malavita organizzata, la corruzione ed il malgoverno con il conseguente ed inevitabile degrado sociale ed economico di un territorio. Il petrolio abruzzese prima ancora che un problema ambientale è un problema etico e morale che investe tutte le amministrazioni, le associazioni di categorie e tutti, ma proprio tutti, i cittadini.

La nostra mission è quella di informare i cittadini che esistono canali di confronto con la politica e che l'uso di questi canali di comunicazione e di confronto è la base della democrazia diffusa e del buon governo; non a caso esistono a riguardo Leggi della Repubblica, Direttive Comunitarie e Protocolli Internazionali strumenti che nei territori meno liberi vengono continuamente disattesi o ignorati.

Pertanto non possiamo che condividere ed ammirare la scelta del comune di San Salvo a cui rinnoviamo ufficialmente la nostra richiesta per effettuare una proiezione di uno dei nostri video a San Salvo, confronatandoci con tutti, anche e soprattutto con quelli che sono schierati su posizione preconcette.