venerdì 29 novembre 2013

BIKE-SHARING ALLA DERIVA SOTTO LA NEVE: DOPO LE AUTO IN PIAZZA PLEBISCITO UN'ALTRA PAGINA NERA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE


FOTO DAL SITO INFRENTANIA.IT CHE RINGRAZIAMO
La breve esperienza del bike-sharing a Lanciano volge malinconicamente al termine, sepolta dalla neve e dalle intemperie di ogni tipo ma soprattutto dall'incuria dell'amministrazione comunale.

Fin dal giorno stesso della sua inaugurazione, nel maggio di quest'anno, avevamo fatto una richiesta tanto logica da sembrare perfino superflua, ossia quella di installare al più presto delle pensiline per offrire un minimo riparo ai mezzi nuovi di zecca: 
 
OSSERVAZIONI AL SERVIZIO DI BIKE SHARING.  

Cominciano a giungerci alcune segnalazioni e suggerimenti riguardo il servizio che riportiamo all'attenzione dell'Amministrazione Comunale dalla quale ci aspettiamo risposte ma soprattutto fatti concreti:

  1. PENSILINE DI PROTEZIONE: sono indispensabili. Tenere le biciclette così esposte alle intemperie significa portarle ad un rapido deterioramento. Non possiamo pretendere giustamente dagli altri rispetto per questi mezzi e poi essere i primi che ne trascurano l'integrità;
  2. PISTE CICLABILI: sono il naturale complemento di questo servizio sia per motivi di sicurezzza nella circolazione e sia nella prospettiva di decongestionamento dal traffico veicolare motorizzato nocivo ed invasivo; 
12 maggio 2013
 (LEGGI TUTTO CLICCANDO http://www.nuovosensocivico.blogspot.it/p/piste-ciclabili-lanciano.html  ).

Possibile che in 7 mesi, senza contare quelli precedenti all'installazione, non siete stati capaci di metter su quattro pensiline? 
Si tratta di un costo talmente inaccessibile da preferire il sacrificio dei mezzi che sono costati svariate migliaia di euro all'intera comunità in senso ampio, anche se non fossero stati sborsati direttamente dalle casse comunali?
Non avete avuto tempo e autorevolezza per accordarvi con qualche sponsor privato che le facesse al posto vostro con un ritorno d'immagine per sè? 
O forse questo era l'ultimo dei vostri pensieri e bike-sharing e piste ciclabili rappresentano solo l'alibi per fare bella figura nei discorsi pubblici?

A proposito di piste ciclabili, vi chiediamo solo di non prenderci più in giro: con il solito scudo del "non ci sono i soldi" rischiano di restare un miraggio per l'eternità. 

E allora, se davvero tenete ad una Città più bella e vivibile, cominciate subito a liberare le strade dal traffico inutile, iniziate a sperimentare i sensi unici, come vi chiedono da più parti (leggi QUI ) e ad adottare tutte quelle soluzioni che a costo zero o minimo possono favorire una mobilità più sana ed efficace.

Non permetteremo che la triste parabola del bike-sharing rappresenti il destino di un'intera Comunità.
NUOVO SENSO CIVICO
LA "NOTTE" DEL BIKE-SHARING 

COMMENTI:
  • PINO BOMBA ha commentato:
    Guardate che vi sbagliate di grosso le biciclette alle casse comunali sono costate mille euro l'uno altro che niente. I contributi a fondo perduto sono stati spesi per gli impianti di rimessa e di ricarica batteria a questi soldi vanno aggiunti le migliaia di euro pagate da coloro i quali sono in possesso delle chiavi. L'amministrazione comunale pertanto ha acquistato le 90 bici spendendo qualcosa di più di 90 mila euro budget del comune dove devono essere sottratti le 1000 euro del ricavo degli abbonamenti ... Questo è quanto
    01 dicembre 2013 03:27
    Elimina

RASSEGNA STAMPA:

domenica 24 novembre 2013

PIAZZA PLEBISCITO DOPO L'ORDINANZA DEL SINDACO: COME PRIMA, PEGGIO DI PRIMA. MA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE CHE FIGURA CI FA?

(In fondo alla pagina aggiornamento dell'album fotografico alla data del 1° dicembre 2013).
 
Piazza Plebiscito, domenica 24 novembre 2013, il giorno dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza del Sindaco Pupillo contro la sosta selvaggia:


Tralasciamo il giudizio sugli incivili a 4 ruote che se ne fregano altamente del rispetto delle regole della convivenza civile (la madre dei cretini è sempre incinta...) e concentriamoci sull'aspetto istituzionale della vicenda.
La cittadinanza si chiede: se su una vicenda certo deplorevole e altamente simbolica ma non di primaria rilevanza né di difficile soluzione l'Amministrazione pubblica non riesce ad avere l'autorità e la capacità di far rispettare le proprie decisioni, come si può pretendere che abbia la credibilità nell'affrontare temi ancora più importanti e delicati?
Rendiamoci conto che queste persone si prendono beffe del Sindaco e di tutti gli amministratori proprio sotto la loro casa, che poi dovrebbe essere la casa di tutti, ossia il Palazzo Municipale.
La vergogna iniziale si sta trasformando sempre più in farsa ridicola e penosa che getta un'ombra ulteriore sul decoro e la dignità della nostra Città.
Amen


 RASSEGNA-STAMPA:
Aggiornamento dell'album fotografico del 1° dicembre 2013: l'illegalità continua imperterrita alla faccia di Sindaco e Amministrazione comunnale...




 

sabato 23 novembre 2013

FINALMENTE "IL PALAZZO" SI ACCORGE DI PIAZZA PLEBISCITO: E ADESSO FATEVI UN GIRO NEGLI ALTRI QUARTIERI.

Scusate, come non detto: clicca QUI .
Scorcio quotidiano di Santa Maria Maggiore
Dopo che Nuovo Senso Civico ha rilanciato con forza da questo blog lo scandalo del parcheggio selvaggio in Piazza Plebiscito (leggi QUI ) finalmente l'Amministrazione Comunale ed il Sindaco Mario Pupillo intervengono per riportare la situazione entro i termini della convivenza civile.

Leggiamo dal sito "Abruzzo24ore.tv":

Lanciano, contro parcheggio sconsiderato torna la chiusura al traffico in Piazza Plebiscito


venerdì 22 novembre 2013, 12:15

La piazza principale di Lanciano, piazza Plebiscito, tornera' ad essere "chiusa" dalle 20 alle 8 per evitare il "reiterato e sconsiderato parcheggio" nell'area pedonale.
Lo annuncia in una nota il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, dopo le numerose proteste di consiglieri della stessa maggioranza e di alcune associazioni contro l'abitudine di alcuni cittadini di parcheggiare le auto nell'area destinata esclusivamente ai pedoni. "A seguito del reiterato e sconsiderato utilizzo a parcheggio dell'area pedonale di piazza Plebiscito, specialmente durante le ore notturne, si informa la cittadinanza ed in particolare i residenti del quartiere Lancianovecchia che a partire da domani sara' ripristinata la chiusura dell'area mediante catena, dalle ore 20:00 alle ore 08:00, come da precedente disposizione", scrive nella nota il sindaco Pupillo.
"L'amministrazione comunale invita la cittadinanza al rispetto dello spazio, di esclusivo uso pedonale, che per il suo particolare pregio architettonico e' meta di turisti e rappresenta il luogo simbolo della citta'. Per tale motivo la piazza sara' oggetto di assiduo controllo da parte della Polizia Municipale", annuncia Pupillo che sottolinea come "l'amministrazione comunale stia provvedendo a predisporre un sistema automatizzato di chiusura dell'area per maggiore funzionalita' e corretto utilizzo". 
Leggi l'articolo sul sito cliccando  QUI

Verrebbe da dire "bastava affacciarsi dal balcone del Municipio..." ma vogliamo lasciare da parte qualsiasi polemica e lanciamo un invito a tutti i nostri Amministratori: dopo aver "liberato" Piazza Plebiscito provate a fare un giro negli altri quartieri, soprattutto quelli più antichi, per portare a termine la dovuta "bonifica".

Dopo che L'Aquila insieme  alla tragedia "naturale" ha dovuto subire quella umana e politica con l'onta sprezzante dell'abbandono, Lanciano è la città in Abruzzo con il più esteso e affascinante centro storico, che poco ha da invidiare per bellezza ad altre realtà italiane.
Il moltissimo che al contrario abbiamo da invidiare a Umbria, Marche o Toscana è l'attenzione e la cura che hanno verso i loro gioielli artistici e architettonici.

Per l'ennesima volta puntiamo il dito su Santa Maria Maggiore (vedi le foto eloquenti) deturpata dalle auto nello sconcerto degli innumerevoli turisti che corrono ad ammirarla, ma è tutto il centro storico che viene quotidianamente ferito dalle soste più o meno selvagge.
Il parcheggio-oltraggio di Santa Maria Maggiore
Nel rispetto dei diritti di tutti (residenti e non) diciamo che esistono anche dei doveri nei confronti della collettività e quindi una soluzione la si dovrà pur trovare, graduale ma nel minor tempo possibile, per impedire che l'antica bellezza si avvii inesorabilmente verso un triste viale del tramonto. 

RASSEGNA-STAMPA:

giovedì 21 novembre 2013

RAFFINERIA DI BOMBA: UNA VITTORIA DI CIVILTA'


L'esplosione di gioia dopo la notizia della bocciatura.
Ieri, martedì 20 novembre 2013, la Commissione V.I.A. della Regione Abruzzo ha detto di NO per l'ennesima volta al progetto di estrazione con raffineria sul lago di Bomba. 

Questa volta crediamo che sia proprio finita per sempre: l'Abruzzo non ha ceduto al richiamo della "Forest" e speriamo serva di lezione a chiunque non ha rispetto della nostra regione, dei suoi abitanti, della sua storia e tradizioni.

Avete capito bene, sostenitori palesi ed occulti di OMBRINA?

E' una vittoria storica che dimostra quanto sia dura andare contro la volontà popolare e le lotte condotte con tenacia, coraggio e civiltà.
E' una vittoria che ci dà la forza ulteriore per respingere  chi, a tutti i livelli, non ha rispetto per la vita delle persone e del loro futuro.

E' il momento di festeggiare, ma abbassare la guardia MAI! 
(per una cronistoria dei fatti clicca QUI )
 
L'ATTESA E POI L'ESPLOSIONE DI GIOIA

 




lunedì 18 novembre 2013

IL VERGOGNOSO PARCHEGGIO ABUSIVO DI PIAZZA PLEBISCITO CHE IL "PALAZZO" FA FINTA DI NON VEDERE.

Lanciano, Piazza Plebiscito, domenica 17 novembre 2013
23/11: PER GLI SVILUPPI DEL CASO CLICCARE QUI

Abbiamo scritto qualche tempo fa che "la supremazia dell'auto non esiste" (leggi QUI ), ma evidentemente a Lanciano vale l'esatto contrario e le macchine possono spadroneggiare quanto vogliono arrivando ad oltraggiare spazi storici ed artistici.

Dopo aver denunciato lo scempio che si ripete ogni giorno davanti Santa Maria Maggiore, nello sconcerto dei turisti sbigottiti per tanta insensibilità (vedi l'immagine qui sotto),
ecco il reportage fotografico di una consueta e "normale" domenica frentana con le automobili ad occupare spavalde lo spazio vietato di Piazza Plebiscito, davanti alla Cattedrale ed al Palazzo Municipale che dovrebbe rappresentare l'emblema del rispetto delle regole.
Il divieto ignorato
Il via-vai prepotente e indisturbato



Un nostro amico ci dice sconsolato: "Ma a mio figlio tredicenne ed agli altri ragazzi cosa gli racconto di fronte a questo schiaffo alla convivenza civile così sfacciato? Che insegnamento ne possono trarre, che ognuno fa quello che gli pare?".
E mentre si sfoga con noi vediamo passare a pochi metri un paio di assessori "distratti" e perfino un vigile urbano altrettanto noncurante. E' solo negligenza o ci sono delle precise direttive per non intervenire e tollerare questi odiosi comportamenti?

Con tutta evidenza a Lanciano la prepotenza dell'automobilista indisciplinato ha la precedenza sul rispetto delle regole, sulla tutela dei luoghi e sui diritti delle altre persone, compresi gli altri automobilisti corretti e rispettosi delle leggi.

Il "senso civico", che molti alla base dimostrano di non conoscere, rappresenta un obbligo inderogabile per chi amministra dall'alto dei suoi poteri: ci aspettiamo che esso venga ripristinato al più presto se non si vuole perdere completamente la credibilità che questo ruolo deve avere.

Amare la propria Città non è uno slogan vuoto ma significa fare in modo che di essa e dei suoi abitanti se ne abbia il massimo riguardo.
Altre "cartoline" da Lanciano
La questione era già stata pubblicamente sollevata dal sito InFrentania.it con un articolo dell'aprile 2013 che potete leggere QUI e che riportiamo di seguito.
Da evidenziare le "interessanti" dichiarazioni dell'"assessore-cittadino" Pasquale Sasso: da allora cosa si è fatto?
PIAZZA PLEBISCITO DI SOSTA SELVAGGIA
(da InFrentania.it) 
aprile 05

11:04 2013


LANCIANO Di giorno tutto ok, ma la notte No… Piazza Plebiscito la sera si trasforma: una volta per lo spettacolo teatrale, un’altra per la messa di Pasqua (la foto è di quella notte), ma ormai praticamente ogni scusa è buona e da mesi, troviamo tante, tantissime auto perfettamente parcheggiate sotto la nostra Cattedrale. Parcheggio top, intendiamoci: niente da pagare e in pieno centro.
Esteticamente ripugnante, in realtà parcheggiare sarebbe vietato ma purtroppo non ci sono controlli, ma solo un tacito benestare, visto che la Municipale alle 20:00 finisce il turno. Non importa ci siano cartelli che indichino chiaramente un’area pedonale o ZTL. Anche alla salita di via dei Frentani la stessa situazione, enormi Suv parcheggiati o in manovra. Ma a Lanciano mancano i parcheggi nel weekend? Non proprio, visto che se si fanno appena cento metri a piedi si arriva a piazzale Pietrosa, il parcheggio più ampio, e purtroppo spesso deserto.
Cosa ne pensa l’amministrazione comunale? Tutti concordano sull’incredibile bruttezza estetica d’avere nelle sere più luccicanti di eventi la nostra piazza più bella trasformata in un parcheggio abusivo a cielo aperto. L’Ufficio Mobilità e traffico poi, interpellato sulla questione, ha fatto sapere che nel prossimo Piano-traffico saranno inserite delle telecamere per monitorare i parcheggi abusivi e i passaggi in zone a traffico limitato e iniziare a prendere provvedimenti, viste le numerose lamentele dei residenti, che regolarmente pagano le autorizzazioni per poter accedere alla zone dove abitano e dove spesso non trovano posto. In pratica tutti sono a conoscenza che il numero dei vigili di Lanciano non è sufficiente per garantire il “triplo turno” e dalle otto di sera alla mattina nessuno controlla. La città da un punto di vista della mobilità, per diverse ore non è sorvegliata. In merito alla questione abbiamo sentito l’Assessore Pasquale Sasso che ci ha detto “da cittadino, non da assessore” che il problema è stato notato in comune e che la situazione gli sembra strana, “visto che il parcheggio della Pietrosa nei giorni festivi non si paga e nonostante sia spesso deserto”. Tra l’altro anche lui ha preso una multa di 118 euro, “naturalmente regolarmente pagata”, per divieto di sosta e attraversamento isola pedonale: “La questione è di competenza dell’Assessorato alla mobilità e al traffico che dovrebbe fare un provvedimento scritto con ordine di servizio ai Vigili per pattugliare Piazza Plebiscito durante le ore notturne”. Una città con la storia e la cultura di Lanciano non può presentare così la sua più bella piazza. Aspettiamo fiduciosi.



mercoledì 13 novembre 2013

QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA


Dobbiamo sgombrare il campo una volta per tutte dall’enorme equivoco che tanti usano strumentalmente per impedire il consolidarsi di una coscienza diffusa sui temi ambientali: la lotta all’inquinamento non è argomento riservato a ecologisti fanatici, verdi d’assalto o ingenui amanti della natura ma è una questione di sopravvivenza che riguarda tutti senza distinzioni di orientamento politico o convincimenti personali.
E’stato finalmente stabilito in maniera perentoria dalle massime autorità sanitarie internazionali (leggi OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità) che L’INQUINAMENTO UCCIDE e che LE COMBUSTIONI DI QUALSIASI NATURA, dalle sigarette alle automobili agli inceneritori e via fumando, PROVOCANO MALATTIE DI OGNI GENERE FINO AL CANCRO.
Ma non siete stufi e infuriati per il quotidiano bollettino di guerra che spesso riguarda parenti, amici o persone care, terribilmente sempre più giovani? Pensate sia frutto del caso o di qualche castigo divino? No, purtroppo le risposte sono molto più a portata di mano (e di naso) e l’aspetto più odioso è che spesso tutti coloro che per il loro ruolo dovrebbero vigilare sulla salute pubblica sono i primi a infischiarsene altamente. Dobbiamo smetterla di essere indulgenti con chi, politico, amministratore, medico o funzionario obbligato dalla sua posizione a salvaguardare il benessere psico-fisico dell'intera collettività, non lo fa o fa finta di farlo. 

NON POTETE LAVARVI LA COSCIENZA FORNENDOCI LE MEDICINE DOPO CHE CI SIAMO AMMALATI MA DOVETE ELIMINARE IL PIU’ POSSIBILE LE CAUSE STESSE DELLE PATOLOGIE! Ormai sappiamo con certezza che le emissioni delle autovetture o i fumi che fuoriescono dalle ciminiere degli inceneritori, delle raffinerie o delle centrali a biomasse e biogas sono cancerogeni: ne consegue che il buon amministratore fa di tutto per impedire nuovi impianti del genere e lavora per ridurre drasticamente il danno dalle fonti già esistenti. Insomma si batte come un leone per la difesa della VITA, che è senz’altro l’attività più nobile che ci sia.
PREVENIRE E’ NON SOLO MOLTO PIU’ EFFICACE CHE CURARE MA FA  RISPARMIARE UNA MONTAGNA DI SOLDI che possono essere spesi per migliorare sempre più la qualità della vita.  Anche su questo versante esistono innumerevoli studi e tabelle che lo dimostrano, come ad esempio nel caso dei dissesti e disastri idrogeologici i cui costi per riparare il danno sono enormemente più elevati degli interventi preventivi per impedirli.  Non se ne può più dei sindaci che piangono ipocriti le vittime delle alluvioni chiedendo soldi allo Stato e poi il giorno dopo tornano imperterriti a cementificare e oltraggiare l’ambiente dando un’ulteriore spinta alle catastrofi che di “naturale” hanno ben poco!
Le battaglie contro i progetti nefasti pensati solo per speculazioni private e affari ristretti, dal petrolio alle biomasse, da nuove inutili strade a nuovi inutili palazzi, vanno combattute da tutte le persone indistintamente perché gli effetti negativi ricadono su ognuno di noi, che si voti a destra, a sinistra, al centro o si scelga l'astensione. E dobbiamo farlo anche al posto di chi non può e per tutti quelli che verranno.

E’ una questione di coscienza e dignità ma soprattutto di sopravvivenza.
Franco Mastrangelo
 
(per le altre "Note Stonate" clicca  QUI




"La crescita del Prodotto interno contraria alla vita"


DI VANDANA SHIVA
(Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista militante ambientalista, è considerata la teorica più nota dell’ecologia sociale)
theguardian.com
L'ossessione della crescita ha travolto il nostro interesse per la sostenibilità, la giustizia e la dignità umana. Ma le persone non sono merci da usare e gettare - il valore della vita si trova fuori dallo sviluppo economico 

La crescita illimitata è la fantasia di economisti, imprese e politici. La vedono come una misura del progresso. Come risultato, il prodotto interno lordo (PIL), che dovrebbe misurare la ricchezza delle nazioni, è diventato sia il numero più potente che il concetto dominante del nostro tempo. Tuttavia, la crescita economica nasconde la povertà creata attraverso la distruzione della natura, la quale a sua volta porta a comunità incapaci di provvedere a se stesse.

Durante la seconda guerra mondiale il concetto di crescita fu presentato come una misura per la movimentazione delle risorse. Il PIL si basa sulla creazione di un confine artificiale e fittizio, il quale parte dal presupposto che se produci ciò che consumi, non produci. In effetti, la "crescita", misura la trasformazione della natura in denaro e dei beni comuni in merci.

Così i magnifici cicli naturali di rinnovamento dell’acqua e delle sostanze nutritive sono qualificati non produttivi. I contadini di tutto il mondo, che forniscono il 72% del cibo, non producono; le donne che coltivano o fanno la maggior parte dei lavori domestici non rispettano questo paradigma di crescita. Una foresta vivente non contribuisce alla crescita, ma quando gli alberi vengono tagliati e venduti come legname, abbiamo la crescita. Le società e le comunità sane non contribuiscono alla crescita, ma la malattia crea crescita attraverso, ad esempio, la vendita di medicine brevettate.

L'acqua disponibile come bene comune condiviso liberamente e protetto da tutti viene fornita a tutti. Tuttavia, essa non crea crescita. Ma quando la Coca-Cola impone una pianta, estrae l'acqua e con essa riempie le bottiglie di plastica, l'economia cresce. Ma questa crescita é basata sulla creazione di povertà - sia per la natura sia per le comunità locali. L'acqua estratta al di là della capacità della natura di rigenerarsi crea una carestia d'acqua. Le donne sono costrette a percorrere lunghe distanze in cerca di acqua potabile. Nel villaggio di Plachimada nel Kerala, quando la passeggiata per l'acqua è diventata 10 km, la tribale donna locale Mayilamma ha detto che il troppo è troppo. Non possiamo camminare ulteriormente, l'impianto della Coca-Cola deve chiudere. Il movimento che le donne incominciarono ha portato infine alla chiusura dello stabilimento.

Nella stessa ottica, l'evoluzione ci ha regalato il seme. Gli agricoltori lo hanno selezionato, allevato e lo hanno diversificato – esso è la base della produzione alimentare. Un seme che si rinnova e si moltiplica, produce semi per la prossima stagione, così come il cibo. Tuttavia, il contadino di razza e il contadino che salva i semi non sono visti come un contributo alla crescita. Ciò crea e rinnova la vita, ma non porta a profitti. La crescita inizia quando i semi vengono modificati, brevettati e geneticamente resi sterili, portando gli agricoltori ad essere costretti a comprare di più ogni stagione.

La natura si impoverisce, la biodiversità é erosa e una risorsa aperta libera si trasforma in una merce brevettata. L'acquisto di semi ogni anno é una ricetta per l'indebitamento dei poveri contadini dell'India. E da quando é stato istituito il monopolio dei semi, l'indebitamento degli agricoltori é aumentato. Dal 1995, oltre 270.000 agricoltori in India sono stati presi nella trappola del debito e si sono suicidati.

La povertà è anche ulteriore spreco quando i sistemi pubblici vengono privatizzati. La privatizzazione di acqua, elettricità, sanità e istruzione genera crescita attraverso i profitti. Ma genera anche povertà, costringendo la gente a spendere grandi quantità di denaro per ciò che era disponibile a costi accessibili come bene comune. Quando ogni aspetto della vita é commercializzato e mercificato, vivere diventa più costoso, e la gente diventa più povera.

Sia l'ecologia che l'economia sono nate dalla stessa radice - "oikos", la parola greca per casa. Fino a quando l'economia è stata incentrata sulla famiglia, essa riconosceva e rispettava le sue basi nelle risorse naturali e i limiti del rinnovamento ecologico. Essa era focalizzata a provvedere ai bisogni umani di base all'interno di questi limiti. L'economia basata sulla famiglia era anche incentrata sulle donne. Oggi l'economia è separata sia dai processi ecologici che dai bisogni fondamentali e si oppone ad ambedue. Mentre la distruzione della natura veniva motivata da ragioni di creazione della crescita, la povertà e l'espropriazione aumentavano. Oltre ad essere insostenibile, è anche economicamente ingiusta.

Il modello dominante di sviluppo economico é infatti diventato contrario alla vita.
Quando le economie sono misurate solo in termini di flusso di denaro, i ricchi diventano più ricchi e i poveri sempre più poveri. E i ricchi possono essere ricchi in termini monetari - ma anche loro sono poveri nel contesto più ampio di ciò che significa essere umani.

Nel frattempo, le richieste del modello attuale dell'economia stanno portando a guerre per le risorse come quelle per il petrolio, guerre per l'acqua, guerre alimentari. Ci sono tre livelli di violenza implicati nello sviluppo non sostenibile. Il primo é la violenza contro la terra, che si esprime come crisi ecologica. Il secondo é la violenza contro l'uomo, che si esprime come povertà, miseria e migrazioni. Il terzo é la violenza della guerra e del conflitto, come potente caccia alle risorse che si trovano in altre comunità e paesi per i propri appetiti illimitati.

L'aumento del flusso di denaro attraverso il PIL si è dissociato dal valore reale, ma coloro che accumulano risorse finanziarie possono poi reclamare pretese sulle risorse reali delle persone - la loro terra e l'acqua, le foreste e i semi. Questa sete conduce essi all'ultima goccia d'acqua e all'ultimo centimetro di terra del pianeta. Questa non è la fine della povertà. É la fine dei diritti umani e della giustizia.

Gli economisti e premi Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen, hanno riconosciuto che il PIL non coglie la condizione umana e hanno sollecitato la creazione di altri strumenti per misurare il benessere delle nazioni. Questo é il motivo per cui paesi come Bhutan hanno adottato la felicità nazionale lorda al posto del prodotto interno lordo per calcolare il progresso. Abbiamo bisogno di creare misure che vadano oltre il PIL, ed economie che vadano al di là del supermercato globale, per rinnovare la ricchezza reale. Dobbiamo tener presente che la vera valuta della vita é la vita stessa.

Vandana Shiva

 «Nel mondo c’è quanto basta per le necessità dell’uomo, ma non per le sue avidità
(Mahatma Gandhi)

Fonte: www.theguardian.com
Link: http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/nov/01/how-economic-growth-has-become-anti-life
1.11.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALEX T.




 TRATTO DAL BLOG DI FEDERICO VALERIO "Scienziato Preoccupato" AL SEGUENTE INDIRIZZO http://federico-valerio.blogspot.it/2013/11/la-crescita-del-prodotto-contraria-alla.html




domenica 10 novembre 2013

DAL P.D. PRETENDIAMO PAROLE CHIARE SUL PETROLIO

gli esponenti del PD Pollutri, Damiano e Amato

Sulla questione della posizione ondivaga del PD abruzzese riguardo la deriva petrolifera in regione dopo le esternazioni favorevoli di tre esponenti di spicco del partito quali Cesare Damiano, ex ministro del lavoro ed attuale presidente dell'omonima commissione, Maria Amato, deputata e medico, e Angelo Pollutri, sindaco di Cupello, (vedi il resoconto cliccando QUI ) pubblichiamo qui di seguito l'autorevole intervento critico dei due ex-Senatori della Repubblica Enrico Graziani e Angelo Staniscia.

Nel frattempo non ci risulta che sia giunta una smentita ufficiale alle affermazioni dei tre per cui rilanciamo con forza la nostra domanda, sperando questa volta di essere più fortunati. Chiediamo pertanto a Sottosegretari e Parlamentari del PD eletti nella nostra circoscrizione, nonchè naturalmente al Segretario regionale dello stesso, qual'è la posizione ufficiale del Partito Democratico Abruzzese sulla questione petrolifera in regione. Tutti gli abruzzesi pretendono parole chiare e inequivoche perchè chiunque farà il "gioco delle tre carte (o dei tre politici)" sarà severamente punito nelle urne.


L'INTERVENTO DI ENRICO GRAZIANI E ANGELO STANISCIA:
  "A proposito delle esternazioni pro idrocarburi di Angelo Pollutri, sindaco di Cupello, va ricordato che pure al tempo della Sangro Chimica e del connesso progetto di centrale termoelettrica che doveva sorgere a Punta Penna per bruciare i residui della raffineria, c’era, anche a sinistra chi, ritenendo di saperla più lunga, era favorevole a tali sciagurate iniziative industriali. 

Ed ora Angelo Pollutri si è fatto credulo propagandista del progetto di Ombrina Mare 2, piattaforma per l’estrazione di idrocarburi che la Compagnia inglese Medoil vorrebbe realizzare a circa 6 km dalla Costa dei Trabocchi e che sarebbe affiancata da una nave gigantesca per lo stoccaggio e la prima raffinazione degli idrocarburi estratti.  Da tale iniziativa della inglese Medoil il Pollutri vede sortire un miliardo di euro ed altri vantaggi per la nostra zona.

Va al riguardo considerato che le Compagnie, come tutte le altre numerose società straniere che stanno estraendo petrolio e gas in terraferma o nel nostro mare,  pagano royalties irrisorie, di appena il 4% in mare e del 7% in terraferma, che per le nuove concessioni sono diventate rispettivamente del 7% e del 10%. Ma la gran parte delle compagnie non paga nulla in virtù del fatto che sono loro stesse ad autocertificare la quantità di idrocarburi estratti senza che lo Stato eserciti alcun controllo. Esse inoltre godono di un regime piuttosto generoso di esenzioni durante il periodo di prova (anche per tale motivo molte compagnie cambiano spesso ragione sociale), di franchigie e deduzioni dei costi. Il risultato è che l’intero incasso per le royalties per tutti i 181 pozzi attivi esistenti in Italia è stato nel 2012 di appena euro 276 milioni e poco più, mentre per l’Abruzzo è stato di euro 314 mila circa.  Infine la manodopera è costituita da pochissime unità, per lo più specializzatissime, ad onta delle balle spudorate che la Medoil e i suoi corifei vanno spacciando: insomma a noi resta solo l’inquinamento e la devastazione di coste di alto pregio paesaggistico. 

Ma veniamo alla Medoil: essa ha in Italia 14 concessioni di coltivazione in esclusiva (tra terraferma e  mare)  e 35 concessioni di coltivazione in contitolarità con altre aziende, oltre a 5 permessi di ricerca. Orbene, dal sito del competente  Ministero non risulta (udite!udite!)  che dal 2008 a tutt’oggi la Medoil abbia mai versato un euro di royalties nelle casse pubbliche! Inoltre dal bilancio della Medoil si può arguire che la spesa per gli addetti italiani corrisponde a meno di 20 posti di lavoro in tutta l’Italia. Per tacere  dei disastri ambientali ed umani procurati da tali iniziative industriali in Sicilia ( a Gela ed in altre località  dell’isola nasce una percentuale molto alta di bimbi malformati) e a Viggiano in Basilicata. Insomma quella espressa da Angelo Pollutri è una posizione personale poiché, sulla questione della petrolizzazione dell’Abruzzo, non risulta che il PD abbia mutato linea."

      Enrico Graziani   ed Angelo Staniscia, già senatori della Repubblica

venerdì 1 novembre 2013

P.D. Partito Democratico o, al contrario, D.P. Deriva Petrolifera? FATECI CAPIRE A CHE GIOCO STATE GIOCANDO.

Il recente convegno sul lavoro tenutosi venerdì scorso a Gissi ha svelato ancora una volta le enormi contraddizioni che attraversano il Partito Democratico sul tema “petrolizzazione in Abruzzo” (vedi l’intero resoconto su Histonium.net cliccando QUI ).


I tre autorevoli esponenti del PD intervenuti, Cesare Damiano, ex ministro del lavoro e attuale presidente dell’omonima commissione, Maria Amato, attuale deputata oltre che medico e Angelo Pollutri, sindaco di Cupello, si sono espressi chiaramente in favore degli interventi in campo petrolifero nel vastese e quindi nell’intera regione, ritenendoli fattore di sviluppo economico e occupazionale (!?!).
Sembra che il dibattito pluriennale su questi argomenti non li abbia neanche sfiorati, forse hanno vissuto rintanati in un eremo come Celestino V: è stato dimostrato in tutti i modi, non solo da noi attivisti ma da scienziati, economisti, medici e studiosi di indiscussa fama l’assoluta incompatibilità tra industria petrolifera e la parallela economia che gira attorno al turismo, all’agricoltura, all’eno-gastronomia, all’artigianato tradizionale ed alla manifattura locale, per non parlare di salute, ambiente e qualità della vita (vedi la nostra pagina "Il petrolio in Abruzzo" cliccando QUI  ).

INSOMMA BISOGNA SCEGLIERE SENZA EQUIVOCI TRA L’UNA O L’ALTRA STRADA E QUESTO, COME SI VEDE, IL P.D. NON LO FA O NON LO VUOLE FARE barcamenandosi a seconda delle circostanze per prendere sia di qua che di là. Ma tutto ciò non è più ammissibile e quindi diciamo basta a questi giochini di basso profilo.
IL P.D. ABRUZZESE DICA UNA VOLTA PER TUTTE DA CHE PARTE STA E QUAL’E’ LA SUA POSIZIONE UFFICIALE SUL DISEGNO IN ATTO DI RENDERE L’INTERO ABRUZZO UN DISTRETTO PETROLIFERO.
Il sottosegretario Giovanni Legnini cosa dice in proposito?
E l’intero gruppo dei parlamentari abruzzesi del PD?

Dopo la nostra iniziativa di scrivere a senatori e deputati abruzzesi di ogni schieramento (vedi QUI ) solo il deputato Paolo Tancredi del PDL si era espresso con nettezza in favore del petrolio mentre tutti gli altri avevano più o meno pubblicamente promesso impegno parlamentare comune e iniziative di contrasto, con esiti a questo punto desolanti. Qualche goffo tentativo di emendamento è abortito in commissione ancor prima di vedere la luce.
La questione OMBRINA, come altre di questa natura, sta andando avanti solo nelle aule giudiziarie (la prossima tappa sarà l’udienza al TAR del 9 gennaio 2014) mentre la politica ufficiale tace colpevolmente su questo argomento dopo aver strepitato in lungo e in largo che giammai l’Abruzzo avrebbe subito questo oltraggio! Solo quando l’opinione pubblica fa pressione (vedi la storica manifestazione di Pescara) allora ci si muove, si dichiara, ci si schiera momentaneamente, ci si indigna perfino, per poi dimenticare tutto quando i riflettori e le telecamere si spengono. Ma gli ultimi vent’anni dovrebbero aver dimostrato che la politica fatta dalle soubrettes è un fallimento totale.

EVIDENTEMENTE NON C’E’ LA VOLONTA’ POLITICA DI RISOLVERE IL PROBLEMA, MA CHI NE E’ CAUSA DEVE PRENDERSENE PUBBLICAMENTE LA RESPONSABILITA’ PER ESSERE GIUDICATO DI CONSEGUENZA.
Sembra molto probabile che il centro-sinistra, con il P.D. in testa, governerà l’Abruzzo al prossimo giro, soprattutto per  demeriti altrui. Di governatori evanescenti che non prendono posizioni chiare abbiamo già fatto esperienza (non a caso Gianni Chiodi è ultimo nella classifica nazionale di gradimento) [vedi su Primadanoi.it  QUI ]: e allora, per non fare il bis, Luciano D’Alfonso cosa dice in proposito? O Giovanni Legnini? O Camillo D’Alessandro e Silvio Paolucci? O chi per loro?

Anche la Basilicata è governata da molti anni dal centro-sinistra e tutti possono constatare le condizioni in cui versa quella sfortunata regione per correre dietro al miraggio del “Texas d’Italia” che ha portato solo distruzioni e sciagure.

AVVERTIAMO TUTTI COLORO CHE SI CANDIDERANNO E CHI POI AMMINISTRERA’ L’ABRUZZO CHE NON PERMETTEREMO MAI LO SCEMPIO PETROLIFERO NELLA NOSTRA REGIONE E SMASCHEREREMO SENZA INDUGI CHI NON LAVORERA’ SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER IL BENE DI TUTTA LA COMUNITA’.

NUOVO SENSO CIVICO
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