giovedì 5 maggio 2016

TRASFERIMENTO BLOG NSC + NUOVO BLOG SULLA MOBILITA' SOSTENIBILE

2 AVVISI IMPORTANTI:
  
IL BLOG UFFICIALE DI NSC SI E' TRASFERITO SUL NUOVO SITO AL SEGUENTE INDIRIZZO:


INOLTRE VI INVITIAMO A VISITARE IL NUOVO BLOG TUTTO DEDICATO AI TEMI DELLA MOBILITA' SOSTENIBILE CLICCANDO SUL SEGUENTE LINK:

mercoledì 13 aprile 2016

CHIAMIAMOLI ASSASSINI.



Significato di “assassino, dal vocabolario Treccani della lingua italiana:
1.    Chi assassina, chi si è reso colpevole di un assassinio;
2.    (fig.) Chi danneggia persone o cose, per malvagità o inettitudine.

Le parole sono importanti.
Ancora più importante è il vero significato delle parole.

Chi distorce e camuffa il vero significato delle parole per i propri biechi fini personali è un imbroglione. Cinico e baro, si diceva una volta.
Significati lampanti.

Un inceneritore è un inceneritore, punto. Non è un termovalorizzatore né un impianto di generazione e via di questo passo confondendo.

Chi uccide le persone o le danneggia gravemente, “per malvagità o inettitudine” è un assassino.

Chi sversa veleni mortali nei fiumi, nell’aria o sottoterra non è un imprenditore, non è un semplice faccendiere: è un assassino.

Chi uccide lentamente, dopo dieci, venti o trent’anni, con l’amianto, le polveri sottili, i metalli pesanti o simili, sapendo di farlo, è un assassino, oltre che un vigliacco.

E chi permette tutto questo, ricopre, aiuta, rende lecito quello che non si potrebbe magari alzando i limiti di legge delle sostanze nocive, è anch’egli un complice e quindi un assassino.

Un assassino è un assassino, anche senza kalashnikov in mano, anzi è ancora più insidioso perché nasconde con abilità e col sorriso i suoi veri obiettivi: i soldi e il potere, schiacciando chiunque si frapponga allo scopo.

Ma attenzione, l’esperienza di questi anni ci ha consegnato una grande abilità: sappiamo riconoscere gli assassini, anche quelli in giacca e cravatta.

E questo significa che la loro vita, quella che vogliono negare agli altri, sarà sempre più dura.

Una promessa è una promessa.


Fm

sabato 9 aprile 2016

ELEZIONI COMUNALI DI LANCIANO: ECCO IL PROGRAMMA DI NUOVO SENSO CIVICO PROPOSTO AI CANDIDATI SINDACO

VENERDI' 8 APRILE PRESSO L’AULA CONSILIARE DEL COMUNE DI LANCIANO DURANTE UN’AFFOLLATA CONFERENZA-STAMPA NUOVO SENSO CIVICO HA PRESENTATO AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE IL PROPRIO ARTICOLATO PROGRAMMA PER LE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI DI LANCIANO CHE E’ STATO CONSEGNATO AI CANDIDATI SINDACO PRESENTI TONIA PAOLUCCI, MARIO PUPILLO, ERRICO D’AMICO E RICCARDO SOZIO CHIEDENDONE LA SOTTOSCRIZIONE TOTALE O PARZIALE.

A SOSTEGNO DELLA PARTE RELATIVA AD UN NUOVO INNOVATIVO SVILUPPO URBANISTICO DELLE CITTA’ E’ INTERVENUTO COME OSPITE DI NSC IL SINDACO DI TOLLO ANGELO RADICA CHE HA ILLUSTRATO LA SUA ESPERIENZA DI PIANO REGOLATORE ALLINEATO CON I NUOVI TEMPI, MENTRE PASQUALE DI NARDO, EX-PRESIDENTE DELLA SANGRITANA, CHE PURTROPPO NON E’ POTUTO INTERVENIRE DI PERSONA PER IMPEGNI PROFESSIONALI, CI HA FORNITO UN FILMATO MOLTO SUGGESTIVO DEL PROGETTO DI TRAM-TRENO DA LUI PRESENTATO ANNI ADDIETRO E CHE NSC SOSTIENE IN PIENO COME UNO DEI CARDINI PER RISOLVERE I PROBLEMI DEL TRAFFICO VEICOLARE MOTORIZZATO E SPOSTARE LA MOBILITA’ SU FORME DI TRASPORTO COLLETTIVE E MENO INQUINANTI.

IL DOCUMENTO DI 9 PAGINE E’ SUDDIVISO NELLE SEGUENTI SEZIONI CHE CORRISPONDONO AGLI ARGOMENTI ABITUALMENTE TRATTATI DALL’ASSOCIAZIONE IN FAVORE DEL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI VITA COLLETTIVE SIA IN TERMINI DI SALUTE CHE MATERIALI: 

PARTE PRIMA: “LOTTA ALL’INQUINAMENTO URBANO” (traffico motorizzato, impianti di riscaldamento, impianti industriali, altre forme di inquinamento);

PARTE SECONDA: “CONSUMO DEL SUOLO- EDILIZIA- URBANISTICA”;

PARTE TERZA: “PROPOSTE VARIE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE”;

PARTE QUARTA: “SANITA’ – OSPEDALE”;

DURANTE L’INCONTRO ABBIAMO SPIEGATO IL SENSO DI QUESTA OPERAZIONE CONSEGUENTE ALLA SCELTA, MOTIVATA DA RAGIONI DI OPPORTUNITA’ E DI UNA MIGLIORE EFFICACIA DELLA NOSTRA AZIONE DALL’ESTERNO, DI NON CANDIDARCI DIRETTAMENTE NE’ CON UNA PROPRIA LISTA NE’ CON NOSTRI ESPONENTI IN ALTRE LISTE.

SOTTOPONENDO IL NOSTRO PROGRAMMA AI CANDIDATI SINDACO E RENDENDO PUBBLICO IN UN SECONDO TEMPO LE PARTI DA LORO CONDIVISE E CHE SI IMPEGNANO A REALIZZARE OFFRIREMO AI NOSTRI ISCRITTI, AI SIMPATIZZANTI ED A TUTTA L’OPINIONE PUBBLICA FRENTANA UNO STRUMENTO AGGIUNTIVO UTILE PER ORIENTARSI NELLA PROPRIE SCELTE DI VOTO.

LA NOSTRA SPERANZA E’ CHE CHIUNQUE ARRIVERA’ A GUIDARE LA COMUNITA’ LANCIANESE NEI PROSSIMI ANNI SI RENDA CONTO CHE LE PROPOSTE ASSAI SENSATE PRESENTI NEL NOSTRO DOCUMENTO SONO IN MOLTI CASI DELLE SCELTE OBBLIGATE PER EVITARE L’ULTERIORE DEGRADO DELLE CONDIZIONI ESISTENZIALI CUI ANDIAMO INCONTRO SE NON SI CAMBIERA’ DRASTICAMENTE ROTTA NEGLI INDIRIZZI POLITICO-AMMINISTRATIVI E NEGLI STILI DI VITA PERSONALI.

IL NOSTRO IMPEGNO COME SEMPRE SARA’ QUELLO DI MOTIVARE GLI AMMINISTRATORI E I POLITICI IN GENERE PER INDURLI A FARE QUESTE SCELTE E DI PRETENDERE CON LA CONSUETA TENACIA CHE MANTENGANO GLI IMPEGNI PRESI.

A FINE ARTICOLO RIPRODUCIAMO IL PROGRAMMA NELLA FORMA INTEGRALE CHE SARA’ POSSIBILE CONSULTARE ANCHE NELLA PAGINA DEDICATA CLICCANDO QUI .


NATURALMENTE, PER L’UNIVERSALITA’ DEGLI ARGOMENTI TRATTATI E DEI PROBLEMI AFFRONTATI, IL PRESENTE PROGRAMMA PUO’ ESSERE PROPOSTO CON LE OPPORTUNE MODULAZIONI ANCHE AD ALTRE REALTA’ COMUNALI.


LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI NUOVO SENSO CIVICO

“Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio”  (Lev Tolstoj

PROGRAMMA PER LE ELEZIONI COMUNALI DI LANCIANO DA PROPORRE ALLA SOTTOSCRIZIONE DEI CANDIDATI SINDACI: LOTTA ALL’INQUINAMENTO E AL DEGRADO IN DIFESA DELLA SALUTE DELL’AMBIENTE, DEL BENESSERE DEI CITTADINI E DELLA BELLEZZA DELLA CITTA’.
Prima Parte: LOTTA ALL’INQUINAMENTO URBANO
  1. Traffico veicolare motorizzato
  2. Impianti di riscaldamento
  3. Impianti industriali
  4. Altre forme di inquinamento
PREMESSA
– Il Sindaco deve adempiere secondo legge al ruolo di prima “autorità sanitaria locale” con tutte le responsabilità che ne conseguono per l’applicazione della vasta normativa vigente a salvaguardia della salute pubblica e in difesa dall’inquinamento in tutte le sue forme, primo fra tutti l’art.32 della Costituzione per il diritto alla salute o anche la direttiva della Comunità Europea 96/62/CE del 27/9/96 (recepita dall’Italia con DL 351 del 4/8/99) per la quale si impone di “mantenere la qualità dell’aria ambiente laddove è buona e migliorarla negli altri casi”;
Il Sindaco, come sollecitato dalla stessa Comunità Europea e recepito dall’Italia nel Dlgs. 152/06, deve avvalersi del principio di precauzione” nell’adozione di tutti i provvedimenti utili alla protezione dell’ambiente e della  salute “anche se la valutazione scientifica del rischio non consente di determinare gli effetti con sufficiente certezza”, esaltando in questo modo l’irrinunciabile valore della prevenzione primaria ambientale, l’unico strumento efficace per evitare che il sicuro accertamento del danno dopo 10 o 20 anni dalla sua origine arrivi quando le situazioni sono ormai irrimediabili ;
Il Comune di Lanciano ha sottoscritto il 21 novembre 2009  il “Patto dei Sindaci della Provincia di Chieti” (Covenant of Majors) per la strategia 20-20-20 stabilita nel “Protocollo di Kyoto” del 1997 sul riscaldamento globale con l’obiettivo entro il 2020 di tagliare del 20% le emissioni dei gas-serra e di ridurre del 20% il consumo di energia adottando una quota di almeno il 20% dalle fonti rinnovabili;
le fonti di inquinamento si sommano tra di loro creando “l’effetto cumulo” che è molto peggio della semplice somma delle singole parti e che quindi va affrontato nella sua globalità;
le scelte in questa direzione non sono più rinviabili finchè abbiamo ancora qualche piccolo margine di movimento prima che le incalzanti alterazioni del clima e il conseguente dissesto idrogeologico non ci obblighino ad adottarne altre ancora più drastiche.
A) INQUINAMENTO DA TRAFFICO
Premesso che:
L’Italia è ai vertici in Europa per rapporto automobili/abitanti (61 veicoli ogni 100) e addirittura al 6° posto assoluto nel mondo [fonte: Divisione Statistica delle Nazioni Unite dati relativi al 2010];
l’OMS –Organizzazione Mondiale della Sanità ha certificato come “sicuri cancerogeni” i gas di scarico dei veicoli a motore (tra gli altri benzene, monossido di carbonio, particolato/polveri sottili e ultrasottili, IPA) e la IARC, l’Agenzia per la Ricerca sul cancro dell’OMS, ha stabilito nel 2013 che l’inquinamento atmosferico nel suo complesso è sicuramente cancerogeno per gli esseri umani;
–  l’Italia nel 2012 ha conseguito tra i 28 Paesi dell’Unione Europea il triste primato di numero di morti premature causate dall’inquinamento dell’aria (rapporto AEA – Agenzia Europea dell’Ambiente);
il traffico veicolare motorizzato rappresenta la principale fonte di inquinamento dell’area urbana di Lanciano a causa dell’enorme transito certificato dai rilevamenti del 2012 in preparazione del Piano Generale del Traffico Urbano che hanno documentato la spropositata cifra media di 50/60mila veicoli in entrata e uscita dal centro città ogni giorno;
lo studio sulla qualità dell’aria effettuato nel 2010 con i più avanzati sistemi scientifici (biomonitoraggio e IBL) dal Consorzio Mario Negri Sud per conto della Provincia di Chieti ha evidenziato per l’area urbana di Lanciano i risultati peggiori di tutta la provincia;
– di conseguenza la principale e più efficace forma di contrasto all’inquinamento dell’aria consiste nella drastica riduzione del carico di traffico sulla Città e lo spostamento della mobilità verso forme più sane e sostenibili attraverso politiche mirate di incentivazione/disincentivazione;

Considerate tutte le conseguenze positive della riduzione dei volumi di traffico sulla Città che sono:
il netto miglioramento della qualità dell’aria con l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e anche acustico e la riduzione di tutte le patologie e malattie spesso mortali conseguenti (cancro polmonare, leucemie, infarto e patologie cardio-vascolari, infezioni alle vie respiratorie, enfisemi, asme, bronchiti e allergie soprattutto infantili) con un netto risparmio anche sui costi per le cure conseguenti a carico del Servizio Sanitario Nazionale finanziato dalla spesa pubblica e quindi da tutti i contribuenti;
il deciso elevamento delle condizioni di vivibilità, socialità e sicurezza negli spostamenti all’interno dell’area urbana di cui beneficierebbe anche chi ha la necessità irrinunciabile di usare l’auto privata per motivi di lavoro o di servizio;
la possibilità di liberare ampi spazi dall’ingombro automobilistico e restituire al loro splendore tanti luoghi artistici e di valore culturale attualmente oltraggiati dalla presenza delle auto (con il caso emblematico di Santa Maria Maggiore) e di conseguenza rendere più attraente la Città ai visitatori esterni con l’aumento dei flussi turistici;
il notevole risparmio di risorse pubbliche attualmente indirizzate alle costosissime infrastrutture dedicate alle auto (parcheggi, strade, rotatorie, ecc.) che diventerebbero superflue vista la drastica riduzione degli utenti. Se si considera che ogni singolo posto auto nei parcheggi coperti o scoperti viene a costare tra i 10 e i 15 mila €. o che le rotatorie più grandi variano tra i 500 mila e i 2,5 milioni di €. mentre una pista ciclabile low cost arriva al massimo a 20mila €. per km. ci rendiamo conto di come si potrebbero liberare enormi risorse verso realizzazioni nel campo della mobilità alternativa, del miglioramento delle condizioni di vita urbana e del prioritario abbattimento delle barriere architettoniche;
l’altrettanto notevole risparmio privato con la riduzione o eliminazione degli elevati costi derivanti dalla proprietà individuale dell’auto (acquisto, manutenzione, carburanti, assicurazione, tasse, ecc). Il Ministero Infrastrutture e trasporti nel 2012 ha rilevato un aumento poderoso di tali spese negli ultimi 20 anni, in particolare +170% per i carburanti, +128% per la manutenzione ordinaria, +202% per l’assicurazione RCA, + 198% per i pedaggi autostradali. Il “Copenhagen Bicycle Account”  ha calcolato che ogni km. pedalato genera un beneficio di 16 centesimi per la società, mentre ogni km. in auto provoca un danno di 10 centesimi.
Considerato che diventa sempre più urgente il trasferimento del trasporto di persone e merci dalla gomma alla rotaia e ritenendo fondamentale utilizzare in quest’ottica le risorse della Società Sangritana che è l’unica ad avere concrete possibilità di crescita economica all’interno di una programmazione di lungo periodo, a patto che muti l’atteggiamento di sudditanza e dipendenza dalle Ferrovie dello Stato,
PROPONIAMO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO, molti dei quali a costo zero o a bassissimo impegno di spesa e immediata applicabilità, che devono far parte di una politica complessiva coerente, coordinata e di lungo periodo  per la quale occorrerebbe all’interno dell’Amministrazione Comunale una cabina di regia centralizzata che esamini preventivamente tutti gli interventi proposti e l’attività dei vari assessorati per controllare che siano compatibili con il programma complessivo:
  • l’utilizzo dell’ex-tracciato ferroviario come metropolitana di superficie (tram-treno) in sinergia con la Società Sangritana e predisposizione di carrozze riservate al trasporto delle biciclette. La Sangritana, con il suo rilevante patrimonio anche di infrastrutture, è decisiva per una politica non solo di mobilità urbana ma anche di trasporto merci, di soluzione del pendolarismo e di sviluppo del turismo interno e costiero;
  • l’istituzione di aree di scambio ed intermodalità auto private/mezzi collettivi (bus-navetta, tram-treno Sangritana, taxi collettivi, ecc) o a noleggio (bici elettriche e tradizionali, “car-sharing” con mezzi elettrici) in zone esterne al perimetro urbano, valutando la possibilità di utilizzare a tale scopo aree industriali o artigianali e capannoni dismessi o di accordarsi con i centri commerciali per l’uso dei loro parcheggi;
  • la coordinata conversione a senso unico delle principali strade di attraversamento urbano con la contemporanea installazione di rallentatori e l’ampliamento dei marciapiedi, per favorirne il decongestionamento da traffico, il miglioramento delle condizioni di salubrità, la più sicura transitabilità di pedoni e mezzi alternativi (biciclette, bici elettriche, mezzi di trasporto collettivi) e la riduzione dell’incidentalità da velocità. A tali scopi è di sicura efficacia l’istituzione all’interno del perimetro urbano del limite di velocità a 30 km/h;
  • la definitiva chiusura al traffico e pedonalizzazione del centro Città (Corso Trento e Trieste fino ai Viali, Corso Roma) adeguadamente riadattato e arredato come polo attrattivo con la progressiva rapida estensione a tutti quartieri del Centro storico ed alle zone attualmente ZTL;
  • il potenziamento del servizio di “bike-sharing” con l’aumento progressivo di mezzi e stazioni di noleggio e il miglioramento della loro manutenzione e conservazione attraverso l’immediata e indispensabile installazione di pensiline per la protezione delle bicicltte dalle intemperie;
  • l’estensione rapida e progressiva delle piste ciclabili fino a creare una rete integrata che le colleghi sia tra di loro (compreso l’anello già esistente nel quartiere Santa Rita) che con i principali punti di interesse della Città (Municipio, scuole, giardini pubblici, poste e uffici pubblici, esercizi commerciali, ecc.);
  • l’aumento di percorsi pedonali adeguatamente segnalati e protetti a sevizio anche di disabili e portatori di handicap e la parallela prioritaria operazione di abbattimento di tutte le barriere architettoniche all’interno dell’area urbana;
  • l’adozione di un provvedimento urgente per agevolare e rendere sicuro l’attraversamento pedonale attualmente rischiosissimo all’imbocco del quartiere Santa Rita su via per Treglio (nei pressi della cava) con l’installazione di rallentatori e di un semaforo pedonale a richiesta;
  • il potenziamento e miglioramento dei mezzi pubblici con la loro progressiva elettrificazione e adozione di propellenti meno inquinanti;
  • politiche per incentivare e premiare lo spostamento individuale verso una mobilità sostenibile (a piedi, in bici, sui mezzi pubblici o con il “car pooling”, la condivisione dell’auto) favorendo la diffusione dei nuovi strumenti a disposizione (come l’applicazione gratuita per telefonini “WECITY”) che consentono di verificare esattamente le pratiche virtuose e premiarle con dei regali conformi alle finalità del progetto (abbonamenti al “bike-sharing” o ai mezzi pubblici, biciclette o accessori vari, ingressi al cinema o al teatro, ecc.) o con agevolazioni di ogni genere (riduzione o abolizione di tasse e tariffe comunali, ecc.);
  • la progressiva elettrificazione del parco macchine comunale;
  • installazione di colonnine ad uso pubblico per la ricarica dei mezzi elettrici;
  • l’organizzazione di manifestazioni pubbliche e incontri nelle scuole e nei quartieri per spiegare temi e obiettivi a sostegno di una mobilità più sana e sicura nella prospettiva di un deciso cambio degli stili di vita individuali;
  • il confronto e coinvolgimento continuo delle parti più attive della società civile in forma associativa o individuale, di medici, pediatri, tecnici e specialisti per una sempre maggiore compartecipazione e condivisione delle scelte;
  • la rimodulazione dei tempi della Città (orari di scuole, uffici pubblici, esercizi, ecc.) attraverso l’adozione del PTO- Piano Territoriale degli Orari;
  • la destinazione “di scopo” degli introiti derivanti dalle soste a pagamento verso il potenziamento della mobilità alternativa non inquinante e la valorizzazione degli spazi verdi e dell’arredo urbano;
  • l’abbandono di qualsiasi ulteriore costoso intervento infrastrutturale in favore delle auto e della loro proliferazione (parcheggi di ogni tipo soprattutto all’interno della Città, rotatorie e strade), che diventerà inutile dopo la drastica riduzione dei volumi di traffico a seguito dei provvedimenti proposti, e spostamento delle ingenti risorse liberate verso il potenziamento della mobilità alternativa e del miglioramento della qualità della vita nell’area urbana;
  • la riduzione del transito delle auto determinerà l’immediata aumentata disponibilità dei numerosi parcheggi già esistenti senza costi aggiuntivi e comunque nel caso si ponesse la necessità irrinunciabile della creazione di parcheggi all’esterno dell’area urbana con lo scopo dichiarato di liberare definitivamente spazi alla circolazione delle auto, si provvederà contemporaneamente (“saldo zero”) al rispristino a verde pubblico di uno spazio delle stesse dimensioni asfaltato o impermeabilizzato utilizzato in precedenza per altri usi (area di sosta, ecc.);
  • controlli periodici sulla conformità delle emissioni dei mezzi pubblici e privati;
  • il monitoraggio permanente della qualità dell’aria e dell’ambiente utilizzando strumentazioni adeguate capaci di intercettare le principali e più diffuse sostanze inquinanti come ad esempio polveri sottili e diossine;
  • la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la ASL locale per uno “screening” socio-sanitario collettivo e permanente su malattie e patologie legate all’inquinamento ambientale;
  • controlli quotidiani sull’osservazione delle norme di circolazione e sicurezza delle auto (guida sotto l’effetto del telefonino, ecc.) e di rispetto della mobilità dei soggetti più vulnerabili (odiosi parcheggi davanti agli scivoli, sui marciapiedi o indebitamente negli spazi riservati ai portatori di handicap);
  • l’istituzione di aree di rispetto davanti alle scuole, vista la casistica di incidenti anche gravi che hanno coinvolto i bambini (ad es. nel quartiere Santa Rita), con la limitazione della velocità a 30 km/h, l’installazione di rallentatori nei pressi degli ingressi e incentivazione del trasporto collettivo sia pubblico che privato (anche in accordo tra genitori) per condurre gli studenti a scuola.

B) INQUINAMENTO DA IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Premesso che:
non è più rinviabile l’avviamento di un deciso processo di riduzione, risparmio ed efficientamento delle fonti energetiche privilegiando le forme meno inquinanti o ad impatto zero che migliorino il bilancio finale di emissioni di CO2 in atmosfera;
PROPONIAMO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO
  • incentivi al risparmio, all’isolamento termico ed all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati con la contemporanea riduzione del consumo di combustibili per il loro riscaldamento;
  • incentivi per l’utilizzo di impianti di produzione dell’elettricità e di riscaldamento rispettosi della salute e dell’ambiente come il fotovoltaico, il solare termico e il mini-eolico;
  • indicazione a mantenere la temperatura interna di abitazioni ed edifici privati non oltre i 20 gradi ed adozione di questo limite in tutte le strutture pubbliche (uffici, scuole, ecc.);
C) INQUINAMENTO DA IMPIANTI INDUSTRIALI
      Premesso che:
– L’intero Abruzzo e l’area frentana in particolare subiscono da anni un attacco inaccettabile alla salute ed all’economia locale atraverso continui tentativi di installare impianti insalubri e nocivi (in prevalenza inceneritori di tutti i tipi mascherati da impianti a biomasse  e biogas o di cosiddetta “termovalorizzazione” dei rifiuti);
diversi impianti di questo tipo sono stati messi più volte sotto sequestro a dimostrazione di quanto fossero fondati i rischi e i pericoli più volte segnalati e le preoccupazioni delle Comunità locali che da anni si battono tenacemente in opposizione a questa deriva;
– tutte le combustioni di qualsiasi tipo e natura emettono sostanze cancerogene;
– il Sindaco è tenuto al rispetto vincolante delle normative per impedire il  peggioramento della qualità dell’aria come previsto dalla già richiamata direttiva della Comunità Europea 96/62/CE del 27/9/96 (recepita dall’Italia con DL 351 del 4/8/99) per la quale si impone di “mantenere la qualità dell’aria ambiente laddove è buona e migliorarla negli altri casi”,
PROPONIAMO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO
  • il Sindaco impegna la propria Amministrazione a non permettere ed ostacolare in tutti i modi la realizzzione di impianti inquinanti di ogni genere sul proprio territorio e di adoperarsi perchè facciano altrettanto i Comuni vicini, poichè, com’è evidente, i fumi nocivi non hanno confini o barriere ma si muovono spinti dal vento in tutte le direzioni anche per centinaia di km.. In particolare ci si adopererà con ogni mezzo per impedire l’installazione dell’impianto/inceneritore di rifiuti speciali in progetto nella Val di Sangro tra i Comuni di Sant’Eusanio e Lanciano e l’impianto/inceneritore per il trattamento degli pneumatici fuori uso in progetto nella zona industriale di Lanciano località Cerratina;
  • Il Sindaco, anche nell’ottica di sbarrare la strada a qualsiasi ipotesi di inceneritore di rifiuti, impegna la propria Amministrazione a proseguire nel pieno sostegno al “modello ECOLAN” che significa riduzione dei rifiuti, rivalorizzazione dei materiali, riparazione e riuso e che ha dimostrato come la Cittadinanza, se opportunamente informata e motivata, sia pienamente partecipe e collaborativa comprendendo gli scopi finali di miglioramento per tutti del benessere fisico e materiale.

D) ALTRE FORME DI INQUINAMENTO
  1. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: adozione ed applicazione di un “Piano Antenne” che individui finalmente aree per l’installazione e la concentrazione dei ripetitori lontano da obiettivi sensibili quali scuole e centri sportivi, ospedali e case di riposo, aree densamente abitate, ecc., vista la classificazione nel 2011 da parte dello IARC (Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro dell’OMS) dei campi elettromagnetici come “cancerogeni di classe 2B” ed il noto aumento delle leucemie tra i residenti negli immediati dintorni degli elettrodotti;
  1. TUTELA DELL’ACQUA E DEI FIUMI (Sangro, Feltrino): predisposizione di provvedimenti urgenti per combattere seriamente le discariche abusive e il taglio di alberi e vegetazione lungo i corsi d’acqua e per il potenziamento e l’efficientamento dei depuratori. L’acqua deve rimanere un bene comune gestito dagli enti pubblici, va protetta attraverso il risparmio e la razionalizzazione della sua distribuzione, la salvaguardia e il risanamento dei bacini idrici, il miglioramento del sistema degli acquedotti, il trattamento e il riciclo delle acque reflue. Mai più si dovrà ricorrere all’istituto della deroga che ha permesso di destinare al consumo umano acque con elevati livelli di sostanze tossiche e cancerogene;
  1. CONTRATTO DI FIUME DEL FELTRINO: prosecuzione dell’attività di programmazione strategica e negoziata per il risanamento e la tutela del corso d’acqua di cui il Comune di Lanciano è capofila accelerando nella direzione già approvata di trasformare il “Contratto di fiume del Feltrino” in PST- Piano Speciale Territoriale, previsto dalla Legge Urbanistica regionale vigente, molto più utile ed efficace ai fini dell’obiettivo;
  1. AMIANTO: censimento della presenza di amianto all’interno della Città (coperture di edifici privati e pubblici, ecc.) obbligando alla rimozione in caso di accertata elevata pericolosità dovuta al degrado dei materiali e in generale incentivandone la sostituzione (preferibilmente con pannelli solari);
  1. PESTICIDI/PRATICHE AGRICOLE: campagna di dissuasione dall’uso indiscriminato di pesticidi e fitofarmaci in agricoltura e di incentivazione al lavoro giovanile in questo settore facilitando la costituzione di piccole aziende agricole operanti nel settore delle coltivazioni biologiche. Valorizzazione delle produzioni locali di qualità fornendo ai coltivatori un sempre più facile accesso diretto al mercato per i loro prodotti;
  1. BONIFICA URGENTE DELLA EX-DISCARICA DI SERRE e lotta senza quartiere a tutte le discariche abusive sull’intero territorio comunale e lungo i corsi d’acqua.

– Seconda Parte: CONSUMO DEL SUOLO/EDILIZIA/URBANISTICA
Premesso che:
– l’Unione Europea ha stabilito lo stop assoluto al consumo di suolo entro il 2050 indicando principi e direzione verso la quale si devono incamminare i singoli Stati;
in Italia ogni minuto vengono cementificati e asfaltati 8 mq di territorio (dati ISPRA 2014) e la percentuale di suolo già impermeabilizzato raggiunge il 7,5% della superficie nazionale contro una media del 4,3% dei Paesi UE;
la cementificazione selvaggia con i conseguenti consumo, impermeabilizzazione ed erosione dei suoli è la principale causa del dissesto idrogeologico e dei disastri ambientali (frane, alluvioni, siccità) portatori di gravi perdite di vite, ricchezze naturali e beni materiali;
– la legge nazionale che permette l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente ha favorito questa deriva portando diversi Comuni a svendere letteralmente il proprio territorio per “fare cassa”;
negli stessi ambienti dell’edilizia vi è ormai consapevolezza che l’unica strada percorribile capace di dare lavoro diffuso e certo alle piccole e medie imprese non sono le grandi opere ma i lavori di recupero e ristrutturazione edilizia e di efficientamento energetico degli edifici (isolamento termico, ecc.). Vi è un patrimonio edilizio smisurato, vecchio di oltre 50 anni, che ha urgente bisogno di interventi di questo genere, senza che si vada ulteriormente ad aumentare volumi, cubature e impermeabilizzazioni dei terreni. Testimoniananza di questa nuova sensibilità è il documento congiunto “Costruire il futuro”  stipulato tra Legambiente e le organizzazioni sindacali degli edili di CGIL-CISL-UIL che va esattamente nella direzione dell’innovazione e sostenibilità nel settore edilizio. Dal 1998 ad oggi sono stati realizzati oltre 9 milioni di interventi di recupero edilizio grazie alle detrazioni fiscali e dal 2007 circa 2,5 milioni di efficientamento energetico con vantaggi straordinari in termini di cantieri aperti e opportunità per le famiglie e per il lavoro;
– nella nostra zona esistono già esperienze lungimiranti in questa direzione come il Comune di Tollo che ha adottato un Piano Regolatore innovativo ed allineato con i nuovi tempi con “l’obiettivo di trasferire al territorio oggetto di trasformazione, caratteri di qualità ambientale a livello urbanistico e architettonico che consideri la compatibilità ambientale degli interventi, l’efficienza energetica, il comfort abitativo ed il benessere dei Cittadini” e ha redatto la “Carta di Tollo”, un’enunciazione stringente di principi per la pianificazione sostenibile del territorio sottoscritta oltre che dagli Enti pubblici come la Regione stessa e l’ANCI- Abruzzo, anche dagli ordini provinciali di ingegneri, geometri, agronomi, agrotecnici e geologi;
– il “modello Tollo” con gli opportuni adeguamenti alle dimensioni ed alle specificità del proprio territorio può essere punto di riferimento e di programmazione anche per il Comune di Lanciano, considerata tra l’altro l’altissima percentuale di immobili vuoti (sfitti invenduti o semi-abbandonati), presenti nell’intera area,
PROPONIAMO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO che è quello prioritario e non più rinviabile di cambiare radicalmente il modello di sviluppo urbanistico delle nostre Città avviando un processo di “rigenerazione urbana” che determini anche un deciso abbassamento dei livelli di inquinamento:
  • Indizione di bandi locali per l’agevolazione del recupero e delle ristrutturazioni edilizie, dell’efficientamento energetico e dell’adeguamento alla sicurezza statica e sismica degli immobili privati privilegiando materiali e strumenti innovativi messi a disposizione dalla “bioedilizia”. I recuperi e le ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente, eseguiti preferibilmente secondo le norme di bio-edilizia del “Buon costruire”, verranno favoriti e premiati ad esempio attraverso adeguate esenzioni fiscali, riduzione o cancellazione degli oneri di urbanizzazione o di altra natura, forme agevolate di finanziamento, ecc. Analoga operazione di recupero verrà svolta per gli edifici pubblici;
  • Porsi l’obiettivo tendenziale, richiesto dalla stessa Comunità Europea, del “consumo netto di suolo zero”, che non significa congelare l’infrastruttura urbana impedendo in assoluto di occupare nuovo territorio, ma consente l’occupazione di spazi liberi solo ed esclusivamente quando avvenga a saldo zero, de-sigillando o ripristinando ad usi agricoli o seminaturali aree di pari superficie in precedenza urbanizzate e impermeabilizzate. E’ questa una strategia fondamentale che introduce anche nella pianificazione urbanistica e territoriale il principio del riciclo e dell’economia circolare;
  • Nell’ottica della tutela del paesaggio e del contrasto al dissesto idrogeologico fermare con opportuni provvedimenti il consumo di suolo agricolo rendendo di fatto inedificabili e impermeabilizzabili con interventi di altro genere campagne e ambiti naturali escludendo dalla previsione di nuovi insediamenti le aree che presentano specifiche qualità naturali e paesaggistiche;
  • Combattere l’impermeabilizzazione dei suoli in ambito urbano privilegiando e favorendo (con un processo di graduale sostituzione) l’utilizzo di materiali di copertura permeabili che garantiscano il drenaggio e l’invarianza idraulica ;
  • Estensione delle aree verdi pubbliche e creazione di un grande polmone verde al centro della Città con l’unificazione e pedonalizzazione definitiva dell’area dell’ex-Ippodromo-Viali e quella della Villa Comunale attraverso un’operazione di ripiantumazione di alberi ad alto fusto e la rimozione del manto stradale con risistemazione a verde del tratto di Viale Rimembranze che divide ex-ippodromo e Villa Comunale;
  • Grande operazione di piantumazione diretta negli spazi pubblici dei quartieri e incentivazione ad analoghe pratiche negli spazi privati in modo da rendere la Città più vivibile, sana e bella;
  • Censimento degli alberi “monumenti viventi” presenti nel territorio comunale e provvedimenti per la loro tutela e conservazione nelle migliori condizioni;
  • Lotta concreta ed efficace all’abusivismo edilizio.
– Terza Parte: PROPOSTE VARIE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
  1. Istituzione delle “sentinelle ambientali” volontarie di “prevenzione civile” che controllino il territorio comunale con la doppia funzione di invitare i cittadini al rispetto del bene comune e di segnalare disfunzioni, anomalie e pratiche illegali in questo ambito;
  2. Riforma e rilancio della “Consulta per l’Ambiente di Lanciano” provvedendo tra l’altro alla fondamentale modifica regolamentare che ne renda obbligatoria la consultazione e l’espressione di un parere su tutti gli argomenti di sua competenza prima che essi passino in Giunta o Consiglio Comunale, pur rimanendo un organismo consultivo e non vincolante;
  3. favorire ed estendere l’esperienza dei cosiddetti “orti urbani”  e l’adozione da parte dei cittadini di aree verdi da mantenere nelle migliori condizioni a beneficio dell’intera Comunità.
– Quarta Parte: SANITA’/OSPEDALE
Premesso che:
– a partire dalla costituzione dell’azienda sanitaria locale provinciale, istituita dal centrodestra alla fine del 2009, e dal programma operativo (decreti 44 e 45 del commissario ad acta nel 2010 fino al decreto 112 del 2013), si assiste ad una progressiva perdita di ruolo e di efficacia della sanità pubblica causata da una difficoltà di controllo dell’andamento economico e finanziario dell’azienda sanitaria;
– la chiusura  progressiva dei piccoli ospedali non ha determinato risparmi determinanti né riassetto funzionale, anche perché avvenuta in assenza di misure alternative;
– l’alibi costituito dalle esigenze di bilancio è decisamente smentito dagli andamenti stessi del bilancio sanitario della regione;
– la classe politica regionale non si è mai assunta l’onere di predisporre l’unica misura che avrebbe consentito una pianificazione razionale della risposta al bisogno di salute redigendo un nuovo piano di rientro e conseguentemente un nuovo piano sanitario che avrebbero consentito l’uscita dal commissariamento come previsto dalla Legge di stabilità del 2010;
– lo stesso sbandierato trasferimento delle risorse nella cosiddetta medicina del territorio ha prodotto un proliferare di sigle (uccp, ospedali di comunità, case della salute) assolutamente inadeguate, così com’è fenomeno incontestabile il proliferare indiscriminato di strutture private;
– già una parte crescente (il 40%) della popolazione non è in grado di curarsi, così come una notevole massa di cittadini non è in grado di acquistare farmaci;
– la logica dei patti per la salute e dei decreti governativi è estremamente pericolosa;
– trovare una risposta a questi problemi non è semplice ma è un dovere preciso dal responsabile primo della salute dei suoi concittadini ossia il Sindaco,
PROPONIAMO CHE:
  1. il Sindaco di Lanciano si adoperi affinchè funzionino e siano di effettivo pungolo nei confronti della Regione sia l’”Assemblea dei Sindaci”, sia soprattutto il “Comitato ristretto dei Sindaci” con una decisa azione di intervento concreto nella definizione dei piani strategici e nella correzione radicale degli indirizzi, comuni al centro-destra e al centro-sinistra, della politica di tutela della salute;
  1. si punti al potenziamento di ruolo e strutture dell’ospedale cittadino che non è pura rivendicazione campanilistica ma rappresenta la difesa di un presidio esistente che, abbandonando irrealizzabili e velleitari sogni di delocalizzazione della struttura, va perseguita tenacemente se non se ne vuole il progressivo impoverimento e svuotamento.
Io sottoscritto/a candidato/a alla carica di Sindaco/a della Città di Lanciano dichiaro di sottoscrivere e impegnarmi all’adozione prioritaria e vincolante dei seguenti provvedimenti proposti nel presente documento:
– [_]  l’intero programma proposto in tutte le sue parti;
– [_]  l’intero programma della parte  “LOTTA ALL’INQUINAMENTO”;
– [_] i seguenti punti della prima parte “Lotta all’inquinamento”:      
Inquinamento da traffico: n°______________________________________
Inquinamento da impianti di riscaldamento: n°______________________
Inquinamento da impianti industriali: n°____________________________
Altre forme di inquinamento: n°___________________________________
– [_]  l’intero programma della parte “Consumo del suolo/Urbanistica/Edilizia”
– [_]  i seguenti punti della seconda parte “Consumo del suolo”: n°____________
– [_] l’intera terza parte “Proposte varie per la tutela dell’ambiente”
– [_] i seguenti punti della terza parte “proposte varie”: n°____________________
– [_] la quarta parte “Sanità/Ospedale”
– [_] inoltre, come strumento di chiarezza e trasparenza nei confronti della Cittadinanza, prima delle elezioni renderò noti i nominativi degli Assessori della mia Giunta.

FIRMATO  Il Candidato/a
                                                                                                                                                                
                                                           

lunedì 4 aprile 2016

IL MESE DELLA “RESISTENZA” A LANCIANO: DURA UN MESE MA LA RESISTENZA SEMPRE. E IL 10 APRILE RESISTIAMO ALL’INCENERITORE.

 PER IL PROGRAMMA COMPLETO CLICCA QUI .
A Lanciano è in corso un’esperienza credo unica nel panorama italiano: un intero mese di incontri, spettacoli, dibattiti e mostre con al centro il tema della “Resistenza”, quella di ieri che è a fondamento della nostra libertà e delle istituzioni democratiche, ma anche e soprattutto quella di oggi che significa opposizione continua all’ingiustizia ed al malaffare.

Perché la celebrazione dell’evento storico fondante della nostra società non basta da sola a conservarlo nello spirito con cui è nato ma solo mantenendo sempre viva e militante quell’idea si rende giustizia al passato ma soprattutto lo si proietta verso il futuro non solo nostro ma dell’umanità intera.

Perché questo è il tema oggi: l’umanità, il suo significato reale e l’intreccio tragico e indegno con l’immigrazione e lo strapotere del profitto a tutti i costi che la sta snaturando sotto i nostri occhi.

Per questo grazie a tutti gli organizzatori ma soprattutto alle ragazze e ai ragazzi di Zona 22 e Uallò Uallà che ci ricordano quotidianamente come questa non può e non deve essere la realtà alla quale rassegnarci, quella del filo spinato alle frontiere e del cuore inaridito dalla bieca difesa di patetici privilegi o presunti tali.

La Resistenza contiene dentro di sé “esistenza” che non significa semplice sopravvivenza ma dignità, giustizia e parità di diritti e doveri per tutti. Lo scrivo e mi sembra banale, scontato, ma purtroppo lo stiamo dimenticando in fretta.

Ecco un altro merito di questo mese che dura una vita: il ricordo, non quello sterile, momentaneo, celebrativo del “giorno di”, ma quello che ti da la forza della conoscenza, lo strumento più importante per sconfiggere il giogo dell’ignoranza e del servaggio.

Resistenza verso chi ci toglie la dignità del lavoro, ci sottrae salute e speranze, ci relega al ruolo di numeri e statistiche: abbiamo subito una possibilità di resistenza il prossimo 10 aprile per sventare l’incubo di un mega-inceneritore (c.d. “pirogassificatore”) in progetto in Val di Sangro tra Lanciano e Sant’Eusanio.

Non perdiamo l’occasione di resistere a chi non vuol farci esistere, ora e sempre.

Franco Mastrangelo – NSC

domenica 20 marzo 2016

UN SI' DI MASSA AL REFERENDUM DEL 17 APRILE PER IMPEDIRE UN ALTRO FURTO DI DEMOCRAZIA

E’ ormai evidente che il Referendum del 17 aprile sulle trivelle ha assunto un significato che va ben oltre la questione parziale che affronta (la durata delle concessioni già esistenti in mare entro le 12 miglia). Se fosse passato l’intero blocco dei quesiti richiesti il ragionamento sarebbe stato più completo ed efficace, ma anche così non bisogna sottovalutare l’appuntamento: E’ IMPORTANTE ANDARE A VOTARE, E’ IMPORTANTISSIMO ANDARE A VOTARE SI’ ED E’ DECISIVO CONVINCERE CHIUNQUE A RECARSI ALLE URNE per raggiungere il quorum del 50% dei votanti e dare un segnale forte e chiaro a tutti gli ipocriti ed i ladri di democrazia smascherati da questa vicenda.

Prendiamo il caso di Renzi, del suo Esecutivo e della gran parte del partito che guida, il PD.
Per uno che governa con le incessanti scudisciate dei voti di fiducia, umiliando ed esautorando delle sue principali funzioni il Parlamento, è chiaro che lo strumento referendario, emblema di una qualche residuale forma di “democrazia diretta”, rappresenta un intralcio, un fastidio, roba da fannulloni perditempo.

Ne conseguono tutti gli atti utili a sabotarlo, a cominciare dalla fissazione della data, il 17 aprile, evitando così l’accorpamento con le amministrative che, oltre ad un risparmio netto per le casse dello Stato di diverse centinaia di milioni, avrebbe significato il quasi sicuro raggiungimento del quorum. Troppo rischioso.

E che questo fosse l’obiettivo principale lo dimostra la recente presa di posizione ufficiale del PD nazionale, partorita dalla coppia Serracchiani-Guerini in assenza di quasiasi minimo dibattito interno, che invita all’astensionismo. Incredibile.

Incredibile che una forza politica che in ogni momento si fa alfiere e custode della “responsabilità istituzionale” che rappresenta in qualità di principale forza di Governo ed espressione del Capo dell’Esecutivo, si adoperi sfacciatamente per lo smantellamento di uno degli strumenti-cardine della Democrazia. Ulteriore riprova ne è la vergognosa totale mancanza di considerazione da parte del Governo dei risultati del referendum sull’acqua bene comune.

Se poi uniamo questi tasselli alla pessima riforma della Costituzione all’orizzonte, la preoccupazione cresce a dismisura.

Con questo referendum vengono smascherati anche  la vocazione vecchia dei giovani rampanti renziani in favore di petrolieri, energie fossili e antichità del genere e il vero significato alla base delle scelte anti-Ombrina inserite nella recente Legge di Stabilità. Scelte dovute evidentemente non a coerenti convinzioni politiche ma fatte solo perché imposte dalla fortissima pressione dell’opinione pubblica, con l’Abruzzo decisivo in prima linea.

Facendo un pessimo servizio alla Politica, attività nobile per eccellenza, la maggior parte dei politici odierni sembra non avere idee proprie ma è pronta a sposare quelle che gli sembrano più utili a rinforzare la posizione occupata in quel momento (maggioranza/opposizione, di lotta o di governo…).

EBBENE, SE RIUSCISSIMO A PORTARE QUESTO GRANDE SI’ AL REFERENDUM OLTRE LA SOGLIA DEL 50% NON SOLO CONTRIBUIREMMO A SALVARE IL MARE E IL FUTURO DI TUTTI, MA OTTERREMMO IL RISULTATO, FORSE ANCORA PIU’ IMPORTANTE, DI ARGINARE I FURTI DI DEMOCRAZIA E GLI INFANGATORI DELLA POLITICA, QUELLA VERA E BELLA DA PRATICARE.

fm

martedì 1 marzo 2016

TESSERAMENTO 2016 A NSC


Perché iscriversi a “Nuovo Senso Civico”?

Perché è la miglior polizza sulla salute in circolazione.

Perché siamo quelli che dicono sempre SI: sì alla Vita, sì al benessere generale, sì alla salvaguardia dei beni comuni e naturali, sì alla strenua difesa dei soggetti più colpiti dai danni ambientali, bambini per primi, sì alla giustizia sociale senza sopraffazioni.

Perché ogni giorno ti chiedono soldi e finanziamenti per curare patologie di ogni genere mentre noi lottiamo affinché le malattie vengano eliminate alla fonte il più possibile.

Perché siamo convinti che per avere risultati concreti bisogna agire efficacemente sulle cause e non inutilmente sugli effetti: perché prevenire a tutti i livelli, soprattutto su quello primario ambientale, non solo è molto meglio che curare, ma spesso è decisivo.

Perché ci battiamo senza sosta contro tutte le nefaste forme di inquinamento dell’aria e dell’acqua, del mare e della terra che ci vogliono imporre i tanti speculatori senza scrupoli in circolazione e i loro alleati fuori e dentro i “palazzi”.

Perché siamo sempre stati in prima linea nelle tante battaglie vinte, ultima quella esaltante per cancellare dal nostro orizzonte “Ombrina Mare”.

Perché i fossili, compreso le energie, lasciamoli in pace nei musei e sotto terra e facciamoci aiutare dai nostri migliori alleati, il sole e il vento.

Perché abbiamo impedito ed ostacolato in tutti i modi i micidiali inceneritori spesso camuffati da centrali a biomasse, biogas, impianti vari di trattamento o “termovalorizzatori” e proprio per questo sosteniamo una politica radicale di riduzione, riciclaggio spinto e riuso dei rifiuti di ogni genere.

Perché ogni giorno ci battiamo come leoni per migliorare la qualità della vita di tutti, rendendo le Città luoghi più sani, vivibili e sociali.

Perché questo abbiamo sempre fatto e questo continueremo sempre a fare.

Perché giudichiamo politici e amministratori senza alcuna sudditanza non per le bandiere che sventolano ma per quello che realizzano.

Perché la lotta paga mentre l’indifferenza uccide, l’ignoranza rende schiavi mentre la conoscenza forti e inattaccabili.

Perché “la libertà è partecipazione” e la partecipazione è libertà.

Perché le manifestazioni e le campagne d’informazione, i ricorsi e le denunce costano parecchio e il tuo contributo è preziosissimo.

Infine perché…dillo tu e quello sarà il motivo giusto.

ISCRIVITI A NUOVO SENSO CIVICO: IL PERCHE’ LO SAI BENE ANCHE TU.

Per iscriverti clicca qui

(Il blog si è trasferito sul nuovo sito di NSC.

clicca su: http://www.nuovosensocivico.it/  . 

mercoledì 17 febbraio 2016

IL BLOG TRASLOCA NEL NUOVO SITO DI NSC

Da martedì 16 febbraio 2016 il presente Blog si è trasferito nel nuovo sito di Nuovo Senso Civico all'indirizzo:
dove sono stati riversati molti dei documenti qui presenti (pagine, ecc.) e dove continueranno le pubblicazioni dei post.

Il presente blog resterà attivo per la consultazione dei documenti meno recenti che non sono stati trasferiti nel nuovo indirizzo.
Pertanto le pagine presenti non verranno più aggiornate e quindi consigliamo la consultazione del nuovo sito per restare sempre informati sull'evoluzione degli argomenti trattati. 

domenica 14 febbraio 2016

ELEZIONI COMUNALI A LANCIANO: NUOVO SENSO CIVICO NON RESTERA' CERTO A GUARDARE



Il grande scrittore russo Lev Tolstoj affermava “Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio”.

Avendo sempre ispirato la nostra azione a questa frase potremmo riadattarla dicendo “Se vuoi cambiare il mondo comincia dal tuo villaggio”.
Le prossime Elezioni Comunali a Lanciano sono un’ottima occasione per farlo e certamente non saremo spettatori passivi, non è nello stile di Nuovo Senso Civico.

La nostra coerenza di azione di questi anni in difesa della salute e del benessere di tutte le persone, a terra in mare e nell’aria, pretende una visione d’insieme altrettanto omogenea, non contraddittoria e di lunga durata da parte di chi ci andrà ad amministrare ed avrà a disposizione tutti gli strumenti utili per orientare il futuro dell’intera Comunità.


A questo scopo stiamo preparando alcune proposte molto concrete e specifiche su diversi punti che riguardano la vita quotidiana della Cittadinanza e che chiederemo di sottoscrivere ai vari candidati/e alla poltrona di Sindaco/a.

Il primo impegno che chiederemo al prossimo Sindaco/a della nostra Città sarà quello di rispettare senza cedimenti la fondamentale responsabilità, conferita dalla Legge a questa carica, di “massima autorità sanitaria locale” per la quale dovrà improntare tutta la propria azione amministrativa nel senso della strenua salvaguardia della salute e del benessere dell’intera Collettività.

Non ci accontenteremo di vaghe enunciazioni di principio ma pretenderemo una svolta radicale ad esempio in tema di mobilità favorendo ed incentivando concretamente quella sana e sostenibile e scoraggiando in ogni modo quella altamente nociva ed inquinante attualmente dominante che vede al centro l’automobile privata.

Pretenderemo un’azione di contrasto a tutte le altre forme di deterioramento della qualità dell’aria che, alla pari del traffico veicolare, rilasciano in atmosfera le famigerate polveri sottili ed ultrasottili responsabili di tante patologie comprese quelle tumorali. Parliamo ad esempio degli impianti a combustione quali inceneritori, centrali a biomasse e simili.

Chiederemo a livello energetico politiche virtuose in favore delle vere fonti pulite e rinnovabili, cominciando però prima di tutto dalla lotta agli sprechi ed ai consumi ingiustificati ed insostenibili a tutti i livelli, proseguendo nel tracciato positivo intrapreso nel settore della raccolta e gestione dei rifiuti con l’obiettivo di una loro drastica riduzione all’origine.

Esigeremo iniziative urgenti per fermare il consumo del suolo e difenderlo dalle insopportabili cementificazioni e impermeabilizzazioni che rappresentano la prima causa del disatroso dissesto idrogeologico ed il principale freno ad una crescita economica diffusa che al contrario sarebbe fortemente favorita da campagne incentivate di recupero, risanamento e ristrutturazione in campo edilizio e urbanistico con interventi decisi per il risparmio energetico.

Rivendicheremo a gran voce l’esigenza di rimettere al centro delle attenzioni sociali i soggetti più vulnerabili e meno tutelati quali i disabili e i portatori di handicap con una massiccia operazione di abbattimento di tutte le barriere architettoniche e di reinserimento di queste persone nella vita quotidiana a parità di diritti con tutti gli altri.

Analoga attenzione chiederemo per la categoria degli anagraficamente “non votanti” ossia i bambini e i ragazzi che meritano di tornare al centro di un’organizzazione della Città che renda loro gli spazi fisici e di partecipazione dovuti (aree verdi, luoghi di incontro e gioco, ecc.).

Ci sono naturalmente tanti altri temi sui quali è possibile intervenire, uno per tutti la sanità,  ma non vogliamo rischiare qui di replicare quei tristi opuscoli programmatici dei candidati infarciti di enunciazioni destinate per la maggior parte a restare lettera morta.

Per questo rimandiamo alla prossima tappa che sarà come detto la presentazione di alcune proposte molto concrete e dettagliate sugli argomenti da noi abitualmente frequentati che investono la quotidianità di tutta la Cittadinanza e che ne potranno determinare, se concretamente adottate, un deciso miglioramento della qualità della vita sotto ogni punto di vista.

E’ il momento non più rinviabile di cambiare radicalmente il modello di progettazione e gestione delle nostre Città, abbandonando per sempre tutte quelle politiche logore e ormai superate dalla realtà che hanno contribuito al loro degrado ed impoverimento.

Il Mondo deve e vuole andare in tutt’altra direzione.

Non ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede la Ragione.

domenica 7 febbraio 2016

INCENERITORI, VECCHIA PASSIONE DI RENZI: CONOSCERLI PER EVITARLI


Come al solito, come sempre e con orgoglio, NON CI FACCIAMO PRENDERE PER I FONDELLI!

Sulla questione "Mega-inceneritore di rifiuti in Abruzzo" dopo il clamoroso voltafaccia della Regione Abruzzo stiamo assistendo ad una serie di capriole in aria che invece di rassicurarci, come ingenuamente si vorrebbe, ci confermano che ancora una volta abbiamo preso nel segno e non c'è purtroppo nessun motivo per stare tranquilli.

Gli INCENERITORI sono quanto di più lontano possibile da una politica di gestione dei rifiuti rispettosa della salute delle persone e delle economie locali e diffuse.

Nel precedente post abbiamo parlato di un atteggiamento schizofrenico e contraddittorio della politica a livello regionale, ma la stessa cosa si può dire dei massimi livelli nazionali. Il Presidente del Consiglio può fare tutti i più bei discorsi sulla salvaguardia del Pianeta all'ONU o alle Conferenze sul clima, ma quando poi si sponsorizzano gli inceneritori si va nella direzione esattamente opposta contribuendo ad aumentare notevolmente le immissioni di CO2 ed altre sostanze clima-alteranti in atmosfera ed ipotecando irrimediabilmente il futuro delle generazioni che verranno.

D'altronde avevamo già messo in evidenza la passione di Matteo Renzi per questi impianti fin da quando era solo Sindaco di Firenze ma aveva già l'abitudine di aggredire verbalmente con arroganza chi non la pensava come lui (in quel caso una rinomata oncologa che metteva in guardia sui rischi per la salute derivanti dagli inceneritori: vedi il post del 13/9/2012 "Renzi shock" cliccando QUI ).

Per avere un quadro complessivo degli effetti altamente negativi degli inceneritori vi indichiamo a fine articolo una serie di collegamenti a nostri precedenti post che trattano in maniera esauriente l'argomento.

Ma prima, da uno di questi, riproponiamo una sintesi che ci sembra tuttora perfettamente idonea a dare un quadro generale della situazione (negli anni sono solo cambiate alcune piccole cose ad esempio a livello legislativo ma la sostanza non cambia).

Vi invitiamo a leggere con attenzione perché, come sempre, è la conoscenza che ci rende forti e inattaccabili da chi ci sorride mentre ci sta mettendo lo sgambetto.
FM


I rifiuti solidi urbani (RSU) devono essere ridotti alla fonte.
Perché ciò avvenga occorre:
1. ridurre gli imballaggi,
2. ridurre l'utilizzo di prodotti usa e getta,
3. eliminare le confezioni inutili.

Il riuso dei materiali deve essere incentivato promuovendo l'utilizzo di prodotti alla spina (detersivi, olio, vino, acqua, e tutto il cibo secco, pasta, legumi, ecc..) proprio come ha fatto la Regione Piemonte con una promozione nei supermercati (www.youtube.com + detersivi alla spina).
Deve essere incentivato il vuoto-a-rendere, come avviene in molte città del nord Italia e d'Europa, non solo per il vetro ma per materiali di genere più ampio.
Il rifiuto più facilmente smaltibile è quello che non è prodotto.

Molti rifiuti possono essere trattati, così da evitare che vadano in discarica.
Le parti di rifiuto umido (che rappresentano da sole il 30-40% dei rifiuti totali) possono essere trattate attraverso il COMPOSTAGGIO che ne permette la trasformazione biologica in ottimo concime riutilizzabile nell'agricoltura.
I restanti rifiuti secchi che vengono comunque prodotti devono essere RICICLATI attraverso il PORTA a PORTA che in altre città italiane (vedi Treviso) unito al compostaggio, ha portato in pochi mesi ad un riciclo totale dei rifiuti dell'80%.

Meglio il Trattamento Meccanico Biologico a freddo
La parte non riciclata – che può variare dal 20% al 30% - può essere trattata con il TMB (Trattamento Meccanico Biologico) a freddo.
Questo trattamento è composto da due fasi distinte. Nella prima, attraverso un procedimento meccanico i rifiuti vengono ulteriormente differenziati, viene estratta la parte secca che ancora si trova nel rifiuto residuo, depurando la frazione organica da sostanze estranee alla sua stessa natura prima di avviarla alla seconda fase.
Quest’ultima, la fase biologica, ha lo scopo di stabilizzare la frazione organica e renderla impiegabile per usi non agricoli (compost di seconda qualità), o come materiale per recupero paesaggistico di aree degradate, riempimento dei manti stradali o delle vecchie cave.
Lo scopo finale è quello di rendere inerti i materiali organici attivi in modo da ridurre del 90% il loro impatto ambientale e renderli sabbie riutilizzabili nell'industria.

Se si realizzassero queste azioni gli inceneritori finalizzati alla produzione di energia, sempre dannosi per la salute umana, non troverebbero nessun privato disponibile a costruirli perché diventerebbero diseconomici.
Rimarrebbero da bruciare rifiuti poco capaci di produrre energia.

In effetti, ai fini della produzione di energia gli inceneritori potrebbero bruciare solo il 35% dei rifiuti totali Oltre al rifiuto urbano indifferenziato ed alcune frazioni secche, il combustibile “preferito” dagli inceneritori è il così detto CDR (Combustibile derivato da rifiuti) che è costituito per lo più da plastica, gomma, carta e legno. Ovvero bruciano proprio una parte dei materiali più altamente RICICLABILI !
Se non differenziassimo la plastica, il legno, la carta, si troverebbero in mezzo agli scarti alimentari che hanno basso potere calorico e quindi andrebbero separati a posteriori per essere bruciati.
Con l'incenerimento la raccolta differenziata fallisce! Non si differenzia per riutilizzare, risparmiando sui costi di produzione e le materie prime, risparmiando sull'energia necessaria a costruire da zero ogni nuovo oggetto: si differenzia per facilitare l'incenerimento!

ATTENZIONE
L’inceneritore che intende produrre energia può essere vantaggioso sul piano economico a due condizioni:
1. che continui a beneficare dei contributi statali (CIP6, contributi CONAI, certificati verdi),
2. che la raccolta differenziata sia finalizzata all’incenerimento e non al riciclaggio, ovvero che la raccolta differenziata sia finalizzata alla produzione di CDR.
Senza sostegno pubblico e senza una raccolta differenziata finalizzata alla combustione nessun imprenditore investirebbe negli inceneritori per produrre e vendere energia.

A MENO CHE …
Per il privato potrebbe essere vantaggioso bruciare ogni tipo di rifiuto se il conferimento fosse particolarmente remunerante: se gli si dessero molti soldi solo per brucare a prescindere dall’energia che produce. Se lo si pagasse non per gestire un “termovalorizzatore” bensì se lo si pagasse per tenere in funzione un inceneritore.

Anche in questo caso il privato potrebbe arricchirsi.
Ma la popolazione ne trarrebbe vantaggio?
Assolutamente no: perché l’incenerimento è sempre molto dannoso per la salute.
Tra i peggiori composti inquinanti emessi da un inceneritore troviamo le nano-particelle o nano polveri, che sono particelle delle dimensioni del milionesimo di millimetro (divise in diverse tipologie a seconda delle loro dimensioni: PM 10; PM 2,5; PM 0,1...).
I filtri di ultimissima generazione posti nei camini degli inceneritori, riescono a fermare solamente le PM 10, che sono le stesse emesse nei gas di scarico delle automobili, ma che non sono tra le più nocive per la salute umana.
Più è sofisticata la tecnologia degli impianti, più è alta la temperatura di combustione che viene generata, più piccole sono le nano-polveri prodotte nel processo di incenerimento. Così accade che dalla combustione alle temperature di questi impianti, escano nano-particelle più piccole delle PM 10.
Ma cosa fanno queste particelle? Queste particelle come altri degli inquinanti emessi, sono noti per essere persistenti, cioè resistenti ai processi di degradazione naturale; bioaccumulabili perché si accumulano nei tessuti degli animali viventi trasferendosi da un organismo all'altro lungo la catena alimentare; tossiche in quanto sono patologiche per la salute degli organismi con cui entrano in contatto fino a provocarne la morte e altamente cancerogene in grado quindi di generare tumori!
In altre parole, queste particelle, una volta immesse in atmosfera non scompaiono più dalla circolazione, si depositano sulle piante che mangiamo noi e gli animali, vengono respirate da adulti e bambini ed in un modo o nell'altro si depositano nel nostro organismo all'interno del quale possono generare un cancro! (per dettagli medici si veda www.nanodiagnostic.it).
Tra le altre sostanze inquinanti emesse ci sono cloro, diossine, furani, policloronaftalene e clorobenzene, IPA (idrocarburi policiclici aromatici), VOC (composti organici volatili) e metalli pesanti (piombo, cadmio, mercurio ecc.), polveri, acido cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo e ossidi di carbonio. Tutte sostanze altamente inquinanti e altamente tossiche per gli organismi viventi.
Inoltre, le ceneri prodotte dall'incenerimento sono altamente tossiche e vanno smaltite in discariche speciali, bruciando i rifiuti quindi non si elimina il problema delle discariche, ma se ne creano di nuove.
Le ceneri prodotte dall'incenerimento sono pari al 30% di quanto si è bruciato.

L'incenerimento serve solo a far guadagnare i costruttori, i proprietari degli impianti, le aziende coinvolte ed i politici che ne permettono la realizzazione, senza risolvere il “problema rifiuti”.

PERCHE' NO AGLI INCENERITORI
1- L'incenerimento dei rifiuti produce nano polveri, diossine, furani ed altre sostanze tossiche. Queste sostanze se inalate o mangiate (attraverso gli alimenti contaminati), raggiungono tutti gli organi in poche ore attraverso il sangue. Le patologie derivanti sono cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di studi scientifici.
2- L'incenerimento di norma brucia solo il 35% dei rifiuti totali.
I restanti rifiuti non bruciati finiscono COMUNQUE in discarica.
3. Le ceneri prodotte dall'incenerimento sono altamente tossiche e vanno smaltite in discariche speciali, bruciando i rifiuti quindi non si elimina il problema delle discariche, ma se ne creano di nuove.
4- I rifiuti maggiormente riciclabili vanno a costituire il CDR, l'incenerimento è in contrasto con la raccolta differenziata.
Quest'ultima corre direttamente contro l'interesse di chi guadagna bruciando rifiuti: incenerimento e differenziata sono incompatibili.
5- Gli inceneritori vengono finanziati da ingenti fondi PUBBLICI (CIP6, contributi CONAI, certificati verdi) attraverso un aumento del 7% sulla bolletta ENEL.
6- L'incenerimento necessita di consumare grandi quantità di acqua (ad Albano 42mila litri l'ora) che verrà sottratta dalle falde acquifere del territorio.
I vari processi in atto inquinano acque che successivamente “dovrebbero” essere depurate
7- L'incenerimento è solo un sistema di smaltimento dei rifiuti che fa guadagnare i costruttori, i proprietari degli impianti, le aziende coinvolte ed i politici che ne permettono la realizzazione, senza risolvere il “problema rifiuti”.

LE ALTERNATIVE
1- Ridurre i rifiuti alla fonte, eliminando imballaggi superflui, evitando l'utilizzo di materiali non riciclabili.
2- Riuso dei materiali, con l'incentivo del vuoto a rendere per il vetro, il PET ed altri materiali, valorizzando a livello economico le aziende ed i privati che lo fanno.
3- Raccolta differenziata porta a porta con una educazione al riciclaggio ed una maggiore selezione dei materiali. Costruzione di impianti specifici per il tipo di raccolta compiuta.
4- Compostaggio domestico ed industriale, che permette di trasformare la frazione umida in compost per usi agricoli. Costruire impianti di compostaggio in grado di valorizzare
gli scarti umidi e destinarli ad altri usi.
5- Trattare il residuo non riciclato (che va dal 30 al 20%) con impianti di TMB a freddo che comprendono la bioessicazione. Con questi impianti il residuo viene ulteriormente differenziato, l'umido è destinato a compost di seconda generazione ed il secco attraverso processi meccanici e di bioessicazione viene trasformato in sabbie utilizzabili nell'industria.
M. Marino 
20 luglio 2011

Per ulteriori approfondimenti cliccare sui link qui sotto che vi collegheranno a precedenti post del Blog di NSC: