martedì 20 settembre 2011

L'inceneritore Fenice di Melfi, Basilicata -


DAL BLOG DI MARIA RITA D'ORSOGNA CHE RINGRAZIAMO PER LA NOTIZIA
L'inceneritore Fenice di Melfi, Basilicata -

Questo blog si occupa di petrolio. Ogni tanto pero' mi capita di leggere delle cose cosi' strabilianti, ingiuste e criminali che anche se non posso fare piu' di questo sento di non poter tacere. Vorrei solo che tutti fossero indignati e si arrabbiassero con questa gentaglia che ci governa e che per oggi ha il nome di Vincenzo Sigillito, ex direttore dell'Arpab di Basilicata.

Il crimine - e si, non ci sono altre parole per chiamarlo - riguarda un inceneritore di Basilicata, chiamato Fenice e che si trova a Melfi, in provincia di Potenza.

Questo inceneritore e' stato aperto nel 2000 e brucia 65 mila tonnellate di monnezza, producendo, dicono, energia elettrica per 15 mila persone.

Da tanto, troppo, tempo tutti gli indicatori ambientali indipendenti - portate avanti da associazioni non al soldo della regione - continuano a riportare tassi elevati di nickel, manganese, arsenico. Questo ad esempio e' un report di qualche mese fa.

Roba cancerogena, tossica, mortale dispersa in aria, nelle falde idriche, nella vita della gente.

Il nickel lo ritrovano nei territori di Melfi da 4 anni a questa parte senza che nessuno faccia niente. I limiti legali italiani sono di 20 milligrammi per litro, presso la Fenice arrivano anche a 393 milligrammi per litro!

NEGLI USA IL LIMITE MASSIMO DI NICKEL IN ACQUA E' DI 0.1 MILLIGRAMMI PER LITRO - IN ITALIA SONO 20!

In Italia dunque la gente puo' bere acqua con nickel fino a 200 volte in piu' quello che sarebbe tollerato negli USA. Presso la Fenice invece, la gente beve acqua con concentrazioni 4000 volte superiore! Superman!

Passiamo al manganese. Qui invece in Italia il limite e' di 50 milligrammi per litro. In California 0.5 milligrammi per litro. Cento volte piu' basso. Alla Fenice invece trovano concentrazioni che arrivano fino a 1250 milligrammi per litro.

Mille duecento cinquanta contro i cinquanta della legge.

Sarebbero numeri al lotto, se non che invece sono tragici, perche' li dietro c'e' la salute della gente.

Dulcis in fundo, l'arsenico. Di nuovo in Italia il limite e' di 10 milligrammi per litro.
Presso la Fenice arrivano a 18. In California il limite e' di 0.01 milligrammi per litro.

Conclusioni:

Nickel:
Italia - 200 volte di piu' che negli USA.
Fenice - 4000 volte in piu'.

Manganese:
Italia - 100 volte di piu' che negli USA.
Fenice - 6000 volte in piu'.

Arsenico:
Italia - 1000 volte in piu' che negli USA.
Fenice - quasi 2000 volte in piu'.

Cosa fanno queste cose?

Ecco qui:

Nickel: danni al sistema circolatorio, alla pelle e al fegato.

Manganese: danni neurologici, affaticamento, problemi di coordinamento e di debolezza muscolare.

Arsenico: infertilita', aborti spontanei, disturbi epidermide, danni al DNA, cancro alla pelle, polmoni, fegato e sistema linfatico.

Oggi viene fuori che era noto ai politici dell'ARPAB che questo inceneritore inquinava i terreni gia' dal 2002. Dieci anni di monnezza cancerogena nei campi e nelle falde idriche della gente tenuti nascosti da gente pagata da noi per proteggerci. Dieci in cui l'ex direttore Vincenzo Sigillito continuava a dire che andava tutto bene, e Fenice era profumata e limpida.

Un puro atto criminale perche' lo sapeva che non era vero niente.

Ma le mie parole piu' amare sono per la Chiesa Cattolica. Il loro silenzio e' vergognoso. La Basilicata e' una piaga ambientale e loro non hanno MAI, dico MAI detto niente in favore della vita vera.

MAI.

Vescovi di Basilicata: avete il potere di cambiare le cose e invece del supposto cristianesimo, scegliete il silenzio, per paura dei petrolieri, dei politici, degli inquinatori.

C'e' solo da vergognarsi di indossarla quella croce al collo. E ' troppo piu' facile andare a salvare i bimbi in Africa e dimenticarsi di quelli lucani, troppo facile.
E quando celebrerete i funerali di gente giovane che muore per cancro, sappiate che un po' e' anche colpa vostra e delle vostra codardia.
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Posted by maria rita at 6:01 AM
Labels: aborti, Arpab, Arsenico, Basilicata, cancro, DNA, fenice, inceneritore, inquinamento, limiti, manganese, melfi, nickel, potenza, sigillito, todisco, tumori, vescovi




Per tutta l'estate ci siamo sentiti dire che avrebbero bruciato le riserve.

Questa sera, ultimo di un lungo elenco, è scoppiato un incendio DOLOSO a Punta Aderci.

E' DOLOSO perchè nulla brucia da solo dopo il tramonto.

E' DOLOSO perchè ci sono almeno tre focolai molto distanti e contemporanei.

Pochi vogliono distruggere e lo fanno senza coscienza, senza etica, senza futuro. Ingordi, avari e egoisti. Comandano nell'ombra ed altri appiccano il fuoco perchè gli hanno detto di fare così, indifferenti come chi lancia le pietre dal cavalcavia.

Sanno però di avere già perso e fanno terra bruciata come gli eserciti in fuga.

Stasera vi vogliamo solo augurare che un giorno, negli occhi dei vostri figli, finalmente possiate capire.

Noi saremo altrove, continuando assieme a costruire un mondo migliore, e voi dovrete sputarvi in faccia da soli.



Comunicato stampa Costituente VogliAmo il Parco

Fino a un paio di mesi fa il Senatore Di Stefano ripeteva ovunque di voler abrogare il Parco per legge. La risposta che gli abbiamo dato è stata semplicemente: "Se proprio ci tiene lo faccia, il suo partito è al governo". Ora vuole invece un referendum, seguito in questo da Confindustria. La risposta è ancora la stessa.

A questo punto anche noi vorremmo fare delle domande.

Come mai ci si pensa solo adesso, a 18 giorni dalla scadenza? Come mai si propone una "soluzione" che non ha alcun valore formale, trattandosi di una competenza dello Stato come già ripetuto dalla Corte Costituzionale quando bocciò il ricorso della giunta regionale di centrodestra nel 2002. Una "soluzione" che - a parte i tempi - è impossibile perché non si può chiedere un parere su una legge dello Stato; sarebbe solo uno spreco di denaro pubblico: come chiedere se si è favorevoli all'aumento dell'IVA o ai limiti di velocità (strano che un senatore non sappia certe cose).

Questo referendum quindi non si farà, e questo ci dispiace perché siamo sicuri che avrebbe dimostrato che esiste una maggioranza favorevole al Parco, chiarendo così le idee a molti.

Confindustria propone il referendum perché sembra preoccupata del perimetro del Parco. Non sa che su questo il Ministero ha chiesto da anni il parere ai Comuni, e non sono i cittadini a dover fare queste valutazioni tecniche? Sono i Comuni a scegliere se lasciare fuori l'area di stoccaggio dei furgoni o includerla in zona D. Se non lo avranno fatto il 30/9 lo farà il Ministero, a che servirebbe il referendum?

Però l'idea di Confindustria è buona. Ci sono molti settori su cui regione e comuni hanno invece potere reale, progetti che hanno pesanti impatti ambientali e sanitari di cui però i cittadini non sono mai stati informati ne tantomeno consultati dai loro amministratori. Molti di questi progetti sono sostenuti da Confindustria.

Proponiamo allora alcune consultazioni popolari, certi che Paolo Primavera e gli altri politici, una volta scelta la strada della democrazia diretta, non si tirino indietro:

La discarica di amianto di Ortona;

Il pozzo Gagliarda 1 Dir a Ortona;

La centrale turbogas di Ortona;

La ricerca di idrocarburi in Adriatico

Le centrali a biomasse di Treglio, Ortona, Vasto;

L'impianto di estrazione di gas sotto il lago di Bomba con annessa raffineria;

La centrale termoelettrica a olio di palma di Vasto;

L'apertura anticipata della caccia;

I ripascimenti;

La variazione al PRG per il resort all-inclusive di S. Vito Chietino;

Gli inceneritori per i rifiuti in tutto l’Abruzzo;

La realizzazione di nuovi porti a S.Vito e a Vasto;

e l'elenco sarebbe ancora molto lungo.

Qualcuno potrebbe però obiettare che a Torino di Sangro c'è stato un "referendum", per cui è bene informare su come sono andate le cose.

Un'impiegata scriveva nome e cognome del votante su un registro e vicino si doveva apporre una firma per il si o per il no. Chi votava dopo poteva conoscere il parere di chi lo aveva preceduto. Chiunque può accedere agli atti.

Potevano votare anche i non residenti a patto che avessero attività produttive a Torino di Sangro (non si sa come questo venisse accertato).

Il clima nei confronti dei favorevoli non era dei migliori. Eravamo allora nella fase in cui si diceva che sarebbero state requisite le terre, bloccati i trattori e chiusi i frantoi. Difficile anche aprire bocca con questi argomenti (falsi) contro.

Ci sono stati in tutto 777 votanti con 738 no e 39 si. Si tratta del 31% calcolato però sul numero ufficiale degli elettori e non sul numero di chi avrebbe potuto votare (comprendente tutti coloro con attività produttive nel Comune). Il dato vero sull'affluenza dovrebbe quindi essere molto minore ma non possiamo calcolarlo perché nessuno sa il numero di chi poteva votare.

Per confronto: ai recenti referendum nazionali, a Torino di Sangro hanno votato 1543 persone corrispondenti al 62,9% degli aventi diritto.

Ognuno può così giudicare da solo, noi facciamo solo notare che chi qualche mese fa basava la sua lotta politica sul non raggiungimento del quorum del 50% ora gioisce per un 31% ottenuto nella maniera che abbiamo descritto.

Ripetiamolo: parlare oggi di referendum serve solo a perdere altro tempo aspettando il Commissario, continuando a non prendere una decisione obbligata ma scomoda per qualcuno. Parlarne serve solo a dire: "Noi vi volevamo dare la possibilità democratica di decidere (falso) ma lo Stato ci ha imposto un'altra scelta (anche questo falso)".

La Costituente VogliAmo Il Parco

giovedì 8 settembre 2011

Sunto breve a fine luglio 2011


Deriva idrocarbonica

Delle 6 istanze di permessi di ricerca in mare, pendenti lungo la costa abruzzese, 2 sono in fase decisoria, ossia devono ricevere l’approvazione della Conferenza di Servizi secondo la legge Marzano. Le altre 4 risultano in corso di valutazione ambientale, ossia in attesa del connesso parere regionale.

Delle 11 istanze di permessi di ricerca in terraferma in territorio abruzzese, 3 sono in fase decisoria e 8 in corso di valutazione ambientale. Solo per 2 delle 8 è stata prospettata l’applicazione della LR 49/2010; per altre 4 le intese regionali sono state sollecitate dal Ministero all’inizio dello scorso febbraio; di 2 la pratica è inspiegabilmente dormiente.

Degli 11 permessi di ricerca vigenti in territorio abruzzese, 1 è scaduto ma non ancora dichiarato tale e degli altri 10 sono sospesi i termini a scadenza in attesa di approvazioni regionali e/o di proroga.

Dei 2 permessi di ricerca in mare, che si appoggiano sulla riva teatina da Pescara a Casalbordino, uno (quello di Ombrina) ha diritto ad una proroga di almeno 6 anni e l’altro (quello di Francavilla) è in sospensione dei termini di scadenza senza aver superato ancora l’approvazione ambientale.

Delle 7 concessioni di coltivazioni in terraferma, 2 hanno istanza di rinuncia, 1 è stata dismessa ma ha istanza di riattribuzione, e altre 4 (compresa Miglianico) sono in piena vigenza.

Delle 6 concessioni di coltivazioni in mare tuttora vigenti, le 5 a gas hanno in tutto 26 pozzi produttivi e 18 piattaforme installate; l’unica a olio (Rospo Mare) ha 30 pozzi e 4 piattaforme installate.

Delle 3 istanze di coltivazione a terra, 1 è in fase decisoria, 1 è in corso di valutazione ambientale e 1 è ancora in fase d’istruttoria iniziale.

L’unica istanza di concessione in mare (Ombrina) dovrebbe essere in fase di rigetto.

L'ASSEMBLEA PUBBLICA DEL 5 SETTEMBRE A TREGLIO

http://www.videocitta.it/index.php?p=6508&title=Ambiente

sabato 3 settembre 2011

ULTIMA CHANCE PER IL SINDACO E GLI AMMINISTRATORI DEL COMUNE DI TREGLIO


Il comitato Nuovo Senso Civico Treglio indice un'assemblea pubblica per il giorno 05 settembre 2011 alle ore 21.00 presso la sala convegni del comune di Treglio per chiedere al Sindaco Roberto Doris quali iniziative ha intrapreso, e quali assumerà al più presto in qualità di massima autorità sanitaria per scongiurare l'entrata in funzione della centrale a biomasse e vietare l’attività produttiva al sansificio Vecere, entrambe classificate attività “insalubri di 1° Classe”.(Art. 216 Testo Unico Leggi Sanitarie)

L’iniziativa è stata voluta da tutti i cittadini che hanno a cuore la salute, l'economia e l'immagine del nostro amato borgo e di tutta la frentania, per sollecitare con forza il Sindaco e tutta l'Amministrazione comunale a dare risposte chiare e definitive.

Se da parte dell’Amministrazione comunale di Treglio non ci saranno atti concreti, ci riserviamo ogni forma di lotta “democratica”, ma assolutamente decisa, al fine di far valere i diritti lesi ai cittadini e alle imprese.

All’assemblea parteciperanno come osservatori il Sindaco, gli Assessori all’Ambiente e alla Cultura del Comune di Lanciano.
Gli amministratori del centro frentano sono fortemente preoccupati per le ricadute negative sull’ambiente e sulla salute dei loro cittadini provocate dall’inquinamento delle due centrali.

E’ inutile ricordare che Sindaco e Amministratori sono stati eletti per curare gli interessi collettivi e non quelli dei singoli.

Nuovo Senso Civico Treglio