giovedì 31 gennaio 2013

UN'ALTRA POLPETTA AVVELENATA DAL MINISTRO PER (?) L'AMBIENTE

(CEMENTIFICIO DI PESCARA - FOTO DA PRIMADANOI.IT)
(AGGIORNAMENTO DEL 1° FEBBRAIO: a fine post pubblichiamo il COMUNICATO-STAMPA al quale aderisce anche NSC rivolto ai Componenti della Commissione Ambiente della Camera per un ripensamento sul decreto in oggetto).

Avete notato che finora in campagna elettorale non c'è stato il minimo accenno ai temi della salute e dell'ambiente?
Che squallore!!
Ma nel frattempo non pensiate che di questi temi non ci si occupi, anzi! Il problema è che lo si fa per peggiorarli.

Pubblichiamo qui di seguito il comunicato che ci hanno inviato gli amici del "coordinamento COMITATI rifiuti-energia".
Leggetelo bene: può servire per farvi un'idea su chi andare a votare.

NO AL DECRETO CLINI CHE AUTORIZZA A BRUCIARE RIFIUTI NEI CEMENTIFICI
Dopo aver salvato l’ILVA condannando i cittadini di Taranto, dopo aver prorogato la gestione commissariale dei rifiuti, dopo aver aggravato ulteriormente la tassa sui rifiuti sostituendo TARSU e TIA con la TARES, il governo Monti, a Camere ormai sciolte, si sta avviando all’approvazione dello "Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il >regolamento recante disciplina dell'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell'autorizzazione integrata ambientale". Ottenuto il parere favorevole da tutti i partiti nella 13 commissione "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato, il provvedimento sarà discusso l’11 febbraio [alla fine del comunicato pubblichiamol'elenco dei componenti della 13 Commissione].

Non ci sono dubbi che la conversione in legge di questo decreto Clini sull’utilizzo dei CSS (Combustibili Solidi Secondari, ex CDR) sia una delle mine vaganti più pericolose sulla strada dell’unica alternativa all’odierna criminale gestione dei rifiuti che devasta ambiente e salute: la raccolta differenziata finalizzata alla riduzione, riuso, riciclo dei rifiuti.

Esso costituisce anche un metodo palese per aggirare l'opposizione tenace dei movimenti alla costruzione di nuovi inceneritori ed incentivare e diffondere la combustione di rifiuti su tutto il territorio nazionale.

Infatti, dirottando l'ex CDR ai cementifici, in un colpo, solo si beneficia la lobby dei cementieri e si trasformano i 59 cementifici presenti in Italia in inceneritori di rifiuti altrimenti del tutto riciclabili, con conseguenze gravissime:


1.      Le ceneri tossiche e nocive, frutto avvelenato dell'incenerimento, non dovranno più essere smaltite a costi elevati in discariche speciali, mainglobate pari pari nei cementi.

Quindi anziché un costo diventano un guadagno, facendo crescere il volume e il peso dei cementi prodotti.

Chi andrà poi a raccontare ai lavoratori edili che quando manipolano le sacchette di cemento inalano metalli pesanti e polveri cancerogene?

Chi avvertirà i residenti delle abitazioni costruite con quel cemento che le loro case spolvereranno nei decenni futuri polveri metalliche e molecole tossiche?


2.      I cementifici sono impianti industriali altamente inquinanti e fonte di alte emissioni di polveri e di metalli pesanti in atmosfera (CO2, PCB, ammonio, cadmio, mercurio, nickel, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, benzene, diossine e quantità incalcolabili di particolato) già senza l’uso dei rifiuti come combustibile. Considerando la massa dei fumi emessi (ben oltre gli inceneritori), considerando che questi impianti non sono dotati di specifici sistemi di abbattimento delle polveri e tanto meno dei microinquinanti, e sono autorizzati con limiti di emissioni più alti, la miscelazione di combustibili fossili insieme ai rifiuti avrà l’effetto di moltiplicare la nocività di questi impianti. Una vera e propria bomba rispetto agli stessi inceneritori.


3.      L'altro aspetto è che i Comuni o i gruppi di Comuni che firmeranno i contratti per il conferimento alle aziende produttrici di CSS, saranno vincolati a rispettarli per tutta la durata stabilita. Il che vuol dire che in tutto quel tempo il contratto impedirà ogni iniziativa comunale indirizzata a far partire la differenziazione dei rifiuti finalizzata al riciclo.

La beffa è che l'Aitec (associazione dei cementieri) ed il ministro Clini spacciano questa operazione come altamente ecologica perché sostituisce energie alternative ad energie da combustibili fossili mentre, come ovvio, è una volgare e cinica operazione di convenienza economica visti i costi internazionali dei combustibili, chissenefrega se poi i cittadini e l'ambiente pagheranno conseguenze incalcolabili.

Basta pensare che succederà in siti di alta urbanizzazione e già inquinatissimi come Guidonia, Colleferro, Taranto, Caserta.

Come per l'incentivazione di impianti a biogas e biomasse, con questa legge il ministro Clini, un uomo responsabile di 25 anni di disastri ambientali italiani, conferma di voler far di tutto, anche a fine mandato, per favorire l'incenerimento dei rifiuti. Invitiamo tutti i comitati che ogni giorno si trovano a contrastare la devastazione ambientale del proprio territorio a diffondere questi contenuti ed organizzare iniziative di protesta, per quanto loro possibile, per i giorni di Venerdì 8 e Sabato 9 Febbraio, in vista della conversione in legge del decreto prevista l’11 febbraio.


coordinamento COMITATI rifiuti-energia

13ª Commissione permanente
(Territorio, ambiente, beni ambientali)
XVI Legislatura (dal 29 aprile 2008)

  1. Presidente
  2. Vicepresidenti
  3. Segretari
  4. Membri
Comunicato stampa, 30 gennaio 2013

Bruciare rifiuti negli impianti di produzione di cemento:
un decreto passato nel silenzio di un fine legislatura che desta molte preoccupazioni

Quanta fretta, ma dove corrono?
Solo adesso, a Camere sciolte, ha preso forma l'iter di approvazione dello "Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante disciplina dell'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell'autorizzazione integrata ambientale".
Il decreto - come rivela un articolo pubblicato da Altreconomia.it - ha avuto, il 16 gennaio scorso,  parere favorevole della 13° commissione "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato, dopo una fase “istruttoria” durata appena due giorni lavorativi.
Ciò ha destato la viva preoccupazione delle associazioni e dei comitati, impegnati per la tutela del paesaggio, contro la presenza di inceneritori e co-inceneritori, e per promuovere una gestione sostenibile del territorio e la strategia “Rifiuti zero”.
Per questo, in vista del prossimo 11 febbraio 2013, quando lo stesso testo sarà sottoposto all'attenzione dei membri della commissione Ambiente della Camera, Associazione "Comuni virtuosi", Slow Food Italia, Campagna Legge Rifiuti Zero, "Comitato promotore Campagna Difesa Latte Materno dai Contaminanti Ambientali", Associazione "Verso rifiuti zero", Zero Waste Italy, Rete nazionale rifiuti zero, Stop al consumo di territorio, Rete dei comitati pugliesi per i beni comuni, AriaNova di Pederobba (Tv), Comitato "Lasciateci respirare" di Monselice (Pd), "E noi?" di Monselice (Pd), Fumane Futura di Fumane (Vr), Valpolicella 2000 di Marano (Vr), Circolo ambiente “Ilaria Alpi” di Merone (Co), Associazione “Gestione corretta rifiuti” di Parma, Campagna Pulita, Maniago (Pn), Movimento No all'Incenerimento di rifiuti, Si al Riciclo, Fanna (Pn), Ambiente e futuro per rifiuti zero, Comitato per la tutela ambientale della Conca Eugubina di Gubbio (Pg), Associazione “Mamme per la salute e l'ambiente” di Venafro (Is), Nuovo Senso Civico Abruzzo invitano i deputati a leggere attentamente la “relazione istruttoria” che accompagna il testo prima di dare parere favorevole.

Non è vero che produciamo sempre più rifiuti!
Perché quella che consideriamo l'istituzionalizzazione del processo di co-incenerimento viene giustificata con la "continua crescita della quantità di rifiuti [che] costituisce un problema ambientale e territoriale comune a tutti i paesi industrializzati, ma con connotati più gravi per l’Italia e, in particolare, per alcune aree del nostro Paese che fanno ancora ampio ricorso allo smaltimento in discariche, di cui molte fra l’altro in via di esaurimento". I dati in merito alla produzione di rifiuti solidi urbani nelle nostre città, tuttavia, si discostano da questa impostazione. L'Ispra certifica che nel 2010 il dato complessivo era inferiore a quello del 2006. E il 2012, complice la crisi, ha evidenziato un ulteriore e rilevante calo, cui ha dato risalto recentemente anche Il Sole 24 Ore. 

Rifiuti urbani e rifiuti speciali insieme: quali controlli?
A preoccuparci è anche la trasformazione del rifiuto connessa all'applicazione del decreto: "Il CSS non è composto da rifiuti tal quali, ma è un combustibile ottenuto dalla separazione, lavorazione e ri-composizione di rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi". Ciò significa che rifiuti solidi urbani, per cui vige il principio della gestione e della "chiusura del ciclo" a livello territoriale, e per i quali ci stiamo promovendo una legge d'iniziativa popolare “Verso rifiuti zero”, diventano rifiuti speciali, che possono essere acquistati e venduti, in tutto il Paese e oltre. Non dimentichiamo nemmeno, perciò, che il sistema di tracciabilità di questi rifiuti speciali, Sistri, è ancora un miraggio, un problema evidenziato anche nella relazione della Commissione parlamentare  d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.

Due bei regali ai cementifici: combustibile gratuito e contributi per lo smaltimento!
Consideriamo, infine, che la possibilità di trasformare i cementifici in impianti di co-incenerimento è soltanto una “stampella” offerta all'industria del cemento, in grave crisi a causa della riduzione di produzione e consumo, quantificata, dal 2006 al 2012, nel 39,4% dei volumi, pari a 18,5 milioni di tonnellate.
Valutiamo, però, che questa situazione debba essere affrontata con Aitec (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) nel corso della prossima legislatura, per andare verso una progressiva riduzione del numero di impianti presenti, a partire da quelli che, per localizzazione, presentano particolari problematiche ambientali (perché siti in luoghi densamente abitati, come le città capoluogo, o di pregevoli caratteristiche ambientali, o particolarmente concentrati).
E infine: come mai ci serve più cemento?
Chiediamo, pertanto, alla commissione Ambiente della Camera di attendere la prossima legislatura per affrontare il tema, a partire da un'analisi seria del fabbisogno di cemento, che potrebbe subire una ulteriore riduzione, vale la pena ricordarlo, se, come auspichiamo, venisse accelerato l'iter d'approvazione del ddl promosso dal ministro dell'Agricoltura Mario Catania in merito al consumo di suolo agricolo.  

Contatti e ufficio stampa:

Domenico Finiguerra, Stop al consumo di territorio, 338 4305130 
Valter Musso, Slow Food Italia, v.musso@slowfood.it, 0172 419615
Comitato Direttivo Associazione nazionale “Comuni virtuosi”, 348 3963300
Alesssio Ciacci, associazione “Comuni verso rifiuti zero”, 329 1718456
Francesco Miazzi, Comitato “Lasciate respirare” di Monselice 349 8353348
ZERO WASTE ITALY, 338 2866215 (Rossano Ercolini)








  

mercoledì 30 gennaio 2013

FINALMENTE DUE BUONE NOTIZIE CHE CI VEDONO PROTAGONISTI: A S. MARIA IMBARO STOP ALLA CENTRALE A BIOMASSE/BIOGAS E A LANCIANO AL VIA IL PROGETTO “BIKE-SHARING”



Non ci piace essere profeti di sventura ma purtroppo quasi sempre, specialmente nella nostra regione, ci sono all’ordine del giorno notizie negative e desolanti e dobbiamo difenderci quotidianamente da attacchi provenienti da tutte le direzioni.

Ci inorgoglisce pertanto segnalarvi due fatti positivi per il cui esito pensiamo immodestamente di aver contribuito, insieme ad altri, in maniera robusta e determinante.

Il primo riguarda la Centrale a biomasse (biogas) di Santa Maria Imbaro per la quale il Sindaco Nicola Romagnoli alcuni giorni fa ha firmato un’ordinanza per la sospensione della sua realizzazione in quanto “in fase istruttoria si è inevitabilmente constatato che la realizzazione dell’impianto in oggetto comporta l’esposizione del territorio e dei cittadini a rischi immanenti sulla salute, l’incolumità, l’ordine pubblico e l’ambiente”.

E’ un risultato straordinario che va a premiare l’intera comunità e che dimostra l’efficacia di un modello di azione che ha coinvolto tutti gli attori interessati: dai semplici cittadini ai comitati, movimenti e associazioni, dai gruppi consiliari di maggioranza e opposizione che si sono espressi all’unanimità al Sindaco, gli Assessori e i Consulenti dell’Amministrazione fino alle rappresentanze istituzionali dei Comuni vicini di Lanciano, Mozzagrogna, Paglieta, Fossacesia e Rocca San Giovanni che si sono impegnate in prima persona per un obiettivo condiviso.

Pensiamo che a Santa Maria Imbaro si sia davvero tracciato un percorso esemplare lungo il quale condurre campagne di questo tipo e che questo modello sia replicabile in tutte le altre circostanze simili.

C’è stato un mix irresistibile di mobilitazione popolare attraverso volantinaggi, assemblee, incontri pubblici e passa-parola privati e parallelamente un’azione meticolosa ed inattaccabile sul fronte normativo e legislativo.  Abbiamo dimostrato che sono due attività inseparabili e che l’una serve a sostenere e fortificare l’altra. Abbiamo dimostrato che pretendere il rispetto delle leggi è l’arma più efficace contro chi non riesce proprio a sopportarla e ad adeguarsi.

Certo probabilmente non finisce qui (e nel frattempo si aprono nuovi fronti in altri Comuni) ma intanto EVVIVA E AVANTI TUTTA!

Il secondo fatto riguarda il progetto “bike-sharing” a Lanciano che finalmente vede concretamente la luce con l’inizio dei lavori di due postazioni per il noleggio gratuito delle biciclette: la prima al piazzale della vecchia Stazione (di fianco al distributore pubblico dell’acqua) e la seconda al Quartiere Olmo di Riccio vicino la Scuola elementare.

Anche in questo caso NUOVO SENSO CIVICO si è impegnato concretamente per promuovere a livello comunale un modello di mobilità più salutare, efficace ed economico che abbia appunto tra i suoi cardini l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidano. L’Amministrazione Comunale ha risposto positivamente a queste sollecitazioni e gliene riconosciamo il merito dichiarandoci disponibili a sostenere e promuovere qualsiasi altro intervento positivo che vada nella stessa direzione però dobbiamo ricordare che il progetto generale della Città dev’essere coerente ed omogeneo in tutti i suoi aspetti altrimenti si rischia di agire per compartimenti stagni facendo scelte che contrastano le une con le altre.

Se si vuole rendere Lanciano una città sempre più sana, vivibile, civile e attraente bisogna porsi degli obiettivi precisi di media-lunga durata e su quelli conformare tutte le scelte politiche ed amministrative, altrimenti non si va da nessuna parte, con o senza bici.

Ma anche in questo caso, nel frattempo, EVVIVA E AVANTI TUTTA! (pedalando).

NUOVO SENSO CIVICO

venerdì 25 gennaio 2013

A LANCIANO NON CI FACCIAMO MANCARE NIENTE: IN ARRIVO DUE NUOVE STAZIONI DI ANTENNE DELLA TELECOM

Dopo gli elicotteri, le antenne.
A Lanciano non ci facciamo mancare proprio niente quando si tratta di peggiorare la qualità della vita.

Dall'albo pretorio on-line del Comune (documento n°134 del 15/1/13) veniamo a sapere che la TELECOM installerà 2 nuove stazioni di antenne (Ippodromo e Viale Marconi, in questo caso nei pressi o addirittura dentro una scuola) oltre alle 7 già installate che naturalmente vanno a sommarsi con quelle delle altre compagnie telefoniche.
Ecco qui di seguito le tabelle estratte dal "Piano di Rete - Comune di Lanciano - 2012/2013" presentato da TELECOM:


  2.1 Situazione attuale


Attualmente ci sono 7 Stazioni Radio Base TELECOM ITALIA, presenti nel territorio comunale.


NOME SITO
STATO SITO
LANCIANO
ATTIVO
LANCIANO 2
ATTIVO
LANCIANO SANTA RITA
ATTIVO
LANCIANO VIA DEL MARE
ATTIVO
LANCIANO STADIO
ATTIVO
LANCIANO ZONA INDUSTRIALE
ATTIVO
LANCIANO MANCINO
ATTIVO



2.2 Piano di sviluppo - Nuove SRB

Sono state emesse due nuove aree di ricerca:


NOME SITO
STATO SITO
LANCIANO IPPODROMO
PIANO DI SVILUPPO
LANCIANO VIA MARCONI
PIANO DI SVILUPPO



Sui molto probabili effetti cancerogeni delle onde elettromagnetiche si è già espressa autorevolmente l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) insieme a numerosi studiosi e scienziati di livello internazionale. Chiunque può documentarsi al riguardo e quindi non approfondiamo ulteriormente.

Le questioni che poniamo sul tappeto sono invece di  taglio politico-amministrativo:
  1. La nuova maggioranza non aveva promesso di risolvere la proliferazione selvaggia di queste installazioni individuando una zona isolata dove raggrupparle per evitare possibili effetti nocivi sugli abitanti?
  2. L'opposizione cosa pensa al riguardo visto che tra le sue fila (se non ci sono stati nel frattempo cambi di casacca a noi sconosciuti) annovera Riccardo La Morgia che, prima di dedicarsi al ramo rifiuti, si era auto-proclamato paladino della battaglia contro le antenne facendosi eleggere al Consiglio Comunale di allora sull'onda di quel movimento? 
Alla cittadinanza:
Chiunque sia interessato (lo siamo tutti ma naturalmente Nuovo Senso Civico non ha vinto l'appalto per tutte le battaglie a salvaguardia di salute e ambiente) può scaricare i documenti sul sito del Comune alla sezione "Albo pretorio on-line" (doc. n°134 del 15/1/13) e presentare eventuali osservazioni entro e non oltre il 30 gennaio prossimo (anche la documentazione sarà on-line fino a quella data).

Buona fortuna a tutti noi.

FM 

 


martedì 22 gennaio 2013

Sversamento petrolio in Adriatico, mobilitazione per scongiurare inquinamento


Foto di repertorio
 
Vasto 22 gen. '13 - Mobilitazione in Adriatico, tra Vasto e Termoli, a circa 12 miglia dalla costa, per la macchia di idrocarburi che sarebbe stata avvistata in mare. Sono in arrivo due robot Rov, uno da Ancona e uno da Napoli, mentre è già all'opera una squadra di sommozzatori della capitaneria di porto di S. Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), per un'ispezione più dettagliata all'impianto di estrazione del greggio, dello scafo galleggiante della piattaforma e delle tubature immerse della struttura per verificare il motivo dello sversamento ed eventualmente individuare il punto di fuoriuscita del liquido inquinante per poi pianificare interventi. È stato allertato anche il rimorchiatore "Fortitudo" della Castalia, convenzionato con il Ministero dell'Ambiente per svolgere operazioni antinquinamento. La presenza della macchia oleosa in acqua è stata segnalata da Edison nei pressi delle piattaforme Rospo mare e della nave Alba Marina adibita alla raccolta e allo stoccaggio del petrolio estratto in zona. L'allarme era scattato la notte scorsa intorno alle 23,30 quando la Guardia costiera di Termoli, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Pescara, ha allertato un rimorchiatore e due motovedette. Lo sversamento, una volta individuato, è stato circoscritto con quelle che vengono definite "panne di contenimento". Al momento è in corso l'attività di recupero delle sostanze presenti in acqua: sono impiegate sofisticate apparecchiature "rec-oil" in grado di separare ed asportare le componenti oleose dall'acqua marina. Lo sversamento è stato monitorato anche grazie ad un velivolo della Guardia Costiera che ha sorvolato la zona e diretto le operazione dal cielo per il posizionamento delle barriere "isolanti". Sono in corso indagini per chiarire se vi siano responsabilità sull'accaduto.
http:/www.abruzzolive.tv/ http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1454122590274611807#editor/target=post;postID=8139882304521273942

Segnaliamo che la foto pubblicata sul vostro sito riguardante l’evento sulla piattaforma Rospo Mare non riguarda assolutamente tale piattaforma, non corrisponde quindi alla realtà. Immaginiamo che tale foto possa essere stata presa da altri eventi, forse esteri, ma non ha nulla a che fare con Edison e la piattaforma Rospo.

Vi preghiamo pertanto di rimuovere tale foto che è mendace. In merito all’evento su Rospo, ad oggi, dopo le continue operazioni di monitoraggio, non è stata rinvenuta alcuna quantità di petrolio nello specchio d’acqua.
Saluti,
Edison 

23 gennaio 2013 11:41

La foto ci è stata cortesemente inviata da Edison. Si allega una foto del 22 /1 /2012 scattata durante l’ispezione aerea Rospo Mare.


Spett.le Edison,
la foto che contestate non si riferisce all'incidente relativo all'articolo pubblicato. Infatti ai piedi dell'immagine e all'inizio della testo scriviamo molto chiaramente "Foto di repertorio". Ricordiamo a noi per prima e a voi che quello che non è accaduto oggi può accadere  domani, come appunto quella foto ci ricorda. Incidenti come questi e molto più gravi, ne sono accaduti e ne accadranno ancora. Ricordiamo a tutti che l'Adriatico non è l'Oceano, ma è un mare chiuso, le cui acque si ricambiano in circa 80 anni. Di conseguenza sciagure, seppur minori, come per esempio quello più eclatante del Golfo del Messico, possono avere effetti devastanti sull'ecosistema del nostro mare e sull'intera economia ad essa legata. Ma questo lo sapete già. Non abbiamo mosso accuse nei vostri confronti, ma non potete impedirci di criticare scelte come quelle di estrarre idrocarburi nel nostro mare. Non chiediamo a voi di fare scelte, che secondo noi, la politica dovrebbe fare.
Saluti, Nuovo Senso Civico