sabato 27 dicembre 2008

MOLTO PIU' DI UNA PROFEZIA


Nel 1854 il presidente degli Stati Uniti, Franklin Pierce propose di acquistare una parte del territorio indiano con la promessa di provvedere all'istituzione di una riserva per il popolo indiano. Capo Seattle (Chief See-ahth,1786-1866) della tribù degli Suquamish rispose con una lettera che è giustamente considerata un'ode poetica alla natura e per questo è diventata una bandiera per i movimenti ambientalisti di tutto il mondo.

Questa lettera è stata al centro di polemiche perché da alcuni è considerata un apocrifo, frutto di un rimaneggiamento di una emittente radiotelevisiva Battista, ma non è questo il punto perché il messaggio contenuto nella lettera è di tale attualità che a distanza di 150 anni, oltre che per la sua poesia, colpisce per i contenuti profetici in essa contenuti a dimostrazione che la saggezza delle generazioni precedenti non è stata assimilata dalla nostra società. La nostra società infatti può essere paragonata ad un treno di lusso che corre a grande velocità ed i cui passeggeri, convinti di essere al di sopra di ogni regola, partecipano ad un banchetto sfarzoso che ritengono infinito e senza alcun limite. Questi passeggeri ignorano, o fanno finta di ignorare, che il loro treno della cuccagna non ha freni e non ha un macchinista che lo governa e, soprattutto, nessuno di loro sa dove conducono i binari e quando finiranno.





LETTERA DI CAPO SEATTLE AL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI

Il grande Capo di Washington manda a dire che desidera comprare le nostre terre. Ci invia anche parole d’amicizia e di buona volontà.
Apprezziamo questa gentilezza perché sappiamo che la nostra amicizia non gli serve molto. Consideriamo la sua offerta perché sappiamo che, non facendolo, l’uomo bianco potrà venire con le sue armi da fuoco e prendere le nostre terre.
Però il grande Capo di Washington potrà credere in ciò che dice il Capo Seattle con la stessa certezza con cui i nostri fratelli bianchi confidano nel ciclo delle stagioni, perché le mie parole sono immutabili, come le stelle.
Come si può comprare o vendere la terra ?
Come si può comprare il cielo o l’acqua?
Questa idea a noi sembra strana.
Non siamo noi i padroni della fresca aria né del contenuto dell’acqua che scorre. Dovreste sapere che ogni particella di questa terra è sacra per il mio popolo.
Ogni foglia che splende sulla pianta, ogni spiaggia arenosa, ogni nebbia nella penombra del bosco, ogni chiarore delle foglie ed ogni insetto col suo suono e il suo volo sono sacri nella memoria e nello spirito del mio popolo.
La linfa che circola dentro gli alberi conserva la memoria dell’uomo pellerossa.
I morti dell’uomo bianco dimenticano la loro terra natale quando vanno camminando tra le stelle.
I nostri morti non dimenticano mai questa bellissima terra perché essa è la madre dell’uomo pellerossa.
Siamo parte inseparabile della terra ed essa è parte nostra. I fiori profumati sono nostri fratelli; il cervo, il cavallo e l’aquila maestosa sono nostri fratelli.
Le creste rocciose, il verde delle praterie, il calore del corpo del puledro e anche l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia.

Per questo quando il grande capo di Washington manda a dire che desidera comprare le nostre terre, è molto ciò che chiede.
Manda a dire che ci riserverà un posto affinché possiamo vivere comodamente tra di noi e lui sarà il nostro padre e noi saremo come suoi figli.
Per questo ascoltiamo la sua offerta di comprare le nostre terre, ma ciò non sarà facile, perché queste terre sono sacre per noi.

L’acqua che scorre nei fiumi non è soltanto acqua, ma sangue dei nostri antenati. Se gli vendiamo queste terre, dovranno ricordare che sono sacre e dovranno insegnare ai figli che verranno che ogni riflesso sulla superficie dei laghi parla di avvenimenti e ricordi della vita del mio popolo.
Il mormorio della corrente dell’acqua è la voce del padre di mio padre.
I fiumi sono nostri fratelli e calmano la nostra sete, conducono le nostre canoe e alimentano la nostra gente.
Se vendiamo queste terre, dovranno ricordare e insegnare ai loro figli che i fiumi non sono solamente nostri fratelli, ma che sono fratelli anche loro ed in futuro dovranno trattare i fiumi con la stessa bontà con cui tratterebbero qualsiasi altro fratello..
Sappiamo che l’uomo bianco non comprende la nostra maniera d’essere. Per lui un pezzo di terra vale quanto un altro, perché lui è un estraneo che arriva nel mezzo della notte a prendere ciò di cui ha bisogno.
La terra non è sua sorella ma sua nemica.
Dopo averla conquistata, l’abbandona e continua il suo cammino
lasciando dietro di sé le sepolture dei suoi padri.
Ignora che la terra è dei figli che verranno e la deruba.
Tratta la sua madre terra e suo fratello il cielo, come se fossero cose che si possono comprare, saccheggiare o vendere, come se fossero agnelli o perline di vetro.
La sua insaziabile voracità finirà per divorare la terra e lascerà dietro si sé solo un deserto.
Io questo non lo capisco perché la nostra forma d’essere è differente dalla vostra.
La vista delle vostre città fa male agli occhi dell’uomo pellerossa.
Forse è così perché l’uomo pellerossa è un selvaggio e non comprende le cose.
Ma noi vediamo che non c’è nessun posto tranquillo nelle città dell’uomo bianco.
Nessun posto dove si possa ascoltare il crescere delle foglie di un albero in primavera o lo sbattere delle ali di un insetto durante il volo.
Forse io penso così perché sono un selvaggio e non posso capire ma il rumore della città sembra insultare le orecchie e mi chiedo che tipo di vita si può condurre quando l’uomo non è capace di ascoltare il grido dell’airone o il dialogo notturno delle rane intorno ad una laguna. Io sono un pellerossa e non comprendo questo modo di essere.
Noi indiani preferiamo il soave suono del vento che accarezza il volto del lago e l’odore dello stesso vento purificato dalla pioggia o profumato dall’aroma dei pini.
L’aria è qualcosa di prezioso per il pellerossa, perché gli animali, gli alberi e l’uomo condividono lo stesso soffio.
L’uomo bianco non considera l’aria che respira, come un uomo abbandonato in agonia diventa insensibile al suo fetore.
Però se vendiamo le nostre terre all’uomo bianco, lui dovrà conservarle come qualcosa di sacro, come un posto dove assaporare il vento addolcito dai fiori della prateria.
Consideriamo l’offerta di vendere le nostre terre.
Se decidiamo di accettarla l’uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come fratelli, perché io non comprendo un altro modo di comportarsi con loro.
Ho visto migliaia di bufali putrefarsi sulla prateria, abbandonati lì dall’uomo bianco che sparava dal cavallo di ferro che corre rumoroso nella prateria.
Io non comprendo come il cavallo di ferro che fuma può essere più importante del bufalo che noi uccidiamo solo per poter vivere.
Cos’è l’uomo senza gli animali? Se tutti gli animali sparissero presto succederebbe anche all’uomo perché tutte le cose sono in relazione tra di loro.
Voi dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo sotto i loro piedi è la cenere dei loro nonni.
Affinché rispettino la terra, dovrete dire ai vostri figli che la terra è piena della vita dei nostri antenati.
Dovrete insegnare ai vostri figli ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la terra è la nostra madre.
Tutto ciò che la danneggia, danneggia i figli della terra.
Quando gli uomini sputano al suolo, sputano su se stessi.
Noi sappiamo che la terra non appartiene all’uomo, ma è l’uomo che appartiene alla terra.
L’uomo non ha tessuto la rete della vita, è appena un filo di questa grande rete.
Quando danneggia la rete danneggia se stesso perché quello che succede alla terra, succederà anche ai figli della terra.
Tutte le cose sono legate tra loro, come il sangue unisce i membri di una famiglia.
Anche l’uomo bianco, il cui Dio passeggia con lui e conversa con lui da amico ad amico, non può essere libero dal destino comune.
Sappiamo qualcosa che l’uomo bianco un giorno saprà: che il nostro Dio è il suo stesso Dio.
Ora l’uomo bianco pensa di essere il padrone delle nostre terre, ma non potrà esserlo.
Il Dio di tutti è il Dio dell’uomo ed è uguale per il pellerossa e per l’uomo bianco.
La terra è il tempio di Dio e quando l’uomo la ferisce disprezza il suo Creatore.
Se l’uomo bianco contamina il letto che l’accoglie morirà soffocato dai suoi stessi rifiuti.
Ma l’uomo bianco ignora questa verità e pensa che Dio lo ha portato sulla terra per distruggerla.
Perché l’uomo bianco pensa così è per noi un mistero.
Cosa succederà quando i bufali saranno stati sterminati, quando i cavalli selvaggi saranno stati domati e dove prima c’erano i boschi si diffonderà l’odore di molti uomini e quando la vista delle verdi colline sarà chiusa dalle loro città legate da una moltitudine di fili parlanti e le acque limpide non potranno più dissetare.
Ed i nostri padri che guardano la terra dalle praterie del cielo diranno.
Dov’è il fitto bosco? E’ sparito.
Dov’è l’aquila che vola alta nel cielo? E’ sparita.
L’uomo bianco così forte e ricco non sa che quando violenta la terra il suo sentiero è quello della morte.
I nostri padri ci hanno insegnato ad ascoltare ed amare la terra come un bambino che, sicuro tra le braccia della madre, ascolta ed ama il battito del suo cuore.

mercoledì 24 dicembre 2008

20 CHITARRE CONTRO IL CENTRO OLI


A dieci anni dalla scomparsa di Fabrizio de Andrè, nel ruolo di maestro di chitarra, ho avvertito l'urgenza di di realizzare un progetto coinvolgendo gli allievi della mia scuola, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e l'interesse per le sue canzoni.

Come un moderno Oméro, per quanto merce dell'industria discografica, De André è riuscito a conservare un profilo qualitativo altissimo in tutta la sua produzione, coniugando in un unico risultato l'indiscutibile talento artistico ad un esemplare impegno civile.
Quell'impegno civile che adesso noi abruzzesi siamo chiamati a sguainare com una durlindana scintillante in difesa della nostra terra e del nostro mare contro l'Abruzzo petrolchimico. Dobbiamo impedire che sul nostro cielo si affacci per sempre l'arcobaleno nero del petrolio.
Ognuno facendo la propria parte.
C'è bisogno di azioni che rendano concreta la scelta "ostinata e contraria" di essere veramente cittadini liberi. Per questo ringrazio i miei allievi e le loro famiglie.
Grazie per la fatica e la fiducia.
Infine mi piace pensare a Fabrizio contento di ascoltare la mia giovane orchestra "impegnata" a suonare la sua musica per una giusta causa.
Orlando Volpe


giovedì 18 dicembre 2008

NUOVI EVENTI

Diamo fiducia al nuovo Consiglio Regionale nella sua interezza che, ci auguriamo, si impegnerà per salvaguardare l'Abruzzo che abbiamo ricevuto in eredità dalle generazioni future!
Ma non abbassiamo la guardia, il nostro impegno per impedire la proliferazione delle discariche di spazzatura altrui e l'invasione petrolifera continua.
Domenica 21 dicembre alle 18.00 a Mozzagrogna presso il centro La Fonte ci sarà una proiezione organizzata dal movimento Abruzzo da Vivere.
Oltre alla proiezione del video Viaggio nei Paesi dell'Ormai ed alla presentazione di Alessandro Lanci, verrà presentata in anteprima una proposta di legge sul territorio, proposta di legge che ci accingiamo a sottoporre agli esponenti del Consiglio Regionale per la sua attuazione.
Dobbiamo unirci e rafforzarci perché nessun Governo, nessuna Multinazionale, nessuna organizzazione di malavitosi può evadere e disattendere la volontà del Popolo!

DOMENICA 21 ALLE 18.00 A MOZZAGROGNA
INTERVENITE E FATE GIRARE LA NOTIZIA

martedì 16 dicembre 2008

HA VINTO LO SCONFORTO


Si dice che in politica,ancor più che nello sport, la vittoria di uno schieramento sia frutto del demerito dello schieramento antagonista.
I risultati che escono dalle urne elettorali abruzzesi sembrano confermare questa asserzione.
Lasciando ai commentatori politici l'anamnesi del paziente Abruzzo a noi sembra che il vero vincitore del confronto elettorale sia la delusione e lo sconforto dei cittadini che sono rimasti casa, che in un momento così difficile abbiano deciso di votare per l'indifferenza.
Quando i cittadini disertano il seggio vuol dire che non credono più nel sistema e non identificano tra i candidati coloro a cui affidare il governo della cosa pubblica.
Noi ci auguriamo che il Presidente Gianni Chiodi ed il Consiglio regionale siano in grado di riconquistare la fiducia degli abruzzesi con progetti ed azioni di governo che identifichino il territorio come il più importante generatore di ricchezza e di sviluppo trasferendo l'attenzione dal concetto di sanità a quello di salute, creando in tal modo i presupposti per impedire l'incremento esponenziale di malattie degenerative e mortali legate all'inquinamento e non aumentando la spesa sanitaria per curarle.
La storia recente insegna che un popolo povero e malato è un generatore di ricchezza per pochi, ricchezza che genera quella corruzione indispensabile alla classe politica per alimentare se stessa.
Un popolo sano, consapevole di essere al centro di un progetto preciso e condiviso, non è ricattabile, manda a casa i corrotti, i cialtroni e gli incapaci andando a votare in massa.
Insomma noi ci auguriamo che gli abruzzesi siano sani grazie alla qualità della vita del territorio e non ammalati perché infettati dal malgoverno del territorio e dalla mala politica.
L'inconsistenza di quella che sarà l'opposizione (sia per la caratura degli esponenti che per la mancanza di un programma credibile) riverserà sui movimenti ed i comitati spontanei quelle responsabilità politiche che dovrebbero essere una prerogativa dell'opposizione; ma non dobbiamo cadere in questo che sarebbe un vero tranello.
Noi non dobbiamo sostituirci alla politica.
Il nostro compito è informare il maggior numero di cittadini e compattarci per sensibilizzare con la necessaria forza e credibilità la classe politica nel suo insieme.
Noi vogliamo un Abruzzo più sano ed onesto il cui governo riscriva un progetto di sviluppo in linea con il territorio, che allontani l'invasione degli importatori di spazzatura, dei petrolieri, dei ladri di energia e degli inquinatori per vocazione.
Questo ci aspettiamo dal Governo del presidente Gianni Chiodi.

domenica 14 dicembre 2008

PALAZZO DI VETRO O PALAZZO D'INVERNO?



Bene, stiamo finalmente per avere un Governo regionale, pronto a lavare l’onta delle manette che ha coinvolto, nostro malgrado, tutti noi abruzzesi e che farà finalmente decollare questa Regione.

Facciamo al nuovo Parlamento Regionale i nostri migliori auguri affinché svolgano un buon lavoro al servizio della comunità e non per i propri interessi personali o del partito; siamo però sicuri che i neo Eetti farebbero ancora meglio se rendessero pubbliche le loro virtù e la loro onestà.

NUOVO SENSO CIVICO si batte per questo.

Chiediamo a tutti i neo Eletti di rispondere, volontariamente, a queste domande ma ci vogliamo battere affinché ciò avvenga attraverso una specifica normativa in merito alla trasparenza della politica e dell’Amministrazione Pubblica regionale.

1. Titolo di Studio;

2. Lingue conosciute;

3. Avvisi di garanzia ricevuti ed esito, descrizione e riferimenti;

4. Processi in giudicato;

5. Eventuali condanne ricevute;

6. Onorificenze e riconoscimenti pubblici;

7. Elenco delle pubblicazioni su argomenti scientifici, culturali, politici, storici e sociali;

8. Attività dettagliate svolte negli ultimi 10 anni;

9. Reddito dichiarato negli ultimi 10 anni (anno per anno);

10. Consistenza del nucleo famigliare;

11. Eredità importanti ricevute dalla famiglia negli ultimi 10 anni;

12. Consistenza ed elenco di eventuali pacchetti azionari e di partecipazione di tutto il nucleo famigliare;

13. Attività del coniuge;

14. Reddito del coniuge negli ultimi 10 anni;

15. Immobili di proprietà, anche del coniuge;

16. Se i figli studiano, dove;

17. Se i figli lavorano, dove, da quando e con che ruolo;

18. Marca, modello, anno di immatricolazione ed anno di acquisto delle vetture possedute in famiglia al momento e, limitatamente alla marca ed al modello, negli ultimi 10 anni;

19. Dove ha trascorso normalmente le vacanze estive ed invernali degli ultimi 10 anni;

a) - Casa di proprietà;

b) - Ospite in case altrui, se si di chi e con chi;

c) - In albergo, quale e di che livello e con chi;

d) - Chi ha pagato il conto dell’albergo e come;

20. Viaggi all’estero negli ultimi 5 anni, dove, con chi e per quanto tempo;

21. imbarcazioni possedute in famiglia, anno di costruzione, lunghezza, tipo etc;

22. Motocicli posseduti in famiglia, anno di costruzione, tipo etc;

23. Iscrizione a circoli sportivi, quali, dove e valore delle quote possedute e/o della quota di iscrizione;

24. Spese mediche e ricoveri presso cliniche private o all’estero negli ultimi 5 anni con i costi relativi;

25. Valore di polizze sulla vita e sulla protezione dei beni posseduti;

26. Personale di servizio degli ultimi 5 anni(mostrare foglio contributi INPS);

27. Situazione finanziaria al momento della candidatura (mutui, finanziamenti personali, crediti etc.)

28. Situazione nei confronti delle imposte (multe e sanzioni pagate e non pagate, anche se di carattere automobilistico come divieti di sosta, eccesso di velocità etc);

29. Frequentazioni private con personaggi condannati per associazioni a delinquere anche di stampo mafioso, corruzione e reati contro il patrimonio;

Sicuramente nessuno dei neo Eletti risponderà a questo quesito.

Eppure gran parte dei neo Eletti sono delle ottime persone ma il mal governo imperante fa credere a quasi tutti i nostri Rappresentanti politici di stare al di sopra del Popolo.

Inoltre tra i neo Eletti, mimetizzati a macchia di leopardo tra tutti gli schieramenti, si nascondono fior fiore di farabutti e di incapaci, alcuni di loro sono così sfrontati ed ignoranti da autodefinirsi nella vacuità dei loro siti politici amanti della politica e mediatori dal telefono caldo, convinti che questo sia un pregio; ormai siamo oltre la farsa, la mediocrità e l’affarismo vengono eletti a titolo di merito!

Che cosa ci si può aspettare da questi gaglioffi? Se non bastano le elezioni che cosa serve per eliminarli dalla scena politica?

Per questo motivo nessuno di loro risponderà, ma noi abbiamo una possibilità per estirpare la corruzione e ridare alla politica dignità e credibilità

Noi ci batteremo per far approvare una legge regionale (da aggiungere a quella sul controllo del territorio) che obblighi i neo Eletti alla regione alla provincia ed ai comuni di sottoscrivere un questionario come quello su indicato e che dovrà essere compilato e sottoscritto da tutti i maggiorenni appartenenti al nucleo famigliare alla presenza di funzionari della polizia tributaria e/o giudiziaria ed esponenti di associazioni non governative a garanzia della Società Civile. I dati devono essere resi pubblici attraverso un apposito sito web il cui accesso deve essere certamente garantito con appositi filtri di tutela, ma comunque pubblico.

Queste richieste, che possono sembrare discriminatorie, sono invece l’unico modo per far si che la nostra classe politica sia degna di ricoprire il ruolo che gli viene assegnato dal Popolo Sovrano.

Nelle democrazie non esistono unti dal cielo; nelle democrazie la classe politica è al servizio del Popolo e non viceversa.

Con poco più di 1500 voti un gaglioffo si può sedere alla greppia del potere ed arricchirsi alle nostre spalle, con 10.000 adesioni ai movimenti ed ai comitati di tutela del territorio e dei suoi abitanti noi possiamo farlo desistere o, meglio ancora, rimandarlo a casa .

Uniamoci per cambiare le regole del gioco. Battiamoci per riprenderci l’Abruzzo.

Terminator