sabato 6 dicembre 2008

VOLARE


Qualcuno mi ha scritto in via riservata perché è stato inserito nel blog del movimento il video dei biplani e quello dei bambini che festeggiano i 60 anni della Costituzione e quale nesso ci sia tra questi video e la lotta contro il petrolio abruzzese.

Il motivo è semplice, è più facile fare similitudini con argomenti che si conoscono e poi, fare similitudini, aiuta ad allargare gli orizzonti.

Volare, soprattutto con un vecchio aereo di legno e tela, totalmente privo di ausili elettronici e che si pilota seguendo le sensazioni fisiche che il volo trasmette, richiede conoscenze tecniche, coraggio ed applicazione metodica di regole e parametri precisi.

Forse per questo motivo tra i piloti dei vecchi aerei storici non ci sono furbi, raccomandati ed imbroglioni perché chi bara, bara con se stesso e nel breve tempo si ritrova drammaticamente a terra. Per sempre!

Esattamente l’opposto di quanto, purtroppo, succede in politica dove spesso gli improvvisatori ed i disonesti prevalgono sugli onesti.

Non sto dicendo che i politici sono tutti disonesti ed i piloti di vecchi aerei onesti, sto solo facendo una similitudine tra un settore dove la mancanza di autodisciplina conduce alla morte ed un settore, la politica, dove evadere le regole è una consuetudine molto diffusa.

Se questo avviene è perché la nostra società, dove gli indagati per corruzione fanno carriera, premia i furbi ed i disonesti. Purtroppo sono proprio questi i modelli di vita che alla fine vengono additati ai bambini come modelli positivi. Lo scorso inverno ho potuto girare, improvvisando, alcuni corti con i bambini delle scuole elementari che interpretavano argomenti di rilevanza sociale. È stata una bellissima esperienza! Quello che più mi ha colpito è stata la spontaneità, l’impegno, la curiosità; una classe della scuola elementare è una fonte di energia veramente incredibile che mette di buon umore e fa sperare in un futuro migliore.

La controparte a tutto questo è una società che non investe nell’educazione e nella formazione dei giovani e che considera soldi persi quelli investiti in ricerca. Questo modello di società non ama i giovani, non li educa al rispetto della cosa pubblica, non ama il territorio in cui vive ed infine, vivendo alla giornata, non ama neppure se stessa e non ha un progetto per il futuro.

Infatti, una raffineria in un Abruzzo stuprato da centinaia di trivelle in terra ed in mare trova posto solo in un futuro senza progetti.

A.T.

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