sabato 29 novembre 2008

AMBIENTE E CITTADINANZA ATTIVA

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Con questo post inizia la collaborazione di Valentina Lanci in merito al coinvolgimento ed al ruolo dei cittadini nei confronti delle scelte industriali e comportamentali in grado di impattare e modificare la qualità della vita di un territorio.

“La piena libertà di accesso all’informazione, e dunque l’infinita possibilità di trasformarla in conoscenza, definiscono ormai il modo d’essere del cittadino; le limitazioni dell’accesso all’informazione si convertono immediatamente in limitazioni della cittadinanza”(Tecnopolitica, Stefano Rodotà).


PARTECIPAZIONE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

La questione della partecipazione, dell’accesso all’informazione e della comunicazione ambientale ai fini di una buona governance rappresenta riferimento costante nel quadro normativo e programmatico comunitario, internazionale e nazionale in relazione allo sviluppo sostenibile. Il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini e dei diversi attori della società risulta essere di fondamentale importanza se si vuole cercare di migliorare la qualità delle politiche pubbliche e i processi decisionali, integrando gli apporti dei cittadini nella definizione delle stesse.

L’informazione aumenta la trasparenza dell’amministrazione e le conferisce maggiori responsabilità, ma soprattutto, supporta e migliora la qualità dei processi decisionali.

In tal senso, la realizzazione di attività di reporting, nelle sue diverse tipologie tematiche – report ambientale, di sostenibilità, partecipativo, sociale – diventa una modalità concreta per rendere conto ai cittadini dei risultati delle politiche perseguite e porli in condizione di valutare le prestazioni delle amministrazioni rispetto a quanto promesso. Inoltre, contribuisce alla gestione dei conflitti ambientali, aumenta la coesione sociale e il senso di appartenenza alla comunità.

INFORMAZIONE AMBIENTALE, COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE NEL QUADRO NORMATIVO INTERNAZIONALE

Una tappa decisiva per l’affermazione e la diffusione a livello internazionale del tema del coinvolgimento e della partecipazione della società civile alle decisioni che riguardano l’ambiente è rappresentata dalla Conferenza ONU su “Ambiente e Sviluppo” tenuta nel 1992 a Rio de Janeiro. Il documento più importante e ancor oggi punto di riferimento in tal senso emerso da questo incontro, che vide la partecipazione di più di 170 governi ed altri attori istituzionali ed economici provenienti da tutto il mondo, è l’Agenda 21, strumento volontario sottoscritto da molti paesi e contenente una serie di impegni, nel quale un capitolo intero è dedicato al ruolo delle amministrazioni locali per adottare decisioni orientate ad obiettivi di sviluppo sostenibile prevedendo, tra gli aspetti fondamentali, la partecipazione dei diversi attori della società civile e quindi favorendo la migliore diffusione dell’informazione sui temi ambientali.

A livello internazionale, nel ’98 è emanata la Convenzione UN/ECE sull’accesso alle informazioni, la partecipazione pubblica ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, (Convenzione di Aarhus) che sancisce, a livello internazionale, il diritto all’informazione ambientale, ma soprattutto estende tale diritto alla partecipazione ai processi decisionali e all’accesso alla giustizia in materia ambientale. Si tratta di un documento fondamentale per la sua portata e di un vero strumento di democrazia ambientale.

LA CONVENZIONE DI AARHUS. CITTADINI CONSAPEVOLI IN QUANTO LIBERI DI ACCEDERE ALL’INFORMAZIONE AMBIENTALE

In primo luogo la Convenzione di Aarhus garantisce ai cittadini l’accesso all’informazione ambientale attraverso il duplice ruolo assegnato alla Pubblica amministrazione consistente nel rispondere alle richieste dei cittadini sulle questioni ambientale e nel raccogliere e divulgare l’informazione ambientale.

Il concetto di “informazione ambientale” adottato è ampio e comprende qualsiasi informazione (in forma scritta, visiva, sonora, elettronica o altra forma) relativa allo stato e all'interazione delle variabili ambientali ( aria, acqua, suolo, paesaggio, biodiversità), agli agenti ambientali quali sostanze, energia, rumore e radiazioni, agli atti e alle attività ambientali, inclusi politiche, piani e programmi, legislazione, atti amministrativi, accordi ambientali, nonché analisi costi-benefici e altre forme di valutazione economica utilizzate nei processi decisionali ambientali e allo stato della salute e sicurezza e delle condizioni di vita umane, dei siti e degli edifici di interesse culturale, nella misura in cui sono – o possono essere – interessati dallo stato delle variabili ambientali o, attraverso di loro, dagli agenti, atti o attività citati.

Il diritto di accesso, per quanto esteso, non è comunque assoluto. Sono infatti previste alcune specifiche ipotesi di esclusione e vi è un bilanciamento fra diritto all’informazione e riservatezza.

Il secondo pilastro della Convenzione di Aarhus è costituito dalla partecipazione del pubblico al decision making ambientale. La Convenzione prevede che il pubblico interessato abbia diritto a partecipare ai processi decisionali relativi all’autorizzazione di determinate attività (specificate o comunque aventi impatto ambientale significativo), all’elaborazione di piani, programmi, politiche ambientali, alla redazione e approvazione di regolamenti e atti normativi e alle autorizzazioni per il rilascio di Ogm nell’ambiente.

Il terzo pilastro della Convenzione è l’accesso alla giustizia. Negli ordinamenti nazionali deve essere garantito che i cittadini possano ricorrere a procedure di revisione amministrativa e giurisdizionale qualora ritengano violati i propri diritti in materia di accesso all'informazione o partecipazione.

Le procedure di revisione amministrativa devono essere celeri e gratuite o economiche. La tutela giudiziaria deve offrire rimedi adeguati, effettivi, spediti e non proibitivamente costosi. Le decisioni finali devono essere vincolanti per l'autorità pubblica.

Valentina Lanci

mercoledì 26 novembre 2008

ERRATA CORRIGE


Il 5 novembre abbiamo postato una notizia in merito ad un rifiuto della candidata del PDL Rosaria Nelli a organizzare una proiezione di un nostro video e prendere così una posizione decisa contro il così detto centro oli.
Purtroppo abbiamo mal interpretato l'informazione e la candidata Rosaria Nelli ci ha scritto l'email che segue.
Dobbiamo anche riconoscere che nonostante la nostra buona volontà facciamo difficoltà a distinguere chi, come per esempio la signora Nelli, sia in totale buona fede quando esprime la sua contrarietà al centro oli da quelli che invece lo fanno per pura convenienza elettorale.
Purtroppo l'atteggiamento ambiguo di molti politici e dell'attuale assemblea regionale, a cominciare dal presidente vicario, non ci aiuta a capire coinvolgendo nei nostri dubbi anche chi a prescindere da eventuali posizioni di partito è sinceramente contrario.
Questo è la email che ci ha inviato la candidata Rosaria Nelli a cui facciamo solo un appunto: i nostri post quando non sono firmati è perché rappresentano la posizione di NSC e quindi ne risponde il suo legale rappresentante Antonello Tiracchia e non perché non abbiamo il coraggio di esporci.
In questo caso la risposta oltre a rappresentare la posizione di NSC è firmata perché esiste un riferimento preciso che ci costringe a farlo.
Ci scusiamo con la candidata Rosaria Nelli che, compatibilmente con i suoi impegni, invitiamo ad una nostra proiezione.
Antonello Tiracchia

Questa è l'email ricevuta:

"Sono sinceramente amareggiata per come l'inesattezza e la scorrettezza viaggino con tanta facilità, anche su internet. Sono venuta a conoscenza per caso di alcune affermazioni riportate dal blog del 5 novembre sul vostro sito, fatte tra l'altro da chi non ha nemmeno il coraggio e l'onestà di firmarsi, che mi riguardano direttamente e si riferiscono a un episodio raccontato in maniera non veritiera. Nel vostro sito si legge che io, candidata del Pdl, ho declinato l'invito a un incontro sul Centro Oli, per far piacere a qualcuno più in alto di me che me lo avrebbe chiesto. Io, insomma, sarei una specie di “suddito” in attesa che le vengano impartiti ordini da eseguire senza pensare e senza alcuno spirito critico. Questa è l'immagine totalmente distorta che esce di me, una persona che certamente chi ha scritto queste cose, non conosce affatto e questo è ancora più grave. Ho sempre lavorato con serietà, impegno ed entusiasmo senza lasciarmi scoraggiare dalle difficoltà oggettive né dalle persone come chi scrive su questo sito, e sempre con l'obiettivo di migliorare, promuovere e valorizzare il territorio dove abito, Bomba. La tutela e la salvaguardia dell'ambiente sono state per me la conditio sine qua non per andare avanti con la convinzione che solo preservando l'ambiente si possa parlare di turismo come risorsa. Sono contraria all'installazione di un impianto come il Centro Oli e non l'ho mai nascosto anche quando non si parlava della mia candidatura e non c'erano competizioni elettorali da affrontare. Non ho declinato l'invito di Nuovo Senso civico per imposizioni di partito, ho semplicemente rinviato l'appuntamento su consiglio di persone vicine al vostro movimento che mi avevano assicurato il loro impegno ad organizzare la proiezione del video in un'altra data, da stabilire in base agli impegni reciproci. La prima data concordata, per me, infatti, coincideva con un’altra manifestazione già programmata che, se effettuate contemporaneamente, non avrebbe messo in debito risalto la problematica del centro oli.

Ribadisco la mia posizione rispetto alla raffineria, di netta e manifesta contrarietà.

Tanto vi dovevo per chiarezza.

Con l’apprezzamento per quanto state facendo in questa battaglia, e con l'augurio che episodi spiacevoli non si verifichino più, vi invito a modificare il blog suddetto. Cordialmente

Rosaria Nelli"

martedì 25 novembre 2008

PAR CONDICIO - GLI ADERENTI


Molti Candidati alle prossime elezioni regionali hanno pubblicamente preso un impegno contro il progetto di declassamento della nostra regione in distretto petrolifero, progetto genericamente definito centro oli di Ortona.

Questi candidati hanno organizzato delle riunioni in cui hanno chiesto a Nuovo Senso Civico di proiettare i suoi video ed esporre al Candidato ed ai suoi sostenitori la nostra posizione.

Il programma di proiezione denominato PAR CONDICIO è soggetto ad un contributo di € 240,00 iVA COMPRESA.

Per informazioni E PRENOTAZIONI:

329 0604 187 - 331 4308 549


CANDIDATO PRESIDENTE GIANNI CHIODI

  • Tenaglia Raffaele Lista PDL

CANDIDATO PRESIDENTE CARLO COSTANTINI

  • La Morgia Maria Rosaria Lista PD
  • Cellucci Giuseppe Lista PD
  • Quadrini Nicola Lista PD
  • Colamarino Rosanna Lista PD
  • Stoppa Francesco Lista La Sinistra

CANDIDATO PRESIDENTE RODOLFO DE LAURENTIIS

  • Valente Giuseppe detto Pino Lista UDC


Quasi tutti i candidati hanno dichiarato di essere contrari al centro oli ma i candidati sopra elencati hanno fatto qualcosa di concreto.

ANOTHER BRICK IN THE WALL - 2° ATTO


Il sito è partito con la nuova veste grafica e con nuovi argomenti, vi invitiamo a visitarlo ed a collaborare.
Facciamo sentire con il blog e con il sito la nostra voce ancora più forte!
Non illudiamoci, sarà una lotta ancora lunga che durerà sino a quando non vedremo i camion del Consorzio Industriale Abruzzese e dei suoi partner (Marrollo, Nervegna, Fratino etc.) portare via pezzo dopo pezzo le ferraglie del centro oli.
Saremo felici e soddisfatti quando vedremo anche le altre compagnie andare a promuovere altrove il turismo petrolifero, così ben decantato ed auspicato dal sindaco di Ortona Nicola Fratino e dall'ing. Tannoia responsabile ENI per l'Italia e la Croazia.
Potrebbe incominciare per esempio la MOG, per dare il buon esempio, smantellando il pozzo Ombrina 2 e spostarlo a non meno di 22 chilometri dalla costa; se poi a causa della distanza dalla costa i suoi lavoratori soffriranno di solitudine può smantellarlo in via definitiva e abbandonare anche la sua base di Ortona lasciando così più spazio agli uffici della Fratino che probabilmente soffrirebbe per il trasloco del suo amico Morando e non certo per la mancata locazione.
L'a.d. della MOG Morando a sua volta potrebbe anche per questa occasione indire una conferenza stampa con annesso pranzo a cui noi saremo felici di partecipare tanto è vero che porteremo anche il vino. Montepulciano d'Abruzzo naturalmente.

IL SENSO DEI SONDAGGI


Probabilmente il candidato del PDL Gianni Chiodi non conosceva bene la questione centro oli e questo è probabile vista la scarsa informazione che c'è sull'argomento. Comunque dopo qualche gaffe da parte del suo candidato il PDL ha deciso di fare un sondaggio telefonico chiedendo agli intervistati se erano favorevoli o contrari alla realizzazione del centro oli.
Ebbene sembrerebbe che il 74% degli intervistati sia contrario ed il 26 non sa o è favorevole.
La notizia, confidata da un portavoce del Presidente del Consiglio ad una nostra aderente sembrerebbe vera anche alla luce di quanto avrebbe dichiarato Silvio Berlusconi che in merito al problema lascia la decisione al suo candidato.
Ci lascia perplessi il fatto che l'attuale giunta, nella quasi sua totalità, non ha mai affrontato con serietà il problema centro oli e non si sia mai impegnata per sapere cosa ne pensano in merito gli abruzzesi.

giovedì 20 novembre 2008

RACCONTO D'AUTUNNO


Io sono nato in Romania, ho fatto le scuole tecniche, spero di poter lavorare presto in fabbrica. 
Mi piace stare qui, è tutto bello, la gente è buona, si mangia bene ed il vino è il più buono che abbia mai bevuto. Spero proprio di lavorare in fabbrica, alla catena di montaggio va bene lo stesso, io sono un bravo tecnico e anche lavorare in catena mi va bene perché sarà sempre meglio che lavorare in questa discarica che emette fumi puzzolenti, soprattutto la notte, quando bruciamo i contenuti di quei sacchi che loro chiamano la roba e ridono dicendo: molto fumo molti soldi.
Io so l’italiano, per me è facile imparare, penso bene ma parlo poco, le persone italiane che lavorano qui non mi parlano mai, mi comandano oppure mi ignorano. Io invece ascolto tutto e vedo tutto ma per loro sono trasparente come l’aria.
Ieri pulivo l’ufficio, quello con i vetri dove c’è il capo. È arrivata una macchina, c’era scritto polizia provinciale.
Quello che lavora al computer e parla sempre con il capo ha detto con disprezzo: arrivano gli sciacalli.
Io pensavo che avessero paura, era arrivata la polizia. Invece gli hanno salutati ridendo e la polizia, ma non avevano le divise, hanno detto molte cose sul calcio e qualche parolaccia. Ridevano sempre.
Poi uno di loro si è seduto dietro la scrivania del capo e si è messo a telefonare per se. L’altro scriveva qualcosa e parlava con il capo. Sembravano molto amici e si sono bevuti il caffè.
Poi quello che sta sempre con il capo mi ha detto di uscire e di andare a spostare il muletto, che era messo bene, ma lo dovevo spostare. 
Io ho capito e sono uscito.
Fuori faceva freddo, non molto però, in Romania da me fa molto più freddo ed anche lì succedono queste cose.
Spero proprio di lavorare in fabbrica, alla catena di montaggio va bene lo stesso, io sono un bravo tecnico e anche lavorare in catena mi va bene perché sarà sempre meglio che lavorare in questa discarica che fa fumi che puzzano, soprattutto la notte, quando bruciamo quei sacchi che loro chiamano la roba e ridono dicendo: molto fumo molti soldi.
J.R.

CENTRO OLI: QUALCOSA SI MUOVE


Riceviamo e pubblichiamo questo Comunicato Stampa. La proiezione del nostro video Viaggio nei Paesi dell'Ormai rientra nel nostro programma Par Condicio aperto a TUTTI i candidati di TUTTI gli schieramenti.

Durante un incontro pubblico tenutosi al Gemelli a Montemarcone di Atessa, il Presidente degli Ecologisti Democratici, il Senatore Fabrizio Vigni, ha preso l'impegno di portare sul tavolo politico nazionale il problema dell'insediamento ENI ad Ortona conosciuto come "Centro Oli".

L'incontro pubblico promosso dagli Ecologisti Democratici d'Abruzzo, che ha trovato ospitalità nelle iniziative promosse dal PD in campagna elettorale e precisamente nelle iniziative promosse da Giuseppe Cellucci candidato PD alle prossime elezioni regionali, aveva una duplice finalità: far conoscere la politica ambientale promossa dagli Ecologisti Democratici e portare all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale di quella che oggi rappresenta la più grande sfida dell'intera comunità abruzzese, quella del "Centro Oli".

Tutti gli interventi che si sono succediti nel corso dell'incontro hanno posto la necessità di attivare tutte le organizzazioni di partito, ed in particolare, vista la cornice nel quale si è svolto il dibattito, quella del PD, affinché tutti i politici capiscano che quella contro il "Centro Oli" è una battaglia vitale per l'Abruzzo intero. Nell'Abruzzo, infatti, si sta concentrando un interesse di natura mineraria che non ha precedenti in Italia; sono ormai moltissime le concessioni date alle compagnie petrolifere di varia nazionalità, per trivellare il territorio Abruzzese dal Teramano, all'Aquilano, al Chietino.

Tutte queste iniziative in campo minerario, contrastano non poco con la politica perseguita in questi ultimi quindici anni dalla Regione Abruzzo: promuovere le bellezze naturalistiche della Regione Verde d'Europa. Dietro l'iniziativa perseguita dalla Regione Abruzzo c'è l'interesse per lo sviluppo dell'economia abruzzese in chiave turistica, ma non solo se pensiamo a ciò che muove oggi il turismo in campo economico. Tutto questo è in pericolo e la comunità abruzzese ne è consapevole; ma non è riuscita a trovare, fino ad oggi, uno slancio per poter toccare le corde della politica nazionale. Tant'è che le iniziative a carattere nazionale sono ancora sporadiche e prive della necessaria incisività.

Il Senatore Vigni, dopo aver preso conoscenza dell'iniziativa dell'ENI, soprattutto dal filamto proposto nel corso dell'incontro dall'associazione "Nuovo senso civico", comprendendo le preoccupazioni degli abruzzesi, ha preso un impegno preciso unitamente agli Ecologisti Democratici abruzzesi che dovranno fungere da coordinatori: portare sul tavolo dei parlamentari nazionali del PD impegnati nelle vari commissioni il problema "Centro Oli", così da giungere al più presto possibile ad un incontro con i vertici parlamentari del PD.

Speriamo che questa iniziativa possa essere intrapresa anche verso l'IdV e verso tutti quei partiti che sentono il problema al di là delle appartenenze particolari.

Lanciano 20 novembre 2008 Nico Frattura

lunedì 17 novembre 2008

PUNTI DI VISTA


Questa e mail del signor Enzo Antonacci (anteo-chf@hotmail.it) inviata al CNV il 9 novembre 2008 ci è stata segnalata da un nostro aderente.


Complimenti!
Ci siete riusciti! L'Eni lascia l'Abruzzo dopo oltre 60 anni. Non è una vittoria ma il risultato della vostra campagna denigratoria imbottita di notizie false che ha facile presa sulla gente.
Così riuscite a tenervi a galla, altrimenti cosa sareste senza il vostro terrorismo ambientale?
Volete risolvere i problemi a pane onte e vine negando all' Abruzzo un gettito di milioni di Euro proventi dalle royalities del petrolio e che se saggiamente re investiti avrebbero creato migliaia di posti di lavoro.
Difendete la massa di "cafoni" che inquinano senza pudore le campagne e le acque dei fiumi.
Guardate il lungomare di Francavilla dove l' edilizia non certo "popolare" continua a fare scempio con il beneplacido di qualche politico schierato con voi, è uno spettacolo unico in tuttal la costa italiana !. Certo è più facilela prendersela con una fabbrichetta di campagna chiamata pomposamente Centro Oli e che inquina meno delle vostre fetenti scorregge!Avete fatto delle foto ai vecchietti di Viggiano diffondendo timori e paure infondati. Questa è un azione da codice penale che meglio di tutto identifica che gente siete. Spero che un giorno la gente si renda conto, ma i danni saranno già fatti. Esprimo la mia solidarietà ai colleghi e alle famiglie abruzzesi che sono stati trasferiti in altre sedi fuori dall' Abruzzo. Potranno tornare in vacanza (forse) tra le pecore e i cafoni a gustare pane onte e vine.
Enzo Antonacci
Dipendente Eni dal 1970.
-31 anni di presenza in svariate sedi all' estero
- 18 anni di esperienza come responsabile di impianti di trattamento oli e gas acidi per idrogeno solfidrico
-... bella presenza, ottima salute.


QUESTA LA RISPOSTA

Gentilissimo signor Enzo Antonacci,

sono d'accordo con lei e penso di parlare a nome di tutti i nostri simpatizzanti ed aderenti dicendo che amministratori e politicanti incapaci, se non peggio, hanno iniziato da anni un processo di devastazione del territorio abruzzese e come dice lei Francavilla (ma purtroppo non solo Francavilla) ne è un chiaro esempio; a nostro avviso anche le discariche di spazzatura prodotta altrove ma smaltita in Abruzzo, per la ricchezza di pochi ed il disagio di molti, contribuiscono a questo degrado ed il centro di desolforazione di Ortona (il così detto centro oli) aggraverà questa situazione di degrado.

E non mi tiri fuori anche lei la storia dei posti di lavoro!

Il centro oli occuperà 29 tecnici provenienti da fuori, questa affermazione è dell'ingegner Fiorillo dell'ENI che lei sicuramente conosce ed è stata registrata da tre telecamere in occasione del forum di Pescara dello scorso luglio dove se ben ricordo era presente anche lei.

L'ENI usa ciclicamente questa minaccia dell'abbandono del sito di Ortona da diversi anni per avere ulteriori concessioni e spazi di manovra sul territorio, è già successo per esempio nel 2001 quando per evitare il ridimensionamento del sito di Sant'Elena venne firmato a Roma da esponenti politici ed amministratori abruzzesi il permesso per la costruzione di un non meglio definito "centro oli". Una volta ottenuta la concessione i lavoratori mi risulta siano stati spostati comunque con il bene placet di tutti, sindacati compresi.

Mi dicono che i politici si siano scusati dicendo che non sapevano cosa firmavano: io personalmente quando penso a questo episodio provo il desiderio di chiedere la cittadinanza di Disneyland!

Mi risulta anche che ci furono ben 10 proposte per rilevare il sito di Sant'Elena da varie aziende oltre che dalla Protezione Civile che avrebbe creato 150 nuovi posti di lavoro.

Per quanto ne so non mi risulta che qualche aderente o simpatizzante del nostro movimento o di altre associazioni abbia un passato da ambientalista a tempo pieno e/o da terrorista .

Chiarito il fatto che nessuno di noi fa terrorismo ambientale le confido che passare ore ed ore del mio tempo ad informare i cittadini attraverso proiezioni, dibattiti, articoli ed interventi televisivi sul declassamento dell'Abruzzo non era tra i miei progetti. Io personalmente sono venuto in Abruzzo per godermi il paesaggio, la gentilezza dei suoi abitanti, conoscere e tramandare con il mio lavoro le tradizioni di questa bellissima regione; e poi mi piace andare per boschi e monti, pescare, giocare a golf nel campo di Miglianico, bearmi della qualità dei prodotti alimentari abruzzesi e gustando vini favolosi ma ancora non adeguatamente conosciuti.

Tutte queste cose sono una prerogativa dell'Abruzzo ed hanno un valore immenso, modernissimo perché esprimono una parte non delocalizzabile dell'economia del futuro; sono prerogative convertibili in denaro e quindi in lavoro, solo usando l'intelligenza e soprattutto l'onestà ed il buon senso.

E' il caso delle energie alternative che in Germania, per esempio, hanno creato una nuova branca industriale con 200 mila nuovi posti di lavoro, non posti per disoccupati ma posti di lavoro qualificati per tecnici, progettisti ed economisti dotati di fantasia.

Proprio così, la fantasia, la creatività e la ricerca sono i veri cardini dell'economia; un bullone lo possono fare tutti, ma passare dal bullone ad un aereo o ad una Formula 1 ne converrà, è tutta un'altra storia!

Lei contrappone a tutto questo un'economia industriale che appartiene agli anni 60 quando c'era ignoranza, povertà e disagio sociale e l'ENI, certamente in buona fede, aveva costruito gli alloggi per i suoi tecnici della raffineria di Gela praticamente dentro la raffineria stessa con tanto di piscina e anche campi da tennis.

Vada a Gela, domandi agli abitanti cosa ne pensano, oggi, della raffineria; ma stia attento a chi farà le sue domande, deve cercare di evitare (e vedrà che sarà molto difficile) tutti quelli che hanno in famiglia casi di tumore, bambini cerebrolesi o con deformazioni all'apparato genitale (per sostenere una possibile conversazione si informi prima di partire su cosa sono i distruttori endocrini).

Tornando all'Abruzzo mi indichi invece chi è disposto a sciare, pescare e giocare a golf sotto la cappa di un cielo pieno di idrogeno solforato ed inquinato giorno dopo giorno dall'emissione di una tonnellata e mezzo di esalazioni puzzolenti e nocive.

Certo anche l'agricoltura inquina, come qualsiasi attività industriale ma quando l'inquinamento avrà avvelenato le acque ed i prodotti alimentari e giorno dopo giorno avrà reso sterili gli animali ed il genere umano cosa crede che penseranno i superstiti di lei e di tutti coloro che per non informarsi si sono fatti trainare dai carri dei potenti?

E poi non capisco perché chiama con disprezzo cafoni gli agricoltori ed offende chi per puro senso civico si batte per la tutela del territorio e la salute dei suoi abitanti, anche di quella sua, dei suoi figli e dei suoi nipoti perché la morte è inesorabile e prima di procedere non chiede chiarimenti in merito alle opinioni personali, di vedere tessere di partito e del sindacato. A Roma dicono che la dama nera quando arriva 'ndo coje, coje eppoi so'cavvoli tua!

Insomma non capisco proprio l'astio e l'acredine della sua lettera e l'uso di termini e toni che mi permetto di farle notare non mettono in buona luce la causa che lei vorrebbe sostenere.

Io sono sicuro che lei sia giustamente orgoglioso della sua vita lavorando per l'ENI ma questo non giustifica i toni offensivi che lei usa verso chi la pensa diversamente da lei e che investe il proprio tempo ed il proprio denaro per sviluppare l'impegno civico di una regione in gran parte ancora dominata dal qualunquismo.

Se l'ENI vuole restare qui o in Basilicata non lo fa certo per distribuire lavoro con concetti di benficenza; cerchi di sapere tra i suoi amici all'interno dell'ENI quali sono i parametri che si utilizzano per classificare un territorio, o come si dice oggi, dargli un rating! Legga come la Petroceltic definisce ai suoi azionisti la scelta di scendere dall'Irlanda in Abruzzo.

Ma nonostante tutto signor Antonacci io l'ammiro per avere avuto il coraggio di scrivere e di confronatrsi con una realtà diversa e di cui io le consiglierei di approfondire la conoscenza; se lei mi darà la possibilità le farò omaggio di una paio di video sull'argomento, video che vorrei magari commentare insieme a lei, davanti ad un buon bicchiere di montepulciano ma lontano, molto lontano da tutto ciò che può essere identificato come un pozzo di petrolio ed una raffineria.

In pratica, per ora, dovunque qui in Abruzzo e vedrà che poi anche lei si augurerà per sempre.

Cordialmente

Antonello Tiracchia

(abruzzese per scelta e libero per vocazione)