sabato 28 gennaio 2012

VILLA PASQUINI, LA PAROLA ALLA SCIENZA: IL PROF. VALERIO SMENTISCE LE MANIPOLAZIONI SCORRETTE DELLA PROPRIETA' E DEL COMUNE DI LANCIANO


   Nella loro "offensiva mediatica" dei giorni scorsi in difesa della realizzazione dell'impianto a biogas di Villa Pasquini,i rappresentanti della proprietà "ATA Energia srl" avevano utilizzato in maniera incompleta e scorretta alcune affermazioni del Prof. Federico Valerio, illustre esperto della materia, per sostenere il loro progetto.

EBBENE QUESTA SUBDOLA MANOVRA E'STATA SMASCHERATA!

E' lo stesso Prof. Valerio, da noi interpellato al riguardo, che ci invia la dichiarazione che segue per chiarire in maniera definitiva la questione.

   Adesso vediamo se l'Amministrazione Comunale continuerà a credere all'oste che dice "il vino che vendo è buonissimo!" oppure al medico che lo ha analizzato e dice "quel vino è avvelenato!".


   DICHIARAZIONE DEL PROF. FEDERICO VALERIO :
    
 
"Lette le dichiarazioni di ATA Energy vi invio questo mio commento che vi autorizzo a divulgare.

  Sono venuto a conoscenza che ATA Energia, senza nessuna richiesta di autorizzazione, ha utilizzato mie affermazioni sugli impatti ambientali delle centrali a biomasse con trattamenti anaerobici a sostegno della compatibilità ambientale del loro impianto.
Il testo di seguito riportato è certamente stato scritto da me, ma in un ben preciso contesto, diverso da quello oggetto di dibattito a Lanciano.

"Federico Valerio, dell’Istituto Nazionale Ricerca Cancro, di Genova, dichiara che la combustione di un combustibile gassoso come il metano, a parità di energia elettrica e calore prodotto, produce meno inquinanti primari e secondari, rispetto alle biomasse solide. Questo combustibile è esente da ceneri, non necessita di trasporto e quindi riduce inquinamento e possibili incidenti stradali. Non solo. Valerio aggiunge che il metano da fermentazione anaerobica di biomasse di scarto, comprese quelle si vogliono termovalorizzare nelle centrali a biomasse, potrebbe permettere un’efficace contenimento delle emissioni di gas serra, con un’impatto ambientale nettamente inferiore a quello indotto dall’uso come combustibile di gran parte delle biomasse solide che si vogliono bruciare nelle centrali termoelettriche. Un impianto di questo tipo – afferma ancora Valente [errato per Valerio]– finalizzato alla produzione di metano e alla conversione energetica di questo gas sia per gli autoconsumi dell’impianto, che per usi esterni, potrebbe rendere energicamente autosufficienti le aziende agricole che operano nell’area. "

Ravviso un uso strumentale e scorretto di una mia relazione, il cui oggetto era il confronto degli impatti ambientali della combustione diretta di biomasse con gli impatti ambientali di centrali alimentate a biogas e biometano prodotto da fermentazione anaerobica.
Scorretto è anche l'uso della mia frase all'interno del comunicato che appare come una mia dichiarazione sulla specifica vicenda dell'impianto di Lanciano.
Ritengo opportuno precisare che le mie affermazioni, riportate nell'articolo, si riferiscono principalmente al biometano e non al biogas. I fattori di emissioni di sostante inquinanti prodotte dalla combustione di biogas sono superiori a quelle del biometano, il quale si ottiene per ulteriore purificazione del biogas. Il biometano ha caratteristiche confrontabili con quelle del gas naturale (metano) immesso nella rete di distribuzione del gas, comprese le emissioni prodotte dalla sua combustione.
Ritengo assolutamente scorretto affermare, come è stato fatto nell'articolo che:

"Non ci sono emissioni nocive per la salute, essendo il frutto di processi biologici di degradazione di sostanza organica vegetale"

La realtà è diversa: nel biogas ci sono sostanze nocive (idrogeno solforato e altri composti tossici ed odorigeni) che sono  tolte dal biogas con specifici trattamenti chimico-fisici, prima della combustione . E, ovviamente, bruciare biogas ancorchè parzialmente depurato, produce inquinamento dell'aria, anche se a concentrazioni inferiori di quanto si sarebbe prodotto bruciando direttamente la stessa biomassa, oppurtamente essiccata.

Più in generale l'accettabilità di una centrale alimentata a biogas si dovrebbe valutare in base a precisi bilanci tra inquinamento prodotto e inquinamento evitato. Nel caso specifico, l'ipotesi di utilizzare il calore residuo alla produzione di elettricità per essiccare il foraggio ha degli indubbi vantaggi ambientali se il calore da biogas sostituisce calore da gasolio.
Tuttavia se il dimensionamento della centrale è funzionale a trarre profitti dalla immissione di elettricità in rete e dai contributi pubblici dei certificati verdi, piuttosto che alla copertura dei consumi energetici delle aziende agricole locali, si potrebbe porre il problema della creazione di una nuova fonte inquinante destinata a peggiorare la qualità dell'aria di un determinato territorio, senza che gli abitanti di quel territorio ne traggano beneficio.
Questo tipo di problema può essere azzerato se, coperte le necessità di energia elettrica e calore (frigiorie) delle aziende o di edifici posti nelle vicinanze, il biogas, depurato a biometano, fosse immesso nella rete. In questo caso l'inquinamento immesso nell'aria del terittorio che usa il biometano sarebbe identico all'attuale e ulteriormente riducibile con l'attivazione di forme di efficenza energetica applicati agli impianti termici e agli edifici. Un ulteriore miglioramento della qualità dell'aria sarebbe possibile qualora si realizzassero rete di teleriscaldamento alimentate a biometano, con lo spegnimento di calderine famigliari e condominiali, meno efficenti.

                                                      Prof. Federico Valerio
                                                      S.S. Chimica Ambientale
                                          Istituto Nazionale Ricerca Cancro - Genova                  


domenica 22 gennaio 2012

UN PO' DI CHIAREZZA SULLA CENTRALE A BIOGAS DI VILLA PASQUINI: LA DISINFORMAZIONE, COME DICE LA PROPRIETA', E' SEMPRE MOLTO PERICOLOSA


   PRIMA DI TUTTO RIBADIAMO LA DISPONIBILITA’ DI NUOVO SENSO CIVICO AD UN CONFRONTO PUBBLICO CON TUTTE LE PARTI ED IN PRESENZA DELLA STAMPA PER FARE CHIAREZZA SULL’ARGOMENTO. Abbiamo la disponibilità ad intervenire anche da parte del Prof. Federico Valerio dell’Istituto Nazionale di Ricerca sul cancro di Genova le cui dichiarazioni sono state citate in maniera parziale, incompleta e non corretta dai rappresentanti della proprietà della centrale dopo una sbrigativa lettura del nostro “DOSSIER BIOMASSE” che tutti possono scaricare dal sito e che nel loro caso è servito da supporto ad una offensiva mediatica alla quale sono stati costretti dalle nostre pressioni ed argomentazioni. Diversamente non crediamo che ci sarebbe stata da parte loro una qualche attività volontaria di spiegazione o illustrazione del progetto.

   La proprietà certo fa il suo mestiere ma c’è modo e modo di farlo come dimostra la scandalosa vicenda della fidejussione fasulla sulla centrale garantita da una società, la COFIART, dichiarata fallita nel luglio 2010 dal Tribunale di Roma e pluriinquisita per reati vari tra cui la bancarotta fraudolenta. Citiamo da un articolo di Roberto Rossi su “l’UNITA’” del 20 settembre 2010: “A garanzia del debito presentano fideiussioni. Prestate da una società che si chiama Cofiart. Ma sono fittizie. Cofiart non ha il patrimonio per garantirle come prevede il testo unico bancario. La società fa capo all’imprenditore romano Dino Patrizio Cozzi. Quando i magistrati ne chiedono l’arresto scoprono che è già sotto indagine per associazione a delinquere, riciclaggio internazionale, bancarotta, creazione fittizia di capitale. Da tempo Cofiart offriva garanzie bancarie a società o enti locali che ne facevano richiesta per far fronte, appunto, a fideiussioni. In qualche mese, secondo la Finanza, la società avrebbe emesso 5mila polizze fideiussorie raccogliendo premi per oltre 11 milioni di euro a fronte di un capitale garantito che supera i 750 milioni di euro. Tutte false. Le fideiussioni fasulle sono in voga in Italia. “
Perché la proprietà non ha avvisato tempestivamente gli enti pubblici interessati (Regione Abruzzo e Comune di Lanciano) o sostituito la vecchia fidejussione con una nuova? Che rapporto di fiducia può esserci con chi nasconde le carte o nella migliore delle ipotesi non è in grado di controllare al proprio interno? Sono questi che controlleranno il funzionamento dell’impianto e ne garantiranno la perfetta efficienza? Già questo da solo ci sembra un ottimo motivo per annullare l’iter autorizzativo, ma lasciamo alle autorità competenti il compito di stabilirlo.

   Per conto nostro ci rivolgiamo direttamente al Sindaco di Lanciano Pupillo ed all’Amministrazione Comunale tutta perché sono loro che devono garantire il bene dell’intera collettività ed hanno gli strumenti per farlo sciogliendo tutti i nodi sul tappeto che andiamo ad affrontare qui di seguito:

1.    La proprietà parla di “digestione anaerobica senza combustione” nell’impianto ma questa è solo la prima fase perché il gas che deriva da questo processo non verrà immesso nella rete metanifera nazionale a vantaggio delle abitazioni locali (teleriscaldamento) ma verrà bruciato come in una normale centrale termica per attivare un “motore endotermico” che produrrà energia elettrica. Quindi esiste un’attività di combustione ed ogni combustione comporta effetti inquinanti più o meno grandi. Certo, potranno essere minori rispetto ad altri tipi di combustione ma ci saranno ugualmente: sarà pure come dichiara la proprietà corrispondente ad un camion alimentato a metano che inquina poco ma danneggerà lo stesso l'ambiente essendo acceso 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. Lo stesso Tommaso Pagliani, responsabile del Centro Scienze Ambientali del Consorzio Mario Negri Sud ha posto in evidenza come la centrale a biogas di Villa Pasquini brucerà il gas prodotto dalla fermentazione anearobica del mais, o comunque di una biomassa, rinchiusa in grandi contenitori e sarà il gas bruciato a far girare la turbina che poi produrrà energia”.
 La prima conclusione è dunque che LE CENTRALI A BIOGAS SONO INQUINANTI anche se rientrano nei termini di legge. Citiamo a questo proposito testualmente ed integralmente il Prof. Federico Valerio che afferma: “Ci sembra opportuno sottolineare il fatto che la combustione di un combustibile gassoso come il metano, a parità di energia elettrica e calore prodotto, produce molto meno inquinanti primari e secondari rispetto alle biomasse solide.” [vedi Dossier Biomasse pag.9]. Meno, non zero, mentre noi non solo non possiamo permetterci il meno ma dobbiamo subito intervenire per avvicinarci allo zero. 

2.    La proprietà dichiara nelle interviste che le biomasse vegetali utilizzate (insilati di mais, sorgo, sulla, favino, tritigale, ecc.) saranno coltivate sui terreni dei 300 produttori associati alla ATA Società Cooperativa, però attenzione perché questi coltivatori non sono tutti abruzzesi ma anzi molti si trovano in Veneto, Umbria, Lazio e Campania. Alla faccia della “filiera corta” e con un ulteriore ed evidente impatto inquinante derivato dal trasporto su camion per decine di migliaia di km.!       Fate attenzione quando citate il Prof. Valerio perché lui auspica proprio questa filiera corta ed espressamente per risolvere un problema di trattamento degli scarti agricoli o di allevamento locali, mentre qui si introduce da lontano o anche da molto lontano.   D’altronde fino ad oggi non abbiamo visto nessuna planimetria che indichi i terreni agricoli della Val di Sangro che saranno dedicati alle coltivazioni necessarie per questa centrale (secondo la proprietà 250 ettari di terreno e 17 mila tonnellate di insilato vegetale l’anno solo per questo impianto) né ci risultano contratti stipulati con gli agricoltori locali per sostituire le nuove coltivazioni a quelle attuali.  Diciamo anche che se venissero riconvertiti tutti i terreni a questo scopo, alla luce anche delle decine di richieste di apertura di impianti in tutto l’Abruzzo, avremmo necessità di estensioni così grandi tali da stravolgere le colture tradizionali e tipiche locali a svantaggio ulteriore dei consumatori.  La seconda conclusione è quindi che NON ESISTE UN VANTAGGIO CONCRETO PER I PRODUTTORI LOCALI NE’ PER I CONSUMATORI.


3.    Premesso che in Italia non abbiamo bisogno di ulteriore energia perché il fabbisogno giornaliero è di gran lunga inferiore all’offerta [dati del gestore TERNA: vedi Dossier Biomasse pagg.69-71] e che tutti i nuovi impianti di questo genere nascono solo per interessi economici privati generosamente favoriti dal perverso meccanismo dei “certificati verdi” che paghiamo tutti noi attraverso la bolletta elettrica, guardacaso anche nella centrale di Villa Pasquini, come in quella di Treglio, non è previsto il teleriscaldamento per le abitazioni o le attività circostanti che sarebbe l’unico elemento positivo di tutto il processo.  La proprietà afferma che “l’impianto consentirà di produrre energia elettrica per le procedure di essiccazione, in un capannone, del tabacco che sarà conferito dalle aziende associate, che poi sarà commercializzato.”    Ma come, non avevate fatto tutto questo perché la produzione di tabacco è in crisi ed andrà a scomparire dalle nostre zone? E così l’energia prodotta che fine farà?   Solo attraverso il teleriscaldamento si potrebbero spegnere tante singole caldaie domestiche utilizzando il metano prodotto in loco in sostituzione del gas proveniente magari dall’estero: avremo sì in questo caso un saldo positivo con la riduzione dell’inquinamento totale. Possiamo concludere questo punto affermando che NON ESISTE UN VANTAGGIO CONCRETO PER LE POPOLAZIONI LOCALI.

4.    Ultimo argomento, decisivo, la qualità dell’aria. E’ in corso su tutto il territorio comunale un monitoraggio dell’aria per approfondire quello precedentemente condotto dal Mario Negri Sud con un procedimento all’avanguardia detto “biomonitoraggio”. Quello attuale basato su rilevatori strumentali definiti “radielli” anche se di livello inferiore e con stazioni di rilevamento a nostro avviso troppo lontane l’una dall’altra potrà comunque indicarci le fonti dell’inquinamento ma non potrà purtroppo cancellarlo visti i pessimi risultati dello studio precedente.  Avremo così a disposizione una mappa più dettagliata per poter modulare gli interventi nelle singole zone ma sempre nell’ottica del mantenimento della qualità ambientale dov’è già buona e del progressivo miglioramento dove non è buona, in ottemperanza alla direttiva 96/62/CE della Comunità Europea in materia.  Così se ad esempio nell’area di Villa Pasquini risulterà una situazione dell’aria migliore rispetto a quella generale questo non potrà significare in alcun modo il via libera ad un suo peggioramento autorizzando interventi sicuramente inquinanti.  In ogni caso se la proprietà della centrale a biogas di Villa Pasquini ci dimostrerà con dati e studi propri (senza saccheggiare sconsideratamente quelli altrui) che l’apertura dell’impianto porterà ad un miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente  saremo noi stessi a proporre la realizzazione di altri simili in tutta la città in modo da risolvere definitivamente i nostri gravi problemi di inquinamento.

   Fuor di provocazione, caro Sindaco Pupillo e cari Amministratori pubblici, non è possibile o quantomeno non è corretto chiedere solo all’oste se il vino è buono. Basterebbe rivolgersi a chi quello stesso vino, magari in un’altra osteria, lo ha già bevuto e gli è andato di traverso.

   L’intera comunità locale attende risposte chiare e rapide. Noi, come sempre, faremo fino in fondo la nostra parte, alla luce del sole (che ci piace tanto anche come fornitore di energia) e senza interessi particolari o secondari perché non abbiamo nulla da nascondere.



sabato 21 gennaio 2012

UN "POST" ESPLOSIVO CHE STA SCUOTENDO LA COSCIENZA DEGLI ABRUZZESI ONESTI


   Stiamo assistendo in questi giorni ad un fenomeno eccezionale nel nostro blog: il boom di letture (oltre 7000 al momento con un forte incremento giornaliero) per l’inchiesta del giornalista free-lance Gianni Lannes che abbiamo pubblicato il 17 dicembre scorso con il titolo “Morti e malati di cancro nella provincia di Chieti – Ecomafie: strage silenziosa in Abruzzo” e che potete raggiungere andando ai post più vecchi oppure cliccando sul seguente link NUOVO SENSO CIVICO: MORTI E MALATI DI CANCRO NELLA PROVINCIA DI CHIETI - ECOMAFIE: STRAGE SILENZIOSA IN ABRUZZO (consigliamo la lettura in particolare a chi ha strumenti per intervenire autorevolmente).
 
   Tutto questo la dice lunga sulla percezione molto preoccupata che hanno tantissimi di noi sul futuro a breve e medio termine della nostra amata Regione.

   E’ sotto gli occhi di tutti il degrado morale, legale ed ambientale nel quale stiamo scivolando a ritmi serrati partendo da piuttosto lontano:

•    la corruzione diffusa fino ai livelli più alti, come testimoniano le recenti inchieste sulle prime pagine dei giornali e come già hanno dimostrato gli arresti eccellenti del passato con il record tutto abruzzese di due presidenti di Regione agli arresti (uno in compagnia di tutta la giunta);
•    lo scarsissimo livello di considerazione e di fiducia nei politici locali come certifica l’ultimo posto di Gianni Chiodi nella classifica del Sole 24 Ore sul gradimento di tutti i Presidenti di Regione italiani;
•    i disastri ambientali presenti e passati (per tutti la discarica di Bussi senza dimenticare quelle della camorra come a Tollo);
•    le spregevoli speculazioni post-terremoto a L’Aquila;
•    per finire con le colpevoli e non casuali emergenze rifiuti sempre più alle porte.

   E’ questo l’humus ideale nel quale si sviluppano e proliferano le mafie di ogni tipo, come spiega bene Lannes nella sua inchiesta e come cerchiamo di documentare anche noi ogni giorno mettendo insieme i tanti piccoli tasselli che possono sembrare molto diversi tra loro ma che alla fine vanno a comporre un’immagine unica e molto inquietante.

   Siamo ancora in tempo a fermare questa deriva letale ma occorre uno scatto di orgoglio ed un impegno in prima persona e senza timidezze da parte di tutti coloro che credono ancora in un Abruzzo “pulito” in ogni senso.

giovedì 19 gennaio 2012

UNA DOMANDA FACILE FACILE ALSINDACO PUPILLO SUL MONITORAGGIO DELL'ARIA IN CORSO A LANCIANO

Se, come tutti speriamo, la nuova ricerca evidenziasse a Villa Pasquini e in altre zone di Lanciano un risultato migliore rispetto a quello pessimo certificato dal precedente studio del 2010 del Mario Negri Sud questo significherà:

1.    che il Sindaco potrà acconsentire ad un peggioramento della qualità ambientale permettendo l’installazione di impianti sicuramente inquinanti anche se rientrano nei limiti di legge

oppure

2.    che il Sindaco potrà utilizzare dati più precisi per intervenire in modo adeguato e modulato nelle varie zone al fine di preservare la situazione dov’è già buona e di migliorarla dov’è meno buona, dando per scontato il divieto ad ogni intervento peggiorativo della qualità dell’aria??

In attesa di una risposta che ci sembra anch’essa facile facile, pubblichiamo qui di seguito come pro-memoria la direttiva CEE in materia.

Direttiva 96/62/CE del 27 settembre 1996
Consiglio - in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente.
Articolo 1

Obiettivi
Obiettivo generale della direttiva è definire i principi di base di una strategia comune volta a:
- definire e stabilire obiettivi di qualità dell'aria ambiente nella Comunità europea al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull'ambiente nel suo complesso;
- valutare la qualità dell'aria ambiente negli Stati membri in base a metodi e criteri comuni;
- disporre di informazioni adeguate sulla qualità dell'aria ambiente e far sì che siano rese pubbliche, tra l'altro mediante soglie d'allarme;
- mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove è buona, e migliorarla negli altri casi.

lunedì 16 gennaio 2012

FUMO NEGLI OCCHI



   La buona politica è la responsabilità di prendere decisioni dopo aver analizzato a fondo i problemi consultando esperti super partes e dopo aver informato e coinvolto i cittadini nella condivisione delle scelte migliori a vantaggio dell’intera comunità. La buona politica non è perdere tempo inutilmente rimandando ad altri le scelte, non è ascoltare una sola campana, non è dire “stiamo facendo il possibile”.

   Veniamo al dunque: l’escamotage sbandierato dall’Amministrazione Comunale di Lanciano per chiedere alla Regione se non sia il caso di bloccare la Centrale a biomasse di Villa Pasquini, ossia la scoperta di una fidejussione per l’impianto garantita da una società fallita nel 2010 (il che la dice lunga sulla serietà di tutta la vicenda) NON E’ AFFATTO SUFFICIENTE, perché si tratta di una condizione con ogni probabilità facilmente sanabile dalla proprietà stessa mentre altre e ben più robuste possono essere le strade da percorrere se c’è una volontà politica che le sostiene.

   Ribadiamo per l’ennesima volta che ogni Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria locale, dispone di ampi e concreti strumenti normativi (quali ad esempio le ordinanze) per salvaguardare l’incolumità dei suoi concittadini in presenza di potenziali rischi per la salute e addirittura anche senza dati certi ma solo nel dubbio può invocare il “principio di precauzione” sancito dalla Comunità Europea per la protezione dell’ambiente.

   Il Sindaco Dottor Mario Pupillo hà già dalla sua tutti gli elementi per poter intervenire subito, senza delegare ad altri e con le spalle ben coperte, perché:
1.    è in possesso dell’autorevole studio svolto nel 2010 dal Mario Negri Sud che certifica la pessima qualità dell’aria e dell’ambiente a Lanciano e nell’area circostante;
2.    sa benissimo che le centrali a biomasse come quella di Villa Pasquini sono classificate dallo Stato Italiano come industrie insalubri di prima classe;
3.    è a conoscenza degli innumerevoli studi ed atti di convegni che stabiliscono gli effetti inquinanti di tutti gli impianti che bruciano sostanze di qualsiasi genere (inceneritori). Nuovo Senso Civico ha raccolto una corposa documentazione al riguardo, il “DOSSIER BIOMASSE” che è a disposizione di tutti scaricandolo dal nostro sito ed è già stato consegnato da tempo al Comune di Lanciano;
4.    è ben consapevole, grazie anche alla sua esperienza e conoscenza di medico, che l’inquinamento atmosferico e ambientale è causa accertata di gravi malattie, patologie diffuse e dell’aumento della mortalità;
5.    sa benissimo, avendo partecipato al corteo contro la sua apertura quando era semplice candidato Sindaco, che nelle immediate vicinanze è già entrata in funzione dalla fine di novembre la Centrale a biomasse di Treglio;
6.    comprende facilmente che l’impianto di Villa Pasquini non comporta alcun beneficio alla comunità locale e non è necessario per la produzione di energia;
7.    ha in cuor suo la coscienza di essere stato eletto per garantire gli interessi generali attraverso scelte e decisioni trasparenti e condivise con l’intera collettività e sa bene che quest’ultima lo sosterrà con forza in questa direzione.

   Per ottenere tutto questo non basta una semplice raccomandata con ricevuta di ritorno e allora si chieda un incontro ufficiale alla Regione mettendo sul tavolo con autorevolezza tutti i problemi che sono emersi attorno a questo nuovo impianto includendo anche quelli urbanistici e l’ultimo relativo alla fidejussione. Ma questi sono tutti passi ulteriori e aggiuntivi perché, lo ripetiamo per l’ennesima volta, il Sindaco Pupillo può agire immediatamente ed in tutta autonomia con gli strumenti a sua disposizione.

   Facciamo molta attenzione perché ci giungono voci di altri progetti del genere in cantiere e se creiamo un precedente come questo difficilmente riusciremo ad arginare l’ondata tossica che ci travolgerà a danno di tutti ed a beneficio dei soliti pochi speculatori.

giovedì 12 gennaio 2012

L'AMMINISTRAZIONE PUPILLO FA MIRACOLI...

Due medici, uno Sindaco, Dr. Mario Pupillo, l'altro Assessore all'ambiente, 
Dr. Evandro Tascione, sono riusciti in un grande miracolo, trasformare una industria insalubre di prima classe, considerata tra le più inquinanti dalle autorità competenti,in una attività addirittura utile e non inquinante, insomma una benedizione, visto che parliamo di miracoli, per il nostro comprensorio.
Adesso aspettiamo l'ennesimo miracolo da parte del Mario Negri Sud, vediamo se riescono a smentire anche loro stessi, consegnandoci un nuovo studio sulla qualità dell'aria, dove magari la nostra città risulterà la meno inquinata d'Italia.
Caro Sindaco e Assessore se pensate che la nostra comunità sia composta da cittadini ingenui e sprovveduti,  vi sbagliate di grosso.
Vi hanno eletto i cittadini, ma voi rappresentate solo alcuni interessi particolari e non generali.
     MA LA VOSTRA E' SOLO INGENUITA' 
               O E' ANCHE MALAFEDE?
Saluti e a presto.... amministrazione Pupillo

             DEFINIZIONE DI INDUSTRIA INSALUBRE DI
   1° CLASSE COME LA CENTRALE DI VILLA PASQUINI


Ai sensi dell'art. 216 del Testo Unico Leggi Sanitarie approvato con regio decreto del 27 luglio 1934, n. 1256, e successive modificazioni, le manifatture o le fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che sono pericolose per la salute degli abitanti sono suddivise in due classi.
La prima classe comprende quelle che devono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni.
La seconda classe comprende quelle che richiedono speciali cautele per l’incolumità del vicinato.
Chiunque intende attivare una fabbrica o una manifattura con queste caratteristiche deve, entro i quindici giorni precedenti, avvisare per iscritto il Comune. L’Amministrazione Comunale ha la facoltà, nell'interesse della salute pubblica, di vietarne l'attivazione o di subordinarla a determinate cautele.
Aggiornata il 30/12/2011 da FormezPA

   VEDETE QUESTA INTERVISTA ALL'EX SINDACO            
    PAOLINI SULLA CENTRALE DI VILLA PASQUINI

venerdì 6 gennaio 2012

SINDACO PUPILLO ADESSO BASTA CON LE CHIACCHIERE: SE VUOLE ESSERE CREDIBILE BLOCCHI SUBITO LA CENTRALE DI VILLA PASQUINI!



Leggiamo sulla stampa sbigottiti che “L’amministrazione di Lanciano, direttamente per bocca del sindaco Mario Pupillo, ribadisce quanto affermato in campagna elettorale con il suo no alla installazione sul proprio territorio di ogni forma di produzione di energia inquinante.
Peccato che nel frattempo stia accadendo proprio questo con la costruzione a ritmi serrati della centrale a biomasse di Villa Pasquini dopo che già quella di Treglio ha iniziato ad affumicarci dalla fine di novembre scorso.

Leggiamo ancora che “L’Amministrazione assumerà un atteggiamento di sereno, equilibrato e competente atteggiamento sul problema della Centrale a Biomasse in via di costruzione in località Villa Pasquini di Lanciano, alfine di svolgere una concreta attività di tutela del diritto alla salute, con la finalità di assumere una decisione che possa essere meditata e condivisa permettendo a tutti i portatori di interesse di poter esprimere valutazioni e pareri.”
Adesso basta. Possiamo fare tutti gli studi e gli approfondimenti ulteriori che si vuole ma lo studio del Mario Negri Sud svolto con le tecniche scientifiche più avanzate (il biomonitoraggio attraverso l’Indice di Biodiversità Lichenica) già CERTIFICA UNA SITUAZIONE ALLARMANTE PER LA QUALITA’ DELL’ARIA A LANCIANO E NELL’AREA FRENTANA CIRCOSTANTE.

Di conseguenza il Sindaco Pupillo ha già dalla sua una dettagliata  documentazione per poter esercitare subito tutti i suoi poteri in qualità di massima autorità sanitaria locale e bloccare ogni potenziale intervento che vada a peggiorare la qualità dell’aria, utilizzando ad esempio delle ordinanze specifiche. Abbiamo inoltre più volte ribadito che perfino in presenza solo di ragionevoli dubbi il Sindaco Pupillo può invocare anche il “principio di precauzione” sancito dalla Comunità Europea per garantire la protezione dell’ambiente sotto potenziale minaccia.
E c’è un dato sul quale nessuno potrà smentirci: la centrale a biomasse di Villa Pasquini, come quella di Treglio, come qualsiasi altra nelle stesse condizioni certamente non porterà ad un miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo perché ad esempio non prevede il teleriscaldamento che permetterebbe lo spegnimento di un gran numero di caldaie private e quindi un effetto complessivo positivo. E’ solo un’ulteriore fonte inquinante della quale non abbiamo nessuna necessità che va ad appesantire una situazione già insostenibile.

Su questa cosa caro Sindaco Pupillo si gioca tutta la sua credibilità sul tema della difesa della salute dei suoi concittadini, con l’aggravante di essere anche medico e quindi consapevole degli enormi danni causati dall’inquinamento sul benessere delle persone. La seguiremo e la sosterremo su tutti gli approfondimenti, le ricerche ed i confronti al riguardo ma solo dopo che avrà dimostrato con un atto inequivoco da quale parte vuole stare. Altrimenti abbiamo il fondato sospetto che alla fine di tutte queste dotte disquisizioni troveremmo ad attenderci un bel po’ di ciminiere fumanti che se ne fregano altamente dei nostri bei dibattiti.

Diventare Primo Cittadino ed amministratore è una scelta libera e volontaria dalla quale derivano sì onori, se meritati, ma soprattutto responsabilità e la consapevolezza di correre dei rischi quando la causa è giusta anche se occorrerà pestare qualche piede eccellente.
Ma stia sicuro che ogni rischio e potenziale ritorsione saranno sempre meno insidiosi quanto più grande e compatta sarà la comunità che la sosterrà nell’affermazione del bene comune.