Foto da Twitter - @cmalfi
Nel
post pubblicato ieri sulle osservazioni a "Elsa 2" (clicca QUI ) avevamo inserito la
foto di una piattaforma in fiamme. Qualcuno (i soliti in malafede) ci
aveva accusato come sempre di allarmismo infondato: ecco che purtroppo,
dopo neanche 24 ore, la realtà si ripresenta tragica a presentare il
conto con un'intera raffineria in fiamme nella sfortunata Sicilia, terra
anch'essa, insieme a Basilicata e Abruzzo, condannata al baratro
petrolchimico.
Se accadesse, come già successo, in mare, peggio ancora.
La
società irlandese "petroceltic", titolare di diversi permessi
petroliferi tra cui appunto la piattaforma "Elsa 2" ha un capitale
sociale di 2 milioni di euro!!! In caso di incendio o grave incidente chi ci mandiamo ad intervenire, i marines?
Se poi leggiamo le sconcertanti dichiarazioni di Federpetroli (vedi sotto nell'articolo de "Il fatto quotidiano") cominciano a tremarci i polsi: "Nonostante la nube a seguito
dell’incendio, non vi sono situazioni dannose per l’ambiente e l’aria
circostante”.“La Raffineria di Milazzo dopo gli interventi negli
anni scorsi sull’ammodernamento delle infrastrutture, risulta una delle
più all’avanguardia a livello europeo con impianti di raffinazione di
alta efficienza tecnologica." !!!???!!
Nessun
danno per l'ambiente e la salute?? E come fate a dirlo quando
l'incendio non è ancora spento e sulla base di quali dati o analisi? Ed
anche senza queste non vi risulta che respirare quell'aria sia
devastante per la salute degli esseri umani per non parlare della
diossina e delle altre schifezze che si depositeranno al suolo?
E meno male che ci dicono che quell'impianto è uno dei più moderni in Europa!
Fidarsi di queste persone sarebbe da pazzi: sono quelli che hanno esultato con lo "Sblocca Italia" di Renzi.
Fidarsi di Renzi e del governo che sostiene e incentiva queste persone è da incoscienti.
Lo ripetiamo ancora una volta: FERMIAMOLI FINCHE' SIAMO IN TEMPO SE NON VORREMO PENTIRCENE AMARAMENTE.
GIU' LE MANI DALLA NOSTRA VITA!!
NUOVO SENSO CIVICO
Milazzo, in fiamme un serbatoio di una raffineria. A fuoco un milione di litri di carburante:"Rischio ambientale"
(da "QN-Quotidiano Nazionale")
Sul operano tre squadre dei vigili del fuoco. Non ci sono feriti e
la situazione è 'sotto controllo', ma bisognerà attendere che il
milione di litri di carburante in fiamme si esauriscano per spegnere
definitivamente l'incendio. Non sono state evacuate le famiglie della
zona.
Sul posto operano tre squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo e Messina, oltre a quelle del servizio di sicurezza della Raffineria. Secondo la centrale operativa la situazione in questo momento è "sotto controllo" e non è stato predisposto alcun piano di evacuazione della zona, anche se centinaia di famiglie che risiedono nella zona hanno preferito allontanarsi in auto per paura intasando le strade del comprensorio.
Il rogo è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare; le fiamme, che si levano altissime, sono visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi.
E' stato confermato che non vi è alcun pericolo per la popolazione e che i vigili del fuoco stanno raffreddando con getti d'acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L'operazione potrebbe durare diverse ore. L'ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all'interno dell'impianto Topping 4 morirono 7 persone.
''Al momento l'incendio è domato dalle forze del Vigili del fuoco e da altre squadre di sicurezza e si procede con intervento mirato sino ad esaurimento bruciatura prodotto presente nei serbatoi. Il comune di Milazzo e la prefettura di Messina ci hanno confermato che nessun operaio o tecnico è rimasto ferito nell'incidente al serbatoio 513 e non è presente alcun allarme rosso. Nonostante la nube a seguito dell'incendio, non vi sono situazioni dannose per l'ambiente e l'aria circostante''.
Lo dice una nota di FederPetroli Italia che sta monitorando la situazione e lo stato delle procedure messe in atto dalle disposizione di emergenza e sicurezza a seguito dell'incendio che si è verificato la notte scorsa nei serbatoi stoccaggio della Raffineria di Milazzo. La Raffineria di Milazzo dopo gli interventi negli anni scorsi sull'ammodernamento delle infrastrutture, risulta una delle più all'avanguardia a livello europeo con impianti di raffinazione di alta efficienza tecnologica, dice FederPetroli.
Il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Salvatore Rizzo, al Gr1 Rai ha detto che la causa del rogo è dovuto al cedimento del tetto di un serbatoio. ''Il serbatoio - ha spiegato - ha il tetto galleggiante, il tetto si è inclinato, quindi il prodotto infiammabile è venuto a contatto con l'aria e ha preso fuoco. Si vedrà in seguito per quale causa, probabilmente per effetto meccanico, scintille... qualcosa ha preso fuoco e quindi si è innescato l'incendio''.
SINDACO: RISCHIO DANNO AMBIENTALE - Al momento la situazione sembra essere sottocontrollo, e il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi. Pino ha anche riferito che sebbene non vi siano pericoli per la popolazione, ci possano essere le condizioni per un disastro ambientale, e per tale motivo ha chiesto all'Arpa di avviare le procedure di controllo del territorio.
MINISTRO GALLETTI IN CONTATTO CON PREFETTURA - Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, si legge in una nota, ha telefonato al prefetto di Messina, Stefano Trotta, per fare il punto della situazione sull'incendio. Il ministro resta costantemente aggiornato, con particolare riferimento alla situazione ambientale, conclude il comunicato.
Milazzo, incendio nella raffineria.
(DA "IL FATTO QUOTIDIANO")
Il rogo è divampato intorno a mezzanotte e 45 per cause ancora da accertare. Comune e Federpetroli rassicurano: "Nessun rischio per la popolazione". Le fiamme visibili nella notte a chilometri di distanza
Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato all’interno della Raffineria Mediterranea
di Milazzo. Secondo le informazioni diffuse dalla centrale operativa
provinciale dei vigili del fuoco le fiamme, che si notano a diversi
chilometri di distanza, riguardano un deposito che contiene un milione
di litri di carburante. Non si registrano fino ad ora feriti. Sul posto
stanno operando tre squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo e
Messina, oltre a quelle del servizio di sicurezza
della Raffineria. Secondo la centrale operativa la situazione in questo
momento è “sotto controllo” e non è stato predisposto alcun piano di
evacuazione della zona, anche se centinaia di famiglie che risiedono
nella zona hanno preferito allontanarsi in auto per paura intasando le
strade del comprensorio.
Il rogo è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare; le fiamme, che si levano altissime, sono visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi. Al momento è stato confermato che non vi è alcun pericolo per la popolazione e che i vigili del fuoco stanno raffreddando con getti d’acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L’operazione potrebbe durare diverse ore. L’ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all’interno dell’impianto Topping 4 morirono 7 persone.
Dopo l’incidente, FederPetroli Italia ha diffuso un comunicato: “Al momento l’incendio è domato dalle forze del Vigili del Fuoco e da altre squadre di sicurezza e si procede con intervento mirato sino ad esaurimento bruciatura prodotto presente nei serbatoi”, riferisce FederPetroli. “Il Comune di Milazzo e la Prefettura di Messina – si legge ancora – ci hanno confermato che nessun operaio o tecnico è rimasto ferito nell’incidente al serbatoio 513 e non è presente alcun allarme rosso. Nonostante la nube a seguito dell’incendio, non vi sono situazioni dannose per l’ambiente e l’aria circostante”.
“La Raffineria di Milazzo dopo gli interventi negli anni scorsi sull’ammodernamento delle infrastrutture, risulta una delle più all’avanguardia a livello europeo con impianti di raffinazione di alta efficienza tecnologica. FederPetroli Italia sta monitorando la situazione con gli organi preposti fino a fermo diretto e stato di sicurezza dell’incidente”, conclude FederPetroli.
Il rogo è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare; le fiamme, che si levano altissime, sono visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi. Al momento è stato confermato che non vi è alcun pericolo per la popolazione e che i vigili del fuoco stanno raffreddando con getti d’acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L’operazione potrebbe durare diverse ore. L’ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all’interno dell’impianto Topping 4 morirono 7 persone.
Dopo l’incidente, FederPetroli Italia ha diffuso un comunicato: “Al momento l’incendio è domato dalle forze del Vigili del Fuoco e da altre squadre di sicurezza e si procede con intervento mirato sino ad esaurimento bruciatura prodotto presente nei serbatoi”, riferisce FederPetroli. “Il Comune di Milazzo e la Prefettura di Messina – si legge ancora – ci hanno confermato che nessun operaio o tecnico è rimasto ferito nell’incidente al serbatoio 513 e non è presente alcun allarme rosso. Nonostante la nube a seguito dell’incendio, non vi sono situazioni dannose per l’ambiente e l’aria circostante”.
“La Raffineria di Milazzo dopo gli interventi negli anni scorsi sull’ammodernamento delle infrastrutture, risulta una delle più all’avanguardia a livello europeo con impianti di raffinazione di alta efficienza tecnologica. FederPetroli Italia sta monitorando la situazione con gli organi preposti fino a fermo diretto e stato di sicurezza dell’incidente”, conclude FederPetroli.
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