giovedì 8 settembre 2011

Sunto breve a fine luglio 2011


Deriva idrocarbonica

Delle 6 istanze di permessi di ricerca in mare, pendenti lungo la costa abruzzese, 2 sono in fase decisoria, ossia devono ricevere l’approvazione della Conferenza di Servizi secondo la legge Marzano. Le altre 4 risultano in corso di valutazione ambientale, ossia in attesa del connesso parere regionale.

Delle 11 istanze di permessi di ricerca in terraferma in territorio abruzzese, 3 sono in fase decisoria e 8 in corso di valutazione ambientale. Solo per 2 delle 8 è stata prospettata l’applicazione della LR 49/2010; per altre 4 le intese regionali sono state sollecitate dal Ministero all’inizio dello scorso febbraio; di 2 la pratica è inspiegabilmente dormiente.

Degli 11 permessi di ricerca vigenti in territorio abruzzese, 1 è scaduto ma non ancora dichiarato tale e degli altri 10 sono sospesi i termini a scadenza in attesa di approvazioni regionali e/o di proroga.

Dei 2 permessi di ricerca in mare, che si appoggiano sulla riva teatina da Pescara a Casalbordino, uno (quello di Ombrina) ha diritto ad una proroga di almeno 6 anni e l’altro (quello di Francavilla) è in sospensione dei termini di scadenza senza aver superato ancora l’approvazione ambientale.

Delle 7 concessioni di coltivazioni in terraferma, 2 hanno istanza di rinuncia, 1 è stata dismessa ma ha istanza di riattribuzione, e altre 4 (compresa Miglianico) sono in piena vigenza.

Delle 6 concessioni di coltivazioni in mare tuttora vigenti, le 5 a gas hanno in tutto 26 pozzi produttivi e 18 piattaforme installate; l’unica a olio (Rospo Mare) ha 30 pozzi e 4 piattaforme installate.

Delle 3 istanze di coltivazione a terra, 1 è in fase decisoria, 1 è in corso di valutazione ambientale e 1 è ancora in fase d’istruttoria iniziale.

L’unica istanza di concessione in mare (Ombrina) dovrebbe essere in fase di rigetto.

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