giovedì 16 febbraio 2012

A VOLTE VINCE DAVIDE (CONTRO GOLIA "ETERNIT" AD ESEMPIO): L' IMPORTANTE E' CREDERCI

La sentenza di condanna per omicidio doloso nei confronti dei vertici della multinazionale Eternit, che con il suo micidiale amianto ha causato nei decenni migliaia di vittime in tutto il mondo, da un lato ci dà speranza dall’altro ci amareggia.

Ci dà speranza perché i presunti deboli non sempre vengono schiacciati dai presunti forti e il denaro non riesce a comprare tutto (con l’equivalente che non tutti sono in vendita); ci amareggia perché dimostra come i veleni spesso invisibili e sconosciuti che ci circondano evidenziano tutto il loro potere distruttivo solo molto tempo dopo, venti, trent’anni, quando ormai non c’è più niente da fare per salvare le vite umane e l'ambiente.

Tutto questo ci deve servire di lezione per le battaglie che stiamo conducendo: se c’è anche solo il minimo dubbio sulla nocività di sostanze, impianti e comportamenti bisogna che chi ne ha l’autorità intervenga subito, sia costretto a farlo in maniera ragionata ma decisa, dialogante ma inflessibile.

Prevenire è meglio di curare” è un vecchio slogan sempre valido e le donne e gli uomini di scienza lo sanno bene: prevenire a tutti i livelli, sanitario, idrogeologico, sociale, aiuta non solo il benessere fisico ma anche quello economico perché intervenire dopo i disastri significa solo spendere montagne di soldi pubblici (a vantaggio dei soliti “furbetti della ricostruzione”) che potrebbero essere utilizzati per evitare questa deriva letale rendendo migliore la qualità della vita collettiva.

Speriamo che questa sentenza storica serva per dare nuovo coraggio e slancio agli amministratori locali e soprattutto ai Sindaci impegnati nella lotta in difesa del bene comune. A tutti loro vogliamo ricordare quanto affermò il Prof. Francesco Stoppa nel corso del Convegno sulle biomasse organizzato da Nuovo Senso Civico nel marzo 2011: “Il problema è che le reazioni causa-effetto avvengono a distanza di anni, decenni e questo crea una sorta di alibi perché non possiamo individuare le cause precise per cui la miglior strada è quella di eliminare tutte le possibili cause: non sapere chi ha sparato ma eliminare tutte le pistole.”

E’ giunto il tempo di cominciare a disarmare.

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