PUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO LA LETTERA FIRMATA DAL PRESIDENTE DI NUOVO SENSO CIVICO ALESSANDRO LANCI CHE ABBIAMO INVIATO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO MONTI PER METTERLO IN GUARDIA SULL' "AFFARE" DELLE BIOMASSE E PRENDERE PROVVEDIMENTI UTILI ALL'INTERA COMUNITA' NAZIONALE.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Sen. Mario Monti
Piazza Colonna, 370
00187 ROMA
Al Ministro per lo Sviluppo Economico
Sen. Mario Monti
Via Molise,2
ROMA
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Dott. Mario Clini
Via Cristoforo Colombo, 44
00147 ROMA
Dott. Mario Clini
Via Cristoforo Colombo, 44
00147 ROMA
Il sottoscritto Alessandro Lanci, Presidente
dell’Associazione Nuovo Senso Civico
con sede in Lanciano (Ch) in via C. Marciani, 59 che conta oltre ottomila aderenti,
avendo appreso dalla stampa che l’attuale governo intende finanziare gli
impianti per la produzione di energie rinnovabili e considerato che tra queste
sono incluse anche le centrali
a combustione di biomasse, rileva che l’ inclusione, operata
a suo tempo dal legislatore, tra le rinnovabili dell’energia prodotta dalle
centrali che funzionano con la combustione di biomasse, è frutto di una visione
che non ha tenuto conto dei risultati della scienza raggiunti soprattutto negli
ultimi anni attraverso studi di livello internazionale.
Centinaia di studi scientifici in tutto il
mondo – tra cui quelli portati avanti dal Prof. Federico Valerio dell’Istituto
Tumori di Genova - hanno provato in modo irrefutabile che la combustione di biomasse, soprattutto quando sono costituite da
residui legnosi ma non solo, è altamente
inquinante, e lo è 30 volte più di
una centrale a metano e perfino più di una equivalente a carbone . Tali
centrali infatti emettono fumi altamente inquinanti perché contengono diossina
in quantità cento volte superiore alle comuni caldaie a metano, oltre che
benzene, butadiene, polveri fini e ultrafini, traccianti chimici, furani,
ossido d’azoto, cromo, biossido di zolfo, rame, piombo ed altre sostanze che
molti esperti ritengono causa di gravi danni ai polmoni (in particolare asma e
tumori), infarti ed ictus, con incremento dei ricoveri ospedalieri e della
mortalità. A ciò si aggiunge l’aumento del traffico pesante per il trasporto
delle biomasse e delle ceneri (altro elemento altamente inquinante), con
effetti negativi sulla mobilità locale e sulla qualità dell’aria lungo le
afferenti all’impianto. Va sottolineato inoltre che spesso le biomasse vengono
addirittura importate da paesi stranieri, come ad esempio l’olio di palma
dall’Indonesia, provocando oltre un evidente aumento dell’inquinamento dovuto
al trasporto anche danni enormi conseguenti alla deforestazione in molti paesi
per l’approvvigionamento di legname o per la riconversione delle coltivazioni a
fini di esportazione.
In realtà non c’è alcuna necessità di questi
impianti , poiché, come è emerso da fonti del Ministero dell’Economia, dal
Garante Per l’Energia e da Terna, la potenza elettrica installata in Italia è
di 110 Gigawatt a fronte di una richiesta di picco di 57 Gigawatt per poche ore
(dati TERNA, 2009 www.terna.it ). Si veda anche quanto scrive l’Autorità per
l’Energia ed il Gas nel Piano Strategico 2007-2009 All. A, pag 6: “L’offerta di elettricità in Italia è
significativamente superiore alla domanda, (…)i numerosi impianti entrati in
esercizio negli ultimi anni(…) garantiscono la soddisfacente copertura delle
punte e rendono possibile l’esportazione (…)” .
La verità è che il proliferare di detti
impianti – il numero di quelli realizzati è impressionante e lo è ancor
più quello relativo alle domande per
nuovi impianti – è dovuto non ad una necessità nazionale ma solo ai generosi
contributi in denaro, concessi attraverso il meccanismo dei certificati verdi,
a chi produce elettricità da fonti rinnovabili, contributi messi a disposizione da tutte le ignare
famiglie italiane quando pagano la loro bolletta della luce gravata da
una sovrattassa del 7 %, che va nelle tasche di chi ha partecipato a
questo grande affare. E’ così che i cittadini finanziano il loro avvelenamento.
Le centrali a biomasse potrebbero essere tollerate
solo in particolari territori e a determinate condizioni quando risolvono un
problema locale di smaltimento di scarti vegetali o da allevamenti di bestiame e solo quando assicurano il teleriscaldamento, che rende
possibile lo spegnimento di tante piccole centrali domestiche, pubbliche ed
industriali, riducendo così l’inquinamento atmosferico complessivo in zona. Nel
caso di centrali a biomasse a digestione anaerobica con produzione di biometano,
il loro valore ambientale diventa tale nel momento in cui il biometano prodotto
viene immesso nella rete metanifera nazionale e non bruciato all'interno della centrale.
Per esempio in Valle D’Aosta, dove non esiste
una metanizzazione diffusa per via della morfologia del territorio, il
teleriscaldamento diventa essenziale e vero motivo per la realizzazioni di
questi impianti. E’ importante notare che in quell’area la qualità dell’aria è
eccellente per l’assenza di grandi impianti industriali e per il bassissimo
traffico veicolare.
Ci auguriamo perciò che l’attuale Governo,
che tanta saggezza ed oculatezza ha mostrato finora, voglia bloccare la folle
corsa verso la moltiplicazione delle centrali a biomasse, la cui proliferazione
non è di alcuna pubblica utilità ma che contribuisce solo all’ulteriore degrado
del territorio nazionale creando anche inutili tensioni con le popolazioni
locali ostili a questi insediamenti..
Se le Autorità in indirizzo vorranno
approfondire il tema delle centrali a biomasse, tanto a combustione di residui
legnosi che di materie vegetali, possono visitare il seguente indirizzo
internet: http://www.nuovosensocivico.it/force_download.php?filename=biomasse/dossier_biomasse_pro.pdf
dove
c’è una sintesi delle acquisizione scientifiche sul tema.
Con la certezza che questa missiva sarà presa nella debita considerazione, porgo, anche
a nome di tutti gli iscritti, distinti ossequi e fervidi auguri di buon lavoro.
Il Presidente di Nuovo
Senso Civico
Alessandro Lanci
Lanciano, li 21 febbraio 2012
Nessun commento:
Posta un commento