sabato 18 febbraio 2012

MENO PARCHEGGI PER TUTTI, PER LA SALUTE DI TUTTI (a proposito del monitoraggio del traffico a Lanciano)


 

Alcuni anni fa l’allora Sindaco di Londra Ken Livingston decise la costruzione nella capitale britannica del più alto grattacielo d’Europa, lo “Shard of glass”, 310 metri e 87 piani di cristallo, che sarà ultimato prima delle Olimpiadi ed ospiterà numerosi uffici amministrativi, tra i quali le Poste. Il progetto fu affidato ad un’eccellenza italiana nel mondo, l’architetto Renzo Piano, il quale chiese al Primo Cittadino:
“Quanti posti auto volete?”
“Tra gli otto  e i dodici”, fu la risposta del Sindaco che si è sempre battuto per scoraggiare l’uso dell’auto privata da parte dei londinesi. E così chi dovrà recarsi in questo avveniristico edificio potrà farlo solo a piedi, in bici o utilizzando l’efficiente e diffusa rete di trasporto pubblico.
Ecco un bell’esempio da seguire.

Lo ricordo a proposito del monitoraggio del traffico in corso in questi giorni a Lanciano che sta dando i suoi primi sconfortanti ma previsti risultati: solo in via per Fossacesia ogni giorno transitano circa 20.000 (ventimila!) macchine, una follia.

L’Italia è dopo gli Stati Uniti la nazione con il più alto rapporto di auto per abitante con la differenza che in America hanno territori sconfinati a disposizione mentre noi viviamo stretti stretti in un territorio molto accidentato con le più alte densità di popolazione al mondo e con splendide città medioevali o rinascimentali certamente non a misura di automobile, ridotte ad enormi garage a cielo aperto. Lanciano non sfugge a questa deriva ed anche ad occhio nudo, senza bisogno di particolari studi, è evidente il delirio di un uso smodato, inutile e arrogante delle quattro ruote.

Già in un mio precedente intervento su queste pagine (vedi http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1454122590274611807#editor/target=post;postID=3457447944332909803 ) avevo evidenziato la metamorfosi negativa di questo mezzo di trasporto nato come promessa di libertà di movimento ed emancipazione e diventato presto la nostra camicia di forza quotidiana che ci sottrae tempo, spazi e soprattutto salute.

Tutti gli studi scientifici concordano nell’individuare le polveri sottili e tutte le sostanze in libera uscita dai tubi di scappamento come i principali e più diffusi fattori di inquinamento ambientale, veri killer per la salute di tutti a cominciare dai soggetti più deboli.

Le città italiane, Milano in testa, sono da anni prime in classifica in Europa per lo sforamento dei limiti di inquinamento da polveri sottili: un recente studio dell’Università di Milano ha documentato che se il capoluogo e tutta la Lombardia rispettassero le norme UE sull’inquinamento atmosferico si avrebbero ogni anno 93 decessi in meno in città e 173 in regione, guadagnando tutti un anno nell’aspettativa di vita.

Sono convinto, ahimè, che anche Lanciano, se avesse un controllo permanente, si posizionerebbe ai vertici di questa triste graduatoria. D’altronde il mai troppo citato biomonitoraggio condotto dal Mario Negri Sud nel 2010, con i suoi pessimi risultati per la qualità dell’aria nella nostra zona, la dice lunga sull’argomento.

Ebbene è il momento di scelte che ormai non è più il caso di definire coraggiose ma “doverose”. Mi rivolgo al Sindaco Mario Pupillo ed a tutta l’Amministrazione Comunale di Lanciano che con lungimiranza sta cercando di avere tutti gli elementi a disposizione  per decidere il da farsi, incrociando giustamente i dati del traffico con quelli dell’aria. Mi rivolgo anche agli esponenti di tutti i partiti e movimenti presenti in Consiglio Comunale, siano essi al governo oppure all’opposizione.

La parola d’ordine dev’essere disincentivare l’uso dell’automobile attraverso soluzioni alternative praticabili e sperimentate che già hanno adottato con successo in buona parte del mondo, dalle metropoli alle cittadine più piccole. Si tratta di potenziamento e fruibilità del trasporto pubblico, di piste ciclabili e pedonalizzazioni, di “car-sharing” e “bike-sharing”, di scelte energetiche rispettose dell’ambiente, di incentivi anche economici alla mobilità ad impatto zero, ecc., ecc.: basta farsi un giretto virtuale su Internet per rendersi conto di quante soluzioni sono adottabili. E poi c’è tutta un’operazione culturale da fare per rendere evidente che i poveracci sono quelli che vagano da soli in macchina senza meta e non certo chi pedala o va a piedi.

La scelta peggiore, controproducente e antistorica, sarebbe quella di fare altri parcheggi: si andrebbero ad ingolfare ulteriormente spazi che non hanno più spazio e ad avvelenare sempre di più chi è già avvelenato.

Il principale compito di ogni Sindaco, lo ripeteremo fino alla nausea da queste colonne, è quello di difendere la salute dei propri concittadini. Ecco, è il momento di dimostrarlo.
Restiamo in attesa di tutti i risultati dei test in svolgimanto ma con la consapevolezza che la strada da seguire è già segnata da tempo ed è quella di ridurre progressivamente tutte le fonti di inquinamento.

Le scelte giuste, anche se inizialmente impopolari, con l’evidenza dei benefici nel tempo portano in dote a coloro che le hanno fatte un punto d’onore incancellabile.


Franco Mastrangelo

AGGIORNAMENTO DEL 26 AGOSTO 2012 AL POST:
Siccome l'argomento sta suscitando un certo dibattito, mi preme fare qualche ulteriore annotazione:
  1. Dal punto di vista sanitario: appena un paio di mesi fa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha certificato in maniera definitiva i sicuri effetti cancerogeni delle emissioni dei gas dalle automobili (vedi precedente post del 12/7/2012). Tutti i più prestigiosi studi scientifici nazionali e internazionali concordano nel ritenere le polveri sottili e ultrasottili in libera uscita dai tubi di scappamento i principali fattori killer che inquinano le nostre città; 
  2. Dal punto di vista economico: mantenere un automobile in rapporto all'uso che se ne fa, tra costo pazzesco dei carburanti, delle assicurazioni e dei costi di gestione, è diventato per moltissimi totalmente anti-economico. Quindi anche da questo versante sarebbe più opportuno rivolgersi e pretendere forme di mobilità alternativa che già sono ampiamente utilizzate in tutto il mondo e che trattano meglio sia la persona che l'ambiente circostante;
  3. Dal punto di vista dei risultati di determinate scelte: fare più parcheggi non risolve il problema perchè anzi si ottiene l'"effetto armadio". Se il tuo armadio scoppia di vestiti è del tutto inefficace comprarne un altro che, in breve, anch'esso si riempirà di nuovo, ma la scelta migliore è svuotare quello vecchio di tutto quanto è inutile e saperlo poi gestire con oculatezza. I parcheggi già presenti in città, se razionalizzati e accompagnati da altre scelte in materia di mobilità, sono più che sufficienti ed anzi, se si sceglieranno percorsi sani e virtuosi, in futuro saranno perfino superflui.
L'IMPORTANTE COME SEMPRE E' SAPERE QUALE STRADA SI VUOLE PERCORRERE, A BENEFICIO DI CHI E QUINDI ANDARE AVANTI CON COERENZA FINCHE' I RISULTATI TI DARANNO RAGIONE.
 
fm  

3 commenti:

Federico Valerio ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Federico Valerio ha detto...
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Federico Valerio ha detto...

In paesi evoluti, come la Svezia, la creazione di parcheggi e' subordinata alla valutazione del loro impatto ambientale sull'ambiente circostante: l 'elevato 'inquinamento prodotto per alcuni minuti dalle marmitte catalettiche fredde delle auto parcheggiate, quando queste auto lasciano i box.
Per fare stime preventive di questo impatto e' stato creato un apposito software