domenica 28 novembre 2010

DIO RICICLA IL DIAVOLO BRUCIA

Grazie ad Enzo Palazzo che ci ha inviato questo link del prof. Paul Connet, inventore della politica del "Rifiuto Zero" e l'altro è amatoriale, ma le immagini riportate non hanno bisogno di alcuna etichetta di professionale.

http://www.youtube.com/watch?v=e-b5zKKtAD0&feature=player_embedded

GRAZIE AD ASSUNTA DI FLORIO VIGILE COME SEMPRE, INFATTI CI HA INVIATO QUESTO ATICOLO:

L'inceneritore di Bologna e le diossine


Gli inceneritori di rifiuti emettono diossina. E' un fatto abbastanza noto. Meno noto è il fatto che i livelli di diossina potrebbero superare quelli di rischio sanitario, anche quando sono inferiori ai limiti di legge.

Prendiamo il caso degli inceneritori dell'Emilia Romagna. La diossina non è tra le variabili monitorate in continuo, però viene rilevata di tanto in tanto.

La concentrazione di diossina in emissione dal modernissimo impianto di Granarolo (il fiore all'occhiello della famiglia) è pari a 0,3 ± 0,03 pg I-TEQ/m³ (picogrammi di tossicità equivalente internazionale).

Serve poco gongolare perchè questo valore è più basso del limite di legge di 100 pg I-TEQ/m³. Il confronto va fatto con i livelli di rischio per la salute.

Un recente studio francese ha determinato significativi livelli di rischio per malformazioni prenatali (1) per concentrazioni di diossina (nel territorio) pari a 0,0015 pg I-TEQ/m³.

Serve poco misurare la diossina nei pressi delle ciminiere. Occorre misurare (o se non è possibile almeno modellizzare) la concentrazione nei pressi delle zone abitate. Occorre soprattutto misurare quanta diossina si deposita o si accumula sulle superfici o sulle foglie degli alberi e della verdura. Questo serve, e non il confronto con un astratto limite di legge.

Servono anche misurazioni più frequenti, in diverse condizioni atmosferiche ecc.

Il rischio diossina è inaccettabile se è evitabile, come giustamente dice Paul Connett.

Quando la diossina si deposita sui campi circostanti inquinando i prodotti agricoli, la filiera corta ahimè non è possibile.

(1) S. Cordier et al., Occup. Environ. Med., 67, 493, (2010). I ricercatori hanno trovato un'associazione tra difetti alla nascita del tratto urinario e prossimità con gli inceneritori in Francia. Le madri esposte alla diossina hanno un rischio triplo di partorire neonati con le malformazioni.

Da blogosfere.it

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