Farò un ragionamento forse impopolare di questi tempi per
mettere in guardia sui rischi che potremmo correre alimentando in maniera
acritica le campagne spesso indiscriminate e a volte sospette della cosiddetta “antipolitica”.
Non sono qui per strappare facili applausi.
Nessuno si sognerebbe mai di abolire le squadre ed il gioco
del calcio solo perché esistono giocatori che truccano le partite, arbitri
corrotti o presidenti che riciclano soldi sporchi dietro il paravento della
popolarità oppure perché c’è uno sperpero immorale di danaro, anche pubblico.
Piuttosto si penserebbe ad una grande opera di pulizia e
riorganizzazione con nuove regole e protagonisti rispettabili per riportare al
suo giusto splendore il gioco più bello del mondo.
Ecco, penso sia la stessa cosa anche per la politica.
La Politica è un arte nobile e antica che molti hanno
trasfigurato nel “mestiere più antico del mondo”. E’ la gestione del bene
comune nell’interesse dell’intera collettività alla quale si indica una
prospettiva, un progetto di miglioramento.
La giusta indignazione e lo sgomento per l’incapacità, la
corruzione, i privilegi e la lontananza cosmica dalla vita quotidiana della
maggior parte dei politici di professione (che sarebbe più consono definire “politicanti”)
non deve farci dimenticare che nelle moderne democrazie i partiti (insieme ad
altre forme organizzate come sindacati e associazioni varie) sono una delle
colonne portanti a garanzia della partecipazione diffusa e trasversale tanto
che nel secolo scorso anche movimenti politici che preconizzavano forme sociali
completamente alternative come i comunisti si organizzavano in partiti.
Insomma, l’attuale inaccettabile degrado del panorama
politico non deve indurci a gettare anche il bambino insieme all’acqua sporca.
Lo stesso finanziamento pubblico dei partiti, in altre forme
radicalmente più contenute e trasparenti, dovrebbe rappresentare la garanzia
che non solo i ricchi e i potentati economico-finanziari possano decidere più
di quanto già fanno oggi delle sorti dell’intero pianeta.
Non lasciamoci abbagliare dagli strilloni del momento e
soprattutto distinguiamo tra le idee e i personaggi che le veicolano perché anche
se in buona fede potrebbero portarci su un crinale molto scivoloso. E poi che
rabbia vedere nelle vesti di fustigatori della politica tanti pluri-riciclati
attaccati per decenni alla mammella dei partiti al potere!
Il ragionamento sarebbe identico anche se tutti i politici
attuali fossero nelle stesse scadenti condizioni, ma sappiamo bene che non è
così e lo possono testimoniare i tanti movimenti che si trovano a lottare
fianco a fianco con Sindaci ed esponenti di partito generosi e disponibili. E’
vero che più ci si allontana dalla base e ci si avvicina ai “Palazzi romani” e
più si rischia di venire inghiottiti dalle lusinghe del potere (abbiamo visto
fior di parlamentari cattolici osservanti e strenui difensori della famiglia
buttarsi a pesce nel primo bordello aperto appena un po’ lontani da casa).
Ma è proprio per questo che occorre una grande operazione
riorganizzatrice e moralizzatrice tutta politica che porti a regole più incisive
per valorizzare e accrescere la partecipazione
e il controllo, il ricambio e la rotazione, la sobrietà e l’abolizione di
odiosi privilegi, lo studio, la capacità e le competenze. Competenze che non
siano solo presunte “tecniche” ma pienamente politiche, di diritto e di fatto, perché
chi governa temporaneamente abbia un confronto continuo ed un rapporto di
scambio (nel senso pulito del termine) con l’opinione pubblica e quindi con l’elettorato
che può dare e togliere con il consenso anche il potere.
Non si tratta quindi di cancellare partiti e politici ma di
costringerli ad un radicale rinnovamento, sporcandoci noi stessi le mani (anche
qui nel senso positivo del termine) e non semplicemente sbraitando a vanvera. Perché
il meccanismo funzioni al meglio occorrono dei filtri che devono restare sempre
puliti e dunque vanno controllati spesso e sostituiti all’occorrenza.
Dalla cancellazione dei partiti all’abolizione dei
Parlamenti il passo è breve: dobbiamo vigilare e pretendere il meglio,
tenendoci ben stretti tutti gli strumenti democratici che ci permettono di
influire sulle scelte della comunità altrimenti senza accorgercene potrebbe
apparire all’orizzonte un nuovo “Cavaliere” che invece del tubo catodico avrà
in mano un vero manganello.
fm
P.S.: nel frattempo interviene l'attentato alla scuola di Brindisi che rende il quadro ancora più inquietante.
P.S.: nel frattempo interviene l'attentato alla scuola di Brindisi che rende il quadro ancora più inquietante.
3 commenti:
Sono d'accordo sul fatto che la democrazia non possa far a meno dei partiti: d'altra parte come potrei pensarla diversamente, essendo un sincero democratico? Va detto, però, che anche tra organizzazioni di sicura (?) fede democratica e progressista, partiti vicini all'ecologismo, al popolo, si sono viste troppe cose da bordello: in puglia la giunta vendoliana travolta da scandali (escort e tangenti comprese), in molti partiti di sinistra si parla apertamente di uomini "nostri" piazzato nelle ASL, nelle banche, nelle fondazioni (ma non erano cose della destra capitalista?); si vedono auto blu (anche gli operai vanno in auto blu?), stipendi da nababbo e vitalizi da vomito in Parlamento e nelle regioni (i cassintegrati guadagnano le stesse cifre?), ecc. Insomma, se si sparge letame, concimando il campo della politica, qualcosa crescerà...anche i Grilli: è inutile lamentarsi del qualunquismo puzzolente, se si sparge sterco. Chi va in auto blu (decine di migliaia, di tutti i partiti) non è forse più sporco di Grillo? Non venitemi a dire che i costi sono trascurabili: fatevi i conti...decine di migliaia di auto blu per qualche decina di migliaia di € l'una...
Pino siamo talmente d accordo con te che ci siamo sentiti di scrivere questo articolo.
Non ci spaventa il fatto che un partito possa scomparire per opera dei cittadini se non rappresenta più le loro istanze, anzi.
Ben vengano nuove formazioni che provengono direttamente dalla così detta società civile che bene e più efficacemente sono vicino alla gente, purché nel rispetto della democrazia.
Pino siamo talmente d accordo con te che ci siamo sentiti di scrivere questo articolo.
Non ci spaventa il fatto che un partito possa scomparire per opera dei cittadini se non rappresenta più le loro istanze, anzi.
Ben vengano nuove formazioni che provengono direttamente dalla così detta società civile che bene e più efficacemente sono vicino alla gente, purché nel rispetto della democrazia.
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