venerdì 25 settembre 2009

E' MORTO UN IMBECILLE


L'altro giorno in Abruzzo è morto un imbecille.
Non se ne era accorto quasi nessuno.
E' successo per caso che un nostro amico ci abbia segnalato questo fatto apparentemente privo di significato.
Il nostro amico conosce infatti molto bene il significato della lotta che abbiamo intrapreso contro i nuovi barbari del petrolio, veri burattinai di quei politici, amministratori ed imprenditori di piccolo cabotaggio che identificano lo sviluppo della nostra Regione nel petrolio per due sole motivazioni: ignorano di cosa parlano e/o hanno degli interessi diretti.

In mezzo a queste due categorie costituita da individui ben identificabili anche con nome, cognome e indirizzo ne esiste una terza , silenziosa e mimetizzata: è la categoria degli indifferenti o, se preferite, degli imbecilli.
E' la categoria più pericolosa, alimentata da padri sperminatori e madri sempre in cinta!
Ogni tanto capita, per fortuna, che qualcuno tra gli indifferenti - alias imbecilli - muore ed il nostro amico che ne segue con attenzione i comportamenti ci ha scritto questa lettera.

Cari Amici di Nuovo Senso Civico,
l'altro giorno per puro caso ho assistito ad un funerale. Abito in un piccolo paese e conoscevo il defunto, un uomo benestante e noto per essere uno che non si era mai esposto, uno indifferente ed impermeabile a tutto che non fosse congeniale ai suoi miseri interessi: un tipico prodotto della in-civiltà televisiva, un tubo digerente deambulante.
La sera davanti al cimitero ho visto un gruppo di giovani, di quelli vestiti in modo un po originale, difficilmente collocabili socialmente e politicamente, che festeggiavano la morte di quell'uomo benestante ed inutile e declamavano il suo epitaffio che vi invio.
Come diceva Mino Maccari : Ogni imbecille tollerato è un'arma regalata al nemico.
Continuate la lotta.
(Lettera firmata)

Epitaffio per un Imbecille

Aveva quel genere di onestà schifosa che non costa niente ed evita grane con i vicini, il capo ufficio, la questura ed anche con Dio,

visto che è morto con i sacramenti di Santa Romana Chiesa.

Da ragazzo non ha mai rotto un lampione con una sassata o un pregiudizio con un libero pensiero.

Andava a scuola e studiava poco, ma strappava la sufficienza perché per ruffianeria congenita aveva già sviluppato nel suo DNA l'atteggiamento dello YES MAN.

Come tutti gli ignoranti aveva il fanatismo della scienza.

Dopo la pubertà fu scosso da un fremito di libidine che fu l'unica cosa notevole nella sua vita, sebbene per lungo tempo covasse solitaria.

Quando poi trovò una donna sembrò che, in un alito di romantica poesia,

fosse divenuto persino intelligente.

Ma poi zio Remo gli trovò un posto e lui si sposò ed ebbe dei figli.

La domenica andava con la moglie a pranzo “fuori” e rimproverava i bambini

perché non stavano mai fermi e lui perdeva tempo per tornare a casa a seguire il calcio minuto per minuto.

In politica detestava gli estremisti, in arte era conservatore.

Ripeteva che il jazz era solo frastuono e si professava cultore della musica classica: infatti l'unica volta che per puro caso andò ad un concerto si addormentò. Considerava gli omosessuali dei pervertiti ma quando una volta, durante un viaggio a Roma, ebbe un amplesso con un trans pensando che fosse una prostituta provò emozioni così forti e devastanti che si vergognò di riferire il fatto persino al suo confessore.

Quando cambiava l’automobile cercava di calcolare a quanto l’avrebbe potuta rivendere.

Leggeva con attenzione ma solo i volantoni pubblicitari dei centri commerciali.

Definiva comunisti quelli che si impegnavano socialmente e fascisti quelli che difendevano le proprie idee senza aver nessun tornaconto.

Considerava le multinazionali il motore del progresso e ossequiava i politici ed i potenti.

I giorni che visse si somigliavano tutti, scanditi soltanto da una noia

che nemmeno giungeva a ferirlo.

E gli anni somigliavano agli anni.

Invecchiando trasmise il suo umore acido alla moglie e ai figli.

Adesso che è scomparso dal mondo non non l'ha saputo nessuno e mentre tornavano a casa i figli già discutevano su come spartirsi l'eredità e dove andare in vacanza.


Ma noi che lo abbiamo saputo siamo venuti a ridere sulla sua tomba

perché avendolo visto avvizzire sprecando nell'indifferenza la sua vita abbiamo giurato di non finire come lui, di non abbandonare i sogni che ci fanno giovani, né le idee che ci fanno liberi, in ricchezza e povertà, finché morte non sopraggiunga.

Amen.




1 commento:

EDOARDO! ha detto...

ma che sciocchezza!!!
argomenti vecchi !!!
ma guarda che gli anni 60 e 70 sono morti da un pezzo !!!!!