martedì 13 gennaio 2009

PETROLIO, BUGIE E VIDEOTAPE


Domenica 11 gennaio nella trasmissione di Rai Uno Linea Verde è risultato palese come l'ENI abbia iniziato un nuovo attacco mediatico , rivolto a screditare in termini indiretti quelli che definisce popolo di nimby o ambientalisti no oil.

Questo è il testo con cui la RAI ha pubblicizzato sul web la tredicesima puntata di Linea Verde.

"Nuovo imperdibile appuntamento con Linea Verde. Questa settimana lo storico programma di Rai Uno, svela le bellezze della Basilicata.
Massimiliano Ossini
è nell’Alta Val d’Agri, un’area protetta, un patrimonio di biodiversità, nominata Parco Nazionale. Un angolo di paradiso del nostro Bel Paese che si preoccupa di investire in fonti di energia alternativa, come accade nel Parco eolico, Montemurro."

Il servizio di Irene Benassi precedentemente apparso su Sabato&Domenica del 4 gennaio e dedicato al non ancora costruito centro oli di Ortona deve avere infastidito più di qualcuno sia per la penosa intervista rilasciata dal sindaco di Ortona Nicola Fratino (che senza alcuna ironia è da stimare per il coraggio e la coerenza che dimostra nel sostenere, imperterrito, una situazione che diventa, per lui ed i suoi compari, sempre più incresciosa) sia per la conclusione di Franco Di Mare che ha rilevato il fatto che l'ENI per quanto invitata non fosse intervenuta.

Il video, a nostro avviso, è chiaramente una risposta al servizio di Sabato & Domenica.


Queste che seguono sono le nostre considerazioni dopo averlo visto:
  • L'ENI non ama il confronto pubblico e preferisce distribuire veline preconfezionate, in puro stile MinCulPop.
  • La RAI senza batter ciglio manda in onda queste veline o, peggio ancora, confeziona servizi su richiesta adeguandosi alle esigenze (e alle richieste) di quello che identifica il suo interlocutore del momento. Alla faccia del tanto decantato servizio pubblico!
  • I soldi del servizio (trasferte, elicottero, personale...) chi li ha tirati fuori? L'ENI, la RAI o la regione Basilicata? In ogni caso sarebbe interessante saperlo, possibilmente insieme all'importo ed alle motivazioni che hanno spinto la RAI a realizzare quel tipo di servizio. Per la serie bel parùn dai bei braghi bianchi!
  • Secondo l'ENI il petrolio estratto dai suoi pozzi è buono, pulito e profumato come ha servilmente dimostrato il conduttore nell'odorarlo; le falde acquifere non vengono intaccate ed a lavoro finito, per chiudere una caverna di milioni di metri cubi, ci mettono un tappo "come quello che si usa per chiudere le bottiglie, solo più grande" e tutto torna come prima, facile facile e soprattutto pulito. Insomma niente H2S, niente puzza, niente prodotti perforanti, niente rilascio di sostanze radioattive, niente inquinamento, niente bonifiche. Fantastico e non credibile come il paese dei balocchi!
  • La Basilicata, che si stende per circa 10.000 kmq con 560 mila abitanti, si dice che abbia il più grande giacimento petrolifero onshore d'Europa e che il petrolio (secondo l'ENI ed il Consiglio Regionale) costituisca una grande opportunità di sviluppo e di ricchezza. Lo dicono da circa 20 anni e ormai quasi nessuno ci fa più caso (alla bugia) ma soprattutto nessuno spiega, neppure il conduttore che lo afferma, come mai in un paese ricco e baciato da una grande opportunità di sviluppo 4 giovani su 10 per poter trovare un lavoro devono emigrare. Alla faccia dello sviluppo!
  • La trasmissione ci ha mostrato un pozzo situato tra bellissimi boschi, talmente pulito che noi sospettiamo fosse inattivo, con i tecnici importati per l'occasione, tutti ben puliti, soddisfatti e fieri del loro lavoro; comunque nessuno di loro era lucano.
  • Noi riteniamo che l'ENI abbia iniziato una campagna di controinformazione in totale sintonia con l'attuale Governo ed il neonato Consiglio Regionale Abruzzese; tutti questi attori intervengono magistralmente secondo un piano palesemente precostituito e concordato; è molto difficile pensare che tutti questi servizi televisivi, gli articoli sulla stampa e le esternazioni di esponenti della classe politica siano frutto di coincidenze!
  • Sicuramente nei prossimi giorni ci saranno altri servizi giornalistici targati ENI, nuove uscite del ministro Scajola, nuove affermazioni del neo presidente regionale Chiodi e nuovi proclami sindacali a dimostrazione che sta per succedere, in merito al petrolio abruzzese, qualche cosa di nuovo e di importante.


2 commenti:

Luigi ha detto...

Ciao a tutti,io penso che tutta questa storia vada sempre a buon fine per chi ha i soldi da investire nelle pubblicità occulte come questa dell'ENI e le persone che la pagano sulla loro pelle sono sempre le stesse: I CITTADINI...

NO al centro OLI nè di Ortona e nè di tutti gli altri paesi d'Italia...L'indifferenza oggi fa più morti delle guerre..

nuovo senso civico ha detto...

Bravo Luigi, è proprio così, l'indifferenza e l'ignoranza fanno più morti e danni delle guerre che, a loro volta, sono frutto dell'indifferenza e dell'ignoranza.