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lunedì 10 ottobre 2011
L'IMPRENDITORE IN SCIOPERO DELLA FAME: «CI STANNO UCCIDENDO»
ORTONA. Paolo Cieri della ''Cieri vini'', una delle più grandi cantine dell'ortonese, da ieri sera ha proclamato lo sciopero della fame. Da qualche minuto ha appreso la notizia che il sindaco Fratino si è dimesso e non appare sorpreso: «ci ho discusso ieri sera in Consiglio, gli ho detto che deve fare il suo lavoro, deve fare l'autorità sanitaria e pensare al bene dei suoi cittadini. Ora dice in giro che l'ho anche minacciato...».
Nessuna minaccia, assicura l'imprenditore, che non smentisce però di aver usato probabilmente toni accesi. I toni di chi sta combattendo con tutte le forze per non veder morire l'impresa di una vita. Cieri, come altri duecento residenti che si trovano in contrada Tamarete e altre aziende piccole, medie e grandi, è esasperato e ha la chiara sensazione che la sua attività abbia le ore contate: «la mia azienda raccoglie uva e la trasforma. Non la imbottigliamo ma i clienti scappano. Devo convincerli che le mie uve sono biologicamente a posto. Non ce la faccio più a convincerli. Non ci credono più e vanno altrove. Ho perso il 70% del fatturato, non so che garanzie dare, non so come convincerli», ripete esasperato come una cantilena. «Vengano loro (i politici, ndr) a dirgli che è tutto a posto a me non credono più».
«In 200 metri», continua Cieri, «ci sono cinque aziende insalubri. In due di queste il sindaco ha alcune partecipazioni societarie». E mentre la contrada cambia volto e sembra destinata a perdere la propria tipicità gli ortonesi insorgono. Solo qualche ora fa l'ultimo esposto alla magistratura a seguito di alcuni malori improvvisi in contrada Alboreto. E poi c'è la relazione del Mario Negri sud che non lascia dormire sonni tranquilli. «La frittata è fatta», continua Cieri.
Fino a quando porterà avanti lo sciopero della fame? «Fino a quando il sindaco non farà l'autorità sanitaria e si accerti di quello che sta accadendo sul territorio prima di rilasciare il parere. Qui bisogna fare le cose per bene», continua l'imprenditore. «Basta con le cose all'italiana. Dobbiamo cominciare a fare le cose come in Canton Ticino».
Una presa di posizione dura che parla di una lunga esasperazione repressa per molto tempo e che ora esplode. In fondo sempre più persone contestano le scelte dell’amministrazione comunale di centrodestra e mal digeriscono veri o presunti conflitti di interessi di alcuni amministratori. La protesta cresce proprio come successe all’epoca del centro oli: pare che la storia si ripeta uguale e che non abbia insegnato nulla.
Cieri ha problemi di dialogo con l’amministrazione comunale ed è il fratello del presidente del consiglio, Lucio Cieri (Pdl ex An).
IL COMITATO:«SULLA TURBOGAS BUGIE E NESSUN COMPROMESSO»
Il clima si fa incandescente e così il Comitato Osservatorio Ambiente diffida pubblicamene i consiglieri (futuri ex) a divulgare informazioni false che attengono ad una presunta compensazione indenaro da parte della ditta Tamarete Energia srl.
«L’ipotesi di una compensazione ambientale», dice il comitato, «non è praticabile in quanto non intendiamo scendere a nessun tipo di compromesso con la ditta Tamarete Energia srl e/o con il Comune di Ortona. Trattasi di una questione tra la ditta stessa e il predetto ente, rispetto alla quale il Comitato è e rimarrà completamente estraneo. Non esistono misure compensative di alcun genere che possano mitigare il grande impatto negativo della centrale turbogas sulla salute delle persone e sull’ambiente, per cui questo Comitato continuerà a battersi, con tutte le proprie forze, per impedire l’apertura dell’impianto».
Secondo il comitato non corrisponderebbe al vero come dichiarato dal consiglire Domenico De Iure nella sua lettera di presentazione del progetto di compensazione al Comune di Ortona, «quel Comitato avrebbe deciso di soprassedere alla presentazione per valutare meglio l’ulteriore valore dell’impatto prodotto»
«Questa frase è falsa e offensiva e non appartiene alla filosofia del Comitato, la salute non è merce di scambio e non si baratta. Per questi motivi, nel merito, si diffidano i componenti del Consiglio Comunale dal diffondere false e tendenziose informazioni al riguardo mai deliberate dal Comitato».
07/10/2011 12.28
1597 letture da primadanoi
Inquinamento e BMI: crescita comune
Anche l'ambiente inquinato contribuisce a far acquistare peso (1). Pesticidi, coloranti, aromatizzanti, profumi, plastiche, resine e solventi vengono inalati o assorbiti attraverso la pelle. Esistono studi che dimostrano come anche piccole quantità di queste sostanze contribuiscano all'aumento del BMI. Alcuni, per esempio, addirittura raddoppiano la massa grassa. Senza contare, dicono gli esperti, che alcuni agenti chimici interferiscono con il sistema endocrino cambiando l'equilibrio ormonale dell'organismo e favoriscono l'obesità. E poi, come se non bastasse, l’inquinamento atmosferico può peggiorare le patologie di persone obese. Lo affermano i ricercatori della School of Public Health and Health Sciences dell’Università del Massachusetts, autori di uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology and Community Health. Sembra trattarsi dunque di una sorta di circolo vizioso: l'inquinamento provoca l'aumento di peso, chi è in sovrappeso o obeso e vive in ambiente inquinato subisce un ulteriore impatto negativo sullo stato di salute. Aggiungiamo pure che le famiglie più povere sono quelle che mangiano alimenti più calorici - cibi spazzatura - che aumentano tra loro la percentuale di obesi, e che nei quartieri più poveri c'è un maggior inquinamento visto che spesso si tratta di quartieri periferici situati a ridosso di strade a traffico elevato, o vicini a zone industriali, o adiacenti agli aeroporti, o confinanti con discariche, inceneritori e altre amenità del genere. Ecco che il quadro assume la forma definitiva.
Agnes Smink et al. Exposure to hexachlorobenzene during pregnancy increases the risk of overweight in children aged 6 years. Acta Paediatr. 2008 Oct;97(10):1465-9
Pubblicato da Domenico Tiso a 18:02 0 commenti Link a questo post
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