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IL SANSIFICIO DI TREGLIO |
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LA CENTRALE A BIOMASSE DI TREGLIO |
Dopo le denunce formali presentate alle autorità competenti da parte di Nuovo Senso Civico ecco che qualcosa di concreto sembra cominciare a muoversi in ambito giudiziario.
Come al solito la politica ufficiale delega colpevolmente alla magistratura quello che non è stata capace o non ha voluto fare.
Sono anni che sosteniamo la nocività di inceneritori ed impianti a biomasse sulla salute delle persone e dell'ambiente in cui vivono.
Le nostre dichiarazioni si basano su ricerche, dati e studi di livello internazionale che le certificano senza possibilità di smentita.
Su questa base abbiamo organizzato manifestazioni pubbliche e cortei, convegni, incontri, volantinaggi, attività di informazione e denuncia sia porta a porta che on-line. Ed alle controparti, seppure inascoltati, abbiamo sempre dato la piena disponibità ad un confronto pubblico e senza filtri perchè siamo forti delle nostre buone ragioni.
Sempre su questa base abbiamo continuamente incalzato politici, sindaci, assessori ed amministratori di ogni tipo ad intervenire con i loro ampi poteri in difesa della salute pubblica e del benessere sociale ed economico dei loro concittadini.
Non sempre siamo stati ascoltati ed anzi in diverse occasioni perfino ostacolati in un'opera del tutto volontaria e disinteressata che ha come unico riferimento il bene dell'intera collettività.
I recenti sviluppi ci confortano e ci danno ulteriore forza per diffondere una battaglia di civiltà che dovrebbe coinvolgere tutti perchè serve a tutelare quanto di più prezioso abbiamo in dote, la Vita.
NUOVO SENSO CIVICO
Qui di seguito riportiamo gli articoli apparsi su "Il Messaggero" e "Il Centro" e l'articolo pubblicato sul sito nazionale dei Comitati anti biomasse-biogas.
Scatta l'inchiesta sui fumi della centrale a biomasse di Treglio
La
denuncia degli ambientalisti e il procuratore Menditto apre un
fascicolo.Già due anni fa prima della messa in funzione degli impianti,
Lanci coordinatore del locale comitato civico, aveva allertato sulle possibili problematiche ambientali e
ripercussioni sulla salute dei cittadini del tranquillo borgo rurale di
Treglio e, in base come avrebbe girato il vento, anche della vicina
Lanciano.Timori che purtroppo si sono materializzati.
(07.12.2013) Lanciano (CH).
Fumo e pesante odore acre di rifiuti inceneriti, in questo modo Lanciano
è stata per 24 ore sotto una cappa di aria malsana. Fenomeno iniziato
l'altro ieri e proseguito fino a ieri. Investita l'intera città.Sotto
accusa la già contestata centrale a biomasse, da un 1 Mw, e il contiguo
sansificio Vecere, entrambi a Treglio. Ora si scopre che sui due
impianti è in atto da settimane un'indagine ambientale da parte del
procuratore Francesco Menditto, nata su denuncia di associazioni
ambientaliste.Già delegata l'inchiesta alle forze dell'ordine, per
verifiche amministrative, e interessata anche l'agenzia ambientale
regionale Arta per effettuare prelievi e controlli sulla salubrità dei
fumi.
Lo stesso procuratore Menditto ieri mattina è rimasto invaso dal
forte ed inspiegabile odore che Lanciano respirava dal giorno prima,
subito dopo aver parcheggiato in tribunale. «Appena sceso dall'auto,
conferma Menditto, ho sentito l'aria molto acre e l'odore di bruciato».
Sull'inchiesta non dice nulla, benché non smentisca l'apertura di un
fascicolo giudiziario sul caso. Da un giorno in tanti si chiedevano cosa
stesse accadendo in città. «Ho sentito questo forte odore di bruciato
già l'altro ieri, dice un avvocato; erano quasi le 16 e uscivo
dall'ospedale. Era una cosa incredibile, ma ancora adesso non si capisce
cosa sta accadendo». Tempestato di telefonate anche Alessandro Lanci,
coordinatore di NuovoSensoCivico, che sugli impianti energetici di
Treglio ha portato avanti una vera crociata ambientale, cortei e 6 mila
firme raccolte, dall'iter burocratico fino a dopo l'entrata in funzione
degli impianti, avvenuta due anni fa. «Non sono sorpreso - dice Lanci.
Questo grave fenomeno è in atto da tempo. Basti pensare che certe sere
sul quartiere Santa Rita, più vicina a Treglio, scende una vera cappa di
fumo, come nebbia. Stavolta, col cambio dei venti, è stata interessata
tutta Lanciano».
3 commenti:
Leggo da svariate parti che, in molti, a Lanciano, nei giorni scorsi, hanno avvertito “un forte odore di bruciato” proveniente da Treglio, paesino della provincia di Chieti in cui lavoro.
Ogni mattina, alla stessa ora, prendo la mia auto e, da Lanciano, mi trasferisco presso la scuola primaria in cui insegno da molto tempo. Negli ultimi due anni, attraversando la strada che da contrada Severini mi conduce al piccolo centro di questo paese, si rinnova l’incontro con numerose scritte disseminate su teli bianchi che, come un ritornello, sembrano gridare allo scempio a cui la comunità è costretta, impotente, ad assistere: “NO INCENERITORE!”.
La forza delle parole scritte dice dell’indignazione, della rabbia, della insofferenza, della ribellione che non si sa esprimere diversamente: segni scritti a caratteri cubitali, stesi al sole, esposti alle intemperie, ma fermamente saldi nel gettare apertamente in faccia al passante il proprio grido di disappunto!
A chi si accinge ad arrivare a Treglio sembra di compiere un ingresso “trionfale”, quasi un essere accolti da inneggianti manifesti che spiegano, prima ancora di averne fatta diretta esperienza, ciò che attende l’ignaro passante.
Quando, poi, giungo a scuola, mi imbatto, ogni mattina, nell’immagine del fumo intenso e rapido che, ininterrottamente, fuoriesce dal sansificio di Vecere: il “benvenuto a Treglio” è completo!
Un piccolo paesino, graziosamente abbellito da opere d’arte realizzate negli anni da giovani affreschisti su muri di varie abitazioni (compreso l’edificio scolastico affrescato dai nostri piccoli artisti!), poteva fare a meno di ritrovarsi, all’orizzonte, un mastodontico mostro sputa fumo.
Ma non è solo una questione di “immagine” deturpata! L’occhio vuole la sua parte, è vero: ma l’olfatto quando è brutalmente attaccato da un costante odore disgustosamente invadente ad ogni ora della giornata, non ce la fa proprio a trattenere i conati di vomito per la nausea nei confronti di una cattiva gestione della faccenda.
Ma lo ripetiamo: non è solo una questione di immagine!
Seri dubbi e sospetti aleggiano nell’aria, proprio insieme a quel fumo denso che avvolge Treglio e dintorni. Se le indagini messe in atto dalla Procura e dalla Agenzia Ambientale Regionale dovessero evidenziare la presenza di elementi tossici causati da un “mal funzionamento” (o funzionamento malvagio!) dell’inceneritore che affianca il sansificio, allora l’opera sarebbe veramente completa!
Penso ai miei piccoli alunni, alle nostre giornate scolastiche, alle ricreazioni e ai giochi fatti all’aperto nel cortile della scuola: ognuno di loro sa, vede e sente ciò che c’è a pochi chilometri da noi (molti abitano a ridosso della centrale!).
Non c’è solo un diritto alla salute da tutelare: c’è il diritto ad essere bambini fino in fondo, a vivere una infanzia serena e spensierata, priva di ansie e paure causate da scellerate scelte di adulti senza scrupoli, interessati prevalentemente al proprio tornaconto economico.
I bambini si nutrono di racconti; amano immedesimarsi nelle disavventure di eroi protagonisti che lottano contro il malvagio di turno. Sanno, sono certi, che nelle loro storie l’antagonista, il cattivo, sarà “giustamente” sconfitto e punito.
Ci auguriamo che il finale di questa nostra quotidiana disavventura ecologica nella scuola di Treglio abbia il suo naturale epilogo, esattamente così come i bambini si aspettano per ogni storia: nel frattempo, non potendo fare altro, continuiamo a dare il “buongiorno” ogni mattina al gigante sputa-fumo (e speriamo non veleni…) e ci attrezziamo con colori e pennelli per affrescare anche quel pezzo di cielo reso grigio da decisioni insensate di alcuni amministratori locali dotati di discutibile senso civico.
Purtroppo finirà tutto a tarallucci e vino. Finchè si delegherà all'ARTA il compito di valutare i valori delle emissioni, essendo lo stesso ente che ha rilasciato i nulla-osta difficilmente cambierà parere. A meno che la dirigenza non sia cambiata e al posto dei soliti funzionari-mafiosi-collusi-corrotti non ci siano ora persone valide. Non dico particolarmente eroiche, ma semplicemente oneste.
Speriamo bene comunque. La lotta continua.
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