lunedì 31 gennaio 2011

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE!!



I sottoscritti ex parlamentari hanno dato incarico ad Alessandro Lanci, Presidente Regionale di Nuovo Senso Civico di trasmettere agli organi di informazione il seguente comunicato:

L’avvenire dell’Abruzzo non sarà il petrolio
Sabato 29 gennaio quasi tutti gli organi di informazione regionali hanno pubblicato un articolo sulla necessità di salvare l’industria del petrolio e nel quale si dava notizia di un accordo intervenuto tra Confindustria di Chieti e i segretari provinciali dei sindacati Cisl, Uil e Ugl per mettere in atto azioni congiunte per rimuovere gli attuali blocchi autorizzativi.
Nel contempo perveniva all’Associazione Nuovo Senso Civico una lettera della FIOM-CGIL, nella quale, tra l’altro, “si ringrazia l’Associazione per le numerose battaglie condotte contro la petrolizzazione in Abruzzo. La FIOM considera ogni manifestazione in tal senso importante per la salvaguardia del patrimonio naturalistico della nostra Regione, a chiara ed evidente vocazione turistica. La FIOM considera indispensabile la costituzione di un grande fronte comune, che sia esso capace di respingere al mittente l’aggressione attuata in questi mesi al valore aggiunto che il patrimonio naturalistico della nostra cara regione detiene. E’ necessaria la continua ricerca degli equilibri indispensabili per lo sviluppo industriale eco-sostenibile. Va inoltre ricordata la battaglia contro la Sangro-Chimica che determinò poi, lo sviluppo industriale del Sangro.
Gli insediamenti petroliferi deturpano e violentano i territori, determinando ripercussioni negative sulle imprese sensibili alle condizioni ambientali (pesca, viticultura, agricoltura in generale, turismo, enogastronomia, servizi legati a questi settori). E’ auspicabile quindi, intensificare le mobilitazioni a protezione delle già trascurate condizioni naturali”. La verità è che, come l’esperienza avrebbe dovuto insegnare, i posti di lavoro nell’industria petrolifera sono sempre molto pochi, ed anzi sono molto più quelli che distrugge che quelli che crea. Sono noti tra i tanti, gli esempi di Falconara, della Basilicata o della Sicilia. Ed inoltre la petrolizzazione finisce per disincentivare anche le industrie manifatturiere, che preferiscono territori non inquinati (oltre che privi di criminalità organizzata).
Senonché la Confindustria, sorda a tutto questo, pensa di risolvere i problemi occupazionali della nostra regione con l’industria petrolifera. Anche la Sangro Chimica, che voleva installare una gigantesca raffineria in Val di Sangro, prometteva – visto che promettere non costa nulla – tremila posti di lavoro. Le popolazioni non hanno abboccato ed hanno lottato per ben cinque anni ed alla fine hanno vinto. E se nel Sangro è venuta la SEVEL – che aveva dichiarato di essere incompatibile con la vicinanza di un impianto petrolchimico – lo si deve al fatto che la Sangro Chimica è stata scacciata. Ma c’è di più: le compagnie petrolifere che stanno dando l’assalto all’Abruzzo e al suo mare sono piccole società straniere che hanno capitali di poche migliaia di Euro e che pertanto, in caso di incidenti, peraltro piuttosto frequenti, impiegherebbero giusto cinque minuti per mettere in liquidazione la Compagnia.
Per quel che riguarda il problema del grave inquinamento che investirebbe l’Abruzzo, ebbene, il Presidente della Confindustria Primavera proclama che “il problema ambientale non esiste”, poiché “il sistema ambiente in Abruzzo è già al collasso”. Quindi tanto vale dare a questo sistema il colpo di grazia: questo è in buona sostanza il ragionamento della Confindustria.
Di fronte ad affermazioni che si commentano da sé, noi diciamo che questo progetto di petrolizzazione della nostra terra non passerà poiché noi solleveremo l’intero Abruzzo contro di esso. Nuovo Senso Civico e l’Associazione Difesa Beni Comuni hanno raccolto contro la deriva petrolifera, al prezzo di una immane fatica, ben cinquantamila firme, che presenteremo entro pochi giorni alla stampa e con le quali inonderemo governo nazionale ed enti e regione. E le generazioni future ci ringrazieranno, così come oggi ci ringraziano per la vittoriosa lotta contro la Sangro Chimica. Concludiamo con un appello a tutte le forze politiche perché contrastino la posizione del presidente della Confindustria e si impegnino, come già avvenuto in passato, a cercare altre strade per risolvere il problema dell’occupazione. Su questa posizione ci sono anche tutte le associazioni che si battono contro la deriva petrolifera.
Enrico Graziani, Angelo Staniscia, Antonio Ciancio,
Guido Di Mauro, Amedeo D’Addario.

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