Ieri il Consiglio dei Ministri ha varato il Decreto "Sblocca Italia": cliccando sul seguente link potete leggere integralmente il relativo comunicato-stampa http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=76561 .
Riportiamo qui di seguito gli stralci relativi agli idrocarburi compresa la parte relativa ai compagni di sventura della Basilicata::
SBLOCCA ENERGIA
Infrastrutture Energetiche Strategiche. Si interviene con una serie di misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. Tali opere, consentendo al Governo di procedere nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale.Semplificazione Idrocarburi. Oltre alle norme sulla realizzazione di infrastrutture necessarie per aumentare e differenziare i canali di approvvigionamento dall’estero, si è proceduto anche rispetto alla valorizzazione dei non trascurabili giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio nazionale, sbloccando cospicui investimenti (ipotizzabili in 15 miliardi di euro). Si è quindi proceduto a riconoscere il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità. In particolare, si è prevista l’introduzione di un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, rilasciato a seguito di una approfondita valutazione del richiedente, nel rispetto del principio di leale collaborazione con i diversi livelli territoriali, nonché del principio costituzionale di tutela dell’ambiente.
Basilicata. Ulteriori norme finalizzate a ottimizzare lo sviluppo delle attività estrattive all’interno del territorio nazionale riguardano la Basilicata, che costituisce una risorsa strategica per il Paese e per la Strategia Energetica Nazionale. Le misure inserite nello “Sblocca Italia” consentiranno di intervenire a correzione di un paradosso: una Regione le cui risorse di idrocarburi potrebbero soddisfare il 10% del fabbisogno nazionale versa in una condizione di difficoltà derivante anche dai vincoli del patto di stabilità interno. La deroga a quest’ultimo, triennale e relativa alle risorse derivanti dalla parte incrementale ottenuta dalle produzioni in loco, esclude dai vincoli del patto le spese sostenute per la realizzazione di interventi di crescita economica e di miglioramento ambientale, comunque compatibili con le politiche di sviluppo nazionali e con la normativa generale del settore.
Quindi, come riportato anche sul sito della "OLA-Organizzazione Lucana Ambientalista (vedi http://www.olambientalista.it/lo-sblocca-italia-delle-trivelle-di-renzi-condanna-la-basilicata/ questo è il pessimo orizzonte che si va delineando:
"AUTORIZZAZIONI UNICHE PER TRIVELLE IN CAPO AI MINISTERI E NON PIU’ ALLA REGIONE"
Era
nell’aria: il decreto legge “sblocca Italia” presentato ieri alla
stampa, per quanto riguarda le attività petrolifere, riporterebbe tutte
le “nuove” competenze in materia di trivelle a Roma, anticipando così
quanto previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione che
sancirà definitivamente il “principio” del preminente interesse
nazionale in materia concorrente e di energia. "
E questo è il testo del "Forum Abruzzese per l'Acqua":
OMBRINA E PETROLIO. ALTRO CHE SBLOCCA ITALIA, E' UN DECRETO "FOSSILE". DERIVA PETROLIFERA PER L'ABRUZZO E L'ADRIATICO.
COMUNICATO STAMPA DEL FORUM ACQUA DEL 30 AGOSTO 2014
OMBRINA, ELSA, STOCCAGGI GAS E TUTTE LE ATTIVITA' CHE RIGUARDANO GLI IDROCARBURI DIVENTANO "STRATEGICHE" CON IL DECRETO SBLOCCA-ITALIA.
IL FORUM ACQUA: ABRUZZO VERSO IL DISTRETTO PETROLIFERO, I PARLAMENTARI ABRUZZESI COME VOTERANNO?
Il Governo Renzi nel cosiddetto Decreto “Sbocca Italia” sancisce la trasformazione dell'Abruzzo e di altri territori italiani in distretti petroliferi. Nel comunicato stampa del Governo si può leggere testualmente “Si è quindi proceduto a riconoscere il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità.”
Quindi Ombrina, Elsa, gli stoccaggi gas di S. Martino sulla Marrucina e San Benedetto del Tronto e tutti gli altri progetti che aleggiano sulla nostra terra avranno una via preferenziale alla faccia della lotta ai cambiamenti climatici.
Avevamo previsto questo salto di qualità nella strategia “fossile” del Governo Renzi, preceduta da molte dichiarazioni in tal senso che avevamo preparato il terreno.
Si arriva al paradosso che le produzioni viti-vinicole, il paesaggio della costa dei trabocchi e in generale il nostro territorio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili, e su cui si fonda la nostra economia non sono attività strategiche a norma di legge mentre lo sono i pozzi e l'economia del petrolio che sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento e su cui fanno grandi profitti poche multinazionali.
Aspettiamo la pubblicazione del testo definitivo del Decreto per ulteriori commenti sui passaggi più tecnici del provvedimento (che introduce anche il titolo concessorio unico, altro grande regalo alla lobby del petrolio - si legge nel Comunicato governativo “In particolare, si è prevista l’introduzione di un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi...”).
E' ovvio che con queste norme sarà più difficile opporsi alla deriva petrolifera prevista per la nostra regione dalla Strategia Energetica Nazionale (puntualmente citata nel comunicato del Governo*) per proteggere e sostenere l'economia del turismo e delle produzioni di qualità.
Fin da ora ci chiediamo come voteranno i parlamentari abruzzesi in sede di conversione in legge di questa norma che in maniera molto chiara realizza lo scenario “nero petrolio” riservato per il nostro amato Abruzzo.
*”Si interviene con una serie di misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. Tali opere, consentendo al Governo di procedere nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale.”
FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
COMUNICATO STAMPA DEL FORUM ACQUA DEL 30 AGOSTO 2014
OMBRINA, ELSA, STOCCAGGI GAS E TUTTE LE ATTIVITA' CHE RIGUARDANO GLI IDROCARBURI DIVENTANO "STRATEGICHE" CON IL DECRETO SBLOCCA-ITALIA.
IL FORUM ACQUA: ABRUZZO VERSO IL DISTRETTO PETROLIFERO, I PARLAMENTARI ABRUZZESI COME VOTERANNO?
Il Governo Renzi nel cosiddetto Decreto “Sbocca Italia” sancisce la trasformazione dell'Abruzzo e di altri territori italiani in distretti petroliferi. Nel comunicato stampa del Governo si può leggere testualmente “Si è quindi proceduto a riconoscere il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità.”
Quindi Ombrina, Elsa, gli stoccaggi gas di S. Martino sulla Marrucina e San Benedetto del Tronto e tutti gli altri progetti che aleggiano sulla nostra terra avranno una via preferenziale alla faccia della lotta ai cambiamenti climatici.
Avevamo previsto questo salto di qualità nella strategia “fossile” del Governo Renzi, preceduta da molte dichiarazioni in tal senso che avevamo preparato il terreno.
Si arriva al paradosso che le produzioni viti-vinicole, il paesaggio della costa dei trabocchi e in generale il nostro territorio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili, e su cui si fonda la nostra economia non sono attività strategiche a norma di legge mentre lo sono i pozzi e l'economia del petrolio che sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento e su cui fanno grandi profitti poche multinazionali.
Aspettiamo la pubblicazione del testo definitivo del Decreto per ulteriori commenti sui passaggi più tecnici del provvedimento (che introduce anche il titolo concessorio unico, altro grande regalo alla lobby del petrolio - si legge nel Comunicato governativo “In particolare, si è prevista l’introduzione di un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi...”).
E' ovvio che con queste norme sarà più difficile opporsi alla deriva petrolifera prevista per la nostra regione dalla Strategia Energetica Nazionale (puntualmente citata nel comunicato del Governo*) per proteggere e sostenere l'economia del turismo e delle produzioni di qualità.
Fin da ora ci chiediamo come voteranno i parlamentari abruzzesi in sede di conversione in legge di questa norma che in maniera molto chiara realizza lo scenario “nero petrolio” riservato per il nostro amato Abruzzo.
*”Si interviene con una serie di misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. Tali opere, consentendo al Governo di procedere nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale.”
FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
Amen.
1 commento:
Quindi questo é tutto? Non possiamo neanche provare a scrivere un testo insieme? Come facciamo ad aspettare semplicemente che i parlamentari abruzzesi si esprimano...? Vogliamo esprimere tutta la fiducia del mondo, ma ad oggi sinceramente forse é meglio se li sorvegliamo a vista.
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