Chi inquina paga.
E' questa la conclusione della Corte di Giustizia europea a proposito dei ricorsi presentati da Raffinerie Mediterranee (ERG) SpA, Polimeri Europa SpA, Syndial SpA e ENI SpA. Le sentenze sono state pubblicate oggi e sono la C-380/08, C-379-08 e la C-378-08.
L'inquinamento del polo petrolchimico di Priolo-Melilli-Augusta , un territorio che sarebbe dovuto essere a vocazione naturalmente turistica è stato brutalmente riconvertito in industria pesante con la numerosa presenza e avvicendamento di imprese del settore degli idrocarburi e petrolchimico.
Le autorità amministrative italiane hanno imposto alle imprese che si trovano lungo La Rada di Augusta di disinquinare i siti avendo dichiarato il territorio di Priolo "sito di interesse nazionale a fini di bonifica". Le imprese coinvolte hanno presentato ricorso e il TAR della Sicilia ha rinviato la decisione alla Corte di Giustizia europea. Oggi le sentenze che stabiliscono il principio per cui chi inquina paga. Scrive la Corte:
Nella sentenza odierna, la Corte giunge alla conclusione che la direttiva sulla responsabilità ambientale non osta a una normativa nazionale che consente all’autorità competente di presumere l’esistenza di un nesso di causalità tra determinati operatori e un inquinamento accertato, e ciò in base alla vicinanza dei loro impianti alla zona inquinata.
Se si trattasse di una sfida sportiva sarebbe bello tra qualche anno, quando la Corte di Giustizia europea condannerà le imprese e speriamo i politici che hanno inquinato irrimediabilmente la nostra Regione poter dire "NOI L'AVEVAMO DETTO", ma non è questo che ci interessa.
Quando arrivano le sentenze di solito è già tutto perduto, salute, economia sono ormai spacciate.
Noi lotteremo affinchè questa soddifazione delle sentenze postume non ci sia mai data.
Certo molto dipenderà dall'impegno di ogni singolo cittadino abruzzese e di conseguenza da tutti i rappresentanti del popolo, dall'ultimo Consigliere Comunale del più piccolo paese fino al Presidente della nostra Regione.
A tutti gli Amministratori pubblici lanciamo un messaggio importante "Non molleremo mai" e state certi non ci limiteremo solo a scrivere sui blog, organizzare conferenze e raccogliere firme.
Più il pericolo si avvicina più il livello della lotta si alza, sempre nel rispetto della legge.
1 commento:
La foto che avete allegato mi fa venire i brividi: non oso immaginare le nostre spiagge ridotte cosi'.
Bisogna coinvolgere quante piu' persone possibile, mi sembra che generalmente ci sia poca informazione.
Ad esempio su facebook mi arrivano 2000 partecipazioni ad eventi discotecari etc.( tutta monnezza), perche' dai gruppi che si occupano di questo non arriva nulla? Bisogna andare sulla loro bacheca a vedere cosa succede, ma cosi' non basta perche' le persone mediamente sono pigre e preferiscono pensare che questi non siano situazioni reali, poi si disperano quando si trovano davanti ai mostri, quando e' ormai troppo tardi.
Bisogna tartassare tutti!
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