sabato 11 giugno 2011

REFERENDUM - SPERIAMO CHE DIO ESISTA...


REFERENDUM: UN'ASSOCIAZIONE A FEBBO, ''A 16 ANNI GIA' VOTAVI?''

Mauro Febbo, in una lettera Giustino Zulli lo prende di mira
CHIETI - "Gli ambienti vaticani sono in forte fibrillazione: da un momento all'altro aspettano le critiche al Santo Padre dell'assessore regionale all'Agricoltura Mauro Febbo che, dopo aver bacchettato il Vescovo di Chieti Bruno Forte, sicuramente avrà preparato un duro comunicato di condanna per le parole pronunciate da papa Joseph Ratzinger sulle energie rinnovabili".
Inizia così Giustino Zulli, presidente dell'associazione politica e culturale "Chieti, Città Futura", la sua ironica lettera nella quale prende di mira Mauro Febbo che, nei giorni scorsi, aveva richiamato il titolare della diocesi teatina a una "maggiore neutralità sull'argomento referendum".
"Sembra che ci siano frenetici tentativi di mettersi in contatto, da parte del segretario di Stato del Vaticano cardinale Tarcisio Bertone, con il presidente Gianni Chiodi per implorarlo di convincere Febbo a non esternare le sue condanne. Si teme - aggiunge Zulli - un preoccupante stato di tensione tra le due sponde del Tevere che si sta cercando di evitare".
"Mauro Febbo, da fine intellettuale di destra qual è, è salito in cattedra per fare una lezioncina di storia a Bruno Forte - prosegue Zulli - ricordandogli tutti i precedenti referendum e le posizioni della Chiesa cattolica che, forse, ha dimenticato".
Quindi il passaggio più sarcastico: "Poi, aggiunge una chicca. Ricorda, da cattolico quale si professa, di aver votato contro il divorzio nel referendum del 12 e 13 maggio 1974. Mauro Febbo, come sanno gli storici che stanno raccogliendo i documenti necessari per scrivere la sua biografia per testimoniare ai posteri il contributo politico dato per la crescita del Comune di Chieti, di cui è stato assessore, della Provincia di Chieti, di cui è stato presidente e ora della Regione, di cui è assessore e di cui potrebbe essere il futuro presidente, non si sa mai, è nato il 5 ottobre 1958. Il 12 e 13 maggio 1974, quando si è votato, aveva poco meno di 16 anni".
"Evidentemente - afferma Zulli - per consentirgli di esprimere il suo dissenso per il divorzio, debbono avergli fatto una deroga 'ad Febbum'. Forse è stato questo enfant prodige della politica teatina a spianare la strada alle 'leggi ad personam' che sinora hanno consentito a Silvio Berlusconi di non presentarsi davanti ai giudici. Anche per questo - conclude - e senza tirare la tonaca a papi e vescovi, bisognerà andare a votare e votare 4 sì ai referendum che si svolgeranno il 12 e 13 giugno prossimi".
11 Giugno 2011 - 19:04 -

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