In Italia stanno proliferando centrali elettriche alimentate con oli vegetali, contrabbandate come un toccasana ecologico per combattere l'effetto serra.
Il 5 novembre, a Vasto, i cittadini che hanno partecipato ad una affollata assemblea convocata dal sindaco, hanno avuto informazioni dal Prof. Federico Valerio, dell’Istituto Tumori di Genova, su quanto siano poco ecologiche le quattro centrali da un megawatt elettrico che vogliono realizzare a poche centinaia di metri da un vero paradiso, questo si ecologico: Punta Aderci. Il detto Professore ci ha poi scritto per riassumere, nei termini che seguono, quanto detto nella conferenza:
per prima cosa occorre sapere che per produrre elettricità si usano grandi motori diesel-marini, ovvero motori in uso sulle navi moderne per far girare le eliche e per fornire tutti i servizi elettrici di bordo.
A Vasto ognuno dei quattro generatori ha una potenza massima di 5.520 chilowatt di cui mille chilowatt (1 megawatt) sono usati per produrre elettricità, utilizzando come combustile olio di colza e di altri semi oleosi.
Il combustibile sarà anche bio, ma quello che esce dai tubi di scappamento di questi grandi motori non è per niente "naturale" e non molto diverso da quello che esce dai motori diesel che nelle nostre autovetture.
I fumi, anche se opportunamente depurati, prodotti dall'olio di colza bruciata nei quattro motori, ogni ora immetteranno nell'atmosfera di Vasto 59 chili di ossidi di azoto.
Un camion pesante, con portata massima di 32 tonnellate, di quelli usati per il movimento terra e massi, con trattamento fumi tipo EURO 3, deve percorrere 13.251 chilometri di strade urbane, per emettere la stessa quantità di inquinanti.
Studi recenti (2009), fatti sulla tossicità di motori diesel alimentati con oli vegetali grezzi (colza) hanno evidenziato che questi fumi, a parità di volume, hanno un'attività cancerogena e mutagena (inducono cioè malformazioni genetiche) fino a 17 volte maggiore di quella, già preoccupante, di un motore diesel. Essi inoltre emettono polveri fini, ultrafini, nanopolveri e idrocarburi policiclici aromatici, che si accumuleranno sui campi e sulle coltivazioni. Sono molto rumorosi: 65 decibel a 7 metri di distanza. Infine, senza il recupero del calore con il teleriscaldamento , il 65% del calore prodotto da tali impianti si disperde nell’atmosfera.
Non c’è alcuna necessità di questi impianti poiché la potenza elettrica installata in Italia è di 110 Gigawatt, a fronte di una richiesta di picco e per poche ore di 57 Gigawatt.
Il proliferare di detti impianti (diesel marini alimentati con biodiesel) è dovuto ai generosi contributi di denaro, concessi a chi produce elettricità da fonti rinnovabili, messi a disposizione da tutte le ignare famiglie italiane quando pagano la loro bolletta della luce gravata da una sovrattassa del 7 %, che va nelle tasche di chi ha indotto la classe politica a organizzare questo grande affare.
Di Federico Valerio Istituto Nazionale Tumori di Genova
Perciò chiediamo al Sindaco di Vasto di non limitarsi ad una opposizione di facciata contro questa iniziativa speculativa ma di opporvisi convintamente in tutte le sedi, revocando il parere urbanistico e igienico-sanitario espresso e impugnando davanti al TAR il provvedimento favorevole emesso dalla Regione. Gli chiediamo infine di impegnarsi ad organizzare, per detto obiettivo, in un’energica azione politica, così come hanno saputo fare i Sindaci del Fucino, che hanno ottenuto dalla Regione la sospensione di una centrale elettrica a biomasse in quell'area.
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