giovedì 10 novembre 2011

DIRITTO ALLA SALUTE

Speciale Angeli 07 11 2011 nuovo senso civico from GENIO TV on Vimeo.


MUOVERSI IN BICICLETTA: ANCHE QUESTA E’ LOTTA ALL’INQUINAMENTO.

Un merito indiscutibile di Nuovo Senso Civico è quello di battersi non “contro”, qualcosa o qualcuno, ma in difesa di un bene universale e irrinunciabile quale la SALUTE. Salute non è altro che sinonimo di VITA, uno dei termini più abusati nei discorsi pubblici e privati e che poi all’atto pratico il più delle volte viene spudoratamente violato ed offeso.

Difendere la salute (la vita) significa anche combattere l’inquinamento, anch’esso sinonimo ma di morte, grazie ai suoi velenosi lasciti di malattie, tumori e via degenerando.

Nell’ambito dell’inquinamento possiamo distinguere due livelli distinti ma alleati nell’opera di distruzione: quello delle grandi strutture (raffinerie, pozzi e piattaforme di estrazione, centrali a biomasse, industrie chimiche, inceneritori, discariche, mega-elettrodotti, ecc) e quello che potremmo definire quotidiano, quasi (tristemente) familiare.Si va dalle onde elettromagnetiche alle coperture in amianto, dall’alimentazione chimica all’abuso di medicinali e sostanze nocive, dalle caldaie alle automobili. E’ su queste ultime che focalizzerò la mia attenzione in quanto fenomeno più invasivo e diffuso.

Chi si è avvicinato negli anni a NSC così come agli altri movimenti e gruppi che si sono mobilitati, lo ha fatto soprattutto per opporsi allo scellerato progetto di stravolgere la nostra regione con grandi opere molto redditizie per pochissimi e devastanti per tutto il resto della popolazione. E a questo livello ognuno ha fatto ciò che poteva: manifestazioni, raccolta di firme, diffusione di informazioni, tentativi di convincimento. Un lavoro certo impegnativo ma saltuario, periodico, occasionale.

Al secondo livello c’è invece l’opportunità di attivarsi quotidianamente per un impegno che definire tale è forse eccessivo. Assistiamo ormai ad un uso indiscriminato ed insensato di un mezzo che, nato come ipotetica promessa di libertà ed emancipazione, si è trasformato nella nostra camicia di forza, sottraendoci salute, tempo e spazi vivibili (le macchine parcheggiate perennemente davanti agli splendidi rosoni della chiesa di Santa Maria Maggiore sono una ferita sempre aperta). Le polveri sottili in uscita dai tubi di scappamento sono tra i più subdoli e feroci killer in circolazione, il micidiale aerosol quotidiano che siamo costretti ad inalare senza eccezioni, dai neonati in su.

Ma un’alternativa immediata c’è ed è praticabile da quasi tutti ed in quasi tutte le circostanze: la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano per i piccoli e medi spostamenti urbani. Muoversi in bici fa bene a sé stessi per i benefici dell’attività fisica moderata e per la riduzione dello stress (quello della ricerca di parcheggio in primis) e agli altri evitando di aggiungere ulteriori fattori di inquinamento ai già tanti in circolazione. E se ci pensate bene rappresenta un sollievo anche per le tasche, vista la rapina dei costi del carburante.

A questo punto sento alzarsi le prime obiezioni risentite.

Non ho tempo da perdere per andare in bici!” . Invece il tempo (e la pazienza) li perdi proprio nelle code e nella ricerca di un posto utile e non multabile e spesso gli stessi tempi di percorrenza nel breve sono più lunghi con le quattro ruote.

Sì ma in bici respiro ancora di più i gas di scarico e rischio di finire travolto!”: Questo può essere vero ma finchè non scardiniamo questo meccanismo non riusciremo mai a creare quel circolo virtuoso per cui si moltiplicano i “convertiti” e si innesca un positivo fenomeno imitativo. E non potremo mai pretendere dalle istituzioni le piste ciclabili se siamo in quattro gatti a pedalare abitualmente.

In bici ci vanno i poveracci, io mi vergogno!”: E qui scatta un deficit culturale gigantesco: per i benefici collettivi che ne derivano spostarsi in bici possiamo coinsiderarla un’attività “nobile” e se vi capita di andare in tante città tradizionalemnte abituate a quest’uso vedrete pedalare anche persone molto eleganti e distinte, palesemente lontane da una condizione di indigenza!

Per il momento chiudo qui con una nota certamente triste ma che deve darci la spinta per uno scatto di reponsabilità. Ognuno di noi ha potuto verificare negli ultimi anni più o meno direttamente e dolorosamente il diffondersi di malattie spesso mortali anche tra i giovani. Tutto questo non è casuale e non è un castigo di Dio: è un castigo degli uomini, di quello che hanno creato ma soprattutto distrutto. E sono solo gli uomini che possono salvarsi cambiando i propri atteggiamenti e le abitudini, dimostrando nei fatti il rispetto per il primo valore da cui tutto discende: la VITA.

Franco M. Mastrangelo - Nuovo Senso Civico Lanciano

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