lunedì 30 marzo 2015

L'ABRUZZO NON SI PIEGA ALLA PREPOTENZA PETROLIFERA. D'ALFONSO, SE DAVVERO CI CREDI, DATTI UNA MOSSA!





Pubblichiamo il comunicato diffuso dopo l'affollatissima Assemblea pubblica svoltasi domenica 29 marzo a San Vito Marina dalla quale è uscito un messaggio forte e chiaro: OGNUNO DEVE OFFRIRE IL MASSIMO IMPEGNO POSSIBILE PER DIFENDERE LA NOSTRA REGIONE DALL'INGORDIGIA DEVASTANTE DEGLI SPECULATORI E SALVAGUARDARE IL PRINCIPALE CARDINE CHE FA TALE UNA DEMOCRAZIA: IL RISPETTO DELLA SOVRANITA' POPOLARE.

Segue il comunicato la lettera aperta degli ex-senatori Enrico Graziani e Angelo Staniscia per intimare le istituzioni regionali e i politici abruzzesi a passare dalle chiacchiere (tante) ai fatti(pochi e confusi).




L’ABRUZZO NON SI PIEGA ALLA PREPOTENZA PETROLIFERA E RILANCIA LA MOBILITAZIONE IN DIFESA DEL SUO FUTURO




Dopo lo schiaffo delle recenti approvazioni in sede di Comitato VIA nazionale dei progetti relativi alle piattaforme estrattive in mare Ombrina 2 (di fronte all’Eremo Dannunziano a San Vito) e Elsa 2 (di fronte ai Ripari di Giobbe a Ortona) l’Abruzzo non piega la schiena, ma piuttosto rilancia la mobilitazione a tutti i livelli per cancellare lo scellerato piano di trasformazione dell’intera Regione in distretto petrolchimico sia in mare che in terra, piano in totale contrasto con la volontà popolare dominante.

Domenica 29 marzo a San Vito Marina, nello spazio del centro sociale “Zona 22” si è svolta un’affollatissima Assemblea pubblica promossa dalla stessa “Zona 22”, da “NO Triv Abruzzo”, “Nuovo Senso Civico” e “Forum dell’Acqua Abruzzo” per concordare e programmare una serie di iniziative che portino alla definitiva cancellazione di una deriva che avrebbe come risultato finale lo stravolgimento delle vere vocazioni regionali in campo economico totalmente incompatibili con i disegni trivellatori (turismo e ricettività, ambiente, agro-alimentare, vitivinicolo, pesca, manifattura e artigianato, ecc.), oltre che un devastante impatto su qualità della vita e salute pubblica.

All’ Assemblea sono intervenute oltre 500 persone, sia privati Cittadini che Sindaci, rappresentanti di enti, istituzioni, associazioni di categoria ed economiche, cantine sociali e private, gruppi e movimenti attivi nelle varie realtà locali e regionali oltre ad esponenti di organizzazioni che si battono sugli stessi temi in Campania e Puglia. In particolare è intervenuto il sindaco di Vasto Luciano Lapenna come Presidente dell’A.N.C.I. Abruzzo (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in rappresentanza di tutti i Sindaci abruzzesi.

Alla fine di un articolato dibattito con decine di interventi tutti improntati sul comune obiettivo di adottare le iniziative più efficaci si è deciso come principale scadenza l’organizzazione di una manifestazione regionale di rilevanza nazionale da tenere domenica 24 maggio in una località idonea ancora da definire. Oltre questa sono state proposte tutta una serie di iniziative precedenti e successive alla manifestazione utili per tenere sempre alta l’attenzione sull’argomento e per far sì che l’irresistibile peso dell’opinione pubblica costringa gli organismi decisori, politici e tecnici, a prenderne atto e cambiare decisamente direzione.

L’appello rilanciato da tutti gli oratori è che non si può più essere individualmente indifferenti o spettatori passivi ma ognuno deve farsi carico di un impegno personale per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo perché il destino della nostra Regione è nelle nostre mani e in quello che dimostreremo di volere a tutti i costi perché solo dietro questa forte spinta di massa il Governo e i partiti saranno costretti a rivedere le loro posizioni se non vorranno essere spazzati via da una poderosa perdita di consenso.

Terremo costantemente informati gli organi di informazione su ogni ulteriore iniziativa e comunque chi fosse interessato ad una partecipazione più attiva e assidua potrà contattare i gruppi promotori.


ZONA 22 - NO TRIV Abruzzo - NUOVO SENSO CIVICO - Forum dell’Acqua Abruzzo 






      Lettera aperta al Presidente  D’Alfonso e a tutti i politici abruzzesi

Dopo l’approvazione di Ombrina da parte del comitato VIA nazionale, alcune riflessioni si impongono. Innanzitutto si è colpiti dalla impudente dichiarazione di Mauro Febbo il quale,  strenuo oppositore del parco della costa teatina, invece di recitare il mea culpa considerando che,  se il parco fosse stato approvato senza ritardo, avrebbe impedito l’insediamento di Ombrina, oggi arriva a dire che ormai il parco non serve più. Ma si è colpiti anche dal silenzio assordante della Regione che non ha inviato alcun rappresentante a partecipare al detto comitato VIA. Ora é comprensibile che opporsi alla politica energetica di Renzi non è facile, visto il modo come tratta gli oppositori, e preso atto che finora non si è riusciti a fargli comprendere che qui non deve fare i conti solo con dei “comitatini”, come lui crede,  ma con l’opinione pubblica di un’intera regione. E tuttavia questo è un passaggio ineludibile: poiché  Renzi deve capire che  non si possono  mettere in crisi turismo e agricoltura di una regione  e a rischio il suo mare - quasi un lago, dove un incidente potrebbe avere effetti devastanti e di lunghissima durata - per dare ascolto alle sirene dei petrolieri. Le compagnie che stanno dando l’assalto all’Abruzzo e al suo mare sono quasi tutte straniere ed esse, divenute proprietarie degli idrocarburi estratti, li metteranno sul mercato ai prezzi correnti e non si vede, quindi, come ciò possa portare  ad una riduzione della bolletta petrolifera. Forse si spera di fare cassa con le royalties: ma esse sono le più basse del mondo e, con un sistema di franchigie e di esenzioni, ben poche società le pagano.  Né vale ricordare, a giustificazione delle trivellazioni sulla nostra costa adriatica,  che nella penisola balcanica si apprestano ad approvare progetti di estrazione di idrocarburi: a tale riguardo il governo italiano dovrebbe mettere in campo  tutto il suo peso internazionale per far comprendere a quegli stati che non possono fare, in questo ristretto mare comune, quello che vogliono.
La conclusione è che nessun politico sarà assolto dall’opinione pubblica né alcun partito si salverà  dicendo: noi avevamo espresso la nostra contrarietà. Insomma, non è più tempo di dichiarazioni. Ciò che la gente si aspetta è, come già avvenuto in un lontano passato, una concreta e decisa azione di contrasto e di lotta contro lo sciagurato progetto di fare dell’Abruzzo un distretto petrolifero e di trivellare il suo mare.
Al Presidente D’Alfonso ci permettiamo di suggerire  di collegarsi con le altre regioni adriatiche  per un’azione comune e di mettere in atto tutte le possibili iniziative affinché questo scellerato  disegno dei petrolieri non si concretizzi, con grave danno delle attività produttive, dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini abruzzesi.
        On. Enrico Graziani        On. Angelo Staniscia
RASSEGNA STAMPA:

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