Pubblichiamo il comunicato diffuso dopo l'affollatissima Assemblea pubblica svoltasi domenica 29 marzo a San Vito Marina dalla quale è uscito un messaggio forte e chiaro: OGNUNO DEVE OFFRIRE IL MASSIMO IMPEGNO POSSIBILE PER DIFENDERE LA NOSTRA REGIONE DALL'INGORDIGIA DEVASTANTE DEGLI SPECULATORI E SALVAGUARDARE IL PRINCIPALE CARDINE CHE FA TALE UNA DEMOCRAZIA: IL RISPETTO DELLA SOVRANITA' POPOLARE.
Segue il comunicato la lettera aperta degli ex-senatori Enrico Graziani e Angelo Staniscia per intimare le istituzioni regionali e i politici abruzzesi a passare dalle chiacchiere (tante) ai fatti(pochi e confusi).
L’ABRUZZO NON SI PIEGA ALLA
PREPOTENZA PETROLIFERA E RILANCIA LA MOBILITAZIONE IN DIFESA DEL SUO FUTURO
Dopo lo schiaffo delle recenti approvazioni in sede di Comitato VIA nazionale dei progetti relativi alle piattaforme estrattive in mare Ombrina 2 (di fronte all’Eremo Dannunziano a San Vito) e Elsa 2 (di fronte ai Ripari di Giobbe a Ortona) l’Abruzzo non piega la schiena, ma piuttosto rilancia la mobilitazione a tutti i livelli per cancellare lo scellerato piano di trasformazione dell’intera Regione in distretto petrolchimico sia in mare che in terra, piano in totale contrasto con la volontà popolare dominante.
Domenica
29 marzo a San Vito Marina, nello
spazio del centro sociale “Zona 22” si è svolta un’affollatissima Assemblea
pubblica promossa dalla stessa “Zona 22”, da “NO Triv Abruzzo”, “Nuovo Senso
Civico” e “Forum dell’Acqua Abruzzo” per concordare e programmare una serie
di iniziative che portino alla definitiva cancellazione di una deriva che
avrebbe come risultato finale lo stravolgimento delle vere vocazioni regionali
in campo economico totalmente incompatibili con i disegni trivellatori (turismo
e ricettività, ambiente, agro-alimentare, vitivinicolo, pesca, manifattura e
artigianato, ecc.), oltre che un devastante impatto su qualità della vita e salute
pubblica.
All’
Assemblea sono intervenute oltre 500 persone, sia privati Cittadini che Sindaci, rappresentanti di enti,
istituzioni, associazioni di categoria ed economiche, cantine sociali e
private, gruppi e movimenti attivi nelle varie realtà locali e regionali oltre
ad esponenti di organizzazioni che si battono sugli stessi temi in Campania e
Puglia. In particolare è intervenuto il sindaco di Vasto Luciano Lapenna
come Presidente dell’A.N.C.I. Abruzzo (Associazione Nazionale Comuni
Italiani) in rappresentanza di tutti i Sindaci abruzzesi.
Alla
fine di un articolato dibattito con decine di interventi tutti improntati sul
comune obiettivo di adottare le iniziative più efficaci si è deciso come
principale scadenza l’organizzazione di una manifestazione regionale di
rilevanza nazionale da tenere domenica 24 maggio in una località idonea
ancora da definire. Oltre questa sono state proposte tutta una serie di
iniziative precedenti e successive alla manifestazione utili per tenere sempre
alta l’attenzione sull’argomento e per far sì che l’irresistibile peso
dell’opinione pubblica costringa gli organismi decisori, politici e tecnici, a
prenderne atto e cambiare decisamente direzione.
L’appello
rilanciato da tutti gli oratori è che non si può più essere individualmente
indifferenti o spettatori passivi ma ognuno deve farsi carico di un impegno
personale per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo perché il destino della nostra Regione è nelle
nostre mani e in quello che dimostreremo di volere a tutti i costi perché solo
dietro questa forte spinta di massa il Governo e i partiti saranno costretti a
rivedere le loro posizioni se non vorranno essere spazzati via da una poderosa
perdita di consenso.
Terremo
costantemente informati gli organi di informazione su ogni ulteriore iniziativa
e comunque chi fosse interessato ad una partecipazione più attiva e assidua potrà
contattare i gruppi promotori.
Lettera aperta al Presidente D’Alfonso e a tutti i politici abruzzesi
Dopo l’approvazione di
Ombrina da parte del comitato VIA nazionale, alcune riflessioni si impongono.
Innanzitutto si è colpiti dalla impudente dichiarazione di Mauro Febbo il quale, strenuo oppositore del parco della costa
teatina, invece di recitare il mea culpa
considerando che, se il parco fosse
stato approvato senza ritardo, avrebbe impedito l’insediamento di Ombrina, oggi
arriva a dire che ormai il parco non serve più. Ma si è colpiti anche dal
silenzio assordante della Regione che non ha inviato alcun rappresentante a
partecipare al detto comitato VIA. Ora é comprensibile che opporsi alla
politica energetica di Renzi non è facile, visto il modo come tratta gli
oppositori, e preso atto che finora non si è riusciti a fargli comprendere che
qui non deve fare i conti solo con dei “comitatini”, come lui crede, ma con l’opinione pubblica di un’intera
regione. E tuttavia questo è un passaggio ineludibile: poiché Renzi deve capire che non si possono mettere in crisi turismo e agricoltura di una
regione e a rischio il suo mare - quasi
un lago, dove un incidente potrebbe avere effetti devastanti e di lunghissima
durata - per dare ascolto alle sirene dei petrolieri. Le compagnie che stanno
dando l’assalto all’Abruzzo e al suo mare sono quasi tutte straniere ed esse,
divenute proprietarie degli idrocarburi estratti, li metteranno sul mercato ai
prezzi correnti e non si vede, quindi, come ciò possa portare ad una riduzione della bolletta petrolifera.
Forse si spera di fare cassa con le royalties: ma esse sono le più basse del
mondo e, con un sistema di franchigie e di esenzioni, ben poche società le
pagano. Né vale ricordare, a
giustificazione delle trivellazioni sulla nostra costa adriatica, che nella penisola balcanica si apprestano ad
approvare progetti di estrazione di idrocarburi: a tale riguardo il governo
italiano dovrebbe mettere in campo tutto
il suo peso internazionale per far comprendere a quegli stati che non possono
fare, in questo ristretto mare comune, quello che vogliono.
La conclusione è che
nessun politico sarà assolto dall’opinione pubblica né alcun partito si
salverà dicendo: noi avevamo espresso la
nostra contrarietà. Insomma, non è più tempo di dichiarazioni. Ciò che la gente
si aspetta è, come già avvenuto in un lontano passato, una concreta e decisa
azione di contrasto e di lotta contro lo sciagurato progetto di fare
dell’Abruzzo un distretto petrolifero e di trivellare il suo mare.
Al Presidente D’Alfonso
ci permettiamo di suggerire di
collegarsi con le altre regioni adriatiche
per un’azione comune e di mettere in atto tutte le possibili iniziative
affinché questo scellerato disegno dei
petrolieri non si concretizzi, con grave danno delle attività produttive,
dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini abruzzesi.
On. Enrico Graziani On. Angelo
Staniscia
RASSEGNA STAMPA:
Nessun commento:
Posta un commento