Veniamo a sapere che oggi, venerdì, arriva a Chieti il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini per chiudere la campagna elettorale del PD per le comunali.
Insieme a lui ci saranno il presidente di Regione Luciano D'Alfonso e il sottosegretario alla presidenza Camillo D'Alessandro.
Sempre pieni di impegni e impossibilitati a riceverti quando servirebbero all'intera Comunità, se si tratta di caccia al voto per la propria parrocchia non si negano mai.
Decidiamo che può essere un'ottima occasione per affrontare la questione petrolizzazione col ministro che, insieme al collega Galletti responsabile dell'Ambiente, dovrà firmare il decreto di compatibilità ambientale per Ombrina.
Vorremmo anche consegnargli un documento importante sul Comitato VIA nazionale dopo la nostra denuncia in sette procure italiane per i forti e fondati dubbi relativi a molti dei suoi componenti che hanno approvato questo come altri progetti di perforazione.
Parte una squadra di NSC composta dai valorosi Diana, Alessandro e Giovanni alla ricerca dell'altro terzetto. Sembrerebbe un confronto alla pari ma non sarà così.
Infatti a Chieti inizia tutta una concertata manovra di depistaggio per cui i nostri vengono mandati in un posto mentre loro sono da tutt'altra parte e così via. Sui giornali era stato perfino annunciato un incontro con le Associazioni a Palazzo de Mayo ma lì Franceschini non è mai arrivato.
E così per tutto il pomeriggio fino a quando qualcuno annuncia ai nostri tre pacifici e sudati maratoneti "Ci dispiace ma il ministro è appena ripartito".
Naturalmente non finisce qui, ci mancherebbe altro!
Il ministro torna a rintanarsi nel Palazzo romano ma il presidente D'Alfonso resta qui e, vogliamo ricordarglielo per l'ennesima volta, con il compito di rappresentare e tutelare la sua Regione e la stragrande maggioranza degli Abruzzesi che hanno detto NO a chiare lettere al disastroso destino trivellatore e petrolifero e SI' ad un futuro sano e dignitoso per tutti.
COME ABBIAMO RIBADITO NEL DISCORSO FINALE DEL 23 MAGGIO: CARO D'ALFONSO QUESTA E' LA SUA ULTIMA OCCASIONE PER DIMOSTRARSI DAVVERO DEGNO DEL SUO RUOLO.
IL VERGOGNOSO SILENZIO SULLA MANIFESTAZIONE DI LANCIANO E LE FUGHE DI OGGI O DI DOMANI NON SERVIRANNO A FERMARE UN INTERO POPOLO IN MARCIA.
PRETENDIAMO AL PIU' PRESTO UN INCONTRO URGENTE PER SAPERE DALLA SUA VIVA VOCE GUARDANDOLA NEGLI OCCHI COSA INTENDE FARE DI CONCRETO PER EVITARE ALLA SUA COMUNITA' QUESTO SCEMPIO INDELEBILE.
POTRA' SCAPPARE QUANTO VUOLE MA STIA PUR CERTO CHE VOLTANDOSI CI TROVERA' SEMPRE ALLE SUE SPALLE.
Di maratoneti allenati e motivati ne abbiamo in quantità.
2 commenti:
La presa in giro della nostra delegazione costituisce l'esito prevedibile di una campagna elettorale teatina in cui tutti, ma proprio tutti, non hanno detto una sola parola sulla petrolizzazione, su Elsa e su Ombrina. Perciò sarebbe stato ben più efficace l'esposizione di striscioni accompagnati da un certo numero di manifestanti. Del pari non credo all'utilità di incontri privati in cui "guardarsi negli occhi". Ciò che serve è un'altra manifestazione (le forme sono da decidere), questa volta a Pescara, che metta all'angolo la Regione. Si tenga presente l'insegnamento di Sulmona, dove l'altro giorno l'intera Giunta regionale si è recata per rimangiarsi la chiusura del punto nascita. Enrico Graziani
Caro Enrico,
credo che un confronto diretto con D'Alfonso sia irrinunciabile, la forma più efficace poi sarà da decidere se privata o pubblica, comunque documentata. Abbiamo abbastanza pelo sullo stomaco per non farci abbindolare dalle sue elucubrazioni verbali ammalianti ma spesso evanescenti. Sapremo insomma capire se ci starà prendendo in giro o se qualcosa finalmente si muove e ci comporteremo di conseguenza senza sconti. A Sulmona è bastato un comitato seppure battagliero e i 60000 di Lanciano non contano nulla?
Confrontiamoci su tutte le azioni da mettere in campo ma replicare in così poco tempo un'altra manifestazione dopo il gigantesco sforzo di Lanciano mi sembra prematuro e rischioso. Magari a Roma, vedremo. L'importante è mantenere lo slancio e stargli sempre alle calcagna. Se poi all'interno del decisivo Partito Democratico, di cui mi sembra tu faccia ancora parte, si alzasse qualche flebile voce di dissenso e poi questa magari diventasse un boato non sarebbe male. Ma mi pare che al momento da quelle parti primeggino ancora e vadano avanti esclusivamente gli "yes man" di turno.
Cordialmente,
Franco Mastrangelo
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