domenica 21 giugno 2015

IL PARTITO DEMOCRATICO E' IL PRINCIPALE RESPONSABILE DELLA DERIVA PETROLIFERA IN ABRUZZO.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE ALL’INCONTRO CHIARIFICATORE CON IL PRESIDENTE D’ALFONSO CONVOCATO DAL “COORDINAMENTO NO OMBRINA” PER IL GIORNO SABATO 27 GIUGNO ALLE ORE 10,00 A PESCARA PRESSO LA SEDE DELLA REGIONE ABRUZZO IN VIALE BOVIO 425.

Il Governo italiano favorisce spudoratamente le società petrolifere sostenendo con ogni mezzo le attività trivellatrici ed estrattive, come dimostrato con clamorosa evidenza dalla legge “Sblocca Italia”.

Il Governo italiano incentiva in questo modo l’ormai antistorica energia da fonti fossili che sia Papa Francesco nella sua enciclica che i leader mondiali nel recente vertice del G7 (di cui fa parte anche l’Italia) hanno condannato per le nefaste conseguenze sull’innalzamento del clima e quindi come causa primaria delle devastazioni ambientali e del deterioramento della vita di tutti chiedendone l’abbandono in favore delle fonti pulite e rinnovabili.

Il Governo italiano è guidato dal Partito Democratico e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è anche segretario del Partito Democratico.

La Regione Abruzzo non fa nulla di concreto per contrastare le decisioni del governo centrale che la condannano a diventare distretto minerario e petrolchimico in oltraggio a tutte le sue vocazioni naturali ed alla volontà della sua gente.

La Regione Abruzzo è guidata dal Partito Democratico e il governatore Luciano D’Alfonso è uno degli uomini di punta di questo partito.

Dopo la straordinaria manifestazione del 23 maggio a Lanciano con la presa di posizione di un intero popolo contro questo sopruso avete sentito qualche risposta o dichiarazione dagli autorevoli esponenti del Partito Democratico?
Silenzio assoluto. Silenzio irrispettoso. Silenzio indecente.

Matteo Renzi di certo non può abbassarsi a confrontarsi con la periferia dell’impero.

Luciano D’Alfonso, sempre pronto in ogni occasione a fissare la telecamera di turno, su questo argomento sembra aver perso la parola, ma probabilmente dopo le solenni dichiarazioni in campagna elettorale (“Con me mai gli UFO in Abruzzo”, ossia le piattaforme in mare) oltre alla parola ha perso anche la faccia.

I Parlamentari del Partito Democratico, altro esempio di mutismo cronico. Avete mai sentito una dichiarazione in merito dagli “onorevoli” Maria Amato, Vittoria D’Incecco, Antonio Castricone, Tommaso Ginoble, Yoram Itzhak Gutgeld e Gianluca Fusilli o dalla senatrice Stefania Pezzopane che peraltro in Tv ci va spesso seppure per altri motivi meno fondamentali? Vi ricordiamo che siete lì per  rappresentare la volontà del popolo che vi ha eletti, e non per ubbidire supinamente agli ordini di partito come quando avete votato senza batter ciglio lo “Sblocca Italia” che condanna la nostra regione ad un triste destino.
Questo gli Abruzzesi non lo dimenticano.

E l’ex deputato Giovanni Legnini che adesso si è seduto su una poltrona più autorevole, sono cose che non lo riguardano più? L’Abruzzo è stato utile solo come serbatoio di voti per la propria carriera personale?

Da Roma torniamo a L’Aquila. I Consiglieri ed Assessori Regionali del Partito Democratico Sandro Mariani, Alberto Balducci, Camillo D’Alessandro, Bartolomeo Donato Di Matteo, Giovanni Lolli, Giuseppe Di Pangrazio, Luciano Monticelli, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci e Marinella Sclocco: in tema di petrolizzazione dati per dispersi. Ne abbiamo avvistati un paio in passerella il 23 maggio a Lanciano, Giuseppe Di Pangrazio e Camillo D’Alessandro, per poi ritornare subito dopo ad occuparsi di tutt’altro.

Una particolare menzione per Luciano Monticelli che da Sindaco di Pineto si era particolarmente speso su questi argomenti, sostenuto anche dalle associazioni compresa Nuovo Senso Civico, e che poi salito di grado ha perso facoltà di parola e di azione anche lui.

E per non fargli torto chiudiamo con il segretario del Partito Democratico abruzzese Marco Rapino, talmente presente su questi temi che il nome a malapena lo si ricorda (siamo andati a cercarlo su Google).

Il Popolo abruzzese è stufo di essere preso per i fondelli: il Partito Democratico è il principale responsabile della deriva petrolifera in Abruzzo ma è anche quello che dal centro alla periferia ha in mano tutti gli strumenti per cambiare radicalmente il corso delle cose. Non raccontateci balle.

Renzi non è mai stato eletto ma Luciano D’Alfonso sì e questo lo deve sempre ricordare. In mezzo ai sessantamila di Lanciano che rappresentano la stragrande maggioranza dei suo corregionali ce ne sono tanti che si erano fidati delle sue rassicurazioni quando si sono recati alle urne. Anche questo non deve dimenticarlo mai.
Non ci racconti che non si può fare nulla: il neo-governatore della Puglia Michele Emiliano già prima dell’insediamento ufficiale ha alzato la voce contro Renzi per le autorizzazioni alla ricerca e perforazione nel Mare Adriatico. Prenda esempio da un collega per di più del suo stesso partito, evidentemente non si è costretti a dare sempre ragione al capo.

Presidente Luciano D’Alfonso, se vuole ha tutti i mezzi a disposizione per fermare Ombrina e gli altri progetti estrattivi che deturperebbero indelebilmente sia in mare che in terra  la nostra amata Regione che lei rappresenta ed è tenuto a difendere a tutti i costi. Metta sul tavolo anche le sue dimissioni da offrire come gesto politico e di dignità a Renzi se non verrà bloccata la deriva petrolifera. Lì vedremo quali sono le sue reali intenzioni ed il suo peso politico.

Il popolo abruzzese saprà distinguere gli atti concreti dalle vuote parole e dalle tattiche dilatorie fin qui adottate e la sosterrà nelle azioni efficaci per il raggiungimento dell’obiettivo altrimenti si ricordi che in ogni caso impediremo Ombrina e i suoi derivati e lei sarà ricordato, insieme ai suoi alleati di partito e non, come la persona che poteva ma non ha voluto fare. Ci prendiamo fin d’ora l’impegno di ricordarlo sempre e ovunque a tutti. 

Badi bene che queste richieste non provengono da un gruppo più o meno ampio di ambientalisti ma da un’intera Comunità alla quale lei ha il dovere di rispondere soprattutto dopo averla più volte rassicurata con la garanzia che mai si sarebbe arrivati a questo drammatico sviluppo.

Per questo rifletta bene e venga all’incontro di Sabato 27 giugno a Pescara con il sacco bello pieno perché di palloncini gonfiati ad aria ne abbiamo visti volare troppi.




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