Non tutto è come sembra.
Cercherò di spiegare il senso di una giornata che appare molto negativa e di certo vergognosa per chi ha preso determinate decisioni, ma che in realtà apre degli scenari assai interessanti e favorevoli alla causa.
Di sicuro non ci aspettavamo che il Ministero dello Sviluppo Economico potesse bocciare un progetto già incredibilmente approvato da quello dell'Ambiente e dei Beni Culturali.
Però l'ansia di giungere al finale di un copione che a tutti è apparso chiaramente già scritto e imposto dai vertici ha portato il dirigente del ministero che si è assunto questa responsabilità ad attuare atteggiamenti e decisioni di assai dubbia legittimità, regolarità e legalità tanto che lo stesso vice-Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli ha parlato esplicitamente di azioni penali contro le persone che se ne sono fatte artefici.
Gli stessi tecnici e legali intervenuti hanno evidenziato e fatto verbalizzare le gravi lacune ed omissioni messe in atto come ad esempio la mancata produzione di documenti da visionare ai fini del procedimento. La stessa decisione di non tenere in considerazione le due recenti leggi regionali vigenti in chiave anti-petrolifera, in particolare quella sull'istituzione del parco marino, è stata unanimemente considerata inaccettabile.
Insomma la sensazione è stata quella che di fronte ad una opposizione puntuale, preparata, compatta e inflessibile il ministero, probabilmente sorpreso da un comportamento del genere, ha deciso di forzare la mano chiudendo ogni spazio e andando spedito alla conclusione della conferenza dei servizi, segnando così molto probabilmente un clamoroso autogol.
Infatti adesso si aprono delle praterie sia per i ricorsi amministrativi al TAR che per le denunce penali, come dichiarato solennemente dalla Regione Abruzzo nella persona del vice-Presidente Lolli e dalle altre figure istituzionali intervenute come il Presidente della Provincia di Chieti e Sindaco di Lanciano Mario Pupillo e gli altri Sindaci presenti.
Lolli stesso si è espresso per una escalation nella lotta in difesa dell'Abruzzo dalla disfatta petrolifera e "rifiutifera" e per questo chiamiamo tutti ad una rinnovata mobilitazione. Questa escalation non deve riguardare solo l'aspetto giuridico e giudiziario ma anche quello politico e della partecipazione attiva della Cittadinanza a questa battaglia civile.
La partita con tutta evidenza non è chiusa, anzi, ed i prossimi mesi saranno decisivi. Li affronteremo con l'ottimismo delle buone ragioni e della volontà di un intero popolo che non può essere cancellata dalla firma di un grigio burocrate.
Stiamo dando a tutta la nazione ed alla classe politica e governativa una lezione di democrazia e civiltà alla quale forse non sono abituati e che anzi molto probabilmente li infastidisce perchè preferiscono le sbrigative e prepotenti scelte calate dall'alto senza discussioni come nel caso emblematico di "Ombrina Mare".
Ma questa volta sono cascati male perchè gli Abruzzesi saranno pure pastori ed anzi sono orgogliosi di esserlo ma non saranno mai più pecore e il proprio destino se lo costruiranno da soli.
E non ci sarà bulletto di turno ad impedircelo.
Fm
1 commento:
Bravo Franco, punto di vista sempre molto centrato, misurato ed equilibrato. Buon lavoro.
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