domenica 6 dicembre 2015

ANCORA DISASTRI PETROLIFERI CON MORTI E DANNI INCALCOLABILI: FERMIAMO QUESTA FOLLIA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!

Diffidiamo di chi ci dice "è tutto sotto controllo", "da noi non può succedere", "state tranquilli".
Noi non stiamo tranquilli per niente perchè può benissimo succedere anche qui ed è il motivo per cui QUESTA GENTE E CHI LA PROTEGGE DOBBIAMO RIMANDARLA A CASA SENZA TROPPE CORTESIE IL PRIMA POSSIBILE. Prima che faccia danni irreparabili per i quali, l'esperienza purtroppo insegna, molto difficilmente pagherà.
 
Questa la tremenda cronaca delle ultime 48 ore:
"SCENE DI GUERRA" DAL CENTRO OLI DI VIGGIANO
4 dicembre 2015: ESPLOSIONE AL CENTRO OLI DI VIGGIANO (Basilicata - "Texas d'Italia):

da "IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA":
"Un forte boato e panico  al Centro olio Val d’Agri, un corto circuito in uno scambiatore del gas ha provocato un incendio.

L’incidente si è verificato nel primo impianto denominato Monte Alpi poco prima delle 17 con il divampare delle fiamme, l’allarme e l’evacuazione di circa 200 lavoratori che operavano all’interno.

Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco- distaccamento Val D’agri e le   squadre di sicurezza.
Tanta la paura e la preoccupazione fra i residenti dell’area limitrofa all’impianto che   hanno raccontato di aver sentito «un forte boato e poi visto le fiamme sprigionarsi».  Molti di loro sono accorsi al Comune dove era in corso l’incontro urgente convocato dal primo cittadino, Amedeo Cicala proprio sulle «ripetute e continue anomalie e incidenti al Centro Oli di Viggiano»". 

E oltre i frequenti incidenti ci sono le quotidiane emissioni inquinanti, compreso il famigerato idrogeno solforato, che vanno ad incidere pesantemente sulla salute, l'economia ed il benessere di quelle povere popolazioni.
Per non parlare dei blitz dell'antimafia e delle inchieste in corso con 37 indagati tra cui alcuni dirigenti ENI per traffico illecito di rifiuti e inquinamento oltre a quelle per i malori accusati dagli operai dell'impianto.

Vi ricorda qualcosa di familiare la parola "Centro oli"? Ricordate bene, è proprio la raffineria che l'ENI ci voleva appioppare ad Ortona in un luogo meraviglioso, Contrada Feudo, tra le colline ricolme di vigneti e ulivi e il mare.
LI ABBIAMO FATTI SCAPPARE E COME POTETE VEDERE ABBIAMO FATTO MOLTO BENE.
Gli sfortunati amici della Basilicata ci avevano avvisato "Attenzione, noi eravamo come voi adesso: fate di tutto per non diventare come siamo." E' un impegno solenne che abbiamo preso anche per loro. 

LA PIATTAFORMA IN FIAMME NEL MAR CASPIO
5 dicembre 2015: ESPLOSIONE CON MORTI E DISPERSI SU PIATTAFORMA PETROLIFERA NEL MAR CASPIO

da RAINEWS:
"Trentadue lavoratori sono morti nell'incendio scoppiato sulla piattaforma offshore Guneshli nel Mar Caspio, in acque controllate dall'Azerbaigian. 42 operai sono invece stati tratti in salvo, come riferisce il capo della Commissione indipendente per la tutela dei diritti dei lavoratori del settore petrolifero in Azerbaigian, Mirvari Gakhramanly. Secondo i media di Baku le fiamme sono divampate sulla piattaforma numero 10, dove la Socar, compagnia petrolifera statale azera, produce petrolio e gas. Il vento forte e le onde hanno reso difficile il lavoro delle squadre di emergenza, ma ora le fiamme sono state finalmente spente. La Socar aveva riferito precedentemente che l'incendio era divampato questa notte dopo il danneggiamento di una condotta del gas sulla piattaforma a causa del vento."
Anche qui oltre ai frequenti incidenti devastanti per le vite umane e la salute dell'ambiente, c'è l'inquinamento quotidiano di mare, aria e terra che non si ferma mai e che contribuisce tra l'altro in maniera determinante all'alterazione del clima con le disastrose conseguenze per l'integrità del Pianeta intero che necessitano di un intervento globale energico e immediato se non vogliamo renderci complici di questa follia.
Avete visto la foto della piattaforma in fiamme nel Mar Caspio? Guardate che "Ombrina Mare" sarà così, anzi a occhio e croce anche più grande di quella. 
Il disastro è avvenuto per "il danneggiamento di una condotta a causa del vento". A causa del vento? E dovremmo stare tranquilli?!?
Oltretutto lì come a Viggiano ci sono i colossi petroliferi, l'ENI e la SOCAR, la Compagnia Petrolifera statale dell'Azerbaigian, non la RocKhopper o le minuscole compagnie straniere all'arrembaggio nei nostri mari!
Provate a dare uno sguardo alla "Guida critica a Ombrina Mare" (cliccando QUI ) e vi renderete conto di cosa stiamo parlando. Sul progetto originale è da brividi la lettura di cosa è previsto (o meglio non è previsto o del tutto ignorato) per quanto riguarda la sicurezza o i possibili/probabili incidenti.
Ma se non ci riescono i giganti come possono farlo i nani? ECCO PERCHE' DOBBIAMO FERMARLI PRIMA E NON PIANGERE DOPO, anche alla luce dell'ultimo scenario di questa tragica cronistoria:

FORTI TERREMOTI CON SCIAME SISMICO IN ADRIATICO NELLA ZONA DELLE TRIVELLAZIONI
6 dicembre 2015: TERREMOTI E SCIAME SISMICO IN ADRIATICO NELLA ZONA DELLE TRIVELLAZIONI

da 3BMeteo:
"TERREMOTO ADRIATICO: Intenso sciame sismico fino a magnitudo 4.0 Colpa delle trivellazioni per la ricerca del Petrolio? 
Un intenso sciame sismico costituito da una dozzina di eventi è stato registrato questa mattina al largo della costa adriatica dell'Abruzzo. Cinque dei terremoti sono da considerarsi forti. La scossa più energetica ha avuto una magnitudo di 4.0 gradi sulla scala Richter, due hanno raggiunto il magnitudo 3.9 una il magnitudo 3.7. Tutti gli epicentri sono stati localizzati a una settantina di chilometri dalla costa ed una profondità compresa tra 18 e 30km.

Gli eventi più forti sono stati avvertiti dalla popolazione nei comuni dell'Abruzzo più vicini alla costa come Pescara e Vasto. Da fonti non ancora confermate sembra che gli epicentri sia localizzati in una zona non molto distante dall'area in cui si stanno effettuando trivellazioni per la ricerca del petrolio. Indagini cominciate l'estate scorsa che già avevano sollevato molte perplessità e timori nella popolazione per una regione ad alto rischio sismico."

Il prof. Francesco Stoppa, ordinario di Geochimica e Vulcanologia dell'Università G.D'Annunzio di Chieti, ha illustrato in tante conferenze i grandi rischi sismici che si corrono nel Mare Adriatico anche e soprattutto nelle zone interessate dalle perforazioni. 
Lasciando perdere per il momento la discussione se siano le stesse trivellazioni a provocare le scosse (com'è assai probabile, vedi il caso olandese) PER QUALE STRAMALEDETTO MOTIVO DOVREMMO CORRERE QUESTO ULTERIORE E PESANTE RISCHIO DI DISASTRO PER TUTTI?

In conclusione e in definitiva:
FERMIAMOLI SUBITO E PER SEMPRE ALTRIMENTI NON CI PERDONEREMO MAI DI NON AVERLO FATTO QUANDO ERAVAMO IN TEMPO.
TUTTO QUELLO CHE VOGLIAMO E' SEMPLICEMENTE QUESTO: non fa male a nessuno e ne traggono beneficio tutti.

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