domenica 22 marzo 2009

BRUTTI FATTI & MALE PAROLE


I due ultimi post hanno generato un insolito affollamento delle nostre caselle di posta elettronica: gli aderenti ed i simpatizzanti di Nuovo Senso Civico preferiscono il contatto diretto (con tanto di nome e cognome) all'anonimato dei commenti sul blog.
Una percentuale superiore alla metà ha disapprovato lo stile, trovandolo "volgare" ma la quasi totalità di questi stessi commentatori ne ha però approvato i contenuti.
In sintesi, coloro che non hanno approvato lo stile della satira, dicono che siamo stati imbrogliati da coloro che avevano promesso impegni non mantenuti, lo dobbiamo dire ma in termini meno "veraci".
L'altra parte ha invece trovato lo stile sin troppo "elegante" e qualcuno ha scritto che le due vignette nella loro "volgarità" erano esaustive. Uno è andato oltre, ha detto che le male parole non bastano!

Questo è il commento del nostro presidente Antonello Tiracchia.

"A mio avviso la satira può anche essere volgare ma soprattutto deve essere libera. Se poi la volgarità può aiutare a diffondere un concetto o ad informare su un sopruso attuato dai detentori del potere contro i cittadini anche la volgarità diventa nobile .
Del resto in guerra tutto è permesso e questa brutta storia del petrolio abruzzese è a tutti gli effetti una guerra e come tutte le guerre porterà morte e distruzione.
La morte avverrà senza la tragica teatralità delle azioni militari ma nella riservatezza delle stanze chiuse degli ospedali e delle abitazioni e giungerà attraverso le malattie acquisite dal degrado ambientale dovuto alle attività legate all'industria petrolifera, come confermato da centinaia di studi maggiori svolti a livello mondiale mai smentiti scientificamente nonostante il diverso parere del sindaco di Ortona Nicola Fratino e del suo vice Lucio Ceri.
La distruzione avverrà invece dall'impoverimento delle attività legate all'agricoltura, all'industria manifatturiera ed al turismo che porterà ad un lento, continuo ed inesorabile degrado di tutto il Territorio abruzzese.
E' accertato che dove c'è inquinamento la malavita organizzata prospera, la corruzione diventa la norma e la democrazia langue!
Pertanto, dopo due anni di campagne informative supportate da argomentazioni inappellabili, chi pensa che il petrolio abruzzese porterà ai cittadini abruzzesi benessere e sviluppo è un ignorante o è di fatto in malafede; su questa questione non ci sono vie di mezzo.
I rappresentanti politici possono anche ignorare un problema ma hanno i mezzi - pagati tra l'altro con i soldi dei contribuenti - per sopperire alla loro mancanza di informazioni. Pertanto un rappresentante politico che continua a "comportarsi" da ignorante dovrebbe essere allontano dai suoi stessi elettori per manifeste incapacità.
Una forzata posizione di ambiguità sull'argomento potrebbe invece essere il campanello di allarme per trasferire il problema dal piano politico a quello giudiziario.

Nel caso della maggioranza politica al Consiglio regionale abruzzese (ma anche nazionale visto il comportamento del Primo Ministro Silvio Berlusconi avallato dal "portavoce dell'ENI presso il Parlamento" Claudio Scajola) la prima immagine che ci viene in mente è quella di Pinocchio!

Il Progetto di legge regionale del 3 marzo 2009 e dal titolo "Disciplina della localizzazione di nuove infrastrutture energetiche" ( dove non si parla di impedimento o tutela del territorio ma del modo per "facilitare" l'insediamento di nuove strutture petrolifere genericamente definite energetiche) presentato dal Gruppo Consigliare del PDL ed a firma di Gianni Chiodi, Mauro Febbo, Gianfranco Giuliante, Emilio Nasuti, Luigi De Fanis, Nicola Argirò è di fatto una totale e manifesta apertura all'industria petrolifera.

Tutto questo è confermato dal fatto che nonostante l'impegno pubblicamente preso dal Governatore Gianni Chiodi siano stati lasciati volutamente decadere i termini processuali stabiliti per la valida costituzione in giudizio della Regione Abruzzo nel ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge ‘blocca Centro Oli’, promosso dal Governo Berlusconi.
Legge che forse non era perfetta ma di fatto proteggeva l'Abruzzo dall'invasione petrolifera e dal conseguente degrado, sarebbe stato più giusto modificarla ma soprattutto rafforzarla liberando in tal modo i firmatari del progetto di legge prima indicato da ombre, sospetti e giudizi che, comunque andrà a finire questa brutta storia, allo stato delle cose gli avvolge in pieno.

Tutto ciò gli abruzzesi tutti, ma proprio tutti non devono dimenticarlo mai, ma proprio mai
perché il degrado ambientale e le conseguenti malattie tumorali agiscono a prescindere dallo schieramento politico, dalla condizione sociale e dai vantaggi personali di chi cerca di sostenere, goffamente, il contrario.

Ed infine, qualcuno mi dica come si deve definire uno che dice bugie e soprattutto cosa dobbiamo aspettarci da un bugiardo?
Attendiamo chiarimenti."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto uno dei firmatari della Legge Regionale il sindaco di Castel Frentano partecipare alle riunioni contro il Centro OLI e a Treglio il 10 novembre - Borgo Rurale - aveva manifestato a voce il suo impegno contro il centro oli. Si era in campagna per le Regionali e forse erano le solite balle elettorali o forse la verità è peggiore: Emilio NASUTI non comprende quello per cui firma!!!!!!

wanadobee ha detto...

Oppure emilio nasuti capisce quello che firma ed e' consapevole che e' il contrario di quello che diceva qualche mese fa.

Tanto adesso il posto in giunta e lo stipendio e' assicurato, e chi si e' visto si e' visto.