giovedì 26 febbraio 2009

CARTHAGO DELENDA EST!


Noi non ci fidiamo!
Crediamo nella Politica come elemento indissolubile dalla Democrazia ma non ci fidiamo di alcuni politici
a cui ridaremo credito solo quando attraverso una Legge "bipartisan" verrà stabilita una moratoria di 25 anni su tutte le attività inerenti la ricerca, l'estrazione e le lavorazioni di idrocarburi ed assimilabili in Abruzzo.
Sino a quel momento non allenteremo la pressione ed ogni giorno che passa da oggi sino alla promulgazione di questa Legge, attesa e voluta dalla maggioranza degli Abruzzesi, saremo sempre più forti ed organizzati.
A differenza di Marco P. Catone, che citiamo solo per la sua determinazione, noi non vogliamo distruggere nulla, anzi!
Ci stiamo impegnando per migliorare e conservare quello che di buono abbiamo qui in Abruzzo e che ancora miracolosamente resiste, nonostante gli insidiosi attacchi di una gerontocrazia politica ed industriale fuori dai tempi ma purtroppo ancora ben radicata sul nostro territorio.
Questa razza, padrona e predona, proprio sul nostro territorio fa i suoi guadagni, barattando la salute ed il benessere di tutti gli abitanti, con il suo tornaconto privato.
Questa classe di imprenditori e di politici è ancora convinta (o ancor peggio, fa finta di esserlo) che il degrado del territorio si possa identificare con lo sviluppo.

Come tutte le nostre attività di comunicazione anche l'invito per la proiezione di Sabato 28 febbraio a Montesilvano è rivolto soprattutto a tutti i nostri rappresentanti politici; alcuni di loro
potranno così finalmente capire cosa intendono i cittadini per sviluppo e, qualora ce ne fosse ancora bisogno, potrebbero avere un'ulteriore dimostrazione del fatto che il Paese Reale è sempre più avanti di quei loro colleghi, inquilini del Palazzo, incanutiti dagli anni e da una sclerotica visone della politica e dell'economia.
Non mancate e spargete la notizia: il 28 tutti a Montesilvano!

martedì 24 febbraio 2009

FACCIAMO UNA NUOVA LEGGE MA PENSIAMO ANCHE ALL'ENI


«La finalità del disegno di legge è duplice - ha spiegato l'assessore all'Agricoltura Mauro Febbo - infatti la prima finalità della nuova disciplina proposta è quella di rendere gli enti locali compartecipi delle decisioni relative alla costruzione e all'ampliamento degli stabilimenti di lavorazione e stoccaggio degli oli minerali, laddove invece la disciplina vigente non impone la partecipazione alla conferenza dei servizi dei Comuni confinanti con quello nel quale è ubicato l'impianto, mentre la seconda finalità è quella di subordinare lo sfruttamento di idrocarburi nel territorio regionale al versamento di un contributo integrativo in favore degli enti territoriali».

In queste poche righe è concentrato il pensiero guida dell'attuale Consiglio Regionale in merito al declassamento dell'intero Abruzzo in distretto minerario, ormai in atto da anni.

In pratica l'Assessore all'Agricoltura Mauro Febbo insieme ad altri esponenti del Governo Regionale (che al momento sarebbe lungo ed inutile elencare), ha pomposamente presentato come innovativa una legge che non è mirata alla salvaguardia del territorio abruzzese, alla sua economia ed alla tutela della salute degli abruzzesi, come lo sarebbe una legge bipartisan (quindi veramente popolare) per giungere ad una moratoria almeno venticinquennale sulle attività industriali legate all'estrazione, alla lavorazione ed allo stoccaggio di idrocarburi.
Questa legge ci sembra invece rivolta a dare
certezze all'ente richiedente le concessioni per il quale, seguendo una certo percorso burocratico, non ci sarebbero più quelli che vengono pubblicamente definiti, anche da alti esponenti della Confindustria abruzzese degli "intralci".

Tanto per intenderci noi e tutti coloro che la pensano come noi siamo degli "intralci" ma sono "intralci" anche la Convenzione di Aarhus, l'OMS, la Comunità Europea, i firmatari di Agenda 21 e colore che ne seguono le linee guida.
Ma per questi imprenditori sono "intralci" anche tutta una serie di Leggi della Repubblica Italiana dimenticate da qualche parte e comunque sistematicamente disattese.

Del resto era prevedibile, dopo che il candidato più votato in Abruzzo, durante una trasmissione televisiva, aveva concluso un suo intervento dicendo che si doveva pensare anche all'ENI.

Ed infatti ci ha pensato.



Noi non sappiamo a quale titolo e con quali dati e soprattutto da quali fonti l'Assessore all'Agricoltura acquisisca le informazioni che gli permettono di intervenire su argomenti che riguardano la salute dei cittadini, lo sviluppo economico, la qualità della vita e dell'ambiente.
Per dare una parvenza di credibilità al suo pensiero ha parlato "di subordinare lo sfruttamento di idrocarburi nel territorio regionale al versamento di un contributo integrativo in favore degli enti territoriali".
Ma l'Assessore all'Agricoltura non dovrebbe tutelare gli interessi dell'economia agricola e di conseguenza la qualità della vita e la salute dei cittadini?


L'Assessore Febbo sembra comunque ignorare che ciò che lui propone come elemento innovativo è di fatto così sin dal 1927 (come ben espresso nel Regio Decreto n. 1443/1927 che corrisponde alla così detta legge mineraria fondamentale; nella sostanza una legge mai cambiata, neppure quando Enrico Mattei ha incominciato a pagare il 50% di royalties alle nazioni in cui andava a perforare e che, si dice, proprio per questo fu eliminato dalle Sette Sorelle).

In base a questa legge chi in Italia estrae idrocarburi a terra (onshore) deve riconoscere allo Stato il 7% del valore economico del petrolio estratto; lo Stato riconosce poi alla Regione un 15% di questo 7%.
Chi estrae idrocarburi in mare (offshore) paga invece allo Stato solo il 4% di royalties che lo Stato si tiene tutto per se.
Attenzione però, chi estrae idrocarburi (sempre per quel decreto del 1927!) stabilisce lui stesso il quantitativo da dichiarare!
Per capire meglio: immaginate di andare dal benzinaio a fare il pieno stabilendo voi, arbitrariamente, il prezzo per litro, il quantitativo prelevato e la cifra da riconoscere al benzinaio! Sarebbe come vivere nel paese dei balocchi!
Infatti l'Italia è, per le compagnie petrolifere italiane ed estere, il paese dei balocchi e continuerà a restare tale sino a quando avremo rappresentanti politici che a quanto pare ignorano i problemi su cui decidono di intervenire.
Sul problema petrolio insieme ad altri comitati e movimenti abbiamo coinvolto ed intervistato (anche all'estero) decine di scienziati e personalità di fama mondiale.
Chi sono i consulenti dell'Assessore Mauro Febbo e dei cofirmatari del Disegno di Legge in merito al problema petrolio?

Ci farebbe piacere conoscere questi esperti e consulenti e magari anche intervistarli!

Torniamo alle royalties: in base alle normative vigenti su il 7% del valore destinato allo Stato il 15% viene restituito alla Regione.
Per semplificare: se la Compagnia petrolifera decide di dichiarare il quantitativo estratto pari per esempio ad un valore di 100 euro, 7 euro andranno allo Stato che riconoscerà 1,05 euro alla Regione!
Il Disegno di Legge dell'Assesore Mauro Febbo prevede una ripartizione di questo 1,05 euro ripartito tra il comune direttamente interessato (60%) i comuni limitrofi (20%) e Regione (restante 20%).
Sostanzialmente non cambia nulla perchè sempre di 1,05 euro si tratta!
Si aumenta solo il numero di destinatari per aggregare consensi ma sempre di quattro soldi con un altissimo tasso di interessi passivi si tratta.

Interessi passivi che si chiamano cancro, leucemie, malformazioni genetiche, distruzione del turismo e dell'agricoltura che, come Assessore all'Agricoltura dovrebbe difendere.

Alla luce delle informazioni rese pubbliche dall'Ufficio Stampa della Regione ci sembra di capire che purtroppo anche l'attuale Consiglio Regionale non abbia nessun interesse alla salvaguardia del territorio abruzzese e non sia sufficientemente informato sui problemi inerenti il degrado sociale, economico ed i danni alla salute causati dalle attività petrolifere sia in terra che in mare.
Non sembra inoltre in grado (questo Consiglio) di formulare liberamente (cioè senza condizionamenti dettati dal Governo Centrale e dai gruppi di pressione economica) progetti di sviluppo economico di largo respiro integrati con la qualità della vita ed il rispetto delle risorse ambientali, come accade ormai (quasi) dovunque.

Ci auguriamo con tutto il cuore di essere smentiti da fatti che dimostrino in termini privi di dubbi e di incertezze che ci siamo sbagliati, che siamo abituati a pensare sempre male.

Siamo disponibili sin da adesso a confronti, tavoli di concertazione, interviste e pronti a scusarci pubblicamente, se sarà il caso.

Nell'attesa di risposte liberatorie e chiarificatrici queste parole di Enrico Mattei continuano a martellarci le tempie.

“Per me i partiti sono come taxi. Salgo, pago la corsa e scendo.”


Ma che differenza c'era tra Mattei e Cefis?

sabato 21 febbraio 2009

NEWS DA TERMINATOR. OVVERO COME SULL'ENTERPRISE!


Il nostro amico Terminator ci manda
questo nuovo racconto,
come sempre inusuale ma calzante.

Ero lì per caso.
Ascoltavo umilmente ma con grande attenzione Presidenti, Professori Universitari, Sindaci, Amministratori, Imprenditori, Banchieri, Professionisti e Giornalisti che parlavano di sviluppo e di territorio.
A sentir loro, e non vedo perché non si debba credere a così illustri rappresentanti della società civile, c'è la coscienza diffusa ed accettata che il territorio sia la più grande fonte di sviluppo di una comunità, soprattutto se ben gestito ed armonizzato con gli obiettivi delle attività industriali.
Insomma il territorio andrebbe (andrà?) protetto.
Ad un certo punto chiede la parola il capo di un famoso e temuto esercito di ambientalisti, paludato come un guerrigliero radical-chic e sostenuto in forze da tutto il suo formidabile schieramento di sostenitori (composto da ben due persone e presente compatto in sala!). Il guerriero dell'ambiente, afferrato fieramente il microfono ha incominciato a esternare.
All'improvviso, come nella serie Startrek, quando dalla nave spaziale Enterprise gli uomini vengono trasferiti molecolarmente in un'altra dimensione tutti, ma dico proprio tutti noi presenti, ci siamo trovati a Roma a Piazza Barberini negli anni ottanta...
...a rivivere la storia di Remigio Leonardis, una persona amata e rispettata da tutti gli abitanti di Roma.
Remigio abita vicino a Piazza Barberini nei pressi di Piazza di Spagna, le sue origini non sono chiare, pare discenda da una nobile famiglia romana ormai decaduta; sta di fatto che lui orbita sempre intorno alla “sua” piazza, da li parla alla gente, fa discorsi strani, discute con tutti, si arrabbia se qualcuno oltraggia la piazza o se getta a terra cartacce, insomma oltre ad essere convinto di avere tutte le rotelle a posto, si comporta proprio come se la piazza fosse la sua.
Gli abitanti del quartiere e tutti i romani lo lasciano fare, non tanto per carità, ma proprio perché con il suo operato non disturba nessuno, anzi i giapponesi consumano migliaia di rullini fotografici all'anno per immortalarlo nei suoi strani comizi e nelle sue performance televisive, tanto che è diventato ormai una celebrità anche su Facebook e YouTube.
Per dirla tutta ci vuole veramente poco a far felice una persona, matta o sana che sia, basta lasciargli credere quello di cui è convinto.
Se chiedi a qualcuno a Roma chi è Remigio Leonardis di sicuro non saprà risponderti perché il Sig. Remigio è conosciuto da tutti come “er matto de piazza Barberini”.



E' ESATTO?



martedì 17 febbraio 2009

GUARDATE LA TV E POI RIFLETTETE SU COSA VUOL DIRE UN BARILE DI PETROLIO!

Mentre voi tutti cercavate di sintonizzarvi in massa su TELEMAX per vedere LETTERA APERTA e su TRSP (su SKY in chiaro canale 886) per vedere I BENI DEL CREATO qualcuno lavorava per aumentare il nostro livello di conoscenza su che cosa si cela dietro la parola PETROLIO.
Uno di questi è Ivo Lanzellotti che ci manda un interessantissimo documento che potrete leggere subito dopo aver scoperto (grazie a La Repubblica del 3 gennaio 2008) che cosa è un barile di petrolio.

Un barile: 159 litri di petrolio


ma anche 1750 bottiglie di plastica


La misura "convenzionale" dell'oro nero corrisponde ad un barile di petrolio, pari a 135 chili, cioè 159 litri di petrolio buono, non quella fanghiglia del petrolio abruzzese classificato dall'American Petroleun Institute come API 12 (praticamente poco al di sopra del bitume - classificato API 8 - e quindi totalmente fuori dagli standard occidentali di qualità, da cui nasce l'esigenza del famigerato centro oli di Ortona!).
Comunque, se consideriamo un barile di petrolio "buono" (buono nel senso che può essere usato in tutti gli stadi di lavorazione e non solo per ricavarci olio combustibile della peggior specie) circa la metà finisce in carburanti: benzina, gasolio da trazione e riscaldamento e l'altra metà...


ROMA - Cento dollari al barile di petrolio, ma non tutti sanno a quanto corrisponde l'unità di misura tipica dell'oro nero e a cosa si può fare con quella quantità.

Petrolio significa soprattutto energia, ma l'oro nero serve anche per realizzare un'infinità di prodotti di uso quotidiano. Dal petrolio raffinato si ricavano, infatti, circa una ventina di prodotti, e se energia per l'elettricità, benzina e gasolio fanno la parte del leone, dal barile il petrolio arriva nelle case sotto forma di bottiglie e oggetti di plastica, polistirolo fino ad alcuni tessuti di abbigliamento, come il polyestere.

Da un barile, 1.750 bottiglie di plastica - Da un barile di petrolio, infatti si possono ricavare ben 1.750 bottiglie di plastica da un litro e mezzo, quelle comunemente usate per acqua minerale e bibite. Un barile contiene, infatti, convenzionalmente 159 litri di greggio, pari a circa 135 chili.

Servono all'incirca 2 chili di petrolio per fare 1 kg di plastica per alimenti (Pet). Quindi da un barile di petrolio si ricavano circa 70 chili di Pet. Tenuto conto che una bottiglia da un litro e mezzo pesa circa 40 grammi, da un barile si possono produrre qualcosa come 1.750 bottiglie.

Metà del barile finisce in carburanti
- Secondo alcune stime di tecnici del settore, da un barile si ricavano circa 50 litri di benzina e altrettanti di gasolio. I carburanti da soli rappresentano il 55% del barile di petrolio: il 23% diventa gasolio auto mentre un altro 22% benzina. Segue l'olio combustibile (20%) per utilizzi industriali o per la produzione elettrica. Un altro 10% serve per il gasolio riscaldamento mentre un altro 7% è destinato alla produzione di kerosene, il cosiddetto jet-fuel per i trasporti aerei commerciali e militari. Un altro 5% viene usato poi per ricavare gpl auto e riscaldamento mentre una quota uguale è destinata ai bitumi (il materiale, ad esempio, per realizzare gli asfalti) mentre il 3% del barile serve per i lubrificanti. A completare l'utilizzo c'è poi un'altra quota, intorno al 5%, di uso delle raffinerie, gli impianti cioè di trasformazione dell'oro nero in prodotti lavorati.


Un barile di petrolio al mese per italiano
- In Italia consumiamo mediamente 5 litri di petrolio al giorno per persona, ossia circa un barile di petrolio al mese. Il consumo di petrolio annuale medio per una famiglia di 4 persone in Italia si aggira quindi intorno a 7.760 litri. Quasi 2.000 Euro ai prezzi del 2005.

Un barile vale 1.650 Kwh - Tenuto conto che un barile nel contiene 159 litri, in termini energetici il suo valore è di circa 1.650 chilowattora. Tenuto conto che il consumo medio mensile di una famiglia è di 225 chilowattora, un barile di petrolio corrisponde, all'incirca, ai consumi familiari in sette mesi e mezzo.
(3 gennaio 2008)

LEGGETE ADESSO CHE COSA CI SEGNALA IVO LANZELLOTTI

MOSCA, 17 febbraio (Reuters) - La Cina ha accettato di prestare a due società di petrolio russe 25 miliardi di dollari in cambio di rifornimenti dagli ingenti campi petroliferi della Siberia orientale, che le permetteranno di alimentare la sua
economia per i prossimi 20 anni.

Il numero uno statale del petrolio russo Rosneft e la società Transneft, che detiene il monopolio degli oleodotti, hanno firmato oggi a Pechino un accordo, a lungo rimandato, per ottenere in prestito il capitale dalla China Development Bank.

Lo ha rivelato a Reuters una fonte vicina all'accordo.

"Abbiamo concordato su rifornimenti per 15 milioni di tonnellate ogni anno per i prossimi 20 anni", ha detto il vice primo ministro russo Igor Sechin al canale di stato Vesti 24, alludendo anche alla sigla di un secondo accordo di cui tuttavia non ha voluto dare ulteriori dettagli.

Pechino ha capitale in abbondanza su cui Mosca desidera mettere le mani, messa di fronte alla prima recessione in un decennio.

Alcune società russe stanno infatti incontrando difficoltà nel ripagare i prestiti.

La Cina, il secondo importatore di petrolio al mondo, dopo aver lavorato duramente per vincere i rifornimenti di petrolio
africano per mettere in moto le proprie industrie, si assicurerà così un flusso sicuro dal suo vicino più stretto.

L'accordo, originariamente programmato per la fine del 2008, non ha avuto vita facile nonostante la benedizione dei governi
coinvolti.

Le trattative si erano arenate a novembre per i disaccordi emersi sui tassi di interesse e sulle garanzie statali pretese dai cinesi da parte del governo russo.


FACCIAMO ORA DUE CONTI: quanto costa al barile il petrolio?

- 25 Miliardi di dollari per 20 anni cioè
1,25 MLD di dollari all'anno;

- fornitura di 15 milioni di tonnellate all'anno;

Quindi 15 milioni di tonnellate costano 1,25 MLD di dollari all'anno.
Un barile contiene 0,135 Tonnellate (circa) di petrolio.


Quindi 15Milioni di tonnellate equivalgono a 111 Milioni di barili.
Poichè 15 milioni di tonnellate costavano 1,25 MLD di dollari UN BARILE VIENE A COSTARE (ALLA CINA) 11,25 DOLLARI PER I PROSSIMI 20 ANNI!!!!!!!!!!!
Per ottenere questo prezzo (la media di 20 anni) significa che da 35 dollari che vale oggi tra 20 anni lo possiamo stimare ad un prezzo NEGATIVO, cioè minore di zero?!?
Correggetemi se e dove sbaglio..

WHAOO, DOPPIOWHAOO!!!





lunedì 16 febbraio 2009

DOPO L'ASSEMBLEA GUARDATE LA TV!


Nonostante la neve e la concomitanza di altri eventi, anche sportivi, la prima assemblea degli aderenti al nostro Movimento si è conclusa ieri, 15 febbraio, nel migliore dei modi.
Oltre ai nostri aderenti, tra gli ospiti, era presente una delegazione del Comitato Natura Verde con il suo presidente Lino Olivastri.
L'argomento della riunione era quello di varare una campagna di recruiting tra gli oltre 2000 aderenti, (proprio così, oltre duemila!); questo risultato è stato ottenuto in meno di cinque mesi dalla costituzione formale del movimento.
Durante questo periodo abbiamo svolto proiezioni del nuovo video Viaggio nei Paesi dell'Ormai in decine di Comuni del teatino ed inaugurato una serie di proiezioni nella provincia di Teramo, ed esattamente a Silvi, Pineto, Giulianova.
L'ultima proiezione si è svolta sabato 14 ad Atri, organizzata da Italia Nostra nella Sala di S. Agostino, gremita, nonostante la bufera di neve, da un pubblico attento e motivato.

Le nuove strategie scaturite dell'assemblea saranno comunicate in via riservata dai referenti sul territorio; una cosa è certa, nei prossimi mesi avremo modo (e mezzi!) per rendere ancora più difficoltosa l'invasione dell'Abruzzo da petrolieri ed industriali senza scrupoli.
Domani 17 febbraio andrà in onda su Telemax, alle ore 20.00, la seconda puntata di Lettera Aperta, dedicata questa volta al sindaco di ortona Nicola Fratino.
Le repliche, andranno in onda:
  • Giovedì 19 febbraio alle ore 23.00
  • Sabato 21 febbraio alle ore 16.00
  • Domenica 22 febbraio alle ore 14.00
Venerdì 20 febbraio, alle ore 21,30 su TRSP (su SKY in chiaro al canale 886) andrà in onda la prima puntata di I Beni del creato, con replica sabato mattina 21 febbraio alle ore 10.00

venerdì 13 febbraio 2009

ERRATA CORRIGE

La prima puntata della trasmissione I BENI DEL CREATO in programma per stasera su TRSP per motivi tecnici è stata spostata a Venerdì 20 alla stessa ora (21.30). Tutte le altre informazioni pubblicate nei post precedenti sono rimaste invariate.
Vi ricordiamo l'importanza dell'assemblea di domenica pomeriggio presso la sala della cultura della parrocchia dello Spirito Santo al Quartiere Santa Rita di Lanciano.

giovedì 12 febbraio 2009

DOMENICA ASSEMBLEA.


Grazie alla disponibilità del parroco Don Michelino Domenica 15 febbraio alle 15.30 si terrà la prima assemblea degli aderenti e dei simpatizzanti di Nuovo Senso Civico, presso la sala della cultura della Parrocchia dello Spirito Santo a Lanciano, in via Bellisario al quartiere Santa Rita.

Spargete la voce e ricordatevi che l'Abruzzo è degli Abruzzesi, non è dei politici o dei loro portaborse, non è dei petrolieri, dei funzionari corrotti, dei cementificatori selvaggi, degli architetti faidate o dei costruttori di inceneritori e discariche per gestire spazzatura prodotta altrove.
L'Abruzzo è degli Abruzzesi, ma gli Abruzzesi se lo amano devono fare qualche cosa per salvarlo dalle invasioni di questi nuovi barbari e dal tradimento degli abruzzesi loro alleati.
Durante la riunione verranno esposte le nuove strategie del movimento per i prossimi mesi, gli argomenti da trattare nei nostri spazi televisivi, la necessità di allargare il Consiglio Direttivo e verranno inoltre rettificati gli elenchi degli aderenti per la consegna delle tessere.
Chi, tra gli aderenti, vuole prendere la parola deve registrarsi al desk dell'ingresso.

martedì 10 febbraio 2009

ACCENDI LA TV E POI VIENI ALL'ASSEMBLEA


In realtà si dovrebbe spegnerla, la televisione, ed accendere il cervello, ma ci sono delle eccezioni, come stasera martedì 10 febbraio alle 20.00 e venerdì 13 febbraio alle 21.30.
Su TELEMAX stasera alle 20.00 andrà in onda la prima puntata di LETTERA APERTA, un tentativo di parlare di ambiente e tutela del territorio dal punto di vista dello sviluppo, cercando così di toglierci definitivamente di dosso l'immagine di "quelli del no per il no" che cercano disperatamente di appiopparci!
LETTERA APERTA è un mini "format" di 10' totalmente prodotto ed autogestito dal nostro movimento, Nuovo Senso Civico.
Totalmente autogestito ed auto prodotto vuol dire che abbiamo prenotato degli spazi (che andranno quindi pagati) che cercheremo di riempire con dei contenuti, che avranno comunque un costo.
LETTERA APERTA è a disposizione di tutti i Comitati e le Associazioni che vogliono collaborare con noi per raggiungere fasce di cittadini non ancora sensibilizzate al problema ambientale e soprattutto per compattare il fronte di opposizione.

Abbiamo scoperto che tutti gli abruzzesi sensibili al problema ambientale sono in qualche modo già a conoscenza dei rischi impliciti nella scelta di declassare l'Abruzzo ed il suo mare in un gigantesco campo petrolifero ed in una mega discarica, ed infatti è con loro che noi parliamo ed interagiamo.
Ma la gran parte della gente non sa nulla, è impreparata oppure semplicemente distratta ed inoltre pensa che i così detti ambientalisti siano tutti rosso-verdi, come dicono il premier Berlusconi ed il ministro Scajola.
Questo non è vero, e voi lo sapete bene, perché nei movimenti e nei comitati esistono e lavorano insieme persone di tutti gli schieramenti politici, uniti dal buon senso e soprattutto dall'impegno civile; la trasversalità è una grande espressione di democrazia applicata e diffusa.
Noi vogliamo usare la televisione, insieme ad internet ed alle decine e decine di proiezioni che abbiamo fatto in giro per l'Abruzzo, per rafforzare lo schieramento che si oppone all'invasione dei nuovi barbari, sostenuti dai politici e dagli amministratori venduti al potere economico che devono essere smascherati ed allontanati dai ruoli che occupano.

Ma non basta: venerdì 13 febbraio, alle ore 21.30 su TRSP (anche su SKY in chiaro, al canale 886) andrà in onda I BENI DEL CREATO una trasmissione di 60' prodotta da Nuovo Senso Civico insieme a questa emittente cattolica che ci permetterà di raggiungere una fascia enorme di persone altrimenti irraggiungibili.
I BENI DEL CREATO nella prima puntata in onda venerdì 13 febbraio alle ore 21.30 presenterà l'ultima versione del documentario VIAGGIO NEI PAESI DELL'ORMAI, ormai prossimo ad essere stampato industrialmente in 25.000 copie e quindi diffuso capillarmente.
I BENI DEL CREATO avrà un taglio più documentaristico e gli argomenti trattati saranno approfonditi in studio.

Infine domenica 15 febbraio, alle 15.30, presso la sala culturale della parrocchia Spirito Santo al quartiere Santa Rita di Lanciano ci sarà la prima assemblea degli iscritti per parlare del futuro del nostro movimento e delle nuove strategie di comunicazione contro il degrado del nostro territorio.

domenica 8 febbraio 2009

PETROLIO & BUGIE


COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

In una recente intervista l’Ing. Ezio Faieta, Dirigente del Servizio Attività Estrattive e Minerarie della Regione Abruzzo, ha minimizzato con queste parole il pericolo trivelle: “La mobilitazione in atto in provincia contro trivelle e piattaforme sarebbe ingiustificata, visto che a Roma non c’è alcuna concessione, nemmeno per la ricerca”.

Purtroppo per la sua credibilità ma soprattutto per il futuro dell’Abruzzo l’ing. Ezio Faieta è stato immediatamente smentito dai fatti visto che a Roma un permesso di ricerca c’è: si chiama CIVITAQUANA ed interessa un’area di 615.37 kmq, spalmata tra le provincie di Teramo, Pescara e Chieti, ed interferisce con i Parchi Nazionali del «Gran Sasso-Monti della Laga» e della «Maiella».

Il permesso di cui parliamo è stato conferito il 24 luglio 2007 (con scadenza il il 24 luglio 2013) alla VEGA OIL ed alla PETROCELTIC, la compagnia irlandese che nel suo bilancio annuale del 2007 invitava i suoi azionisti ad investire sulla ricerca petrolifera in Abruzzo, descritto con queste poco edificanti parole:

…TERMINI FISCALI FAVOREVOLI, BASSE SPESE D’INGRESSO NEL TERRITORIO, BASSI RISCHI POLITICI, INFRASTRUTTURA BEN SVILUPPATA, ALTI PREZZI DELLA BENZINA, COMPETIZIONE LIMITATA.

COSTI PER LICENZE INSIGNIFICANTI, PROGRAMMI DI LAVORO A DISCREZIONE [DELL'ESTRATTORE], REGIME MOLTO SEMPLICE, RENIDMENTI ALTI PER PETROLIO E GAS…

In pratica la PETROCELTIC dichiarava senza pudore che con pochi soldi era possibile sfruttare ed inquinare l’Abruzzo infischiandosene degli abruzzesi e con il consenso della classe politica e degli amministratori locali!

L’intero procedimento amministrativo, avviato il 30 maggio 2001, si è concluso per l’appunto il 27 luglio 2007 con il decreto ministeriale di conferimento n.°83, che dà conto di tutto quanto accaduto e di tutto ciò di cui si sono rese protagoniste, in termini negativi o di disinteresse, le amministrazioni dello Stato e le strutture tecniche della Regione.

Per quanto riguarda il ruolo avuto in questa vicenda anche dall’Amministrazione Provinciale di Teramo, segnaliamo il parere n.°50 (di compatibilità parziale) espresso dalla S.U.P. nella seduta del 20 giugno 2006, nel corso della quale fu dato analogo parere anche per la più celebre “Corropoli”.

Per facilitare la lettura del decreto ministeriale di conferimento, allegato alla presente, abbiamo evidenziato in grassetto le parti più salienti che si commentano da sole in merito all’impegno dimostrato dai nostri solerti amministratori nella difesa del territorio abruzzese.

Ma non basta, mentre l’ing. Faieta si sforza di tranquillizzare gli abruzzesi sul rischio trivelle l’ENI e le altre compagnie petrolifere straniere continuano a spartirsi l’Abruzzo ignorando totalmente le labili prese di posizione verbali dei politici, degli amministratori e dei funzionari regionali.

Oltre all’istanza di concessione presentata dall’ENI e che interessa circa 59 kmq., ecco spuntare anche quella della Medoilgas Italia, più sotto costa rispetto alla precedente, e con un raggio d’azione tre volte superiore (145 kmq.).

Purtroppo quando nel giugno dello scorso anno andammo alla presentazione della MOG (da cui discende la Medoilgas Srl) , l’Amministratore Morandi l’aveva detto a chiare lettere: “Entro fine anno presenteremo l’istanza di coltivazione”. Detto, fatto!

L’istanza è stata presentata il 18 dicembre 2008 e pubblicata sul BUIG di gennaio.

Questo significa che molto presto ci saranno sottocosta le piattaforme fisse per l’estrazione di petrolio greggio e ce le avremo per decenni.

Queste piattaforme, dichiarava l’ing. Morando durante la conferenza stampa, faranno l’attività di desolforazione in mare perché il petrolio Abruzzese (classificato API 12, un po’ meglio del bitume) è praticamente non trasportabile!

La Medoilgas è una società a responsabilità limitata, di fatto di proprietà della Mediterranean Oil & Gas australiana, il che vuol dire che nel caso di incidente (evenienza molto probabile nelle piattaforme offshore) risponderà soltanto del suo (esiguo) capitale sociale perché non risulta che siano state fatte assicurazioni o fideiussioni a favore della regione Abruzzo,

Un’altra particolarità della Medoilgas è la sua sede di Ortona: praticamente dentro gli uffici della Fratino Srl, la società del sindaco di Ortona Nicola Fratino.

Quando si dice il caso o meglio, alla faccia del conflitto di interessi!

Abruzzo, 6 febbraio 2009

Firmato

Abruzzo in Movimento

Abruzzo No-Triv

Abruzzo Rinnovabile

Abruzzo Sostenibile

Apocalisse Italia

Comitato Natura Verde

Emergenza Ambiente Abruzzo

Impronte

Nuovo Senso Civico

No al Centro Oli dalla California

No Centro Oli