lunedì 31 dicembre 2012

COSA CI ASPETTIAMO NEL 2013 DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LANCIANO




Che la Città sia resa sempre più sana, vivibile, attraente e civile attraverso politiche coerenti di difesa e valorizzazione dei beni comuni che disegnino un itinerario virtuoso di lungo periodo.

In pratica, per quel che ci riguarda,

che finalmente vedano la luce le tanto annunciate postazioni di bike-sharing per alleggerire l’insostenibile carico di traffico e vengano adottati tutti gli incentivi possibili per favorire gli spostamenti in bicicletta (piste ciclabili, corsie preferenziali, aree pedonalizzate, ma anche riconoscimenti economici, premi e sconti per chi usa stabilmente questo mezzo di trasporto o altri ambientalmente compatibili). A titolo di autorevole esempio ricordiamo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2012 ha dimostrato che le piste ciclabili di Modena fanno risparmiare 400 mila euro all’anno in termini di costi sanitari e sociali;

che, a questo proposito, venga finalmente svelato l’altrettanto sbandierato “Piano del traffico” e che vada anch’esso coerentemente nella direzione di ridurre sempre più la mobilità motorizzata inquinante e deleteria per la salute verso forme alternative più sostenibili già ampiamente praticate altrove, in Italia e in Europa. Che venga abbandonata per sempre la vecchia e fallimentare pratica di costruire nuovi parcheggi che invece di risolvere i problemi li aggravano, sia in termini sanitari che di mobilità e finanche economici, visti gli enormi esborsi necessari per queste realizzazioni. I parcheggi li abbiamo già, tanti e ovunque, e se andremo nella direzione auspicata della riduzione drastica del traffico veicolare privato, ce ne saranno sempre di più senza sborsare un euro aggiuntivo. E’ notizia di questi giorni che perfino le grandi case automobilistiche americane stanno riorientando le loro produzioni perché hanno capito che le persone abbandonano sempre più l’idea dell’auto di proprietà, ormai economicamente insostenibile e di scarsissima praticità, scegliendo forme alternative di trasporto pubblico o in condivisione (car-sharing e car-pooling) oltre a quelle ancor più ecologiche quali biciclette e mezzi elettrici;


che finalmente vengano risolti tutti gli intralci per lanciare una campagna massiccia di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, ma che non ci si limiti a questo e si adottino tutte le iniziative possibili per ridurre i rifiuti fin quasi ad eliminarli attraverso soluzioni innovative già praticate  efficacemente in altre parti d’Italia per il riciclo ed il riuso dei materiali che portano come ricco corredo interessantissimi risvolti occupazionali (vedi l’ormai noto “Centro di riciclo di Vedelago” con le sue migliaia di addetti). Il Comune deve dire basta all’ingannevole scelta tra discariche e inceneritori perché è ormai ampiamente documentato come esista una terza via che non devasta la salute delle persone e del territorio e che porta vantaggi economici a tutta la comunità e non ai soliti (pochi) noti. La discarica di Serre è una ferita ancora aperta, una bomba ecologica innescata per la quale bisogna procedere al più presto alla bonifica onde evitare danni irreparabili;

che l’Amministrazione Comunale sia sempre più attenta alla qualità dell’aria e dell’ambiente impedendo il ripetersi di altri casi come la Centrale a biogas di Villa Pasquini (che va comunque costantemente controllata e monitorata e per la quale ci aspettiamo una soluzione definitiva ampiamente praticabile) non solo sul proprio territorio di competenza ma anche nei confronti dei comuni vicini (vedi i casi di Treglio, Santa Maria Imbaro ed anche Ortona) verso i quali bisogna farsi autorevolmente sentire perché l’inquinamento non si ferma ai confini amministrativi e le conseguenze devastanti in termini di salute pubblica si diffondono per centinaia di km.;

che a questo scopo venga monitorata in maniera efficace e continuativa la qualità dell’aria nella prospettiva di un suo obbligatorio miglioramento e venga intrapresa una collaborazione stabile con la ASL locale per uno “screening” socio-sanitario collettivo su malattie e patologie che possono rappresentare un segnale di allarme sulle condizioni generali di vita dei cittadini;

che la firma del “Patto dei Sindaci della Provincia di Chieti” per la realizzazione sulla base del protocollo di Kyoto della strategia 20-20-20 a livello locale (taglio del 20% delle emissioni di gas serra, riduzione del 20% del consumo di energia e adozione del 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020) porti ad una accelerazione di tutte le soluzioni che vanno in questa direzione (efficientamento energetico di edifici e luoghi pubblici, riduzione dei consumi inutili e degli sprechi, abbattimento delle emissioni favorendo le fonti davvero pulite e rinnovabili che non generano un aumento dell’inquinamento complessivo);

che la “Consulta per l’Ambiente” voluta encomiabilmente dall’Amministrazione Pupillo, non rappresenti un semplice “parlatoio” senza risultati pratici, ma che le sue indicazioni siano fatte proprie e rese operative dal Comune che deve impegnarsi su una dichiarazione di intenti che ne guidi coerentemente la pratica amministrativa a tutti i livelli per impedire incongruenze o vere e proprie contraddizioni tra i vari settori. In parole povere non possiamo dichiararci a favore dell’equilibrio ambientale e poi favorire le cementificazioni oppure aderire al protocollo di Kyoto e poi permettere l’aumento di emissioni inquinanti o l’apertura di impianti nocivi;

che l’impegno già manifestato in passato contro i rischi di deriva petrolchimica della nostra Regione sia riaffermato a tutti i livelli per bloccare il rinnovato tentativo in atto da parte del governo centrale di trasformare definitivamente l’Abruzzo in distretto petrolifero con tutte le nefaste conseguenze del caso. Questo significa opporsi con osservazioni ed atti concreti ad ogni nuova richiesta di perforazioni e trivellazioni nella nostra zona, in terra ed in mare;

che, a proposito di mare e di riviera, analogo impegno sia speso per pretendere al più presto la perimetrazione e l’avvio del tanto attesoParco della Costa teatina (o dei trabocchi)”, per il quale siamo in presenza di uno scandaloso gioco di rinvii e tattiche dilatorie nel tentativo di sabotarne la realizzazione che darebbe invece slancio e nuove prospettive di sano sviluppo non solo alle aree direttamente incluse ma anche a quelle immediatamente esterne come la nostra;

che per il raggiungimento di questi obiettivi ci sia un coinvolgimento attivo di tutta la cittadinanza e non prevalgano le misere logiche di partito o di schieramento ma le priorità comuni. Che chiunque sia stato eletto o designato svolga fino in fondo e nel migliore dei modi il suo incarico in favore dell’intera comunità che rappresenta e che ha l’obbligo di tutelare al meglio.

Auguri di un buon anno a tutti quelli che credono in questi obiettivi e si impegneranno per raggiungerli.

NUOVO SENSO CIVICO

1 commento:

Raffaele Angelucci ha detto...

non si poteva augurarsi di meglio, quando si dice "purchè ci sia la salute" bisogna coerentemente privilegiare persino negli auguri il benessere fisico e psichico della persona piuttosto che il successo economico ( che poi è magari più probabile e utile, se c'è la prima condizione ) Grazie, Buon 2013.
Un coinquilino pacifico e disponibile