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Il polline giallo analizzato |
DOPO
L’ACQUA, L’ARIA: LE VITE DEGLI ABRUZZESI SACRIFICATE SULL’ALTARE DEGLI AFFARI
SPORCHI. LE AUTORITA’ INTERVENGANO SUBITO PER FERMARE QUESTA SPIRALE
PERVERSA.
Siamo
profondamente indignati e stufi di contare i morti dopo che i danni sono stati
fatti specie se questi danni sono perfettamente evitabili se solo avessimo una
classe politica, amministrativa, dirigenziale e imprenditoriale degna di
rivestire questo ruolo invece di personaggi perlopiù incapaci, omertosi e
spesso conniventi fino a sconfinare nel vero e proprio crimine, come dimostra
la vergognosa vicenda di Bussi. L’Abruzzo da “terra dei cuochi” a “terra dei
fuochi” prima e più di qualsiasi altra regione. L’acqua che dà la vita, che è
la vita stessa, avvelenata consapevolmente per i propri sporchi interessi
privati.
Ma
non c’è solo l’acqua. Come andiamo ripetendo da anni c’è anche l’aria, altro
elemento vitale, continuamente inquinata da fumi ed emissioni nocive prodotte
spesso da impianti del tutto inutili per la collettività ma assai remunerativi
per gli imprenditori senza scrupoli che li installano con la compiacenza degli
amministratori locali e senza alcun coinvolgimento delle comunità ignare.
Per i sopraccitati motivi abbiamo
deciso di far analizzare da un laboratorio di un Istituto privato laziale un
campione di polline proveniente da conifere che fioriscono tra ottobre e
novembre, prelevato tra Treglio e Lanciano. La scelta è ricaduta sul polline di
queste varietà arboree in quanto si sviluppano ad una altezza media che varia
tra il metro e mezzo e i dieci metri, valore intermedio dell'aria che
respiriamo. Il polline si sviluppa in pochi giorni, di conseguenza gli
inquinanti assimilati si riferiscono alla breve vita di questa sostanza
organica. Se ad esempio avessimo usato dei campioni di corteccia le sostanze
rinvenute sarebbero state riferite a decenni di esposizione, quindi passate,
risultato di anni di accumulo. Questa metodica dovrebbe dimostrare la qualità
dell'aria che quotidianamente respiriamo. Altro dato importante che vogliamo portare
all'attenzione è come i pollini, che tra pochi giorni invaderanno l'ambiente,
siano un eccezionale veicolo di trasporto di inquinanti nel nostro organismo a
maggior danno per gli allergici ma anche per il resto della popolazione. L'aria
la respiriamo tutti con conseguenze negative rilevanti in particolare per i
bambini e gli anziani, sicuramente i soggetti più a rischio. (Vedi nota 1*)
All’interno di questo polline giallo sono state
rinvenute diverse sostanze cancerogene, tossiche e mutagene tra le quali toluene,
benzene e furani, alcune con picchi elevatissimi come nel caso del
benzoghiperilene e del dieldrin. Quest’ultimo è un potente insetticida nato
negli anni ’50 in concorrenza con il DDT e oggi proibito
in molti paesi. E’ correlato all’insorgere della malattia di Parkinson, del
cancro, di danni al sistema immunitario, riproduttivo, nervoso e ai nascituri.
Queste sostanze, come altre, sono state rilevate anche nelle analisi
effettuate nelle zone più inquinate del casertano. Come mai sono presenti qui?
Naturalmente
c’è bisogno di approfondimenti più accurati e di un monitoraggio permanente ed
è proprio questo che chiediamo agli organismi istituzionali preposti, ARTA in
testa. Occorre sottolineare che già l’autorevole e avanzato biomonitoraggio
sulla qualità dell’aria in provincia di Chieti condotto dall’Istituto Mario
Negri Sud nel 2010 aveva evidenziato dati sconfortanti nella fascia costiera
con i risultatui peggiori proprio nell’area frentana di Lanciano.
I
Sindaci hanno un’enorme responsabilità in queste vicende perché rappresentano a
livello locale la massima autorità sanitaria che ha l’obbligo di tutelare la
salute ed il benessere dei propri concittadini recependone positivamente le
legittime istanze. Pertanto sono loro per primi che devono pretendere tutti gli
approfondimenti del caso e impedire nello stesso tempo qualsiasi
situazione o insediamento che provochi un peggioramento della qualità
dell’aria. Devono anzi attivarsi con ogni mezzo per migliorarla il più
possibile, come impone una specifica direttiva europea.
Non
ci stancheremo mai di ripetere che è proprio la Comunità Europea a spingere
affinchè si utilizzi il più possibile il “principio di precauzione” (recepito
dalla legislazione italiana) quando ci sia il ragionevole dubbio di un rischio
per le popolazioni anche senza l’evidenza scientifica dello stesso. Non
possiamo ritrovarci dieci o venti anni dopo a piangere lacrime amare solo
perché prima non c’era la certezza del danno (ma neanche dell’assenza del
danno). La ricerca scientifica, sempre benvenuta, ha in questi casi tempi
troppo lunghi che non possiamo più permetterci rimanendo inerti.
L’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha stabilito la sicura cancerogenicità delle
emissioni da combustione di qualsiasi natura, dalle ciminiere ai tubi di
scappamento delle auto, ed è quindi compito primario della buona politica e dei
validi amministratori locali di adottare tutte le soluzioni possibili per
scoraggiare e ridurre tali fenomeni. E cosa fanno invece i vertici della
Regione Abruzzo? Firmano una convenzione che autorizza e incentiva
l’incenerimento del CSS (materiale combustibile derivato dai rifiuti) negli
impianti termici e negli inceneritori (quindi anche nelle centrali a biomasse) favorendo di fatto,
oltre agli introiti di qualche imprenditore riconoscente, un aumento diffuso
dell’inquinamento.
Dobbiamo
dire una volta per tutte un forte e chiaro BASTA a questi comportamenti. Vanno
bene i monitoraggi e tutti gli studi possibili così come la richiesta
sacrosanta di un registro tumori regionale ma la prima cosa da fare è eliminare
a monte le cause delle malattie attraverso la prevenzione primaria che va ad
incidere anche sui fattori ambientali di rischio.
Se
politici, dirigenti, amministratori locali e chiunque abbia potere decisionale
in questo ambito non comincerà da qui ad adottare pratiche virtuose per il
benessere collettivo, si renderà responsabile e complice di un crimine contro
la vita e l’umanità intera che non verrà più tollerato.
*Nota 1: Vogliamo
ricordare che l'utilizzo dei pollini per studiare la qualità dell'aria viene
ampiamente utilizzato dalla Scienza
ufficiale " Aerobiologia" lo studio
della componente di origine biologica aerodispersa; avendo come obiettivo la
ricerca di particelle responsabili di patologie che incidono sulla nostra
salute, sulle colture e sul patrimonio artistico.
L' Aeerobiologia si
occupa, in modo complementare alle ricerche chimiche e fisiche, delle
problematiche dell'inquinamento atmosferico, attraverso il monitoraggio
sporo-pollinico.
Il contributo che
l'Aerobiologia può dare con il monitoraggio in continuo dei pollini e delle
particelle aerodisperse non è limitato soltanto al campo della medicina, e in
particolare all'allergologia, ma si estende anche ad altri settori quali
l'agricoltura, la fitopatologia, la conservazione dei beni culturali nonchè allo
studio della biodiversità, del clima e dell'inquinamento atmosferico.
NUOVO SENSO CIVICO
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Il polline giallo incriminato |
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