sabato 27 novembre 2010

INCENERITORE PER BIOMASSE A TREGLIO - RISPOSTA A VECERE

In queste settimane che hanno portato alla ribalta l’inceneritore per biomasse a Treglio, Nuovo Senso Civico non ha mai volutamente fatto riferimento alla proprietà dei Vecere e dei soci Valdostani, ma solo alla proprietà che fa capo al Sig. Antonio Di Nunzio semplicemente perché c’è un palese conflitto d’interesse sul quale la magistratura dovrebbe indagare, ma, come al solito, nulla si muove.

Se un Sindaco o un Consigliere comunale possiede uno stabilimento balneare la legge lo invita o a dimettersi o cedere l’attività perché si tratta di una concessione pubblica.

Le previsioni delle leggi sono identiche per le concessioni in merito all’immissione nella rete pubblica dell’energia.

In Abruzzo abbiamo constatato che gli illeciti e le irregolarità in campo ambientale vengono perseguiti solo nell’aria metropolitana pescarese, sarà perché solo in quell’area la magistratura si muove in maniera più incisiva?

Che un imprenditore faccia i propri interessi è lecito e non ci strappiamo le vesti se non è eticamente corretto

Certo l’eticità del Vice Sindaco e Presidente di Alesa ci preoccupa e ci sta molto a cuore.

Alla politica si chiede di occuparsi del diritto alla libertà d’impresa, ma soprattutto deve garantire la democrazia assicurando gli stessi diritti (salute,lavoro,) ai cittadini e alle imprese che da certe scelte possono subire un danno.

Il progetto. Ci sono imprenditori che si addossano una certa dose di rischio per produrre olio, vino, sottaceti, turismo, sedie, bicchieri, finestre, scatole, investono soldi, assumono, creano ricchezza, ma le loro ciminiere non avvelenano l’area circostante nè mettono a rischio altre attività.

Il progetto presentato la prima volta al Consiglio Comunale di Treglio, non è stato accolto dalla amministrazione di allora, quando la carica di sindaco era ricoperta dal dott. Marco D’Alessandro ( guarda caso un oncologo!).

Nella successiva compagine è arrivato in giunta il Vice Sindaco di Nunzio, il progetto è stato ripresentato e successivamente approvato. Chi è stato più lungimirante?

La legge. E’ vero, il danno è stato causato da Pecoraro Scanio e da P. Bersani l’amico dei petrolieri e degli inceneritori.

Da una parte si sancisce che i finanziamenti e gli incentivi detti “cip 6/92” sono concessi ai soli impianti “realizzati ed operativi” ma dall'altra si prevede che una procedura di deroga sia completata dal Ministero dello sviluppo economico (Bersani) “inderogabilmente” entro tre mesi dall’entrata in vigore della finanziaria. E non è finita qui: la finanziaria 2008 prevede che sia incentivata la quota di produzione di energia elettrica ricavata da energie rinnovabili anche se realizzata in impianti che impiegano fonti energetiche non rinnovabili. In pratica: verrà incentivata la quota di energia riferibile ai rifiuti biodegradabili e alle biomasse prodotta dagli inceneritori. Tale quota riguarderà tutti gli inceneritori che verranno costruiti, anche quelli a tutt’oggi non “operativi e realizzati”.

Le emissioni.

Non pretendiamo e non vogliamo che si dia ascolto alle sirene di Nuovo Senso Civico, ma nemmeno a quelle di Di Nunzio e Vecere.

Noi ci limitiamo a riportare quello che la scienza dice in merito a queste emissioni e a questi tipi di impianti.

Non possiamo fare riferimento alla scienza e alla ricerca solo quando ci conviene.

Cosa si brucia.

Dalle dichiarazioni di Di Nunzio e adesso di Vecere si capisce che tutto si brucerà tranne che il cippato perche non ne esiste una quantità simile nelle vicinanze della centrale e che sono alla disperata ricerca in tutto Abruzzo ed oltre di materiali da bruciare, aumentando l’inquinamento dovuto al via vai di autotreni.

Un giorno si dichiarano 200 poi 300 oggi siamo a 400 quintali al giorno, 144.000 all’anno.

I rifiuti.

Sono obbligati a non bruciare rifiuti per cinque anni: dopo si vedrà. Sempre che non ci sia una emergenza rifiuti in Abruzzo e come al solito una deroga potrà chiederà “per favore” alla centrale di incenerirli.

L’invito.

Probabilmente a gennaio insieme ad altri comitati, promuoveremo un convegno su queste tematiche con la partecipazione di illustri scienziati di fama internazionale che possano chiarire le idee a cittadini, amministratori e imprenditori. Di Nunzio e Vecere sono già ufficialmente invitati.

A chi chiedereste quanto faccia male il fumo di sigaretta: ai produttori di tabacco o al vostro medico di famiglia?

Chi fuma sa di subire un notevole danno alla propria salute , eppure spende 5/10 euro al giorno per comprare le sigarette.

Resta il fatto che se è tutto perfettamente lecito, se si sta fornendo un servizio a cittadini ed alle imprese agricole, perché un impianto del genere non è stato pubblicizzato a dovere? perché solo dopo al nostro intervento oggi si parla di questo impianto e lo si giustifica?

Il confronto avviene di solito prima che si realizzi un’opera del genere, magari qualcuno avrebbe potuto proporre che questo impianto fosse realizzato dal Comune, che fosse un impianto di teleriscaldamento che avrebbe permesso di spegnere 600 caldaie a metano nelle case e nelle aziende dei tregliesi, riducendo veramente l’inquinamento.

Con gli utili dalla vendita dell’energia si sarebbero realizzati infrastrutture comunali, asili, palestre, strade ecc., e soprattutto il controllo del pubblico che avrebbe garantito una gestione… limpida dell’impianto.

1 commento:

estro ha detto...

io credo che bisognerebbe informarsi meglio,viviamo un un momento difficile e la natura ci chiama a rapporto ogni giorno,facciamo che si trovi un accordo significativo,poi è ovvio che il progresso porta regresso,ma dobbiamo tener cura di ogni singola cosa e se riusciamo renderla migliore!!!!per il resto si sà, .......