Abbiamo scritto tutti insieme una pagina storica non solo per Lanciano, non solo per l'Abruzzo ma probabilmente per l'intera Italia perchè non si era mai vista fino ad oggi sul tema del contrasto alla petrolizzazione ed alle trivellazioni una mobilitazione di questa quantità ma soprattutto di tale qualità.
Hanno sfilato insieme, fianco a fianco, sessantamila persone dalle più differenti storie personali, chi ha sempre partecipato e chi per la prima volta, chi è sempre pronto alla mobilitazione e chi non avrebbe mai pensato di poterlo fare. Bambini, giovani e anziani, istituzioni e centri sociali, associazioni e gente comune, boy scout e anticapitalisti, sacerdoti e non credenti, cantine e astemi... Insomma mille colori di un arcobaleno spuntato dalla pioggia che ha disegnato e illuminato un percorso.
L'Abruzzo diventa così un punto di riferimento nazionale, come hanno riconosciuto tutte le realtà intervenute da ogni parte d'Italia, un modello di mobilitazione replicabile ovunque con successo: passione, preparazione e capillarità dell'informazione ma soprattutto coinvolgimento di tutte le realtà ed ambiti, anche economici, senza pregiudizi e selezioni preliminari raggiungendo specialmente quelli che sembrano più distanti perchè la conoscenza, l'informazione e in fin dei conti la forza della verità e delle idee hanno sempre il sopravvento.
Noi la nostra parte l'abbiamo fatta e la faremo sempre, ma adesso è il momento della politica che si deve attivare subito.
Già dal palco a fine corteo abbiamo lanciato un pressante invito al Presidente Luciano D'Alfonso che adesso ribadiamo con ancora maggior vigore: aveva garantito che gli UFO (leggi piattaforme petrolifere) non sarebbero mai sbarcate in Abruzzo e invece adesso sono all'orizzonte. CHIEDIAMO A D'ALFONSO CHE SE NON RIESCE AD OTTENERE LA CANCELLAZIONE DI OMBRINA E DI TUTTI GLI ALTRI DEVASTANTI PROGETTI PETROLIFERI PRESENTI LE SUE DIMISSIONI COME GESTO ESTREMO DI PROTESTA DI UN INTERO POPOLO VERSO LE IMPOSIZIONI CENTRALI.
SAREBBE UN GESTO DIROMPENTE E CLAMOROSO CHE METTEREBBE IN SERIA DIFFICOLTA' RENZI E IL SUO GOVERNO E LO COSTRINGEREBBE A RIVEDERE LE SUE POSIZIONI.
D'ALFONSO NON SI DEVE PREOCCUPARE: SE LO FACESSE L'INTERA COMUNITA' ABRUZZESE LO APPREZZEREBBE E MOLTO PROBABILMENTE AD UNA NUOVA CONSULTAZIONE ELETTORALE OTTERREBBE ANCORA PIU' CONSENSI DI PRIMA PERCHE' AVREBBE DIMOSTRATO CONCRETAMENTE QUANTO TIENE A QUESTA CAUSA.
Dopo il 23 maggio non si può più far finta di nulla o mettere su giochetti, rimpalli di responsabilità o tattiche dilatorie: L'INTERO ABRUZZO E' STANCO DI ASPETTARE E VUOLE RISPOSTE RISOLUTIVE SUBITO!
Sappiamo che D'Alfonso sa valutare bene queste situazioni e leggerle in chiave politica e per questo ci aspettiamo subito delle azioni dopo queste ore di silenzio riflessivo.
Gli ricordiamo solo una cosa: gli abruzzesi sono gente cocciuta e che non demorde. I movimenti di protesta degli anni '70 hanno bloccato la raffineria della Sangro chimica, quelli del nuovo millennio hanno fermato la raffineria ("Centro oli") ENI di Ortona e cancellato la raffineria Forest sul Lago di Bomba. Faremo la stessa cosa con la nave-raffineria di Ombrina.
IN ABRUZZO LE RAFFINERIE NON SI FANNO, NE' IN TERRA NE' IN MARE E SOPRATTUTTO, COME HA DIMOSTRATO LA LEZIONE DI CIVILTA' E DEMOCRAZIA DEL 23 MAGGIO A LANCIANO, IMPEDIREMO CON TUTTE LE FORZE CHE LA STRARIPANTE VOLONTA' POPOLARE VENGA SCHIACCIATA DALL'ARROGANZA INDIFFERENTE DEL POTERE CENTRALE.
A buon intenditor...
NUOVO SENSO CIVICO
(le foto del 23 maggio sono tratte dalla pagina FB degli amici di ZONA 22: per visualizzare l'intero album cliccare QUI )
(le foto del 23 maggio sono tratte dalla pagina FB degli amici di ZONA 22: per visualizzare l'intero album cliccare QUI )
Dagli anni '70 in poi MAI RAFFINERIE IN ABRUZZO nè in terra nè in mare!
Per visionare l'album fotografico completo del 23 maggio cliccare sulla pagina Le immagini del 23 maggio
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