Con
la sentenza del 18 maggio 2015 il Consiglio di Stato ha definitivamente
bocciato il progetto della Forest Oil di una raffineria con relativa estrazione
sul lago di Bomba adottando il principio di precauzione nei confronti dei
gravi e documentati rischi che avrebbe comportato la realizzazione di
quest’opera (per una cronistoria clicca QUI ).
Sono
state così pienamente accolte le tesi sostenute da Nuovo Senso Civico
durante tutto l’iter che va dal Comitato VIA regionale fino al TAR del Lazio e
infine al Consiglio di Stato raccolte nella puntuale perizia giurata
sottoscritta dal nostro tecnico Ing. Tommaso Giambuzzi che metteva
in guardia sui gravissimi pericoli di dissesto idrogeologico dovuti alla
storica franosità dell’area che avrebbero potuto causare ingenti e
irreversibili danni all’intero territorio ed alle comunità locali. Una
relazione inattaccabile che ha contribuito in maniera determinante al positivo
esito finale.
Questo
bellissimo successo ottenuto grazie all’applicazione, alla passione per la
propria terra ed al coinvolgimento delle parti migliori delle comunità locali
sia a livello di società civile che di istituzioni dimostra ancora una volta
che le uniche battaglie che sicuramente si perdono sono quelle che non si
combattono o si abbandonano strada facendo.
Ricordiamo
sempre i tanti risultati ottenuti da NSC nel contrastare operazioni tutte
speculative, inutili e dannose per la popolazione abruzzese quali centrali a
biomasse e biogas, inceneritori e simili che siamo riusciti a sventare
attraverso il doppio binario della mobilitazione popolare e del lavoro legale e
giudiziario.
La
splendida notizia di Bomba è doppiamente rigenerante perché viene alla vigilia
della grande manifestazione “NO OMBRINA” del 23 maggio a Lanciano e rappresenta la migliore dimostrazione che le lotte
ben condotte ottengono grandi risultati, così com’è stato nel campo petrolifero
lo stop degli anni scorsi alla raffineria (Centro Oli) di Ortona del colosso
ENI. Un esito che all’inizio sembrava a molti irragiungibile.
Siamo
certi che su questa scia il popolo abruzzese riuscirà a dimostrare ancora una
volta che non si possono prendere decisioni prevaricatorie e inaccettabili
sulla sua pelle e che il futuro della nostra Regione dev’essere nelle mani di
chi la vive e la rispetta.
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