martedì 19 maggio 2015

BOCCIATA DEFINITIVAMENTE LA RAFFINERIA DI BOMBA. DETERMINANTE IL LAVORO DI NSC: E ADESSO OMBRINA!





Con la sentenza del 18 maggio 2015 il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato il progetto della Forest Oil di una raffineria con relativa estrazione sul lago di Bomba adottando il principio di precauzione nei confronti dei gravi e documentati rischi che avrebbe comportato la realizzazione di quest’opera (per una cronistoria clicca QUI ).

Sono state così pienamente accolte le tesi sostenute da Nuovo Senso Civico durante tutto l’iter che va dal Comitato VIA regionale fino al TAR del Lazio e infine al Consiglio di Stato raccolte nella puntuale perizia giurata sottoscritta dal nostro tecnico Ing. Tommaso Giambuzzi che metteva in guardia sui gravissimi pericoli di dissesto idrogeologico dovuti alla storica franosità dell’area che avrebbero potuto causare ingenti e irreversibili danni all’intero territorio ed alle comunità locali. Una relazione inattaccabile che ha contribuito in maniera determinante al positivo esito finale.

Questo bellissimo successo ottenuto grazie all’applicazione, alla passione per la propria terra ed al coinvolgimento delle parti migliori delle comunità locali sia a livello di società civile che di istituzioni dimostra ancora una volta che le uniche battaglie che sicuramente si perdono sono quelle che non si combattono o si abbandonano strada facendo.

Ricordiamo sempre i tanti risultati ottenuti da NSC nel contrastare operazioni tutte speculative, inutili e dannose per la popolazione abruzzese quali centrali a biomasse e biogas, inceneritori e simili che siamo riusciti a sventare attraverso il doppio binario della mobilitazione popolare e del lavoro legale e giudiziario.

La splendida notizia di Bomba è doppiamente rigenerante perché viene alla vigilia della grande manifestazione “NO OMBRINA” del 23 maggio a Lanciano e rappresenta la migliore dimostrazione che le lotte ben condotte ottengono grandi risultati, così com’è stato nel campo petrolifero lo stop degli anni scorsi alla raffineria (Centro Oli) di Ortona del colosso ENI. Un esito che all’inizio sembrava a molti irragiungibile.

Siamo certi che su questa scia il popolo abruzzese riuscirà a dimostrare ancora una volta che non si possono prendere decisioni prevaricatorie e inaccettabili sulla sua pelle e che il futuro della nostra Regione dev’essere nelle mani di chi la vive e la rispetta.




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