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giovedì 4 dicembre 2014
domenica 23 novembre 2014
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LANCIANO E QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DEL DE TITTA.
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La Torre Aragonese con l'"ecomostro" sulle mura |
Partiamo dall'aspetto più rilevante e grave emerso durante il Consiglio Comunale straordinario del 17 novembre sul progetto di ampliamento dell'Istituto De Titta: l'affermazione fatta dal rappresentante della Soprintendenza che se fosse stato in possesso di tutte le carte presentate dalle associazioni, "non avrebbe dato il via libera all’opera".
Oltre alle eventuali implicazioni di natura legale, è questa l'ennesima dimostrazione di come a Lanciano le Associazioni, organizzazioni del tutto volontarie e gratuite, debbano troppo spesso svolgere funzioni di supplenza degli organismi istituzionali che al contrario, per obbligo di legge e dietro compenso, sono tenuti a seguire ed approfondire meticolosamente tutti gli argomenti di interesse pubblico con l'unico fine di tutelare il bene dell'intera Comunità.
Il Sindaco Pupillo (adesso anche Presidente della Provincia) insieme alla sua maggioranza ancora una volta non ha ritenuto utile e doveroso un preventivo confronto pubblico su un argomento che già da tempo stava suscitando un ampio dibattito critico nell'opinione pubblica lancianese, sottoponendosi così ad una brutta figura che si poteva facilmente evitare.
La partecipazione è la linfa della democrazia e praticarla fa bene a tutti, amministratori e amministrati, contribuendo ad accrescere l'attaccamento alle sorti comuni. Nessuno ha in tasca la verità assoluta ma proprio per
questo lo scambio di idee aiuta sempre nella risoluzione dei problemi. Viceversa si ha sempre più netta l'impressione che ci si arrocchi nel proprio fortino in difesa di un consenso che, forse senza averne piena consapevolezza, sta rapidamente evaporando.
Diciamo con nettezza che è ora di dire basta a nuove cementificazioni inutili e dannose in aree non idonee. Basta al consumo di suolo e alle impermeabilizzazioni dei terreni che sono concausa determinante dei disastri da dissesto idrogeologico. Basta alla vergognosa incoerenza tra declamazioni e discorsi teorici favorevoli a politiche virtuose e le autorizzazioni concrete verso pratiche di natura opposta.
Nel caso in essere non è possibile valutare il recupero dell'importante area dell'ex Istituto Agrario attualmente in abbandono a Torre Sansone e verificare subito se sia una strada praticabile? Lì gli edifici esistono già, così come ampi giardini e strutture di vario genere che per la loro dislocazione periferica permetterebbero anche di decongestionare il traffico cittadino.
Speriamo dunque che questa vicenda gestita malissimo dall'A.C. di Lanciano e conclusa momentaneamente con una poco gloriosa ritirata, possa servire di lezione a chi di dovere per cambiare rapidamente rotta così da concorrere al miglioramento della nostra Città insieme a tutte le persone di buona volontà che hanno sempre dimostrato di volerlo fare disinteressatamente e senza oscuri secondi fini.
Franco Mastrangelo - NUOVO SENSO CIVICO
sabato 25 ottobre 2014
PARTECIPAZIONE CERCASI AL COMUNE DI LANCIANO: NSC LASCIA LA CONSULTA PER L'AMBIENTE PER MANIFESTA IMPOSSIBILITA' DI INCIDERE SULLE DECISIONI PUBBLICHE.
"Libertà è partecipazione", cantava Giorgio Gaber e di conseguenza anche la democrazia deve esserlo se vuole dimostrarsi tale e non una semplice etichetta per confondere il popolo e lasciare indisturbato il manovratore.
In questi tempi di abituali furti di democrazia (vedi l'abuso dei voti di fiducia imposti al Parlamento dallo sbrigativo Renzi) è importante che soprattutto a livello locale, dov'è più forte il contatto diretto tra cittadini e istituzioni, si aprano quanti più canali possibili per esercitare uno scambio tra amministratori e amministrati che può portare solo effetti positivi per entrambi.
Purtroppo a Lanciano questi spazi si restringono sempre più e l'ultimo baluardo di questo possibile incontro, la "Consulta per l'Ambiente", si è arenata di fronte alla manifesta (voluta?) impossibilità di incidere sui principali argomenti di cui sarebbe investita semplicemente perchè esclusa, come dimostra in maniera clamorosa l'ultimo caso dell'ampliamento dell'Istituto De Titta che tante polemiche ha suscitato in città.
Pubblichiamo qui di seguito il comunicato con il quale Nuovo Senso Civico, nella persona del suo rappresentante Franco Mastrangelo, ha informato della propria decisione di ritirarsi dalla Consulta almeno fino a quando non sarà modificato il suo modo di operare, come d'altronde richiesto dalla maggioranza dei suoi componenti.
Caso “De Titta”:
l’insostenibile inconsistenza della Consulta per
l’Ambiente.
La recente vicenda dell’ampliamento
dell’istituto “De Titta” ha dimostrato una volta di più la totale ininfluenza e
inutilità della “Consulta per l’Ambiente”, unico organismo partecipativo o
presunto tale rimasto nel Comune di Lanciano, visto che
anche in quest’occasione di sicura rilevanza ambientale nessun membro dell’A.C.,
Assessore Tascione in testa, si è sentito in dovere di convocare l’assemblea per
discutere dell’argomento, esprimere un’opinione e perfino dare qualche
suggerimento che sarebbe potuto risultare utile per evitare alla coalizione di
maggioranza la brutta figura che ha fatto.
Questa circostanza rinforza la mia
decisione di non partecipare più ai lavori (assai rari) di questa assemblea
finchè l’A.C. di Lanciano non prenderà la decisione di rendere obbligatoria
la convocazione della Consulta prima che qualsiasi argomento di natura
ambientale in senso lato (comprendente quindi gli aspetti di salute pubblica,
urbanistica, energia, ecc.) venga sottoposto agli organismi istituzionali quali
ad esempio Giunta,
Consiglio Comunale
o Commissioni, pur restando le sue decisioni non
vincolanti.
Solo in questo modo si potrà
smentire efficacemente l’idea che la Consulta sia semplicemente la foglia di
fico da utilizzare a proprio piacimento per coprire con un’operazione d’immagine
la quasi totale mancanza di partecipazione della Comunità alle decisioni
pubbliche (di Consigli di quartiere o simili neanche a parlarne), dopo che
questo argomento era stato una delle bandiere della maggioranza durante la
campagna elettorale.
A questo proposito mi risulta che
esista addirittura un Assessore alla trasparenza ed alla partecipazione, ma
evidentemente il primo aspetto è così preponderante da renderlo
invisibile…
Mi aspetto che le cose possano
cambiare radicalmente e in quel caso il mio modesto contributo di idee,
suggerimenti e confronto schietto e leale non mancherà di
certo.
Franco Mastrangelo, rappresentante
di Nuovo Senso Civico nella Consulta per l’Ambiente di
Lanciano
RASSEGNA-STAMPA:
giovedì 23 ottobre 2014
LA BELLEZZA E L'INFERNO. LETTERA A RENZI SUL FUTURO PETROLCHIMICO DELL'ABRUZZO.
Pubblichiamo qui di seguito la bella lettera che l'Assessore provinciale Franco Moroni ha inviato al Capo del Governo Matteo Renzi e che riassume in maniera chiara ed esaustiva tutte le buone ragioni che fanno dire all'intero Abruzzo NO AL FUTURO PETROLCHIMICO.
Sono ore decisive per l'avvenire della nostra regione che il decreto "sblocca Italia" in discussione al Parlamento sta condannando al patibolo trivellatore. Renzi compirà anche in quest'occasione l'ennesimo furto di democrazia con la consueta richiesta di fiducia che annulla ogni discussione e mette in riga i pavidi "onorevoli" soldatini.
Avvisiamo però Renzi e le sue truppe cammellate che anche dopo l'approvazione di questo provvedimento la nostra battaglia continuerà ancora più decisa perchè in gioco ci sono le nostre vite e la difesa di quanto ci è più caro.
LETTERA APERTA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO RENZI
p/c AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO
La Bellezza e L'Inferno
Sì, proprio così. Mi corre l’obbligo quale Amministratore della Provincia
di Chieti, di iniziare questa lettera con il paradosso che scaturisce dal cosiddetto
decreto Sblocca-Italia che il Suo governo si accinge ad attuare e che porterà, nel
nome della strategia energetica nazionale a trasformare il nostro Abruzzo in un
distretto minerario per gli idrocarburi, combinando la bellezza dei trabocchi con
l’inferno delle piattaforme petrolifere.
E’ vero, l’Italia ha bisogno di risorse energetiche che la svincolino da
quei legami equivoci con le grandi potenze che la costringono ad assoggettarsi alla
volontà e ai desiderî altrui. Tuttavia, ritengo che non sia questa la strada corretta
da intraprendere, Signor Presidente del Consiglio. La natura stessa ce lo dice, gli
abruzzesi che ce lo dicono: non intendono più sacrificare neanche un centimetro
della propria terra sull’argomento petrolio, una terra vocata per le sue eccellenze,
al turismo e all'agricoltura.
La Regione Abruzzo è uno dei tesori segreti dell'Italia. Non c'è folla, né
industria pesante; solo verde, mare, sole, castelli, vigneti, e villaggi in pietra.
Non frantumate questa bellezza, non scaraventateci nell’inferno per fare
gli interessi di pochi ignorando completamente quelli di molti, non utilizzate
logiche ignoranti e prive di scrupoli decidendo di strumentalizzare il nostro
territorio a vantaggio di biechi personalismi.
Esorto anche il Governatore della Regione Luciano D’Alfonso ad
attivarsi attraverso i propri canali con il Governo Centrale al fine di scongiurare
gli effetti di una strategia energetica che non ha nulla a che vedere con il nostro
Abruzzo.
Tengo a rimarcare che centinaia di studi scientifici a livello mondiale
dimostrano come l’inquinamento che proviene dalle lavorazioni degli idrocarburi
provoca sul territorio aumenti di tumori, malformazioni fetali, malattie
cardiorespiratorie e deformazioni genetiche come ben sanno gli abitanti di
Falconara, Gela, Viggiano, Priolo, Porto Marghera, Manfredonia, Cremona.
Assessorato Difesa della Costa e Problematiche Petrolifere
Inoltre, nel compartimento del lavoro, i vari report dell’OPEC
evidenziano che il settore è stato notevolmente colpito dal calo della domanda
mondiale e che quindi non vi sono prospettive di crescita lavorativa, resistendo in
ambito occupazionale nel solo “circolo chiuso” dell’indotto, cioè di quelle poche
aziende che operano nel settore.
Il petrolio abruzzese è un petrolio “amaro”, cioè non si ricavano benzine
ma solo bitume per asfalti o nel migliore dei casi PVC, come dichiarato anche
dall’amministratore delegato della Medoilgas Sergio Morandi, titolare della
concessione “Ombrina Mare2”.
Se il 1° settembre 2009 anche la Chiesa Cattolica attraverso il Sinodo
dei Vescovi abruzzesi e molisani ha pubblicamente preso una posizione contraria
allo sfruttamento petrolifero in Abruzzo.
Se il 30 giugno 2010 “il Sole 24 ore” faceva un excursus sull'impossibile
convivenza tra le richieste (e le autorizzazioni) di piattaforme petrolifere offshore e
l'economia turistica e l'ambiente.
Se di conseguenza anche il giornale della Confindustria è stato costretto
ad una prudente ritirata di fronte ad iniziative petrolifere che cozzano con il
turismo, penso che qualcosa nel sistema OIL&GAS non vada, come penso Signor
Presidente del Consiglio, che Lei possa e debba dare un segnale concreto
modificando il decreto Sblocca-Italia verso risorse ecosostenibili perché se l’Italia
vuole uscire da questo imbarbarimento ambientale e sociale deve ritrovare la
forza e la dignità dei propri padri. Forza e dignità che nel dopoguerra hanno
permesso di uscire dalla morsa della povertà e del sottosviluppo.
Vogliamo bene a questo mare e a questa provincia, ed e' per questo che
faremo di tutto per evitare le estrazioni di idrocarburi .
La esorto e Le chiedo di intervenire direttamente nel modificare il
decreto Salva-Italia in quelle parti che trasformerebbero una Regione “verde” e
vivibile in una Regione “amara”.
Assessore Provincia di Chieti
Difesa della Costa e Problematiche Petrolifere
Franco Moroni
mercoledì 15 ottobre 2014
TORNIAMO DA ROMA PIU' DETERMINATI DI PRIMA NONOSTANTE IL DEPRIMENTE INCONTRO CON GLI INQUILINI DEL "PALAZZO". DURA POSIZIONE DEI VESCOVI CONTRO LA DERIVA PETROLIFERA.
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ROMA, 15 OTTOBRE 2014 - Davanti alla Camera dei Deputati
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PER VEDERE IL VIDEO DEL PRESIDIO CON LE INTERVISTE CLICCARE QUI (dal sito Qualenergia.it).
A FINE ARTICOLO LA FOTOCRONACA DELLA GIORNATA
(servizio di Franco Cicchini)
Come raccontare la giornata di oggi davanti al Parlamento della Repubblica Italiana?A FINE ARTICOLO LA FOTOCRONACA DELLA GIORNATA
(servizio di Franco Cicchini)
PER VEDERE LA TRASMISSIONE "ANGELI & ANGELI" SU GENIO TV (TVQ) DEDICATA ALLA GIORNATYA DI ROMA CLICCARE QUI .
Da una parte il "Palazzo" con i suoi inquilini paludati ben protetti da transenne e poliziotti più o meno armati, dall'altra un variegato miscuglio di persone provenienti da varie regioni d'Italia (con gli Abruzzesi in gran bella evidenza) armati soltanto della propria passione e dello smisurato amore per la propria terra, il proprio mare e la qualità della vita di ogni essere vivente.
Nell'alternarsi al megafono di servizio ognuno ha illustrato le problematiche legate al proprio luogo di origine e le battaglie che lì si combattono con civiltà e caparbietà. Lotte di anni condotte con sacrificio e abnegazione per il benessere di tutti e che adesso si vorrebbero cancellare per decreto con un atto definito troppo bonariamente "decisionista" ma in realtà autoritario e sprezzante delle volontà locali.
Lo sbrigativo incontro con i membri della Commissione Ambiente della Camera, presieduta da Ermete Realacci, è stata come sbattere contro un muro di gomma fatto di "vorrei ma non posso", "non sono d'accordo ma c'è la disciplina di partito", "cercheremo se possibile di modificare" e via di questo passo. Nessun impegno concreto, nessun atto sostanziale, perchè non c'è tempo da perdere, bisogna fare, agire, muoversi. Sì, ma in che direzione? Quella contraria a tutte le sacrosante istanze locali per fare il solito favore a poteri e interessi forti?
Non torniamo per l'ennesima volta su tutti i punti in dettaglio: diciamo soltanto che chi ha dimostrato sempre vero attaccamento all'Italia e ha agito per il suo bene sono quelli da questa parte delle transenne, quelli con le bandiere in mano e i fischietti in bocca mentre gli altri di là con la loro voglia irrefrenabile di trivellare, asfaltare, costruire inutilmente, consumare suolo, ammorbare l'aria e inquinare l'acqua sono i veri predatori di futuro e i devastatori delle generazioni a venire.
Però non dobbiamo scoraggiarci perchè le nostre motivazioni sono troppo forti e giuste per potersi indebolire tanto facilmente. E muovendoci bene, unitariamente e in cerca di alleanze utili ovunque riusciremo magari a scardinare anche quel muro di gomma di cui sopra.
Ci attendono mesi di impegno e di sforzi raddoppiati perchè la giornata odierna non è stata il punto di arrivo ma quello di partenza con l'obiettivo di portare una ventata di aria sana dentro e fuori i palazzi.
Nessun risultato ci è precluso: ricordiamoci sempre che qui in Abruzzo siamo riusciti a bloccare il colosso ENI ed il suo progetto di raffineria ("Centro oli") a Ortona e non è stata cosa da poco.
Per cui in alto i cuori e avanti tutta!
NUOVO SENSO CIVICO
RASSEGNA-STAMPA:
LE IMMAGINI DELLA GIORNATA (foto di Franco Cicchini)
martedì 7 ottobre 2014
IL 15 OTTOBRE PRESIDIO DELLE ASSOCIAZIONI ABRUZZESI DAVANTI AL PARLAMENTO PER BLOCCARE LO "SBLOCCA-ITALIA".
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VIGNETTE GENTILMENTE CONCESSE DA FRANCO SACCHETTI |
VEDI L'ARTICOLO SU PRIMADANOI.IT CLICCANDO QUI .
LE ASSOCIAZIONI ABRUZZESI GARANTIRANNO IL PRESIDIO NELLA GIORNATA DI MERCOLEDI' 15 OTTOBRE.
LE ASSOCIAZIONI ABRUZZESI GARANTIRANNO IL PRESIDIO NELLA GIORNATA DI MERCOLEDI' 15 OTTOBRE.
Per aderire scrivete a: info@nuovosensocivico.it
Stiamo organizzando la trasferta ma abbiamo bisogno di sapere al più presto quante persone siamo.
"15 e 16
Ottobre, decine di associazioni, comitati, movimenti si mobilitano contro lo
Sblocca Italia con un sit in a Montecitorio"
di Alessio Di Florio
Il governo Renzi promette che questo
provvedimento cancellerà la
crisi. Ma lo sblocca Italia è sentito come una minaccia
terribile da chi si batte contro le grandi opere e le privatizzazioni. Allo
scetticismo e ai dubbi si sta aggiungendo sempre più l’indignazione e la
mobilitazione ambientalista. L’Italia che si ribella alla deriva petrolifera,
agli inceneritori dei rifiuti e all’inquinamento industriale, alla
cementificazione selvaggia e alla privatizzazione dei beni comuni (a partire
dall’acqua) denuncia lo “Sblocca Italia” e si mobilita coinvolgendo i territori
fino a “sbarcare” nella Capitale con un sit-in che si svolgerà davanti
Montecitorio il prossimo 15 e 16 Ottobre. Decine tra associazioni, comitati e
movimenti di tutta Italia si preparano ad incrociare le loro vertenze
territoriali per “bloccare lo Sblocca Italia”. Il comitato “Ambiente e Salute nel
Piceno”, in queste ore impegnato nel predisporre il ricorso al TAR contro
l’autorizzazione ad un impianto di stoccaggio gas a San Benedetto del Tronto,
si ritroverà accanto a comitati No Triv di varie regioni, l’Organizzazione Luca
Ambientalista e il coordinamento nazionale No Triv. Saranno presenti in piazza
i movimenti per l’acqua pubblica, l’Abruzzo Social Forum, l’Associazione
Antimafie Rita Atria, PeaceLink e le associazioni e i comitati tarantini,
l’Associazione A Sud,
Medicina Democratica, il Coordinamento dei Comitati NoMuos, Associazioni
pacifiste, dei consumatori e reti solidali, la sezione ANPI di Monza
e della Brianza, l’Osservatorio della Repressione, il Comitato sardo “Gettiamo
le basi”, l’associazione Radio Aut, il Forum “Salviamo il Paesaggio”, i
Comitati contro il TAP e contro il gasdotto appennino, il comitato contro la
TAV di Firenze, Attac e tantissime altre associazioni nazionali e locali,
comitati e movimenti di tutta Italia.
La mobilitazione ambientalista
accusa il Governo di voler consegnare con lo “Sblocca Italia” il Paese “all’arretratezza
di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e
concentrata in poche mani” denunciando “un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere
milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità
produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai
paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio” citando il
rilancio delle attività petrolifere “nel Golfo di Napoli e in
quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la costiera Cilentana,
dell’omonimo Parco Nazionale”.
“Mentre il mondo intero sta
cercando di affrancarsi da produzioni inquinanti, il Governo Renzi per i
prossimi decenni intende avviare la nostra terra su un binario morto
dell’economia” in quanto nel provvedimento c’è il paradosso “che le
produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio e i tanti impianti e
lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione
energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in maniera responsabile e
senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività strategiche a norma di legge. Lo sono,
invece, i pozzi e l’economia del petrolio che, oltre a costituire fonti di
profitto per poche multinazionali, sono causa dei cambiamenti climatici e di un
pesante inquinamento”. Il provvedimento non punterà “sulla necessaria riduzione
dei rifiuti e all’economia del riciclo e del riutilizzo delle risorse” nonostante “tanti comuni
italiani hanno raggiunto percentuali del 70-80% di raccolta differenziata
coinvolgendo intere comunità di cittadini” ma “la gestione dei rifiuti è
affidata alle ciminiere degli inceneritori” che immettono “nell’ambiente
pericolosissimi inquinanti producendo ceneri dannose alla salute e all’ambiente” e trasformano “in un
grande affare, concentrato in poche mani, quello che potrebbe essere una
risorsa economica per molti”.
Altro punto nel mirino degli
ambientalisti è la gestione delle “Grandi Opere” che “con il
loro insano e corrotto “ciclo del cemento” continuano ad essere il mantra per
questo tipo di “sviluppo” mentre interi territori aspettano da anni il
risanamento ambientale. Chi ha inquinato deve pagare. Servono però bonifiche
reali, non affidate agli stessi inquinatori e realizzate con metodi ancora più
inquinanti; l’esatto opposto delle recenti norme con cui si cerca di mettere la
polvere tossica sotto al tappeto. Addirittura il “sistema Mose” diventa la
regola, con commissari e “general contractor” che gestiranno grandi aree urbane
in tutto il Paese, partendo da Bagnoli”.
“Contrastare questo Decreto
è un impegno affinché la bellezza del paese non sfiorisca definitivamente
sacrificata sull’altare degli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e
affaristi dei rifiuti e delle bonifiche” conclude l’appello che lancia il
sit-in del 15 e 16 Ottobre davanti Montecitorio.
venerdì 3 ottobre 2014
SULLA MOBILITA' INDIETRO TUTTA NEL COMUNE DI LANCIANO. E LA VERGOGNA DISABILI CONTINUA.
PUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO IL COMUNICATO-STAMPA INTEGRALE DI NUOVO SENSO CIVICO CHE PARTENDO DAI RECENTI PROVVEDIMENTI PRESI DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LANCIANO DI RIDUZIONE DEGLI ORARI DI ZTL AFFRONTA IN MANIERA COMPLESSIVA IL TEMA DELLA MOBILITA' NELLA NOSTRA CITTA'.
AGGIORNAMENTO del 4 Ottobre: riceviamo dall'Associazione "CODICI" e volentieri pubblichiamo, dopo il nostro, il Comunicato-stampa della stessa Associazione di denuncia dei gravi problemi di mobilità che devono affrontare i disabili in Città, problemi totalmente ignorati dall'A.C.
AGGIORNAMENTO del 4 Ottobre: riceviamo dall'Associazione "CODICI" e volentieri pubblichiamo, dopo il nostro, il Comunicato-stampa della stessa Associazione di denuncia dei gravi problemi di mobilità che devono affrontare i disabili in Città, problemi totalmente ignorati dall'A.C.
NUOVO SENSO CIVICO
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LANCIANO E LA MOBILITA’
SANA E SOSTENIBILE: MARCIA INDIETRO A TUTTO GAS!
Mentre
in tutta Europa e in larga parte d’Italia le Città più civili e lungimiranti
hanno capito che l’unica strada per renderle più vivibili, attraenti ed
economicamente prospere è quella di liberarle progressivamente dal traffico
motorizzato privato, l’Amministrazione Comunale di Lanciano va tristemente
in controtendenza retrocedendo
spaventata (da chi o cosa?) dai pur timidi provvedimenti di limitazione del
traffico.
Dopo
aver tanto sbandierato il lodevole obiettivo di affrontare il problema in
maniera organica e strutturale con la redazione del “PGTU – Piano Generale
del Traffico Urbano”, al quale anche Nuovo Senso Civico ha portato il suo
considerevole bagaglio di idee e proposte, quel progetto appare ormai
definitivamente tramontato e si va avanti con interventi disorganici,
inefficaci e sconnessi tra di loro.
Si
continua a ragionare con la solita vecchia mentalità che mette al centro di
ogni attenzione l’automobile privata,
continuando a favorirne un uso smodato e inutile (oltrechè nocivo per la salute
di tutti) a danno di altre forme di mobilità virtuose e vantaggiose per
l’intera comunità quali gli spostamenti a piedi, in bicicletta o su mezzi
collettivi.
Per
non parlare della scandalosa difficoltà a muoversi delle persone disabili
costrette a lottare quotidianamente con le innumerevoli barriere architettoniche
disseminate ovunque e con la tollerata inciviltà di molti automobilisti che
occupano spudoratamente i posti riservati e bloccano gli scivoli dedicati. Cittadini
di serie “zeta” che non hanno neanche il diritto di partecipare alle feste
cittadine come dimostra il reiterato scandalo delle “Feste di Settembre” con le
auto parcheggiate indisturbate ovunque e
perfino a decine sui marciapiedi.
E
che dire del “bike-sharing”? L’A.C. non è stata capace di dotare le
postazioni di pensiline utili alla protezione dei mezzi che così vanno
rapidamente deteriorando, dopo aver già passato lo scorso inverno diverse
giornate sommersi dalla neve (vedi QUI ). Anche qui
nessun disegno organico e sensato: vengono fornite le biciclette per poi gettarle
nel caotico traffico stradale, rischioso e maleducato, senza la minima
protezione.
Senza
aspettare invano le piste ciclabili basterebbe da subito rendere a senso
unico le principali vie di comunicazione creando così lo spazio adeguato per
una circolazione più sicura e serena. Interventi semplici ed a costo
quasi zero così da evitare la solita tiritera della mancanza di soldi. E lo
stesso discorso si potrebbe fare per l’ampliamento dei percorsi pedonali
privilegiati in tutta la Città.
Ne
gioverebbero tutti non solo in termini di accresciuto benessere fisico e
psicologico ma anche economico e commerciale per le ricadute positive di
attrazione generale che un luogo più vivibile e bello avrebbe senz’altro, esaltando le già tante bellezze presenti nel centro
storico. E’ ora di dire basta alla vergogna indecente delle macchine
parcheggiate notte e giorno davanti ai rosoni di Santa Maria Maggiore!
Se
ne avvantaggerebbe anche chi ha davvero necessità della macchina privata perché mille persone in più che vanno a piedi o in
bici significano anche mille parcheggi in più liberi in centro, senza bisogno
di sperperare milioni di euro in strutture multipiano che alla fine restano
pure vuote. Se invece di spendere decine
di migliaia di euro per ogni singolo posto auto (è facile fare questi conti
alla mano) si riversassero quei soldi nell’acquisto di bici elettriche o nel
potenziamento del trasporto pubblico, si otterrebbe immediatamente il risultato
di favorire la qualità della vita e migliorare la mobilità urbana.
Se
invece si continua a ragionare solo di rotatorie, parcheggi e quant’altro sia
di servizo all’automobile il problema non lo si risolverà mai ma lo si
peggiorerà, come dimostrano decine
di studi al riguardo, perché al contrario è solo disicentivando questo tipo
di mobilità dannosa e congestionante che si arriva ad una soluzione vantaggiosa
per tutti.
L’Amministrazione
Comunale di Lanciano non ha più alibi:
se c’è la volontà di migliorare la vita e la mobilità nella nostra Città si possono
fare tante cose subito, senza spendere molto e senza rinviare all’infinito in
attesa di interventi mastodontici e costosi che non arriveranno mai.
Dopo
Piazza Plebiscito, liberata qualche mese fa dalle auto abusive grazie alla
campagna di sensibilizzazione di Nuovo Senso Civico (vedi QUI ), è ora di dare fiato a
tutta Lanciano!
E’
una questione, in fin dei conti, soprattutto di civiltà.
NUOVO SENSO CIVICO
30 settembre 2014
CODICI
CODICI
Centro per i Diritti del
Cittadino
Territorio di LANCIANO
66034 - Via per
Fossacesia, 100
Tel. 0872710252 -
3397754150
Lanciano,
03 Ottobre 2014
COMUNICATO
STAMPA
LANCIANO
-ORGANI COMUNALI ED AUTORITA', SENSIBILITA' ZERO VERSO I CITTADINI PIU DEBOLI.
Come al solito l'Amministrazione Comunale di Lanciano si prodiga in
grandi annunci, riguardo alle realizzazioni di opere ed iniziative nell'area
comunale, annunci che regolarmente restano fini a se stessi. Alle richieste
specifiche di piccole realizzazioni risponde immancabilmente che non ci sono
fondi.
I fondi mancano per le
vitali esigenze dei Cittadini più deboli, tipo i pedoni ed i disabili, tanto da
non poter realizzare gli scivoli sui marciapiedi e l'eliminazione in genere
delle barriere architettoniche. Non vi sono, a disposizione
dell'amministrazione Comunale, nemmeno i piccoli fondi per eliminare gli
innumerevoli ostacoli che gravano sui marciapiedi che impediscono il regolare
transito delle carrozzine per i disabili e dei passeggini per le mamme. I
marciapiedi sono ingombri di alberi e pali che rendono
difficile il cammino anche per i pedoni in quanto dissestati e pieni di buche.
A dire dell'Amministrazione
Comunale, mancano, altresì, i fondi per dipingere le strisce degli
attraversamento pedonale, per mettere a norma le aree dei parcheggi per i disabili, molte
delle quali prive di segnaletica verticale od orizzontale. Non ci si cura,
nonostante le numerose richieste di Mario Ciccocioppo, responsabile di CODICI
Centro per i Diritti del Cittadino, di regolarizzare, con la Ditta
concessionaria dei parcheggi a strisce blu della Città, il numero degli stalli
e la regolarità degli stessi secondo la Legge.
Queste gravi incurie
principiano col verificarsi proprio dalla sede scelta per l'Ufficio preposto
per l'assistenza ai disabili, dove si effettua il rilascio ed il rinnovo delle
autorizzazioni per il parcheggio e per gli altri loro diritti, sito nel primo
piano del Palazzo De Giorgio in via dei Frentani, dove non vi è alcuna
possibilità di accesso da parte degli stessi utenti. In effetti, a
causa delle due rampe di scale esistenti, non vi è possibilità di raggiungere
gli uffici con la carrozzina o per la persona con difficoltà di deambulazione.
Un segnale di attenzione
verso questa categoria di Cittadini, che a dire del Sindaco e della Polizia
urbana ammontano ad oltre 3.000, lo si potrebbe dare proprio iniziando a farli
accedere agevolmente negli uffici interessati, trasferendoli in un luogo di più
facile accesso. A tale proposito indichiamo i locali dell'ex Casa di
Conversazione situati accanto gli Uffici Comunali, al fine di evitare a chi non
può agevolmente muoversi, di fare lo scomodo andirivieni da un ufficio
all'altro, nei vari settori comunali.
Questa Associazione di
Consumatori CODICI, attraverso il responsabile Mario Ciccocioppo, lamenta
altresì che, dopo numerosi interventi presso gli Organi Comunali, nulla si è
fatto per l'incolumità dei Cittadini per i quali è veramente difficile
attraversare le strade di accesso alla Città a causa della eccessiva velocità e
della sconsideratezza degli automobilisti.
A tale proposito CODICI
ritorna a chiedervi, per l'ennesima volta, la realizzazione di infrastrutture
atte ad incrementare la sicurezza delle e degli utenti della strada, di porre
limitatori di velocità, a mezzo di dossi stradali o del tipo elettronico, per
le strade di accesso alla Città come ad esempio: Via Santo Spirito e Via per
Fossacesia, strade di grandi velocità in determinate ore e di collasso completo
in altre; Villa Andreoli-Val Di Sangro; Strada Serroni strada per
San Vito Marina; strada San Egidio; primo tratto di Viale Cappuccini zona
Marcianese.
CODICI è certo che per
realizzare questi dissuasori di velocità, che possono salvare vite umane,
occorrono ben pochi soldi con un grande beneficio per le persone più deboli e
per tutti i Cittadini.
Queste realizzazioni, che
non hanno un costo significativo per la casse comunali, servirebbero a rendere
più agevole e sicura la vita non solo degli anziani, disabili, bambini e mamme
con le carrozzine ma per tutti i Cittadini che si muovono a piedi per la Città.
In conclusione, CODICI
chiede all'Amministrazione Comunale
più sensibilità verso i loro amministrati.
Segretario Territoriale
Lanciano
CODICI ABRUZZO
Mario Ciccocioppo
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