giovedì 30 ottobre 2008

L’IMPORTANZA DELLE PAROLE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO QUESTO DOCUMENTO POSTATO DA UNA NOSTRA LETTRICE.

Dal dizionario: “la parola è l’espressione orale o scritta di un’ informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di un’ idea. La parola è l’elemento basilare della comunicazione”.

Domanda: cosa evoca, a livello d’immagine e di emozioni la definizione di Centro oli di Ortona?

Per mia esperienza e per il feedback avuto da tutte le persone con le quali ho parlato di questo argomento, sono arrivata a questa conclusione: un’immagine sfuocata di qualcosa non preoccupante e comunque localizzata in un area ben specifica.

Allora chiamiamo le cose con il loro nome: il progetto del centro oli è un Centro petrolchimico di desulfurizzazione legato a trivellazioni di pozzi petroliferi sparsi in tutto l’Abruzzo.

Effettivamente la sua vera definizione appare più complicata da ricordare e, forse, si addice poco come slogan per le manifestazioni di protesta, ma trovo che susciti subito un campanello d’allarme in chiunque l’ascolti.

Basta isolare tre parole: petrolchimico-trivellazioni-Abruzzo.

Quando sono venuta a conoscenza di questo nefasto progetto, essendo consapevole che l’industria del petrolio è un gigante economico, e quindi con un potere immenso per affermare la propria volontà , ho capito che l’unico barlume di possibilità di scampo che avevamo, consisteva in un’informazione di massa, atta ad una presa di coscienza dell’incombente pericolo, e alla conseguente, compatta, manifestazione della nostra contraria volontà.

Ho creduto, illudendomi, di poter ottenere questo attraverso l’aiuto di enti, tv e personaggi famosi a livello nazionale. Ma delle decine e decine di email inviate, solo una ha trovato risposta, quella di Current tv.

Così ho compreso che l’unica speranza per l’Abruzzo siamo noi abruzzesi.

In fondo è a tutti noi che vogliono far respirare e mangiare idrogeno solforato, mettendo seriamente a rischio la nostra salute.

E’ a tutti noi che vogliono distruggere l’agricoltura, l’ittica e il turismo, annullando i punti cardine dell’economia di una regione.

E’ a tutti noi che vogliono azzerare la qualità della vita e annullare ogni prospettiva per il futuro.

Ma non basta usare parole corrette: per capirle, e quindi per averne una vera rappresentazione, occorre conoscerne il significato. Il petrolchimico, purtroppo, non è un’ipotesi da immaginare: in Italia sono già presenti in molti posti. E in questo senso rivolgo un invito a tutti a documentarsi. Guardare le immagini di tristi realtà come Viggiano, Falconara, Augusta, Marghera ha indubbiamente un duplice effetto: proiettano la persona che le osserva nel futuro che attende questa terra, e smentisce in modo evidente ogni bugia che ci viene raccontata a proposito di tecnologie ecologiche, minimo impatto ambientale, immunità sulla salute delle persone,benefici economici ed occupazione. Attraverso la conoscenza la parola vuota acquista un senso.

Se avete difficoltà a reperire tali immagini e video, chiedete aiuto alle associazioni e comitati che da tempo svolgono campagne informative. Io stessa sono disponibile a dare qualsiasi informazione che ho.

Un’ultima cosa: vi siete mai chiesti dove scelgono di vivere tutti i sostenitori della necessità di porre sul territorio, industrie e tecnologie inquinanti?...Sarebbe interessante fare un’ indagine.

Elga Tenaglia.

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