giovedì 2 ottobre 2008

PECUNIA NON OLET!

Dall'agenzia DEDALONEWS postata alle 06.54 pm di ieri a firma G. Alegi

Base USA Dal Molin: Consiglio di Stato boccia referendum

Il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo il referendum del comune di Vicenza sull’acquisto dell’area aeroportuale sulla quale sorgerà la caserma americana Ederle 2. Il massimo organo della giustizia amministrativa ha così accolto il ricorso presentato contro la decisione del TAR Veneto che aveva ritenuto ammissibile la delibera del consiglio comunale ritenendo che lo svolgimento del referendum non avrebbe prodotto danni. Una motivazione non condivisa dalla IV Sezione del Consiglio di Stato, che ha sottolineato la necessità di verificare la legittimità dell’atto. In pratica - spiega la sentenza - l’acquisizione da parte del comune è improponibile perché la sdemanializzazione dell’aeroporto è stata già rifiutata dalle autorità competenti. Il referendum avrebbe dovuto tenersi il prossimo 5 ottobre. La consegna del terreno alla CMC di Ravenna, la cooperativa che si è aggiudicata l’appalto, è avvenuta ieri ed i lavori dovrebbero concludersi nel 2012. In precedenza il Consiglio di Stato aveva già ribaltato un’ordinanza del TAR Veneto che avrebbe bloccato i lavori per questioni ambientali. L’8 ottobre è attesa un’altra decisione del TAR.

E' sicuramente un caso che la Cooperativa che ha vinto l'appalto per l'allargamento della base USA Dal Molin è la CMC di Ravenna. la CMC è un pilastro storico dell'economia rossa emiliana che, incartata la filosofia del yankee go home! in un bel mazzo di dollari, si sta impegnando per rendere più comoda e lunga la presenza dei soldati americani in Italia costruendo per loro comode palazzine ed allargando la base. Sarà poi un altro caso, senza dubbio, che Ravenna sia la base operativa dell'ENI oltre ad essere anche la roccaforte politica dell'On. Petrolbersani che, dopo le elezioni abruzzesi, viene indicato come il più probabile successore dell'On. Veltroni.

Questi fatti, solo apparentemente lontani e slegati dal nostro problema, devono far riflettere tutti noi abruzzesi su cosa ci aspetta nei prossimi mesi, la nostra battaglia per impedire il declassamento dell'Abruzzo in distretto petrolifero è solo agli inizi, non abbassiamo la guardia, rafforziamo i ranghi ed organizziamoci; i petrolvenduti sono ben mimetizzati in tutti gli schieramenti politici ed anche nelle istituzioni, molti di loro fanno finta di lottare con noi!

A.T.


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1 commento:

wanadobee ha detto...

e' chiaro ch ela storia del petrolio in abruzzo non finisce qui, abbaiano adesso che licenzieranno tutti per mettere paura alla gente, invece e' solo una mossa per avere consensi. Quelli vogliono il petrolio i 40/50 milioni di barili di petrolio.. altor che andare via!