Legambiente, dati contrastanti sulla Fater
L'associazione comunica numeri diversi in pochi giorni. Il Pd: autorizzazioni troppo facili
PESCARA. La confusione che aleggia intorno alla centrale a biomasse della
Fater, sembra aver colpito anche Legambiente. L'approssimazione ha
visto coinvolti il Comune, dove in pochi sapevano di cosa si trattasse, e
poi Asl e Arta. Ora tocca all'associazione ambientalista. La notizia di una centrale a biomasse da 8,9 megawattore a ridosso della città, in un'area altamente inquinata, è uscita solo poche settimane fa, sebbene la prima autorizzazione della
Regione, con il benestare di tredici enti di controllo, risalga al
2009. Un silenzio lungo anni. Ma da quando la cosa è diventata di
dominio pubblico, è apparso subito chiaro che in Comune quasi nessuno
sapeva di cosa si trattasse. Asl e Arta, da parte loro, hanno detto in una seduta della
commissione Ambiente, che l'aria di Pescara e Spoltore è già pessima e
che ulteriori emissioni non cambieranno di molto la situazione. Ora è
la volta di Legambiente che meno di venti giorni fa, in un comunicato
sulla cattiva qualità dell'aria, che menzionava Pescara nella lista nera delle città con più polveri sottili, e Spoltore «più inquinata di Milano», diceva testualmente: «Il trasporto su strada incide per il 40% sulle emissioni totali dei Pm10 nella sola città di Pescara e per più della metà (55%) sulle emissioni totali dell'ossido di azoto». Dopo venti giorni Legambiente, in un comunicato a sostegno della centrale a biomasse della Fater, cambia idea, smette di citare se stessa
e riporta altri dati: «Il Piano sulla qualità dell'aria approvato nel 2007 dalla Regione Abruzzo, che vieta alle aziende in Val Pescara di aumentare le emissioni in atmosfera, attribuisce le cause dell'inquinamento per circa l'88% al traffico veicolare e per circa il 7% alle attività industriali». Ormai non si sa più a chi credere.
La confusione è tale e tanta che in questo clima è possibile tutto e il
contrario di tutto. Anche che la stessa Legambiente sia socia di una
società di consulenza energetico-ambientale, la AzzeroCo2, che è quella
che ha realizzato, dietro compenso, lo studio di fattibilità sulle
emissioni di C02 per la nuova centrale Fater. Intanto interviene il Pd
di Spoltore: «È un peccato che la scelta aziendale della Fater di migliorare le performance emissive di parte dell'azienda, venga poi vanificata dalla centrale a biomasse. C'è troppa leggerezza nel rilascio delle autorizzazioni da parte delle istituzioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PAGINA REGIONALE DE "IL CENTRO" 7 febbraio 2012
Nessun commento:
Posta un commento