Prima di tutto cerchiamo di dare un significato
plausibile a questa definizione troppo spesso tirata in ballo a sproposito per
fini propagandistici e poi vediamo quali categorie di persone vi rientrano.
Alcuni definiscono in malafede e genericamente “eco-terroristi”
tutti coloro che con argomentazioni di carattere ambientalista mettono in
guardia sui grossi rischi di particolari scelte utilizzando, secondo i loro
detrattori, metodi “terrorizzanti” del tutto eccessivi e inopportuni.
Io suggerisco un’altra definizione che mi sembra più
calzante considerati gli oscuri trascorsi della Storia italiana (dal terrorismo
di stato di Piazza Fontana alle Brigate Rosse e gli anni di piombo) e che individua
come “eco-terroristi” tutti coloro che adottano in maniera sistematica e quasi
ideologica metodi di distruzione fisica dell’ambiente spacciandoli per il loro
contrario ossia per qualcosa di vantaggioso e progressivo per tutti.
Definito il termine passiamo ad individuarne i
protagonisti ponendoci alcune domande a doppia risposta.
Possiamo
considerare “eco-terrorista” chi lancia l’allerta sui pericoli per la salute
pubblica che derivano da determinate politiche di scempio ambientale basandosi
su dati e studi scientifici oppure chi quelle politiche le incentiva e
le adotta senza scrupoli pur consapevole delle nefaste conseguenze con l’unico
obiettivo dell’arricchimento personale e nel disprezzo totale della propria
terra, dei propri concittadini ed in definitiva anche dei propri figli?
E’
lecito chiamare “eco-terrorista” chi sacrificando spazi, tempi e attività personali si
batte alla luce del sole e senza doppi fini per difendere il bene comune oppure
chi in qualsiasi ora e luogo persevera nel ruolo di strenuo difensore di
interessi molto privati e molto corporativi propagandando il proprio lavoro ben
remunerato come portatore di benefici per l’intera comunità?
E’
corretto definire “eco-terrorista” chi afferma su basi scientifiche “Attenti che il fumo di quella ciminiera
porterà danni e malattie” oppure chi replica senza la minima
conoscenza (o peggio in malafede) “Tranquilli,
è solo vapore acqueo?”.
Chi
è il vero “eco-terrorista” chi intasca tangenti per autorizzare impianti nocivi e
con quei soldi sporchi ci va in vacanza a Sharm-el-Sheik oppure chi cerca
di smascherare in tutti i modi il malaffare perché il bagno lo vuol fare nel
suo mare pulito e senza sostanze tossiche?
E’
più “eco-terrorista” chi si arricchisce con l’immondizia ed in combutta con politici e funzionari
corrotti ostacola la raccolta differenziata dei rifiuti perché poi, sventolando
lo spauracchio dell’emergenza, sarà inevitabile costruire gli inceneritori o
usare quelli già in funzione per altri scopi oppure chi rivela queste
sporche manovre per difendere la salute e il futuro delle nuove generazioni?
Chi
è che fa del terrorismo, questa volta psicologico, quelli che in tempi difficilissimi
agitano il ricatto occupazionale con le false promesse di progresso e posti di
lavoro oppure quelli che svelano l’imbroglio dimostrando che quei pochi
posti di lavoro (in raffinerie, inceneritori, piattaforme, ecc.) ne spazzeranno
via molti di più perché incompatibili con gli altri settori economici quali l’agricoltura,
il turismo, l’eno-gastronomia, l’arte e la cultura che sono tra le prime
vocazioni della nostra regione?
Voglio sottolineare che la recente edizione di ECOTUR
2012, storica rassegna regionale del Turismo Natura, ha evidenziato dati
alla mano che in Abruzzo l’unico settore in positiva controtendenza in questi
anni di crisi e quindi portatore di ricchezza diffusa è proprio quello del
turismo ecologico e naturale, dei parchi, delle riserve e delle attrattive
ambientali incontaminate.
In
conclusione per la nostra regione abbiamo davanti due possibili scenari
alternativi che si escludono a vicenda: quello di uno pseudo-sviluppo
aggressivo e distruttivo per l’ambiente, la salute e l’economia generale e vantaggioso solo per i
soliti pochissimi noti fatto di trivelle, cementificazioni selvagge, impianti
inutili e dannosi, disprezzo del territorio e del tessuto sociale e di
infiltrazioni criminali oppure quello di un progresso armonico e rispettoso
di habitat, storia e tradizioni locali che valorizzi e salvaguardi le nostre
vere vocazioni naturali e artistiche, sociali ed economiche, e che ci conduca
ad un benessere equo, generalizzato, sano e orgoglioso della propria terra.
Penso che adesso sia chiaro chi sono i veri “eco-terroristi”.
(Per averne un’ulteriore conferma vi invito a
seguire nel precedente post qui sotto la bella trasmissione di GENIOTV condotta
da Lucio Russi nella quale sono intervenuti il nostro Alessandro Lanci, il
Prof. Francesco Stoppa dell’Università di Chieti, Massimo Colonna del Comitato
di Bomba “Gestione Partecipata del Territorio” ed il Sindaco di Bomba Donato Di
Santo).
fmOpalka
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