domenica 15 aprile 2012

CHI SONO I VERI "ECO-TERRORISTI"



Prima di tutto cerchiamo di dare un significato plausibile a questa definizione troppo spesso tirata in ballo a sproposito per fini propagandistici e poi vediamo quali categorie di persone vi rientrano.

Alcuni definiscono in malafede e genericamente “eco-terroristi” tutti coloro che con argomentazioni di carattere ambientalista mettono in guardia sui grossi rischi di particolari scelte utilizzando, secondo i loro detrattori, metodi “terrorizzanti” del tutto eccessivi e inopportuni.
Io suggerisco un’altra definizione che mi sembra più calzante considerati gli oscuri trascorsi della Storia italiana (dal terrorismo di stato di Piazza Fontana alle Brigate Rosse e gli anni di piombo) e che individua come “eco-terroristi” tutti coloro che adottano in maniera sistematica e quasi ideologica metodi di distruzione fisica dell’ambiente spacciandoli per il loro contrario ossia per qualcosa di vantaggioso e progressivo per tutti.

Definito il termine passiamo ad individuarne i protagonisti ponendoci alcune domande a doppia risposta.

Possiamo considerare “eco-terrorista” chi lancia l’allerta sui pericoli per la salute pubblica che derivano da determinate politiche di scempio ambientale basandosi su dati e studi scientifici oppure chi quelle politiche le incentiva e le adotta senza scrupoli pur consapevole delle nefaste conseguenze con l’unico obiettivo dell’arricchimento personale e nel disprezzo totale della propria terra, dei propri concittadini ed in definitiva anche dei propri figli?

E’ lecito chiamare “eco-terrorista” chi sacrificando spazi, tempi e attività personali si batte alla luce del sole e senza doppi fini per difendere il bene comune oppure chi in qualsiasi ora e luogo persevera nel ruolo di strenuo difensore di interessi molto privati e molto corporativi propagandando il proprio lavoro ben remunerato come portatore di benefici per l’intera comunità?

E’ corretto definire “eco-terrorista” chi afferma su basi scientifiche “Attenti che il fumo di quella ciminiera porterà danni e malattie” oppure chi replica senza la minima conoscenza (o peggio in malafede) “Tranquilli, è solo vapore acqueo?”.

Chi è il vero “eco-terrorista” chi intasca tangenti per autorizzare impianti nocivi e con quei soldi sporchi ci va in vacanza a Sharm-el-Sheik oppure chi cerca di smascherare in tutti i modi il malaffare perché il bagno lo vuol fare nel suo mare pulito e senza sostanze tossiche?

E’ più “eco-terrorista” chi si arricchisce con l’immondizia ed in combutta con politici e funzionari corrotti ostacola la raccolta differenziata dei rifiuti perché poi, sventolando lo spauracchio dell’emergenza, sarà inevitabile costruire gli inceneritori o usare quelli già in funzione per altri scopi oppure chi rivela queste sporche manovre per difendere la salute e il futuro delle nuove generazioni?

Chi è che fa del terrorismo, questa volta psicologico, quelli che in tempi difficilissimi agitano il ricatto occupazionale con le false promesse di progresso e posti di lavoro oppure quelli che svelano l’imbroglio dimostrando che quei pochi posti di lavoro (in raffinerie, inceneritori, piattaforme, ecc.) ne spazzeranno via molti di più perché incompatibili con gli altri settori economici quali l’agricoltura, il turismo, l’eno-gastronomia, l’arte e la cultura che sono tra le prime vocazioni della nostra regione?
Voglio sottolineare che la recente edizione di ECOTUR 2012, storica rassegna regionale del Turismo Natura, ha evidenziato dati alla mano che in Abruzzo l’unico settore in positiva controtendenza in questi anni di crisi e quindi portatore di ricchezza diffusa è proprio quello del turismo ecologico e naturale, dei parchi, delle riserve e delle attrattive ambientali incontaminate.

In conclusione per la nostra regione abbiamo davanti due possibili scenari alternativi che si escludono a vicenda: quello di uno pseudo-sviluppo aggressivo e distruttivo per l’ambiente, la salute e l’economia generale e vantaggioso solo per i soliti pochissimi noti fatto di trivelle, cementificazioni selvagge, impianti inutili e dannosi, disprezzo del territorio e del tessuto sociale e di infiltrazioni criminali oppure quello di un progresso armonico e rispettoso di habitat, storia e tradizioni locali che valorizzi e salvaguardi le nostre vere vocazioni naturali e artistiche, sociali ed economiche, e che ci conduca ad un benessere equo, generalizzato, sano e orgoglioso della propria terra.

Penso che adesso sia chiaro chi sono i veri “eco-terroristi”.

(Per averne un’ulteriore conferma vi invito a seguire nel precedente post qui sotto la bella trasmissione di GENIOTV condotta da Lucio Russi nella quale sono intervenuti il nostro Alessandro Lanci, il Prof. Francesco Stoppa dell’Università di Chieti, Massimo Colonna del Comitato di Bomba “Gestione Partecipata del Territorio” ed il Sindaco di Bomba Donato Di Santo).
                                                                                                                     fmOpalka

Nessun commento: