Nell'ambito delle "Giornate di Primavera" organizzate in tutta Italia dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) oggi a San Vito Marina abbiamo potuto visitare l'"Eremo Dannunziano" dove il grande scrittore soggiornò nel 1889 e da cui trasse l'ispirazione per il suo capolavoro "Trionfo della morte".
Nel foglio introduttivo, redatto da Domenico Maria Del Bello, possiamo leggere:
<Di grande suggestione è la vista panoramica sulla costa caratterizzata dalla presenza di alcuni "trabocchi", le tradizionali macchine da pesca del litorale abruzzese descritte nel romanzo di D'Annunzio. Poco distante sorge il promontorio di Capo Turchino, altrimenti noto come il Trionfo della Morte perchè nell'immaginario del poeta abruzzese proprio da questo punto i due amanti protagonisti del romanzo "precipitarono nella morte avvinti" scomparendo tra i flutti.
La costa di San Vito Chietino, con l'Eremo vero e proprio, il Promontorio, la spiaggia del Turchino e le ville Breber e Carabba, costituisce un insieme unico e irripetibile."
Unico e irripetibile, appunto.
Se poi però volgiamo lo sguardo verso lo splendore dell'orizzonte scorgiamo nel bel mezzo del mare, ben visibile nonostante le iniziali piccole dimensioni, una specie di traliccio metallico che nulla ha a che fare con tutto ciò che lo circonda.
Ecco, quel traliccio è Ombrina Mare, primo avamposto di quel che avverrà di ben più devastante se non avremo la forza e l'orgoglio di fermarlo.
Tutto questo è francamente pazzesco.
Sono sicuro che niente di simile sarebbe stato permesso in qualsiasi altro Paese civile, geloso delle proprie ricchezze naturali.
Lasciamo perdere per una volta tutti gli altri aspetti della vicenda e concentriamoci solo su questo, sullo sfregio, lo schiaffo alla bellezza del luogo ed alla sua storia.
Alla cultura.
Gli encomiabili esponenti del FAI di Lanciano tutto questo l'hanno spiegato, hanno ricordato la profonda ferita che sta per aprirsi all'orizzonte.
Adesso il dovere morale e civico chiama ognuno di noi a fare tutto il possibile per fermare lo scempio.
Lo dobbiamo soprattutto alla bellezza che, in cambio, ci aiuterà a salvarci.
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